SWEET LIKE CANDY (KATAKURI ×...

By Skystar88

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Una ragazza temuta praticamente da tutti e con una missione segreta da compiere, sbarca su Whole Cake Island... More

~Informazioni Per La Lettrice~
~Capitolo 1: Due Secondi E Tutto Cambia~
~Capitolo 2: Discussione Pre Cerimonia~
~Capitolo 4: Una Cerimonia Particolare~
~Capitolo 5: Prime Incomprensioni~
~Capitolo 6: Aiutami...~
~Capitolo 7: Una Notizia Particolare~
~Capitolo 8: La tenerezza arriva prima o poi~

~Capitolo 3: Un Abito E Mille Problemi~

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By Skystar88

(F/C) = favourite color (colore preferito)

(Y/D) = your dress (il tuo vestito, quindi è inteso come è fatto ecc.)

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Mi svegliai la mattina seguente a causa di un raggio di sole che mi colpì in pieno viso, facendomi uscire dal mondo dei sogni, dove stavo cavalcando un re del mare mentre andavo in pasticceria...tutto normale. Una volta aperti completamente gli occhi, vidi che Katakuri non c'era, il che era una fortuna, non avevo né la voglia, né tantomeno la pazienza per instaurare una conversazione con lui. Nonostante la mia voglia di rimanere a letto, decisi che dovevo fare qualcosa di produttivo, così trovai la forza di sedermi al bordo del letto, stiracchiandomi leggermente. Mentre pensavo al da farsi, vidi sul comodino lì vicino un piccolo foglietto di carta sulla quale c'era scritto qualcosa:

"Sono dovuto andare via presto, mamma aveva bisogno di aiuto per organizzare il tutto in vista di domani, tornerò il prima possibile.                                                                          ~Katakuri"   

Yoru:"Sbrigativo il ragazzo, poteva almeno specificare ciò che doveva fare, ma tanto non mi interessa"

Mi alzai completamente dal letto, ringraziando il cielo che i miei piedi nudi non finirono sul freddo pavimento, ma su un tappeto morbidoso. Andai verso la sedia dove la sera prima avevo appoggiato i miei vestiti, ma quando li presi in mano, sentii un profumo intenso di fiori, il che mi suggeriva che li avevano lavati. Non sapevo quando era successo, ma di sicuro non mi dispiaceva. Però, dopo quella realizzazione, andai nel panico, iniziando a cercare in tutte le tasche dei miei pantaloni ciò di quanto più prezioso avevo con me.

"Ti prego, dimmi che si trova ancora qui, per favore!"

Stavo per urlare dalla frustrazione e buttare a terra tutto, finché non mi accorsi che ciò che cercavo era per terra lì vicino, non ci avevo fatto caso. Lo presi in mano, iniziando a saltellare felice sul posto, tirando un sospiro di sollievo. Un piccolo libricino dalla copertina (F/C) con una piccola mezzaluna circondata da stelline simili a luccichii sopra, era quello ciò che consideravo il mio tesoro più grande e se l'avessi perso, sarebbe stata una tragedia nel vero senso della parola. Sembravo una rimbecillita a gioire in quel modo, ma era davvero una cosa troppo importante per me.

???:"Cos'è quello?"

Sembrava il classico cliché delle storie, dove il protagonista sta facendo qualcosa di importante e qualcuno lo interrompe bruscamente, spaventandolo. Mi girai allarmata, incrociando lo sguardo con Katakuri, che come ogni giorno era vestito in modo da sembrare il leader di una qualche rock band, senza scordare la sua sciarpa. Tuttavia, aveva in mano una sorta di tridente, che palesemente usava per combattere. 

"Perché mai portarsi dietro quel coso se deve solo organizzare un fottuto matrimonio?!"

Presi in mano il cambio, che avevo precedentemente buttato a terra, e mi diressi verso il bagno, fermandomi un attimo sullo stipite della porta.

Yoru:"Non sono affari tuoi"

Con ciò, entrai chiudendomi a chiave dentro e cominciai la mia morning routine. Non ci misi tanto, però comunque volevo allungare più possibile i tempi, al punto che sembravo una lumaca che cavalca un bradipo nei movimenti. Purtroppo, la beatitudine del momento finì e dovetti per forza tornare in camera, dove Katakuri si era seduto sul letto, fissando nella mia direzione come se mi stesse aspettando, il che era palese.

Yoru:"Avanti, che vuoi dirmi?"

Katakuri:"Le mie sorelle stanno aspettando fuori per andare a scegliere l'abito, devo accompagnarti da loro"

Annuii semplicemente e lui si alzò, pronto a portarmi da quelle svitate delle sue sorelle, oltretutto era abbastanza logico che non fossero Smoothie e Brulee, quindi chissà chi mi avrebbe accompagnata.
Una volta usciti dal castello, due tipe praticamente uguali con i capelli rosa e delle labbra enormi piene di rossetto rosso ci si pararono davanti. Onestamente sembravano normali, ma facendo parte della famiglia Charlotte, non si poteva mai sapere. Si avvicinarono a me, fissandomi da capo a piedi, come se stessero cercando qualcosa, un qualche dettaglio di cui nemmeno io ero a conoscenza.

Katakuri:"Lola, Chiffon, la affido a voi, fate in modo che non le accada nulla, in caso chiamatemi con la RadioSnail"

"Ma sei serio? Dai, come se non riuscissi a difendermi da sola, ma fammi il piacere"

Annuirono all'unisono e mi presero a braccetto, iniziando ad incamminarsi verso la città, luogo in cui sinceramente avrei preferito non rimettere piede, avevo una brutta sensazione.

???:"Che sbadate, non ci siamo presentate per bene, io sono Chiffon"

???:"Ed io sono Lola"

Feci semplicemente un cenno di assenso, per fare in modo che recepissero il messaggio che avevo capito perfettamente, inoltre ero riuscita in poco tempo ad individuare dei dettagli che mi avrebbero permesso di riconoscerle l'una dall'altra.

Yoru:"Mi faccio chiamare Yoru"

Chiffon:"Lo sappiamo, sei molto famosa, la ragazza che ha lo stesso nome della spada del grande Mihawk occhi di falco"

Lola:"Già, conosciamo molte delle tue imprese e siamo molto emozionate di conoscerti di persona"

Yoru:"Grazie, credo"

Dopo poco, si fermarono di colpo, causando la sensazione per la quale mi sembrava di aver ricevuto un rinculo neanche avessi sparato con un grosso fucile. Alzai lo sguardo e vidi che davanti a noi c'era un'enorme boutique con un mucchio di abiti da sposa esposti in vetrina, accompagnati ovviamente da accessori ornati da pietre preziose, perlopiù diamanti. Onestamente ero sempre stata affascinata da quei vestiti così eleganti e principeschi, come ogni ragazza del resto, ma avevo scartato da tempo l'idea che ne avrei mai indossato uno. E invece ero praticamente stata costretta a sposarmi, quindi di conseguenza ero anche obbligata a scegliere tra i molti vestiti che c'erano.
Venni trascinata con forza all'interno del negozio, dove subito all'entrata vi era un bancone con la cassa e varie RadioSnail con vicino dei quadernetti con molti appunti scritti, forse erano i vari ordini per gli abiti. Chiffon si avvicinò e suonò un piccolo campanello che era poggiato lì. Subito, sentii dei passi veloci avvicinarsi e una donna arrivò da ciò che presumibilmente era il retro del negozio. In confronto ad altre persone che avevo incontrato da quando ero sull'isola (*coff la famiglia Charlotte *coff), lei sembrava relativamente normale: era abbastanza alta, vestita con una camicetta e dei pantaloni neri. Aveva dei capelli castani, tirati su in un piccolo chignon. Attaccata al tessuto della camicia, vi era una targhetta con un nome, "Crystal".

Chiffon:"Ehi Crystal, come va?"

Crystal:"Ciao ragazze, va tutto bene, deduco siate qui perché ci sarà un nuovo matrimonio in famiglia, ho ragione?"

Lola:"Proprio così e lei è la sposa, siamo sicure che tu potrai aiutarla a trovare l'abito giusto"

Crystal:"Contate pure su di me! Forza allora, seguimi da questa parte"

Finalmente le gemelle mi lasciarono andare ed io mi addentrai tra le varie stanze del negozio seguendo la tipa, che con destrezza svoltava nei vari corridoi di quel luogo che a me ricordava un labirinto in miniatura. Alla fine, arrivammo in quello che sembrava un camerino, solo in versione extra large, completo di specchio a figura intera, potenti lampade per specchiarsi il meglio possibile e un piccolo piedistallo dove salire mentre si provavano gli abiti.

Crystal:"Ok, dimmi, come ti piacerebbe apparire al tuo matrimonio? Hai richieste particolari?"

Yoru:"Sinceramente, non ho preferenze precise, quando vedrò, saprò cosa scegliere"

Al sentire le mie parole, il suo viso sembrò illuminarsi ed uscì in fretta dalla stanza, ritornando in tipo cinque secondi con almeno dieci abiti diversi in mano, di varie forme e con vari decori. Li mise sugli attaccapanni che c'erano e mi intimò di provarli uno per uno e così feci, se pur di malavoglia, anche se tutto era meglio che tornare da quel gigante scorbutico di Katakuri. Ogni abito era diverso e mi vestiva in modo diverso e non capivo come Crystal avesse capito solo con uno sguardo che taglia portavo. Nonostante tutto, alla fine la scelta si era ridotta a tre modelli:

(Vi ho messo queste tre opzioni tra cui scegliere, se non ve ne piace nemmeno una, scegliete voi da sole quale indossare tramite altri abiti)

Alla fine riuscii a scegliere, il che rese Crystal parecchio felice ed era già pronta a impacchettare (Y/D) per farmelo portare al castello, pronto per essere indossato. Lo stavo ancora provando ed eravamo entrambe in adorazione di fronte allo specchio, ma una semplice frase mi fece tornare alla cruda realtà.

Crystal:"Wow, ti sta benissimo, scommetto che al tuo lui piacerà molto"

Yoru:"Se lo dici tu..."

Crystal:"Tutto bene? Da quando sei entrata qui, ho notato che non sembri essere molto felice di andare all'altare"

Yoru:"Infatti è proprio così, sono stata costretta a sposarmi e proprio dal mio futuro marito e da sua madre"

Crystal:"So come funziona con Big Mom, non immagini quante volte ricevo ordini di abiti per le sue figlie, ma non pensavo che direttamente uno dei suoi figli volesse sposarsi. Se posso chiedere, chi è che ti ha chiesto la mano, per modo di dire?"

Yoru:"Charlotte Katakuri"

Non sentii più nulla, così mi girai verso di lei e la trovai lì, imbambolata, basita, ma del resto come potevo biasimarla, non dovevo sposare un uomo qualunque e questo tutti lo sapevano. Dopo ciò, non parlammo più, era troppo scioccata, ma fortunatamente ebbe la forza di salutare le due sorelle Charlotte prima che ce ne andassimo. Una volta uscite da lì con una grossa scatola bianca contenente l'abito e qualche accessorio regalatomi da Crystal, ci inoltrammo di nuovo nella città e il brutto presentimento di qualche ora prima tornò, in maniera molto più intensa. Ad un certo punto, Chiffon e Lola svoltarono verso una strada che usciva un po' dal centro abitato, ma che a detta loro portava direttamente al castello, anche se la durata del cammino sarebbe stata più lunga. Stavamo attraversando quella stradina poco trafficata e mentre venivo sommersa di domande sul mio conto, capii che prendere quel sentiero non era stata una buona idea. Eravamo immerse nella nostra conversazione, che trovai abbastanza piacevole, finché dei tizi non ci sbarrarono la strada. A occhio e croce, saranno stati dieci e alcuni sembravano metà giganti da quanto erano alti. Davanti a tutti, vi era un uomo interamente vestito di nero, con la parte inferiore del viso coperta da una sorta di mascherina, anch'essa nera, che lo faceva sembrare vagamente una sorta di ninja, e non capivo perché, ma mi ricordava qualcuno. Non sembravano molto propensi a lasciarci passare, il che era facilmente intuibile date le armi che avevano in mano. Mentre tutti avevano dei ghigni sadici sul volto, il ninja rimase calmo e rilassato, quasi come se quella situazione fosse parte della sua routine quotidiana.

Yoru:"Vi serve qualcosa?"

???:"Che sfacciataggine, ma non potevamo aspettarci nulla di meglio da colei che ha fatto arrestare i nostri compagni"

Yoru:"Oh, mi sembrava strano che quei pirati fossero così pochi"

???:"Ascolta mocciosa, io sono il loro capitano e te la farò pagare cara per questo affronto!"

"Penso di essere leggermente più grande di una mocciosa, ma ok"

Mi stavo preparando alla battaglia imminente, finché non sentii delle grida di aiuto venire da dietro di me e solo allora vidi che Lola e Chiffon erano state prese da due tizi che avevano puntato le lame delle spade ai loro colli.

Yoru:"Lasciatele stare!"

Mentre stavo per avvicinarmi e attivare la mia ambizione dell'armatura, due mucchi di terra si sollevarono davanti a me, plasmandosi in quelli che sembravano due giganteschi lupi, con rocce acuminate come denti. 

???:"Sbranatela, fatela pentire di essersi messa contro di noi!"

Dovevo pensare in fretta a qualcosa, anche se l'impresa si stava rivelando più complicata del previsto, dato che quei cuccioloni mi stavano fissando, pronti a colpire neanche fossi stata un osso. Intanto, quei deficienti ridevano di gusto e i due bastardi sembravano pronti in ogni momento ad uccidere le due ragazze.

"Ma lo sapete che se gli torcete anche solo un capello, avrete Big Mom alle calcagna?"

Quanto avrei voluto urlarglielo in faccia, ma mi ero già distratta abbastanza, infatti per poco non venni colpita da una combo zampata più morso da parte di quei cosi. Analizzando per bene la situazione, intuii che non sarebbe servito a nulla colpirli, era palese che si sarebbero rigenerati tramite la terra, quindi mi serviva un'altra strategia. Mentre continuavo a schivare i vari colpi, mi venne l'illuminazione: se quel tipo con una passione per il total black li controllava, mandandolo al tappeto avrei risolto tutto. Dunque, dato che i miei poteri mi permettevano di volare, mi librai in aria, salendo di quota quanto bastava affinché quei bestioni avessero meno probabilità di ferirmi. Dopodiché, attivai la mia abilità, stando attenta che l'onda di puri incubi non colpisse Lola e Chiffon. Tutti i pirati cominciarono a tenersi la testa e urlare dal dolore, finché non si accasciarono al suolo privi di conoscenza e così, i lupi giganti scomparvero esattamente come erano apparsi, ricongiungendosi con il terreno. Senza perdere ulteriore tempo, volai verso le due sorelle, atterrando davanti a loro, e le vidi scioccate e tremanti, nonostante il pericolo fosse finalmente passato.

Yoru:"Va tutto bene?"

Sapevo che era una domanda stupida da porre in quel momento, si vedeva che non avevano un graffio, ma volevo che parlassero, che dicessero anche solo una parola.

Chiffon:"S-Sì, g-grazie Yoru"

Nonostante avessi ottenuto una risposta, ero ancora preoccupata, non credevo sarei riuscita a riportarle al castello da sola, anche perché la strada non la conoscevo granché. In mancanza di idee, presi la RadioSnail che Lola aveva con sé e decisi di chiamare l'unica persona che sapevo poteva aiutarci e del quale avevo il numero, dato che c'era scritto su un foglietto attaccato alla lumachina. Fortunatamente, rispose in pochi secondi.

Katakuri:"Dimmi, Lola?"

Yoru:"Katakuri, sono io, ho bisogno di una mano per riportare le tue sorelle al castello, siamo state attaccate e sono ancora scosse dall'accaduto"

Aspettai una risposta che non arrivò mai, perché riattaccò quasi subito e i miei tentativi di ricontattarlo furono vani. Mi sedetti a terra insieme alle sorelle, cercando in qualsiasi modo di confortarle. Pensai di usare la parte dei miei poteri dedicata ai sogni, con la quale potevo curare le ferite, ma si applicava solo sul fisico e non sulla mente. Aspettai e i minuti passarono velocemente, finché non sentimmo un rumore incessante di passi avvicinarsi e in lontananza vidi Katakuri correre seguito da parecchi soldati degli scacchi.

Katakuri:"Ragazze, cos'é successo!?"

Lola:"Siamo state attaccate, ma Yoru ci ha salvate"

Katakuri rivolse il suo sguardo verso di me ed io ricambiai il gesto, pronta a spiegargli tutto.

Yoru:"Tranquillo, sono riuscita a calmarle un pochino"

Annuì, ordinando in seguito ai soldati di portare quei furfanti in prigione finché non avessero riscosso le taglie. In seguito, ci scortò al castello, dove le due sorelle vollero rimanere un po' con me, mentre Katakuri dovette tornare ai suoi doveri. Passammo il tempo parlando di varie cose, il che aiutò le due a dimenticare ciò che era successo, finché non si fece tardi e dovettero tornare nella loro camera, non prima di promettermi che sarebbero venute ad aiutarmi la mattina seguente per il trucco e il vestito stesso, dato che non sarei mai riuscita a rendermi presentabile da sola. Andai a letto, con il sorriso sulle labbra nonostante tutto.

"E dire che pensavo che quelle due fossero delle lunatiche"

~THIRD PERSON'S POV

~NEL FRATTEMPO

Vicino alle prigioni del castello, si potevano vedere i vari soldati a terra, privi di sensi. Le loro armi erano state prese da quegli stessi pirati che dovevano essere imprigionati facilmente, ma che erano stati sottovalutati. Tra loro, vi era lui, il tizio vestito di nero, che facendo scrocchiare le nocche, si preparava ad uscire da quel posto, seguito dai suoi compagni.

???:"Non ci posso credere, sei cresciuta splendidamente mocciosa, non pensavo che fossi ancora viva. Peccato però, dovrò per forza ucciderti, ma non posso fare altrimenti, quel potere deve essere mio..."

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