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"Ti ho già detto che il passaggio è sbagliato!" Poggiai la mano sulla mia fronte mentre controllavo l'ennesimo errore.
"Ho capito, ma è difficile" sbottò sbuffando e lasciandosi cadere sul letto.

Cominciai a girare sulla sedia girevole mentre prese il telefono.

"Hey, non usare il cellulare ma cerca d'impegnarti" esasperata chiusi il quaderno mentre il rumore della tastiera risuonava nella stanza.
"Sto parlando con una"
"Non puoi parlare dopo?" Alzai gli occhi al cielo, eravamo su quel singolo argomento da un'ora ma non sembrava interessarsene.
"Devo organizzarmi per dopo, se capisci che intendo" alzò più volte le sopracciglia con fare scherzoso guardandomi con un ghigno.

"Vorrei organizzarmi anch'io per un dopo quindi se magari finiamo gli asintoti siamo tutti più felici"
"Vuoi organizzarlo con me?" Ghignò, gli lanciai il quaderno addosso facendolo ridere di gusto.
"Abbiamo un patto, scemo"
"Tentar non nuoce" disse ridendo.

"Dai, almeno impara cos'è" lo vidi alzarsi sbuffando e si avvicinò stando in piedi e ridandomi il quaderno.
"Una retta è detta asintoto del grafico di una funzione quando la distanza di un punto qualsiasi della funzione da tale retta tende a 0 al tendere all'Infinito dell'ascissa o dell'ordinata del punto"
"Potresti parlare italiano"con un broncio mi guardò.
"Elia te l'ho spiegato già tre volte, ora prova a dirlo a parole tue" incrociai le braccia con ancora gli appunti tra le mani.

"Posso vedere qualcosina?"
"No" risposi facendogli mettere il muso.
"Con me non funziona" sbottai voltandomi, si avvicinò di più sporgendo il labbro inferiore e facendo gli occhioni da cucciolo.
"No"
"Ma dai, giusto un po'" disse avvicinandosi ancora.
"Elia, no"
"Suuu" prolungò la "u" provando a cambiare il suo tono di voce.
"Ho detto no" sospirai voltandomi nella sua direzione.

Trovandomi faccia e faccia con lui.

Eravamo così vicini che il suo naso sfiorava appena il mio, il respiro caldo e profondo batteva sul mio viso mentre entrambi eravamo ad occhi sbarrati.

"Oh, scusa" dissi allontanandomi.
"Figurati" mi meravigliai quando notai le guance rosse, tentò di coprirle poggiandoci le mani sopra credendo non le avessi notate.

What? Che stava succedendo?

"Bene direi che la lezione e finita, cerca di studiare gli appunti" dissi voltandomi verso la porta.
"Si, lo farò"

______________

"Ania, sarai per sempre il mio primo amore"
"Jason" toccai lo schermo mentre il personaggio del videogioco d'amore si allontanava lentamente.
"Perfino tu mi abbandoni Jason" sospirai mentre finivo la tazza di caffè.

Calai le cuffie mentre i titoli di coda cominciarono a partire e di nuovo la musica strimpellante mi fece accigliare.

Ora che parliamo posso anche chiedergli di abbassare il volume.

Aprii la finestra affacciandomi dal balcone quando proprio mentre stavo aprendo bocca rimasi immobile.

Una ragazza era avvinghiata ad Elia mentre si scambiavano baci passionali.
Lui infilò le mani tra i capelli di lei che fece fuoriuscire un verso di piacere.
Sottecchi Elia notò la mia presenza staccandosi dalla ragazza e voltandosi nella mia direzione, stessa cosa fatta da lei.

"Qualcosa non va Ania?" Alzando un sopracciglio con fare divertito mi guardò sorridente.
Ancora immobile guardai la ragazza che spazientita mi fulminava.

Calmati, è tutto tuo, ora fornicate.

"Devi abbassare il volume della musica" sbottai innervosita.
"Quindi vorresti sentirci fare cose? Almeno con la musica non ci senti" ridacchiando la ragazza gli accarezzò il petto tatuato scoperto dalla camicia aperta.
"Allora scopate a voce bassa!" Urlai sbattendo la finestra.

Elia e la ragazza rimasero sorpresi guardandomi ad occhi sbarrati mentre velocemente chiusi la tenda per non vedere quella scena pietosa.

________________

Stavo rientrando dal negozio h24 con ancora le mie ciabatte mentre notai una figura poggiata vicino ad una macchina.
Era ferma proprio davanti casa mia e accigliandomi strinsi le buste contenenti le diverse Milka e le lattine di caffè.

Avvicinandomi vidi Elia che stava aspirando la sigaretta creando una grande nuovola di fumo che si disperse nel cielo.
Il profilo lineare poteva considerarsi perfetto, naso all'insù, un mascella ben definita, delle lunghe ciglia e delle gote ben arrossate.
Si scostò i capelli all'indietro mentre , sotto la luce del lampione, il suo viso era per metà illuminato e per metà oscurato marcando con decisione i suoi lineamenti.

"Già finito la festa?" Chiesi facendogli notare la mia presenza, si voltò di scatto annuendo con un sorriso.
"L'hai mandata già via?" Annuì ancora una volta mentre mi guardava attentamente.

Erano le 3 del mattino e l'aveva mandata via a quell'ora? Dopo che sono stati insieme?

"Non ti fa freddo con quelle ciabatte?" Chiese sorridendo alla vista dei miei unicorni.
"Il mini market si trova qui vicino quindi non c'era bisogno che mi preparassi " dissi sorpassandolo.
"Hey, senti..." poggiò la mano sul mio braccio facendomi voltare nella sua direzione.
"Si?"
Lo guardai mentre grattandosi la testa cercava le parole giuste.

"Ti va di andare da qualche parte?" Sorpresa alzai le sopracciglia guardandolo mentre mi osservava stranamente.

Era un'espressione indecifrabile, non l'avevo mai visto così.

"È successo qualcosa?" Chiesi avvicinandomi.
"No, vorrei essere in tua compagnia... se ti va" indulgiò nelle ultime parole dette flebilmente, sorpresa misi il peso su un piede guardando mentre un po' imbarazzato distoglieva lo sguardo dal mio.
"Ok"

_____________

"Come mai eri ancora sveglia?" Chiese mentre sterzava con un braccio, l'anello dorato brillò quando superammo l'ennesimo lampione.
"Beh, non siete stati molto silenziosi quindi ho pensato sarebbe stato meglio andare a prendere qualcosa da sgranocchiare" risposi con ancora la busta tra le mani.
"Mi dispiace" rise dandomi una veloce occhiata.

Lo fai da anni, non è che ora mi scandalizzo adesso.

Parcheggiò in un vasto terreno, difronte avevamo solo la vista della montagna.
"È qui che volevi venire?"
"Devi vedere le cose da diverse prospettive Ania" rispose con un sorriso gentile, scese dalla macchina facendomi fare lo stesso, gli unicorni andarono in contatto col prato mentre lo seguivo fare il giro della macchina.

"Wow!" Rimasi sorpresa dalla meravigliosa vista.
Le luci della città brillavano nella notte creando meravigliose composizioni colorate, il cielo mostrava delle chiare stelle per la mancanza di luci artificiali rendendo il paesaggio una vista meravigliosa.

Mi voltai vedendo Elia aprire il portabagagli della grande macchina e sederci dentro, picchiettò lo spazio al suo fianco incitandomi a sedermi.

Ben presto lo feci e gentilmente mi porse una parte della coperta bianca che aveva tra le mani.
"Grazie" dissi guardandolo, un sorriso genuino gli contornò il viso leggermente illuminato.
Gli occhi riuscivano a splendere anche con la poca luce, l'azzurro che pervadeva le sue iridi si trasformò in un profondo blu nella scura notte.

Inclinando il viso mi sorrise gentilmente lasciando che la tranquillità di quel momento ci cullò lentamente.

"Grazie per essere venuta"

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