« Kaz non aveva un orologio. Non lo sapeva quanto fosse passato. Aveva troppa paura per riuscire a quantificarlo con la lucidità necessaria. La notte di Ketterdam sembrava intrecciare la sveltezza di un respiro con l'esasperante cadenzamento delle ore. A volte Kaz aveva la sensazione che anche gli anni si piegassero sotto l'alito insistente dell'aria salmastra, come se la città risvegliasse i morti e svelasse vortici di dimensioni segrete. » Delirio di mezzanotte a libera interpretazione. Varcate la porta della mia febbrile ossessione per Kaz a vostro rischio e pericolo. Cover credits: saffeine_ su Instagram