Shadowfawn - La Ragazza Ipnot...

By CactusdiFuoco

72.1K 4.9K 3.1K

[STORIA COMPLETA] In un mondo dove tutti nascono con un potere unico (un potere che può essere del tutto inut... More

1. Una bambina speciale
2. Un piccolo potere per fare grandi cose
3. Prince Puma
4. Io ho un puma e tu no!
5. Meglio di no, Maris
6. Due ragazze diverse
7. Superpoteri
8. Da un grande potere non derivano grandi responsabilità
9. Di amore e di morte
10. Vuoi morire, Ryan?
11. Il piano di Cherry
12. Il grande Sam Bedstone
13. Non più la stessa famiglia
14. La Tragedia
15. All'ospedale
16. Un'amica
17. Teen Life
18. Verso un altro ospedale
19. Gente nuova, vita nuova?
20. I corvi di Ariana
21. L'affetto selvatico del puma
22. I folli e i pazzi
23. Colloquio con l'assicuratore
24. Piccola sorpresa durante la terapia di gruppo
25. La grande, immensa, fantastica Cherry
26. Werhunter il genio
27. La ruota cosmica
28. Fast food
29. I misteri di Teo
30. Mille anni di nulla
31. Papà
32. Il nostro animaletto domestico
33. A casa dei Bedstone
34. Il ritorno di Maris
35. Recupero di un puma
36. Anika e Anita
37. Maschera di volpe
38. Esercitazioni pratiche
39. Una tempesta in arrivo
40. Mister Storm
41. Studenti vs Sidekicks
42. Un piccolo tête à tête
43. Cerbiatto mannaro
45. Sette detenuti
46. Fuoco e fulmini
47. Canzoni e fiori di ciliegio
48. Last party
49. Come si uccidono le idee
50. Faccia a faccia con lui, nel suo laboratorio
51. Il potere rivelato
52. Andate via!
Un indizio, una bella canzone: sangue di drago
53. Scala distruttiva A
54. Di un secondo più veloce
55. Strateghi eccezionali
56. Nel sotterraneo
57. Dopo la tempesta, quiete?
58. Shadowfawn
Epilogo
F.A.Q + un annuncio carino
Uno spin-off che vi piacerà: Deus-ex machina
Domanda quel che vuoi ai personaggi di Shadowfawn!
Domande sparse ai personaggi di Shadowfawn! (festeggiamo le 50.000 letture)
L'Inverno delle rose - Un sequel spin-off

44. Internet

671 52 64
By CactusdiFuoco

Maris gettò la rivista sul letto con un gesto teatrale e si accoccolò accanto a Cherry, mostrandole il cellulare.

«Ecco qua! Che ti faccio vedere, che ti faccio vedere ancora? Vediamo...» Scrutò il suo viso, poi tornò a concentrarsi sullo schermo che faceva scorrere a velocità vertiginosa con il pollice. Dovevano esserci centinaia di foto e video. «Dato che a te non piacciono le cose divertenti, evitiamo il Model Monday e mettiamo...»

«Non ho mai detto che non mi piacciono le cose divertenti»

«Peggio, hai fatto "la faccia seria" a tutte le cose divertenti a cui abbiamo anche solo accennato»

«La faccia seria?»

«Sì. Questa qui» Maris si voltò verso di lei e abbassò le sopracciglia tanto che le si disegnarono delle rughette sulla fronte, dandole un'aria accigliata, quasi sdegnata.

Cherry la scrutò severamente, ma si accorse di aver assunto un'espressione praticamente gemella a quella di Maris, così la spronò a cambiare discorso: «Dai, fammi vedere un video. Una cosa qualunque».

Maris mise play, sporgendosi un po' verso Cherry per mostrarle cosa aveva scelto.

Nel video era Anya a reggere il telefono, fissando gli osservatori con gli occhi stretti a fessura, ostile. In realtà probabilmente teneva gli occhi così a causa della luminosità ambientale, che annegava in un bianco lattiginoso alcuni dettagli della ripresa.

«Ehi ehi, oggi ci troviamo a Newark, che, se non lo sapete, si trova nel New Jersey» Il volto di lei uscì fuori inquadratura, mentre faceva girare il telefono per mostrare ai suoi spettatori dove si trovavano. Era una specie di grande parcheggio asfaltato, il grigio urbano aveva divorato ogni centimetro di terra, soppresso ogni accenno di verde, e Cherry detestò la sola vista di un posto simile. La ripresa continuò a muoversi intorno finché non inquadrò un Hawk Storm dall'aria decisamente desolata, il quale stava imbacuccato in un elegante cappotto blu notte a qualche metro di distanza da lei. «È tra le settanta città più popolose d'America, credo. Non so che ci farete con quest'informazione, ma noi la sappiamo perché la città ha una brutta fama per noi ragazzi della legge, con un porto pieno di import-export di container con criminali a sorpresa e merci tarocche. Siamo arrivati da... circa cinque ore, sì.» Proseguì la voce di Anya fuoricampo «E mister Storm la odia. Ehi, Hawk? Ti piace Newark?»

«No» fece lui, seccamente, e incrociò le braccia sul petto

«No? E basta? Dov'è finita la tua parlantina?»

«È rimasta a casa, dietro l'uscio» disse lui con enfasi, stringendo le braccia ancora più forte «È da quando siamo arrivati che non vedo una foglia, un colore, niente, solo grigio»

«Mister Storm voleva vedere una foglia» declamò Anya

«Non vedo mai neanche ristoranti per fermarsi a mangiare. Vendono solo bagel, da tutte le parti»

«E a te, orbo?» chiese la donna, girando ancora per riprendere il fratello. Lui indossava vestiti comodi, un cappellino giallo calcato sulla testa e una benda sull'occhio con sopra il disegno di un teschietto bianco «Ti piace Newark?»

«A me i bagel piacciono» fece lui, stringendosi nelle spalle
«Mangi sempre cibo spazzatura. Lo sai che siamo quello che mangiamo?»

«Mangi solo scimuniti tu, allora»

«No, infatti tu sei ancora tutto intero. Vieni qua vicino, diciamo ai nostri fans cosa ci facciamo a Newark». La figura dell'altro sidekick si ingrandì man a mano che Anya si avvicinava.

Cherry trovava stranamente immersiva l'esperienza: se si concentrava poteva sentire un po' il respiro di Anya, poteva immaginare di essere lì con loro. Non era sicura, comunque, di quanto fosse professionale una ripresa del genere o se avesse effettivamente voglia di stare lì con loro, soprattutto alla luce di come stavano descrivendo il posto.

«Andiamo a spaccare il culo ai cattivi» Fece Valder, alzando una V formata da pollice ed indice verso la telecamera. Sorrise, e, anche se Maris le aveva assicurato che le foto promo erano finte, Cherry riconobbe con sorpresa un po' della dolcezza che aveva indossato a favore dei giornali anche qui.

«Sì che glielo spacchiamo» Rincarò Anya, annuendo, con un sorriso soddisfatto. Si premurò di mostrare i denti, e Cherry si convinse che lo faceva per far vedere il canino d'oro.

«I miei ragazzi, siete sempre così pieni di energie. Dami qua, per favore» Richiese Hawk Storm, e dopo un cambio di prospettiva un pochetto vertiginoso, il cellulare passò nelle mani dell'uomo. Era più alto, e reggeva lo smartphone in modo che tutti e tre entrassero agevolmente nell'inquadratura.

Appena il cellulare si stabilizzò Hawk Storm sorrise, come se fosse felice di vedere una persona amata. Una brezza leggera si era levata attorno a loro, accarezzandogli i ricci.

«Purtroppo non possiamo ancora dirvi troppo di quello che sta per succedere, non vogliamo spoilerarvi nulla» Disse Hawk Storm, e Cherry dovette farsi rinfrescare la memoria da Maris su cosa volesse dire "spoilerare" «Sappiate solo che c'è di più, abbiamo delle cose in mente che speriamo vi regaleranno un grande sorriso, ed altre più d'azione di cui non possiamo ancora dirvi nulla. Ma vi promettiamo che ci rivedremo nel backstage, che arriverà presto, con una sorpresa tutta speciale! Sarà maraviglioso, vedrete».

Valder alzò una mano a palmo aperto verso l'alto con espressione del tutto neutra e sullo schermo apparve, scritto in bianco sopra la testa di Hakw Storm "*meraviglioso".

«Poi... sì, per il Question and Answer stiamo finendo di raccogliere tutte le domande più interessanti, e vi dedicheremo un video a parte. Come io, Anya e Valder si stanno impegnando veramente tanto in questo periodo».

Anya indicò verso l'alto, e "*me" lampeggiò in bianco sullo schermo.

«Quindi dopo il backstage di Newark potremmo fare un paio di aggiornamenti un po' casual, meno strutturati ma molto divertenti, in settimana tra una cosa e l'altra mentre prepariamo altre sorprese. Continuate a seguirci!»

«Un cuoricino uguale un neurone in più per Valder, perciò lasciatene in tanti che c'è bisogno!» fece Anya, salutando con la mano.

Il video si concludeva con Anya e Valder che si mettevano ad azzuffarsi ed insultarsi sullo sfondo, mentre Hawk Storm sorrideva all'obbiettivo come un bimbetto felice, prima di assumere una posa plastica da combattente e far concludere la ripresa.

«Sembrano dei cretini» Disse Cherry, con ammirazione. Doveva essere tutto studiato e recitato alla perfezione, una facciata a favore del pubblico, una trovata pubblicitaria, non era così che li aveva visti... «Voglio vederne di più».

Così scoprì che non pubblicavano proprio mai video in cui erano all'opera su missioni serie (nonostante desiderasse ardentemente di saperne qualcosa di più), che Hawk Storm aveva due adorabili ermellini mordaci di nome Vanya e Alder, che di quando in quando Hawk intonava canzoni più o meno famose (qualcuna la conosceva persino lei) sparando acuti che le erano sempre sembrati impossibili per un maschio e che i tre giocavano ad un sacco di videogames.

Al venticinquesimo video, Maris si rimise il telefono in tasca.

«Sono venuta per parlare con te, Che! Non possiamo guardare sempre questi tre. E mi stai scaricando la batteria» Si lamentò

«Ah, ok» Cherry si strinse nelle spalle «Va bene. Ho visto abbastanza»

«Perché non ti fai comprare uno smartphone, se proprio devi guardare sempre il cerbiatto mannaro? Papino Sam è ricco, no?»
«Non voglio pesare...»

«Papino Sam è ricco» ripeté Maris, con più enfasi

«E allora?»
«Oh, andiamo! Te lo deve. Mica ti ha adottata per tenerti come un animaletto, con il minimo indispensabile acqua-cibo-giaciglio, no? Fatti comprare un telefono buono, magari uno della Watermelon, così ti fai un Momentgram e ci seguiamo a vicenda e puoi vedere le stories di tutti gli altri super, anche per motivi di studio»
«Scusa, non ho capito. Che cosa vogliono dire tutte le cose che hai detto?».

Maris sbuffò, alzando gli occhi al cielo, ed estrasse di nuovo il telefono dalla tasca.

«Sei proprio una vecchia di centocinquant'anni in un corpo di ragazza» Borbottò «Momentgram! È il social su cui abbiamo visto tutti quei video!»
«E Watermelon?»
«È la marca del telefono. Sono i migliori! Persino Werhunter compra la loro roba e si vocifera che il suo supercomputer sia stato proprio assemblato dalla Watermelon Incorporated»
«Ah. Ed, ehm... per quanto riguarda queste "stories"?».

Maris passò oltre venti minuti a spiegarle come funzionasse il noto social network Momentgram e altri cinque a cercare di farle capire che cosa, esattamente, fosse un social network.

Maris era ormai abituata al fatto che la sua amica non avesse avuto la possibilità di apprendere nozioni che sarebbero potute apparire scontate ai loro coetanei, tanto che si mise a spiegarle come funzionava uno smartphone, prima di essere bloccata da Cherry.

«Guarda che lo avevo uno smartphone, non te lo ricordi? Mi è saltato in aria dentro il Drago Bianco, per questo non ce l'ho adesso. Solo, non lo avevo mai collegato ad internet» Puntualizzò la ragazza con le lentiggini, cercando di non stizzirsi

«Eri senza televisione e senza internet?» chiese Maris

«Esatto».

La ragazza sembrò fare un veloce calcolo mentale, poi proseguì e finì la sua spiegazione sul "magico mondo dei social media". Cherry era svelta di mente e assorbì tutto: alla fine decise che avrebbe davvero chiesto a Sam di comprarle uno smartphone, perché poteva esserle estremamente utile per apprendere di più sulle persone che incontrava. Le sembrava incredibile che ci potesse essere gente disposta a mettere foto e video di sé davanti agli occhi di tutti, sempre disponibili in questi fantomatici "social", e ancora più incredibile che spesso a farlo fossero dei supereroi! Maris le aveva spiegato che c'erano video e foto di tutti, persino di Morte Incarnata o di Sam Bedstone. Ma la cosa più folle e assurda è che persino Werhunter aveva un account social, dove postava immagini di sé e delle sofisticatissime armi che si costruiva da solo.

«Sam» Disse Cherry più tardi, quando Maris se ne fu andata «Mi piacerebbe avere un cellulare. Può servirmi per le emergenze... di emergenze ne ho avute tante»

«Ah ah» Sam annuì, mettendo giù il giornale che stava leggendo «In effetti volevo regalartelo per il tuo compleanno... ma forse è meglio che tu ce l'abbia prima. Sarei più tranquillo. Che telefono ti piacerebbe?»
«Uno della Watermelon Inc.»

«Come il mio?» l'uomo estrasse una specie di ciabattona nera dalla tasca posteriore dei pantaloni

«Ehm... sì. Quello va benissimo»
«Ne ho uno uguale da qualche parte. Te lo prendo, aspetta...».

Cherry aggrottò le sopracciglia guardando il suo imponente padre adottivo che si metteva a scartabellare negli stipetti della credenza, fra scatole di tostapane, tazzine e piattini di ceramica. Fra un clangore di posate, un rotolare di involucri di cartone e carta e una piccola cascata di confezioni di stuzzicadenti, finalmente Sam riuscì ad estrarre, trionfante, uno scatolotto rosso e verde, lucente, e a porgerlo a Cherry.

«Il Watermelon SSJ» Disse, trionfante «Devi giusto comprarti una schedina da metterci ed è pronto».

Quindici minuti dopo, Sam la stava accompagnando ad un negozio di telefonia mobile per mollarla lì e lasciare che fosse il commesso, un ragazzo con una folta zazzera di capelli rossi e ricci, a consegnarle una schedina funzionante e spiegarle tutto quel che c'era da sapere al riguardo. Cherry fece un numero esorbitante di domande, ma non perché non capisse, bensì perché voleva sapere davvero tutto, ogni sottigliezza di quel mezzo di comunicazione, e quando iniziò a chiedere specifiche sul tipo di onde emesse da uno smartphone quando si connetteva online, il povero commesso fu costretto a cercare le risposte su internet per accontentarla.

Quella sera stessa, Cherry sapeva come navigare sul world wide web usando il suo smartphone Watermelon SSJ e la sua promozione telefonica nuova di zecca, pagata dalle tasche di papino Sam (e non aveva nemmeno avuto bisogno di ipnotizzarlo). Certo, aveva cliccato per sbaglio su un po' troppi annunci truffaldini di miracolosi metodi di dimagrimento, era finita su un sito dove vendevano cartoni animati per soli adulti e aveva cambiato le impostazioni della lingua di sistema da "inglese" a "francese" quattro volte, ma non si era persa d'animo: c'era tempo per imparare.

Fra le mani, lei lo sapeva bene, stringeva uno scrigno di infinite informazioni. E scoprì che essere un'ottima lettrice la aiutava a navigare bene attraverso le pagine, ad assorbire quanto più possibile.

Imparava in fretta lei, avvezza com'era ad interessarsi alle nuove conoscenze.

"Sam Bedstone" Cercò.

Scoprì che il suo genitore adottivo aveva un profilo Momentgram dove pubblicava le fotografie delle sue vacanze con Gabrielle, accompagnate da didascalie che sembravano non avere nulla a che fare con gli scatti. "La felicità è effimera, ma così è l'eterno" recitava il testo accanto ad un'immagine in cui la moglie di Sam mangiava una pannocchia bruciacchiata. Cherry decise che non era interessante e cambiò obiettivo.

"Hawk Storm" Cercò.

Scoprì che il suo nome completo era Hawk Jeremy Storm, che nessuno sapeva dove fosse nato, dove fosse abitato fino a che non era comparso all'improvviso una decina di anni prima, che nessuno aveva idea di quale fosse il suo potere e che sembrava non avere parenti. Una fanpage teorizzava che lui fosse un rinato, qualcuno che era stato sottoposto ad una sostituzione, oppure che fosse stato creato in laboratorio per essere un supereroe perfetto.

A parte grandi dissertazioni e complimenti su come cantava, Cherry non trovò molte informazioni che le interessassero.

"Werhunter" Cercò. Il motore di ricerca le restituì un miliardo di risultati.

Scoprì che il noto supercattivo aveva quattro fanblog principali, sulla quale la gente parlava di lui come una specie di magico salvatore, e decine di altri piccoli siti che raccoglievano foto di lui. Era un supercattivo, un mostro che si era macchiato di quasi ogni crimine possibile eppure, incredibilmente, godeva di un consenso spropositato.

Cherry si sentì terribilmente confusa e si chiese... perché? Werhunter aveva svaligiato banche, ucciso persone, terrorizzato la popolazione, rapito bambini, beffato persino l'FBI, messo in ginocchio ogni task force, ogni supereroe, che fosse mai stato mandato contro di lui. Era malvagio, così cattivo che se lo diceva da solo nei discorsi pubblici. Ma perché allora la gente lo amava? Ovviamente lei comprendeva chi lo ammirava, chi voleva essere come lui, forte e intelligente, ma non riusciva assolutamente a mettersi nei panni di chi scriveva "AHHH! VORREI INCONTRARLO, È MERAVIGLIOSO!" tutto in caps-lock.

Incontrarlo? Un supercattivo famoso perché mette sistematicamente in pericolo tutta la gente che si trova intorno a lui? Questa cosa era folle e insensata, così Cherry decise che la maggior parte di quella gente non poteva che essere uguale alle loro opinioni: folle e insensata.

Spense il telefono e si mise a dormire. Sognò di essere diventata forte abbastanza da uccidere Werhunter e che quando lo faceva, tutti si mettevano a piangere disperati. Si alzò di cattivo umore e si disse che sarebbe stato meglio non navigare su internet prima di andare a dormire... eppure, durante tutto il tragitto scolastico, rimase attaccata al suo smartphone, continuando a cercare informazioni e non prestando la benché minima attenzione a Sam che le parlava.

Quello che la sorprese di più furono i risultati della ricerca su Adrian Jacobs. "Unico sopravvissuto ad un incendio che ha divorato l'intero quartiere" recitava il titolo di un articolo.

"È incredibile la storia del giovane Adrian Jacobs, unica persona trovata fra le macerie ancora fumanti di una casa in via Aster dopo l'incendio che ha completamente divorato sette fabbricati e che ha destabilizzato innumerevoli edifici vicini. Dopo più di dieci ore di estenuante lavoro, finalmente i vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme, ma nessuno avrebbe mai immaginato di trovare nuovi sopravvissuti sotto le strutture ormai collassate e carbonizzate di quello che è l'edificio da cui sembra essere partito l'intero incendio.

«Nessuno poteva essere ancora vivo, lì dentro» Ci confida Elisa Strotten, una delle soccorritrici «Abbiamo trovato resti carbonizzati anche negli edifici adiacenti, ma erano lontani dall'epicentro. Lì dove si trovava il ragazzo, proprio nel mezzo di tutto, non poteva esserci più ossigeno e le temperature dovevano essere veramente infernali».

Adrian Jacobs, sporco di fuliggine al punto da essere diventato completamente grigio, è rimasto bloccato per almeno venti ore sotto le macerie, prima di essere individuato dai cani da salvataggio. Il bambino, figlio primogenito dei noti musicisti Kania e Kane Jacobs, è rimasto orfano e ha perso anche il suo fratellino minore".

«Smettila di leggere quella roba» Disse Sam, mettendo una mano sullo schermo dello smartphone e continuando a guidare con l'altra «Se non guardi fuori dal finestrino ti verrà da vomitare»
«Non mi verrà da vomitare» rispose Cherry, piccata, anche se si era accorta di avere la nausea

«Comunque siamo arrivati».

La ragazza ipnotica si infilò il telefono in tasca e chiuse la portiera del furgone nero.

«Ci vediamo dopo, Sam»
«Ci vediamo dopo, Cherry» rispose l'uomo, sterzando per andare a posteggiare: anche lui sarebbe rimasto a Quantico, nello stesso edificio, a lavorare per tutto il mattino.

Cherry raggiunse la classe e si accorse immediatamente che qualcosa era diverso, perché invece di essere solo tre, come sempre, i suoi compagni di classe sembravano essere quattro. Se ne stavano tutti e quattro vicini, ma non troppo, e conversavano tutti educatamente, quasi formalmente, senza gesticolare.

Cherry si avvicinò, guardandosi in giro per cercare con lo sguardo il professore, che però (come al solito) non era ancora arrivato, poi scrutò il nuovo arrivato. Era un maschio, inequivocabilmente, perché era quasi a petto nudo: vestiva una maglia che sembrava fatta di zanzariera, da cui traspariva la pallida pelle sottostante. Era alto e atletico, anche se paragonato ad Adrian sembrava mingherlino, con i capelli scuri tagliati corti, e parlava con un accento che Cherry non riconobbe.

«Buongi» Le disse all'improvviso, voltandosi verso di lei, quasi con aria perplessa e con una vocina flebile flebile.

Cherry batté le palpebre.

«Scusa, non ho capito» Rispose

«Buongi. Buongiorno, abbreviato» il ragazzo le sorrise «Io sono il ragazzo dell'Isola di Esteban»

«Ah» disse lei, che non aveva proprio idea di dove si trovasse quel posto, né perché si fosse presentato come se quell'informazione avrebbe dovuto dirle qualcosa «Io sono Cherry Gale, aspirante supereroina emancipata»

«Molto piacere» lui non le tese la mano, ma la fissò con un'espressione di attesa quasi gentile.

Cherry lo studiò senza vergogna e pensò che lui avesse una faccia in qualche modo esotica, con quegli occhi dalle palpebre pesanti e la bocca larga e carnosa, ma non riusciva proprio a capire da dove venisse. Dove si trovava questa Isola di Esteban?

«Non gli dai la mano, Cherry?» Domandò Anika, all'improvviso

«La mano?»

«La mano. Devi dargliela tu, per prima».

Cherry allungò le dita verso il nuovo ragazzo.

«Perché devo?» Domandò, mentre lo faceva

«Non è educato che sia l'uomo a porgerla per primo ad una ragazza» rispose il ragazzo, iniziando una vigorosa stretta di mano «Io sono...».

Ma il ragazzo parlava a voce così bassa che Cherry non capì come si chiamasse quando il professor Amaurobius entrò in classe e gridò «OKAY! Adesso non è che perché abbiamo un ospite potete fare i comodi vostri!»

«MA PROFFI!» rispose Anita, gridando ancora più forte «NON SIAMO NOI QUELLI IN RITARDO!».

Il professor Amaurobius si esibì in un plateale finto broncio, poi si accigliò «Andiamo, andiamo! Tutti ai vostri posti, si comincia!».

Cherry si sedette, sperando che almeno il professore le spiegasse cosa stava succedendo.

«Oggi, come avete potuto vedere tutti quanti, abbiamo un ospite».

Tutti si voltarono a guardare il nuovo arrivato, che fece un piccolo cenno con la mano.

«Guardate me, ora!» Esclamò il professor Amaurobius, facendo schioccare le dita «Oggi faremo lezione come sempre, niente strane distrazioni! Il nostro ospite proviene dall'Isola di Esteban, che si trova nell'oceano Pacifico, ed è qui per il suo canonico anno di esplorazione del mondo, al termine della quale si potrà considerare finalmente un adulto. Quando arrivano a diciotto anni di età, i ragazzi e le ragazze dell'Isola di Esteban vengono inviati nel mondo esterno per comprenderlo meglio e gli Stati Uniti hanno stipulato un trattato che permette a questi ragazzi e a queste ragazze di entrare in qualunque scuola del nostro territorio. Il giovane Virgilio Raghi ha deciso di frequentare per un po' il corso per giovani supereroi emancipati e poiché non esiste una regola che glielo vieti, lo accoglieremo tra noi come se fosse un altro studente. Ovviamente non gli darò voti e no farà esami e spero anche che non interromperà troppo spesso la lezione, ma per il resto è uno studente come voi. Fate i bravi, d'accordo?».

Cherry sentì sghignazzare Anika, subito dopo imitata da Anita. Quindi non c'era di che preoccuparsi: Virgilio era solo un visitatore, non un rivale né un pericolo né un possibile alleato. Con la coda dell'occhio, la ragazza ipnotica lo scrutò e sorrise appena nel vederlo composto, tranquillo, con gli occhi puntati sul professore mentre tutti (lei compresa) sbirciavano nella sua direzione. Nonostante il volto adulto, da uomo più che da ragazzo, c'era uno strano, serio candore nella sua figura.

Virgilio rimase così per tutta la durata della lezione teorica e si sedette composto a guardare anche l'esercitazione pratica, che quel giorno fu svolta come al solito con gli studenti più grandi, senza l'intromissione di Hawk e dei suoi. Cherry lo ignorò con facilità, dimenticandosi di quando in quando di quello strano ospite.

Una settimana dopo Virgilio smise di frequentare la classe e scomparve, solo un'altra delle persone che erano entrate e uscite nella vita di Cherry senza, apparentemente, lasciare traccia. In realtà qualcosa le aveva lasciato: la ragazza ipnotica aveva imparato dove si trovava, ma soprattutto cosa era, l'Isola di Esteban.

Maris diceva che era un posto terribile, una specie di covo di cultisti matti che adoravano un tale "Esteban", un santone che aveva creato un piccolo stato e lo aveva isolato dal resto del mondo, facendo a tutti gli abitanti il lavaggio del cervello.

Un'enciclopedia online, che si supponeva fosse più obiettiva e impersonale di Maris, spiegava che l'Isola di Esteban era uno staterello di 30225,93 km² nel Pacifico, di cui non si conosceva il tipo di governo né la lingua ufficiale. L'Isola di Esteban non aveva mai partecipato a nessuna guerra, ma piuttosto versava costanti tributi a diverse nazioni per assicurarsi il diritto di permettere ai propri giovani di accedere a qualunque museo e di frequentare qualunque scuola durante il loro "Anno di Rivelazione", una particolare cerimonia che durava esattamente trecentosessantacinque giorni e alla fine della quale i giovani estebaniani potevano decidere se diventare cittadini dell'Isola di Esteban oppure se rimanere nel mondo esterno e non tornare mai più a casa. Cercando avidamente informazioni, Cherry trovò ben poco, solo teorie su teorie e animati dibattiti che sembravano scritti da bambini di cinque anni e che parlavano di cose folli come alieni, viaggi interstellari e immortalità... ma dimenticò in fretta questa nuova piccola ossessione, quando fu costretta a concentrarsi su cose molto più importanti.

Continue Reading

You'll Also Like

1.3M 95.8K 68
Evelyn Soldier è una diciannovenne bella, ricca e popolare, ma anche altrettanto arrogante e superficiale. Derek Hunt è sempre pieno di tagli e livid...
12.5K 883 47
[COMPLETO] Dazira lavora a corte come domestica e trascorre le sue giornate in compagnia dell'amico Ernik a caccia di guai. Quando Ernik, una notte...
73.1K 3.6K 24
FANFICTION Dramione Hermione e Draco, l'ultimo anno è arrivato e la guerra è alle porte. Dovranno superare mille difficoltà insieme ai M.A.G.O. Drami...
94.3K 5.7K 56
cover by @/theotites #1 nel concorso Nuovi Talenti 2019, fantascienza #2 nel concorso Nuovi Talenti 2020,fantascienza ESTRATTO DAL LIBRO Styrkur spin...