«MA ALLORA DI CHI È CHE TI FIDI?!» grida furioso, girandosi sulla schiena. Il suo volto è un perfetto connubio di diverse espressioni ed emozioni: rabbia, frustrazione, stupore, odio. «Di chi è che mi fido, vorresti sapere?» rispondo con tono calmo mentre lentamente mi avvicino a lui. Ormai non può andare più da nessuna parte. «La risposta è semplice. Mi fido solo dei miei nemici e di tutti quelli che vorrebbero la mia testa.» «COSA?!» lo vedo tossire violentemente mentre grosse chiazze cremisi gli sporcano i vestiti e macchiano il pavimento. Si porta una mano alla bocca ed anch'essa assume immediatamente lo stesso colore. «Vedi... di loro mi fido perché so che faranno sempre di tutto pur di uccidermi, senza mezze misure né limiti o regole...» dico piantandogli un piede sul petto e schiacciandolo per terra. «Mentre per quanto riguarda gli amici o la famiglia... bhe da loro non so mai quando dovrei aspettarmi il tradimento.» gli punto la pistola in fronte e lo fisso dritto negli occhi. «Quindi di loro semplicemente non mi sono mai fidato.» «TU! TU SEI L'INCARNAZIONE DEL MALE PURO!» inizia a sbraitare e ad agitarsi come se fosse stato appena posseduto da un demone. Il mio indice inizia a stringersi attorno a quella fredda e sottile mezza luna di metallo. «SCHIFOSO BASTARDO LA PAGHERAI MOLTO CARA! POSSA LA TUA ANIMA MARC...» Il suono dello sparo rimbomba sulle nude e cedevoli pareti del vecchio capannone abbandonato. Non ho mai distolto lo sguardo da lui; non ho mai smesso di fissarlo in quegli occhi ormai pervasi dalla follia. Neanche per un singolo istante. Neanche adesso che il suo corpo senza vita si accascia sul freddo pavimento, mentre il sangue zampilla dal foro apertoglisi in mezzo alla fronte.
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