DARKER//kookv

By fiamminga95

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"Due cuori, la stessa cicatrice" [COMPLETA] +++ Taehyung è un attore che dopo tanto tempo torna in corea per... More

Personaggi e Avvertenze
Prologo
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Epilogo

31

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By fiamminga95

Capitolo 31

Fuochi d'artificio







La grande sala di ricevimento era riccamente addobbata. Le decorazioni di natale pendevano dal soffitto e dalle finestre ed agli angoli della sala c'erano quattro grandi alberi di natale con corone e ghirlande di colore diverso. Taehyung agitò il suo bicchiere di champagne con delicatezza e il suo aroma fruttato raggiunse le sue narici, mentre guardava fuori dalla grande finestra la neve cadere pacatamente sopra Seul la sera di capodanno.

Dietro di lui la festa stava continuando. Le riprese della serie Dragon Master erano finite e la festa di fine produzione aveva coinciso con la fine dell'anno perciò si erano ritrovati in più di cento persone in una sala a festeggiare entrambi gli eventi.

Jungkook ancora non si vedeva. Aveva detto che sarebbe venuto, ma aveva avuto degli inconvenienti di lavoro e Jin era andato da loro quella mattina in pieno panico per una scadenza o qualcosa riguardo a dei documenti sbagliati. Jungkook si era scusato e gli aveva promesso che avrebbe fatto di tutto per raggiungerlo prima del countdown finale.

Il suo nuovo agente, Ryan, gli aveva fatto compagnia, insieme a Jimin e ai ragazzi e a tutti quelli che aveva conosciuto in produzione e con cui, con probabilità, avrebbe continuato a lavorare. In un momento di pausa si era andato a riparare dalla folla, vicino alla finestra per rimanere da solo con i suoi pensieri. L'anno prima non avrebbe nemmeno lontanamente immaginato di potersi ritrovare lì, ad aspettare con trepidazione l'arrivo di Jungkook.

Forse avrebbe apprezzato la sua scelta di abbigliamento, Taehyung ci sperava.

Indossava un completo bianco e una camicia nera dallo scollo largo. Non c'era bisogno di nessuna cravatta. Alle orecchie aveva i suoi orecchini Tiffany, così come alla mano l'anello di Jungkook, e, intorno alla gola, aveva finalmente deciso di indossare la collana che tempo fa gli era stata regalata. Era stretta intorno al suo pomo d'Adamo e forse un po' scomoda per mangiare ma lusingava la sua figura, e lo faceva brillare. I capelli pettinati all'indietro e la fonte scoperta, il riflesso tenue del vetro gli restituiva un'immagine incredibile di sé.

«Ehi» disse una voce vicino a lui «Stai metabolizzando un pensiero profondo?»

Jimin gli poggiò una mano sulla spalla e Taehyung gli sorrise. Adesso che non dovevano più riprendere scene insieme, Jimin aveva tinto i capelli del suo normale colorito nero, e stava bene con il formale completo gessato e il papillon. Molto tradizionale, ma su Jimin niente sembrava banale.

«Più o meno» gli disse bevendo l'ultimo sorso di champagne «Più che altro ... pensavo al passato»

«Uh» Jimin fece una smorfia «Non è mai una buona idea»

«Lo è» disse Taehyung «Se senti che le cose miglioreranno» fece un mezzo sorriso, appoggiandosi alla parete vicino alla tenda della finestra. «Non mi sentivo così bene da ... non lo so. Anni e anni. Sono felice»

«è una bella cosa» disse Jimin «Soprattutto adesso che ti sei tolto Soowon di mezzo»

Taehyung annuì. In quegli ultimi giorni era stato formalizzato l'ordine restrittivo e ora Soowon non si poteva più avvicinare a lui senza subire gravi ripercussioni e, una volta finito il periodo delle feste invernali, sarebbe anche cominciato il processo per aggressione. A Taehyung sarebbe bastato questo, ma Jungkook era deciso ad andare fino in fondo e a mandare Soowon in galera. Probabilmente non ci sarebbe stato per molto, ma Soowon forse meritava di stare lontano dal resto del mondo ... e capire cosa aveva fatto a lui e agli suoi clienti.

«Ma forse non sei felice solo per quello» gongolò Jimin e lui rise.

«Kookie ed io ... è strano da dire. Ma davvero stiamo bene insieme» si strinse nelle spalle e arrossì ma era felice «Non ci posso credere veramente. È qualcosa che non ho mai osato sperare»

«E perché?» chiese l'altro.

Taehyung provò a spiegarsi: «Perché è stata la prima persona di cui io mi sia mai innamorato. È stato anche la prima persona che ho baciato e con cui ... sì, insomma» arrossì e Jimin ridacchiò «Quando ero piccolo, credevo di avere solo una cotta, poi ho creduto fosse un'infatuazione ma siamo rimasti molto tempo lontani e i miei e i suoi sentimenti non sono mai cambiati» sorrise, ancora di più «E mi sembra incredibile che dopo tutto quello che ci è successo, funziona. Ho una relazione normale. Io» disse, incredulo.

Jimin si accigliò: «Wow» disse «Sembra ... sembra serio. Non l'hai mai messa in questi termini. E io che pensavo che io e i ragazzi facessimo sul serio» strinse le labbra «Pensi che resterai con Kookie? Insomma, che sia quello giusto?»

«Non lo so ... non so se metterla in questi termini» disse Taehyung «Piuttosto, non so se è quello giusto o no ... ma è l'unico. Capisco che intendo?»

«Non puoi parlare davvero di "unicità" con me, visto che ho due fidanzati ... ma capisco lo stesso» ridacchiò «Mi farai essere il tuo testimone?»

«Non la damigella d'onore?»

«Oh, adesso è difficile ... hai ragione» fece finta di pensarci su «Non so cosa scegliere!»

Taehyung ridacchiò e Jimin scosse la testa «Ma a questo punto me lo devi far conoscere, anche se ha detto che non gli piaccio, perché se vuole toglierti dal mercato, deve fare le cose per bene e chiedere il permesso e tutto il resto. Mettersi in ginocchio e tirare fuori un grosso anello»

«Non credo che ci saranno problemi con quello» disse Taehyung «E comunque, non ti ho detto niente perché verrà qui oggi. Purtroppo ha avuto da fare, ma dovrebbe arrivare in tempo»

«Davvero!?» Jimin batté le mani e poi le sfregò «Wow, quindi l'attesa è finita e finalmente potrò fargli il discorsetto che merita e dirgli esattamente come si deve comportare conte»

Taehyung fece una smorfia «Eh ... potrebbe non prenderla troppo bene. Comunque tu cerca di non essere troppo sfacciato, non gli piace»

«E che mi importa? L'obbiettivo degli amici è quello di mettere in imbarazzo i fidanzati degli altri e sfotterli. Altrimenti qui che sto a fare?» lo prese sotto braccio e lo condusse verso l'open bar «Bisogna brindare ancora e festeggiare»

«Meglio non presentarsi ubriachi. Lo sai cosa è successo l'altra volta?»

«Cos'è, hai paura che baci anche lui mentre sono brillo?» scherzò l'altro.

«Conoscendoti ... potresti»

Jimin lo guardò, poco impressionato «Tae-Tae. Questo Kookie non può essere così bono come lo fai sembrare tu, sono sicuramente gli occhi dell'amore a parlare»

«Ne riparliamo più tardi» ridacchiò Taehyung, ora arrivato al bar.

Sia lui che Jimin ordinarono altro champagne e poi brindarono, sedutisi al bancone.

Mentre continuavano a parlare, per lo più degli affari di Jimin e della sua vita con i ragazzi, qualcuno si avvicinò a Taehyung «Guarda un po' se non è Taehyungie». Lui si voltò, per osservare un uomo americano che gli parlò in inglese.

Taehyung lo fissò, per un attimo non riconoscendolo, poi quando quell'uomo fece un sorrisino ammiccante, capì. Si irrigidì e senza accorgersene si avvicinò a Jimin per mettere distanza tra lui e Hugh.

Hugh Anderson, a capo del casting americano. Cosa ci faceva a Seul il giorno di capodanno, Taehyung non lo poteva immaginare, soprattutto perché non sapeva nemmeno che fosse in Corea. Soowon e Hugh si conoscevano bene, tramite quell'uomo Taehyung aveva potuto fare molti provini, non tutti andati a buon fine ma tutti ottimi ruoli. Se solo non fosse stato così costoso, ottenerli, Taehyung sarebbe stato più grato.

Lo fissò ad occhi spalancati per un attimo e Jimin si voltò a guardare la situazione, quando lo vide irrigidito.

«Come sei luccicante, stasera, Taehyungie. Cos'è vuoi essere appeso anche tu insieme alle decorazioni?» rise Hugh «Come sta Soowon? Ho sentito che ha avuto un incidente»

«Tae» Jimin si mise al suo fianco, vedendolo teso e irrigidito «Chi è questo tipo? Che sta dicendo?»

Jimin forse non capiva l'inglese ma Taehyung rispose prima Hugh «Non è qui. Non lavora più per me»

Hugh sorrise «Ah, lo avevo sentito dire. E il tuo nuovo agente che fa? Non mi pare di conoscerlo. Sa che siamo amici? Potrei parlargli un paio di progetti di cui ho sentito parlare»

«Noi non siamo amici» rispose lui, più duramente.

Hugh inclinò la testa «Oh, così mi offendi. Ci siamo divertiti tanto insieme»

«Scusa. Ma ora non ho proprio tempo» gli rispose, agitato. Prese Jimin per un braccio e lo trascinò dall'altra parte della sala dove stava il loro tavolo.

Seduti alla sedia, Hoseok alzò gli occhi su di loro e Namjoon e Yoongi fecero lo stesso.

«Ehi? Chi era quello? Perché ci fissa?» chiese Yoongi, sporgendosi a guardare Hugh «Tae, che gli hai fatto?»

«Lasciamo stare» disse lui, sedendosi al suo posto, con tutta l'intenzione di rimanersene lì. Non sapeva che fine avesse fatto Ryan ma avrebbe dovuto parlargli. Se lui e Hugh si fossero incontrati prima, allora Ryan avrebbe capito troppe cose dalle allusioni dell'altro ... cose di cui era meglio non parlare.

Si rammaricò di aver dimenticato il bicchiere al bar, ma gli fu prontamente messo davanti. Rabbrividì e distolse la testa. Hugh lo aveva seguito fin lì «Taehyung, non mi presenti?»

«Magari presentati tu» disse Namjoon in inglese perfetto e Hugh gli rivolse un sorriso che sembrava un ringhio. Lo fece, e ci tenne a sottolineare che lavoro faceva, ma non bastava ad impressionare Namjoon, né Yoongi. Jimin ancora non stava capendo ma Taehyung sentiva la sua piccola mano sul suo ginocchio sotto il tavolo. Da quella poca conversazione, evidentemente aveva capito che Taehyung non voleva avere nessuna delle attenzioni di Hugh.

«Io e Taehyungie ci conosciamo da tanto» gli mise una mano sulla spalla e Taehyung sobbalzò, disgustato dal suo tocco ma troppo a disagio per chiedergli di smetterla. Notò che Yoongi assottigliò lo sguardo quando se ne accorse «Praticamente da quanto è venuto in America. Io e Soowon gli abbiamo trovato un sacco di bei lavoretti. Sono felice di avergli fatto trovare anche questo lavoro, sicuramente è stato un ottimo casting»

«è stato scelto su richiesta dell'autore del libro, non grazie a te, mi dispiace deluderti» gli disse Yoongi in un inglese un po' biascicato ma comunque comprensibile. «Non credo che sia il caso di vantarti di questo, soprattutto qui»

«Voi chi siete? Taehyung, non mi hai nemmeno presentato i tuoi amici, che maniere» ridacchiò ma la sua voce era fastidiosa e ancora non toglieva la mano dalla sua spalla.

Tutti gli altri ragazzi si presentarono e il sorriso di Hugh divenne tirato. Nessuno dei ragazzi davanti a lui sembrava essere minimamente intimorito dalla sua aurea autoritaria.

«Piacere» disse, fintamente, l'americano e strinse di più la mano su Taehyung «Taehyungie, è da molto che non ci vediamo, speravo che potessimo parlare un po'. Ti avrei offerto qualcosa, magari di più di solo champagne»

«No grazie. Sono impegnato con i miei amici» gli disse, facendo un piccolo cenno agli altri.

«Un amico che non si vede da molto tempo dovrebbe ricevere più riguardi di quelli che vedi tutti i giorni» commentò Hugh.

La situazione si era fatta tesa. Dal suo posto al tavolo rotondo, Taehyung poteva vedere tutti gli altri, Namjoon, Yoongi, Hoseok e Jimin fissare ad occhi stretti Hugh e forse cercare un modo di allontanarlo senza rispondergli apertamente male. Taehyung già si sentiva a disagio e ora la sua agitazione crebbe. Provò a scrollarsi la mano di Hugh di dosso ma l'altro non lo lasciò andare «Mi spiace, Hugh. La prossima volta» disse a voce bassa.

«Suvvia. Chissà quando sarà la prossima volta» disse Hugh con un finto sorriso.

«Non lo hai sentito? Ti ha detto di no. Ora vedi di sparire, stronzo» Nessuno dei ragazzi davanti a lui aveva parlato. Anzi, erano tutti girati di lato. Ancor prima di riconoscere la voce, sapeva già che nessuno, se non uno, avrebbe usato quel tono.

Taehyung si voltò, già rincuorato.

Sorrise a Jungkook che però non lo guardava. Stava fissando dritto negli occhi Hugh, con la sua espressione più nervosa e scura, di quelle che facevano rabbrividire tutti i suoi dipendenti. Dietro di lui c'era Jin che stava guardando la scena con le labbra strette in una smorfia preoccupata.

«E tu sei ...?» disse come con disgusto Hugh.

«Mi chiamo Jeon Jungkook. Ora, togli la mano dalla spalla di Taehyung» intimò e il suo sguardo e la sua voce erano così autoritari e cattivi che Hugh non solo ubbidì ma fece anche un passo indietro. Del resto, era difficile non associare il nome Jeon alla potente e famosa azienda. Jungkook non era famoso in America come in Corea, ma sicuramente il suo marchio lo era.

«Non si può nemmeno essere amichevoli in questo paese» sbottò, e Jungkook rise, di una risata nera che avrebbe fatto rizzare i peli delle braccia.

Taehyung si alzò e prese delicatamente il braccio di Jungkook, che finalmente si distrasse da Hugh che ne approfittò per andarsene. I loro occhi si incontrarono e Taehyung gli sorrise prima di salutare anche Jin «Ciao, Jin. Mi dispiace, sei ancora qui. Non torni a casa per il countdown?»

«Vivo da solo» spiegò Jin «Il singor Jeon mi ha detto che potevo rimanere qui anche io, se volevo, e chi rifiuta del cibo gratis»

Rise, e Taehyung rise insieme a lui alzando poi lo sguardo su Jungkook che invece continuava a fissarlo. La sua risata gli morì in gola, sotto il suo sguardo profondo e nero e il suo viso arrossì come al solti. Jungkook non disse nulla, ma lo prese per una mano e lo portò lontano dal tavolo, senza dover dire una parola.

+++

Jin si sedette al tavolo e cercò tra i piatti se era rimasto qualcosa che poteva mangiare. «Yo» disse Hoseok «Che fa qui Jeon Jungkook?»

«Ti ricordi?» disse Jimin, schioccando le dita «Era anche all'altra festa. È uno dei finanziatori. Sarà stato invitato anche lui»

«Si vabbè» Hoseok alzò gli occhi al cielo «E Jeon deve passare il capodanno qui e non su uno yatch a bali? C'è qualcosa sotto giusto, Yoongi .... Yoongi?»

Jimin e Hoseok si voltarono verso Yoongi che ora stava fissando l'angolo della stanza, dove Jungkook e Taehyung erano spariti. Anche Namjoon faceva lo stesso e quindi gli altri due ragazzi guardarono nella stessa direzione, ignorati da Jin che invece era più interessato al cibo.

«WO» a Jimin cascò la bocca. Taehyung aveva una mano in quella di Jungkook e tutti e due erano intenti in una conversazione intima. Erano molto vicini e Taehyung sorrideva. Anche Jeon sembrava ricambiare il suo sguardo. «Aspetta, aspetta .... Kookie!» si voltò verso Hoseok e lo punzecchiò «Taehyung ha detto che oggi il suo misterioso ragazzo Kookie sarebbe venuto! E ha detto che era un figo» si voltò di nuovo.

Jungkook era una vista incredibile da guardare. Non era bello come Taehyung e nemmeno lo era nello stesso modo, ma sicuramente possedeva un corpo sul quale Jimin sarebbe saltato, se fosse stato libero di farlo. «Hai capito, Tae-Tae»

«Com'è non lo sapevate?» disse Jin a bocca piena «Convivono da mesi, praticamente» ritornò a masticare e poi si alzò «Vado al buffet a cercare qualcos'altro, sperando che sia ancora caldo»

Quando Jin se ne andò Hoseok e Jimin tornarono a guardare la bella coppia non troppo lontana da loro, ma furono interrotti.

«Namjoon» disse Yoongi.

«Mmm» rispose il regista, che continuava a guardare Jungkook e Taehyung.

«Non ti sembra ...?»

«Mmm» rispose id nuovo Namjoon.

«Yo che vuoi dire?» chiese Hoseok «Che cosa sembra? Lo so che il ragazzo di Taehyung non ti piaceva molto prima ma visto che siamo parlando di Jeon, avrà la tendenza a fare le cose a modo suo ... forse non è poi così grave»

«No, non è questo» disse Yoongi a bassa voce «è che Jeon Jungkook non è qui in qualità di finanziatore o produttore della serie»

«E come?» gli chiese di nuovo Hoseok.

«Come scrittore»

Hoseok e Jimin rimasero zitti per un secondo poi il più giovane sbottò in un «COSA» che fece voltare alcune teste. Yoongi gli diede un calcio sotto il tavolo e gli intimò di stare zitto. «Ok, ok ... Jeon Jungkook? Lui è JJJ? Lui ha scritto Dragon Master?»

Yoongi e Namjoon annuirono e Jimin spalancò di nuovo la bocca «Non. Ci. Posso. Credere. Ah!» si voltò di nuovo a guardare Jungkook e Taehyung «Secondo voi Taehyung lo sa?»

«Guardali» disse Namjoon a Jimin «Guardali, ma fallo davvero»

Per un momento Jimin non capì e si corrucciò osservando i due ragazzi. Taehyung era bellissimo, vestito di bianco e con i capelli morbidi intorno al viso, la collana che brillava come se delle stelle avessero deciso di abitare su di lui. Sorrideva e il suo sguardo era dolce e la sua voce silenziosa, era l'immagine della bellezza e, vicino a lui Jeon Jungkook stava dritto in abiti completamente neri. Il completo, la giacca e il papillon non si distinguevano quasi, se non per il fazzoletto rosso al bavero. Anche i suoi capelli erano nerissimi, come il suo sguardo.

Il contrato tra i due ragazzi era evidente e lasciava senza fiato, tanto entrambi erano belli sebbene in modi diversi. Taehyung davvero come una specie di angelo, mentre Jeon Jungkook sembrava il principe nero uscito da una favola di ...

Jimin si voltò, a guardare Yoongi che ancora fissava i due ragazzi con occhi duri. «Kiomji e Omin» disse «Sono ... sono loro?» rifletté per un po' e poi disse: «Taehyung ha sempre detto di riuscire a capire molto bene il suo personaggio, anche se non ha mai voluto leggere la storia e ...» si fermò di nuovo spalancò gli occhi e guardò tutti e tre i ragazzi davanti a lui che forse stavano pensando la stessa cosa. «Non ... non penserete che quello che è successo nella storia sia successo davvero?»

«Non lo so» disse Yoongi «Ma Omin è davvero una buona descrizione di Taehyung, non pensi?»

Jimin si strinse nelle spalle e tornò a guardare il suo amico, sperando che quello che stava pensando, quello che stava immaginando, non fosse vero.

+++

«Angelo, sei così bello» gli disse, sorridendogli «Togli il respiro»

«G-grazie» rispose lui, abbassando lo sguardo e arrossendo «Speravo di piacerti, stasera»

«Mi piaci in qualsiasi circostanza, amore mio»

Taehyung sorrise e quasi gongolò per il suo tono adulatore.

«Tae»

«Dimmi»

«Chi era quell'uomo?»

Taehyung batté un paio di volte le palpebre e poi scosse la testa «Non ci pensare» si avvicinò a lui di un passo in più «Oggi è la sera di capo d'anno. Pensiamo al futuro, non al passato» la sua risposta comunque sembrò non sortire alcun effetto e Jungkook scandagliò la sala alla ricerca dell'altro uomo.

Taehyung mise gentilmente una mano sul suo petto per invogliarlo a guardare solo lui «Kookie, lascia stare»

«Oh, angelo, lo sai che non lo farò» disse, con un atteggiamento ferino «Soltanto, ci penserò domani»

«Mi sta bene» accettò lui «Basta non pensarci adesso. Mi stavi ... mi stavi dicendo che sono bello stasera» arrossì ma riuscì a cambiare discorso.

«Sei sempre bello, non solo stasera» i suoi occhi scesero sul suo collo «Anche se stasera lo sei di più» gli strinse la mano e chiese «Vuoi rimanere qui, al countdown?» disse a bassa voce «Vuoi stare con i tuoi amici e fare il brindisi?»

«Perché, c'è qualche altra cosa che possiamo fare?» chiese innocentemente.

L'espressione di Jungkook rispose per lui, e il suo sorriso parava di altro. Taehyung arrossì ancora di più e si guardò intorno «Ma siamo ad una festa»

«Siamo in un hotel, angelo» spiegò «Ho chiesto di avere una camera»

«Senza sapere che cosa ti avrei risposto» si accigliò lui.

«Ma io sapevo benissimo cosa mi avresti risposto, angelo» fece un altro sorriso e Taehyung divenne paonazzo per l'imbarazzo. Strinse i pungi e provò a dirsi che no, non era così prevedibile e che non avrebbe ceduto a Jungkook, ma poi ricordò che era capo d'anno e che quello che fai all'inizio dell'anno lo fai per tutto l'anno. Arrossì ancora di più e si torturò la manica del completo facendo un piccolissimo, impercettibile, segno di assenso.

Mio dio, c'è qualcosa di sbagliato in me.

Jungkook, invece, sorrise e strine una delle sue mani, portandolo via. Taehyung lo seguì, assicurandosi che nessuno li seguisse o notasse la loro fuga. Invano, perché Jimin li stava osservando e aveva l'espressione chiara di chi aveva capito proprio tutto. Decise di non pensarci e si lasciò dirigere da Jungkook fino all'ascensore.

Una volta chiusi nella piccola scatola di metallo, Taehyung si appiattì contro una delle pareti, vedendo Jungkook proprio davanti a lui che non voleva nasconder la sua eccitazione. Il suo sguardo era quello che usava quelle notte quando non faceva altro che farlo urlare e rubargli il sonno.

Jungkook mise le mani ai lati della sua testa e Taehyung trasalì. «Ci sei andato a letto?» chiese.

«Kookie, per favore, non adesso ...»

«Voglio solo sapere questo. Soowon ti ha costretto ad andare a letto con quel tizi di prima» Non era una domanda, e questo rivelava che Jungkook sapeva – o aveva intuito - già tutto. Taehyung annuì, sconfortato. «Non ... lo avrei fatto, Kookie. Te lo giuro»

«Lo so» Jungkook gli accarezzò i capelli e Taehyung inseguì con la testa il calore della sua mano «Mi disgusta, quello che ha fatto Soowon. Non poteva e non doveva» si avvicinò di qualche altro centimetro al suo viso e chiese: «Di chi sei, angelo?» il suo tono era basso e sensuale e fece venire i brividi lungo tutta la schiena di Taehyung.

«Solo tuo» disse, sinceramente. Gli mise le mani sul petto e le strinse delicatamente «Solo tuo, Kookie»

«Mmm, cercherò di non fartelo dimenticare»

La porta dell'ascensore si aprì con un ding e Taehyung sussultò quando fu preso da Jungkook e portato nella prima stanza del corridoio. Entrati nella stanza, Jungkook accese solo due piccoli faretti e Taehyung fu investito dalla vista luminosa di Seul davanti a lui dalle grandi finestre. Jungkook al suo orecchio, disse: «So che ti piacciono le belle viste, angelo. Vuoi guardare fuori?»

Lui scosse la testa.

«Che cosa vuoi, allora?»

Te. Te dappertutto, pensò ma non ebbe il coraggio di ammettere. Allora si voltò verso l'altro e disse: «Baciami»

Jungkook sorrise e a fior di labbra chiese, ancora «Solo questo?»

Lui scosse di nuovo la testa, ma non ebbe bisogno di dire altro. Jungkook ubbidì e si piegò a baciarlo, prendendogli la testa tra le mani. Taehyung si lasciò guidare verso il letto, senza che interrompessero il bacio e Jungkook cominciò a svestirlo lentamente, lasciando che la stoffa costosa del suo completo strusciasse delicatamente contro la sua pelle che si stava accaldando. I vestiti suoi e di Jungkook finirono sulla sedia, non piegati ma nemmeno lasciati alla rifusa, per evitare che si sgualcissero.

Taehyung rimase nudo, con addosso solo i gioielli costosi e diamanti di Jungkook in mano, al collo, e sulle orecchie. Nel grande letto dell'albergo, sulle lenzuola rosse che dovevano sembrare natalizie, era steso pronto per Jungkook come l'altro voleva.

Kookie fece scorrere la sua mano dal suo ginocchio piegato, fino al suo stomaco e poi a pizzicare uno dei suoi capezzoli. Taehyung rispose, inarcando il petto contro la sua mano e Jungkook sorrise, compiaciuto dalla sua risposta. Strinse ancora di più il piccolo cerchio di carne sensibile e Taehyung gemette.

Stavano insieme da pochi mesi, ma la loro passione non si era ancora consumata e continuavano a fare l'amore se non ogni giorno almeno uno si e l'altro no, e ormai Taehyung aveva smesso di sentirsi a disagio, anche se continuava ad essere un po' timido. Jungkook conosceva il suo corpo meglio di lui, sapeva come suonarlo come il miglior violinista con il suo strumento.

«Ma guardati, angelo» disse l'altro, lasciandogli il capezzolo e salendo con la mano sul suo collo «Nudo e con solo addosso i miei diamanti» passò una mano sulla collana stretta intorno al suo collo. In quel momento davvero somigliava ad un costosissimo collare e a Taehyung non importava assolutamente niente.

«Di chi sei?» chiese di nuovo.

«Tuo» sospirò, senza vergogna.

«E che cosa vuoi?»

Questa volta riuscì a dirlo, anche se con voce bassa e fin troppo innocente vista la situazione e quello che stava chiedendo. «Te» rispose, il viso spruzzato di rosa.

Jungkook si piegò a baciarlo e quando calò su di lui, Taehyung già apri le gambe per accoglierlo al suo posto. «Tutto quello che il mio angelo vuole» rispose Jungkook.

Per una volta, Jungkook lo accontentò e fece l'amore con lui in quel modo lento ed inesorabile che lui apprezzava un poco di più. Lentamente ed in modo intimo, stretti uno all'altro uniti dal loro sudore, nella stanza semi buia illuminata sola dal brillare dei diamanti di Taehyung. Ognuna di quelle pietre che aveva addosso era un poco dell'amore di Jungkook per lui e Taehyung decise in quel momento che li avrebbe indossato più spesso.

Mentre si baciavano, Jungkook che affondava dentro di lui e gli teneva strette le mani sopra la testa, un forte colpo lo fece sobbalzare ed entrambi guardarono fuori dalla finestra. Un'esplosione di fuochi d'artificio illuminò il cielo e i loro corpi uniti nella scura camera da letto.

Taehyung non si era sentito mai così bene in vita sua, sull'orlo dell'orgasmo e con le labbra di Jungkook su di lui, la luce dei fuochi negli occhi, vestiva il loro riflesso grazie a quei gioielli che aveva addosso.

«Buon anno, amore mio» disse Jungkook senza smettere di muoversi dentro e fuori da lui.

Taehyung lo strinse a sé e rispose allo stesso modo: «Buon anno, amore mio»

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