DARKER//kookv

By fiamminga95

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"Due cuori, la stessa cicatrice" [COMPLETA] +++ Taehyung è un attore che dopo tanto tempo torna in corea per... More

Personaggi e Avvertenze
Prologo
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Epilogo

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By fiamminga95

Capitolo 29

Il natale





«Ehi» Taehyung si guardò intorno, nell'appartamento, dopo aver battuto i piedi fuori dall'ingresso per togliere la neve dagli stivali. «Lo sai che è poco festoso, qui dentro? Se cammini per strada è un trionfo di luci»

Jungkook alzò lo sguardo dal suo portatile e lo osservò avvicinarsi al tavolo del soggiorno. «Tu dici?» sembrava annoiato e seccato da qualcosa, probabilmente dal lavoro.

«Già. Non dovremmo mettere qualche festone?» chiese Taehyung, togliendosi il cappotto ma vide Jungkook accigliarsi e definitivamente dimenticare il suo pc.

«Per natale?»

«Già»

Jungkook continuava a rimanere accigliato. Dopo un lungo attimo disse: «Non credo di averne»

«Come no? Natale è la prossima settimana e noi non abbiamo pensato a niente. Dovremmo mettere qualche festone e qualche luce. Pensare a cosa mangiare la vigilia e come passare la giornata del venticinque» incrociò le braccia e guardò fissamente l'altro «Che cosa fai di solito?»

Jungkook non rispose subito. Rimase per un po' in silenzio a mordersi l'interno della guancia «Non lo festeggio. Anzi. Lo passo sempre in ufficio o lavorando»

«Non ti faccio passare questo natale in ufficio. Povero Jin, non lo trascinerai a lavoro con te. Faremo qualcosa di bello. Non hai nessun tradizione, nemmeno qualcosa che ti piace mangiare?»

Jungkook scosse la testa.

«Bè, che tristezza» si sedette vicino a lui ma non era scoraggiato «Allora, io da quando sono andato in America mi sono abituato a festeggiarlo come loro. Con il tacchino e la cena. Certo, non avevo ospiti ma mi inventavo qualcosa»

«Non avevi ospiti ...? Vuoi dire che passavi il natale da solo?» chiese Jungkook più interessato.

«Non avendo una famiglia da cui tornare per le vacanze ... sì. Ma non c'era motivo per scoraggiarsi, così mi distraevo cucinando un po' e guardando i film di babbo natale alla televisione. Mi mettevo a decorare l'albero e poi prima di andare a dormire mettevo il mio regalo a me stesso sotto l'albero di natale»

«Bè. Angelo, questo è ancora più triste»

Taehyung fece una smorfia. «Forse. Sicuramente è più angosciante che distrarsi con il lavoro, ma non rinuncio all'idea del natale solo per solitudine. Sarebbe più triste passare Capodanno da soli, ma c'è sempre qualcuno che ti invita ad una festa, quel giorno»

Jungkook annuì «Anche quest'anno c'è la festa della fine delle riprese della serie» ricordò «Avremo qualcosa da fare a capo d'anno ma se per natale vuoi organizzare qualcosa, dimmi tutto. Sono aperto al cambiamento» incrociò le braccia, con un mezzo sorriso, mentre Taehyung batteva le mani «Ah! Allora! Ci servirà un albero e tutte le decorazioni necessarie. Le luci da appendere alle finestre ... oh, e tanti babbi natali da disseminare in giro per casa» batté di nuovo le mani, trepidante. «Credi che possiamo ordinare qualcosa online? Arriverà in tempo?»

«Forse potremmo andare noi stessi a fare compere» disse Jungkook.

«Eh? Io e te? Insieme?» sottolineò Taehyung, incredulo «In pubblico?»

«Perché no?»

«Oh» Taehyung chiuse la sua bocca aperta e ci pensò per un attimo «Se ... se ti sta bene. Insomma, non credevo volessi far sapere che ci conosciamo o ci frequentiamo» spiegò.

«In effetti non sono così incline a far scoprire gli affari miei al pubblico, ma non mi vergogno certo di te» si corrucciò ancora «Perché, credevi che non volessi far sapere a nessuno che stiamo insieme? Io ho immaginato che tu per primo volessi tenerlo nascosto per una questione di immagine pubblica»

«Ah» Taehyung picchiettò la mano sul tavolo e rimase perplesso «No ... a dire il vero, non mi interessa». Rincuorato e speranzoso quindi si permise di chiedere: «Perciò va bene? Se usciamo insieme a fare spese?»

Jungkook annuì e Taehyung si aprì in un largo, lungo sorriso.

+++

Usciti insieme, aveva camminato per le strade più ricche di Seul e aveva comprato quello che serviva: avevano ordinato un albero vero, avevano preso una gran quantità di oggettini idioti per addobbarlo – di colore blu e bianco, per abbinarsi meglio all'ambiente moderno di casa di Jungkook.

Con grandi buste tra le mani, Taehyung si fermò per strada. Stava nevicando dolcemente sopra la sua testa ma il capellino lo copriva. Si voltò a guardare una grande vetrina e Jungkook si fermò a pochi passi da lui. «Cosa ti interessa?»

Davanti a loro c'era l'ingresso di Tiffany. Taehyung stava guardando tutta la serie di braccialetti d'argento, quelli più economici che mettevano in prima fila e che vendevano molto. Erano un accessorio da donna, ma il pensare a dei gioielli non solo gli fece ricordare di non avere più potuto indossare gli orecchini e gli fece anche ricordare il suo principale problema: regali.

Aveva già preso qualcosa per Jimin e gli altri, aveva già fatto i pacchetti e li aveva già messi da parte, ma per Jungkook non aveva la più pallida idea di cosa regalare. Cosa si dà ad un uomo che ha già tutto? Strinse le labbra e cominciò a riflettere.

Sicuramente qualcosa di materiale sarebbe semplice ma allo stesso tempo scontato. In fin dei conti non c'era nulla che Jungkook non si potesse permettere. Poteva alzarsi una mattina e decidere di comprare un altro jet privato, se voleva. Sicuramente non c'era qualcosa che desiderava che non potesse avere.

«Angelo?»

«Eh» si riscosse, voltando la testa verso l'altro che lo stava osservando attentamente. Jungkook aveva le spalle coperte dalla neve e lui allungò una mano per spolverargliele delicatamente.

«Vuoi entrare?» chiese «Possiamo prendere qualcosa, se vuoi»

«Oh, no. Stavo solo pensando a qualcosa per i regali di natale»

Jungkook rimase per un attimo in silenzio e poi tornò a guardare la porta del negozio. Ignorandolo completamente, entrò. «Ehi, Jungkook!» lo rimproverò, seguendolo all'interno del negozio. Taehyung si strofinò i piedi sul tappetino all'ingresso e poi seguì Jungkook verso il primo grande bancone che avevano davanti.

Lo sbalzo di temperatura fu così improvviso dall'interno all'esterno che il viso gli si arrossò completamente per il calore. «Non c'è bisogno. Possiamo continuare a passeggiare» disse, mettendogli una mano dietro la schiena. «E poi, era solo un'idea ...»

«Quali ti piacciono?» chiese Jungkook indicando tutti gli orecchini esposti.

Taehyung, abbassandosi per guardarli, rimase accecato dalla luminosità dell'espositore e dalla brillantezza delle pietre preziose. «Ma Jungkook ... Non c'è bisogno»

«Sì invece. Ti devo un paio di orecchini, se non sbaglio» gli fece un messo sorriso e disse di nuovo: «Dimmi quale ti piacciono e te li prendo. Altrimenti sceglierò io solamente in base a quali sono quelli più costosi»

«Kookie ...»

Jungkook continuava a sorridergli come se la sapesse lunga. Taehyung scosse la testa, sapendo che non l'avrebbe avuta vinta. A quel punto si abbassò ad esaminarli tutti, paio per paio. C'erano grosse pietre preziose, altri lunghi e pendenti tempestati di piccoli diamanti, ma alla fine scelse il paio che più gli piaceva. Erano piccoli e discreti, anche se brillavano sotto la luce dei faretti. Di metallo bianco e con pietre trasparenti avevano la forma di un fiore a quattro petali.

«Quelli lì» indicò.

Jungkook fece semplicemente un cenno e chiamò uno dei gioiellieri. «Buon pomeriggio, signori» disse loro. «In cosa posso esservi utile?»

«Vorrei acquistare un paio di quegli orecchini modello ...» si sporse a leggere «Vittoria» picchiettò il vetro e i gioiellieri annuì. «Molto bene signore. Ottima scelta, sono estremamente ben fatti ed eleganti» tirò fuori dalla vetrinetta i due esemplari e li mostrò meglio ai due acquirenti. «Come potete vedere sono quattro diamanti con taglio marquise in una gabbia d'oro bianco e platino, un oggetto squisito. Potrebbe essere, se non sbaglio, il modello di orecchino più costoso che abbiamo in negozio»

«Ah!» Jungkook scoppiò a ridere in faccia al gioielliere che ebbe un sobbalzo. Taehyung si coprì il viso con una mano scuotendo la testa. «Ma perché?»

Jungkook continuò a ridere anche mentre dava la sua carta per pagare gli orecchini e Taehyung ora lo stava pregando di smetterla. «Io volevo solo qualcosa di discreto e tranquillo ...»

Non chiesero un pacchetto al gioielliere e anzi, Jungkook diede direttamente la scatoletta a Taehyung «Puoi indossarli adesso, se vuoi»

«Ma se sono per natale, dovremmo aspettare la settimana prossima»

«A chi importa» Jungkook allungò di più la mano con la confezione verso di lui. «Dai, provali»

Taehyung sospirò e lo lasciò vincere, andando a cercare uno specchietto per mettersi i costosi, costosi, orecchini alle orecchie. Sotto i suoi capelli nerissimi la luce dei diamanti vibrava come fosse stata una lucciola. Erano piccoli, ma era evidente che le pietre preziose fossero di grande valore dal modo in cui risplendevano.

«Come sto?» chiese, voltandosi verso Jungkook.

L'altro stava continuando a sorridere «Molto bene»

Taehyung sorrise e si riguardò allo specchio, illuminato dalle luci di natale e dalle luci degli espositori.

L'uomo bello e sorridente che aveva davanti era qualcuno che non conosceva. Non aveva mai pensato di poter essere felice fino a questo punto.

Non era una felicità esplosiva, o consumante: non era una gioia che gli faceva venir voglia di cantare o ballare o di urlare a squarcia gola. Era una felicità calma e tranquilla che veniva dalle piccole cose, da tutti quei momenti risalassanti, felici e sicuri che passava tra le braccia di Jungkook con la consapevolezza che sarebbe andato tutto bene. Che Jungkook non avrebbe smesso di amarlo.

Lo guardò attraverso il riflesso dello specchio e vide che anche l'altro gli stava sorridendo. Jungkook forse, si sentiva allo stesso modo.

Gli andò vicino e gli disse: «Lo sai che ti amo, giusto?»

«No» rispose Jungkook «Dimmelo ancora»

+++

La loro cena di natale era andata bene.

In realtà Taehyung avrebbe voluto cucinare, e ci provò, insieme a Jungkook, ma senza nessun risultato accettabile. Il tacchino – l'unica cosa decente che sapeva cucinare per le feste – si era bruciato irrimediabilmente nel forno perché Jungkook aveva sbagliato a settare la temperatura giusta.

Dopo un momento di sconforto, che sarebbe stato seguito da un digiuno in altre circostanze, Jungkook risolse il problema ordinando una a domicilio da uno dei ristoranti che conosceva. Solo lui avrebbe potuto ottenere una cena per due da asporto in un ristorante di lusso a poche ore dalla mezzanotte di natale, ma il risultato fu lo stesso e alla fine riuscirono comunque a mangiare.

«Mi dispiace di aver bruciato il tuo bel tacchino» disse, seduto al divano e con un bicchiere di vino in mano. Alla televisione davano un banale film di natale americano. «Purtroppo le mie abilità in cucina si fermano a saper fare la colazione e a fare degli ottimi tramezzini»

«Va bene, per cominciare» rispose lui, che aveva la testa poggiata sulla sua spalla e gli occhi ancora fissi sulla televisione «Non puoi essere perfetto, qualche difetto lo devi avere»

«Ah, ne ho tanti» bevve dal bicchiere il suo vino e si inumidì le labbra. Quando si voltò a dargli un bacio sulla guancia il suo naso grattò delicatamente contro i nuovi orecchini di Taehyung e lui lo sentì sorridere contro di lui. «Vedo che ti piace il mio regalo»

Taehyung arrossì un poco al suo tono suggestivo «Uh» annuì delicatamente «In realtà sono molto più facili da portare di altri che ho. Sono belli e non attirano troppo l'attenzione»

«è un peccato, perché dovresti»

«Che cosa?» chiese lui voltandosi a guardarlo, accigliato.

«Attirare l'attenzione» Jungkook aveva un braccio allungato sulla testiera del letto, dietro la testa di Taehyung, e con l'altra mano reggeva in bilico il suo bicchiere di vino sul ginocchio. Il suo viso pulito e i suoi abiti casual lo rendevano estremamente attraente.

Taehyung si inumidì un poco le labbra e lasciò scorrere il suo sguardo sulla sua bella figura.

Jungkook alzò un sopracciglio, compiaciuto «La mia faccia è qui sopra»

«Uh?» disse lui, confuso, e Jungkook sghignazzò.

«Visto che siamo qui» si avvicinò a lui e gli parlò a poca distanza dal viso «Perché non apri il mio regalo?»

«U-un altro?» Taehyung girò la testa per osservare l'albero di natale. Non c'era nessun pacchetto sotto la sua chioma verde. Jungkook gli mosse la testa con un dito, indirizzando il suo sguardo sulla cima dell'albero «Un po' più sopra, angelo»

Taehyung osservò la punta dell'alberello e notò che c'era qualcosa attaccato al grosso fiocco che ci avevano legato in cima. Era un pacchetto dorato che Taehyung non aveva notato fino a quel punto. Con curiosità si alzò e andò a prenderlo, alzandosi sulle punte per raggiungerlo meglio. Il pacchetto si staccò e gli finì in mano come una mela matura staccata dal ramo.

Taehyung osservò la scatolina e tornò al divano, dove Jungkook gli cinse la vita da dietro e poggiò il mento alla sua spalla per osservarlo mentre scartava il pacchetto. All'interno c'era una seconda scatoletta di Tiffany, diversa e più tozza di quella dei suoi orecchini. Dalla forma, Taehyung poteva già intuire di cosa si trattava.

«Un altro gioiello? Kookie ... non dovevi» disse, sincero, voltandosi a guardarlo «Non so nemmeno quando metterli tutti questi regali che mi fai ... Quanto hai speso per questo?»

«Aprilo, prima di parlare» ridacchiò l'altro al suo orecchio.

Taehyung lo fece. Ovviamente era un anellino, perché la scatoletta era proprio quella tipica degli anelli. Si accigliò: non era la prevedibile patacca appariscente che si aspettava da Jungkook che ogni volta che sceglieva lo faceva in grande stile. Era un anellino sottile, tempestato di piccole pietre rosa che Taehyung non riconobbe. C'era una striscia di metallo che correva come un'onda per tutta la lunghezza, leggermente in rilievo. Anche se le pietre avevano un colore delicato, l'incastonatura lo rendeva piuttosto maschile come gioiello.

Taehyung lo prese in mano, togliendolo dalla scatoletta. «Wow. È molto bello ... che pietre sono?»

«Diamanti rosa»

«Uuhhhhh» si voltò a guardarlo, allibito. Come diavolo aveva fatto a trovare un oggetto del genere? Soprattutto, non era sicuro che fosse nell'offerta tradizionale di Tiffany quindi come minimo l'aveva fatto realizzare appositamente per lui. Diamanti rosa? Ha trafficato direttamente con contrabbandieri in Africa per averne così tanti? Taehyung tornò a guardare l'oggettino e improvvisamente nella sua mano bruciava: quel piccolo cerchietto probabilmente valeva più di lui. «Kookie ... non dovevi ... e io nemmeno ho un regalo per te»

Si voltò a fronteggiarlo ma Jungkook stava sorridendo.

«Ci ho pensato tutti i giorni e non sono riuscito a farmi venire nulla in mente e tu non solo mi fai due regali ma ... questo è troppo. Non so come devo ripagarti»

«Non devi. E poi, l'anello è fatto per essere indossato» si infilò la mano in tasca ed estrasse qualcosa. Un secondo anello. Era uguale a quello che aveva Taehyung in mano ma aveva pietre bianche, forse diamanti normali.

Taehyung trattenne il respiro e alzò lo sguardo su di lui, improvvisamente spaventato dalle implicazioni che due anelli potevano avere.

Jungkook gli sorrise «Ssh, aspetta» gli mise un dito sulle labbra «Non stare a pensare troppo. Forse ... forse possiamo affrontare dei discorsi seri sul futuro più avanti. Non voglio complicare le cose. Voglio solo ... renderci più, come dire, ufficiali» si infilò il suo anello che sulle sue belle mani maschili e percorse da vene risaltava molto bene. Lo girò lentamente sul suo dito anulare e Taehyung fu catturato dal modo elegante in cui i diamanti brillavano. «Non ho bisogno davvero di qualcosa che mi ricordi te. Sei sempre nei miei pensieri. Ma mi piace pensare che così altri sapranno che hanno più nessuna speranza di avvicinarsi a me. Ci sei già tu. Ci sei sempre stato» alzò lo sguardo su Taehyung «Spero tu voglia fare lo stesso»

Taehyung, senza nemmeno doverci pensare, gli diede l'anello «Mettimelo tu» disse, a bassa voce.

Jungkook gli sorrise, felice e preso l'anello lo infilò al suo dito. Era delicato, e sarebbe stato discreto, se non urlasse "costosissimo" alla prima occhiata.

Taehyung si guardò la mano, osservando il bagliore, e sorrise a Jungkook «È molto bello. Ma rimane il fatto che io non ti ho preso niente. Aspetta un altro po'. Mi farò perdonare»

Jungkook gli accarezzò la testa e non smise di sorridere «Non c'è alcun problema, angelo. Non ho bisogno di altri regali». Poi spiegò: «Sono un uomo che ha tutto, eppure l'unica cosa che sempre voluto sei stato tu, al mio fianco. Non ho bisogno di nient'altro. Se sei con me, è già il più grande regalo»

Taehyung rimase senza parole, mentre la mano di Jungkook lo accarezzava piano. Senza sapere cos'altro dire e sentendosi comunque in difetto perché – oggettivamente – l'idea di essere così importante per un'altra persona gli faceva paura, si sporse verso di lui per baciarlo.

Rimasero così, a baciarsi teneramente sul divano, tenendosi per mano e baciandosi senza fretta. Taehyung adorava i loro momenti tranquilli, quando Jungkook non si premeva subito contro di lui per consumarlo interamente. Apprezzava anche quello, com'era ovvio, ma adorava invece l'intimità dolce di quei momenti, durante un momento triste o romantico, o subito dopo che avevano fatto l'amore. Si sentiva più amato, così.

Il momento romantico, però, passò in fretta e Taehyung sapeva che sarebbe successo. Jungkook aveva un limite di sopportazione massima per i tocchi teneri e delicati, perché si infiammava al minimo tocco.

I loro baci divennero più accaldati e subito le mani di Jungkook finirono nei suoi capelli, a prendergli la testa e tenendogliela ferma per poter esplorare meglio la sua bocca con la lingua. Taehyung lo lasciò fare ... anche perché aveva sperato in un'unica conclusione della serata.

Jungkook si separò da lui solo per dirgli «Lo so che amiamo il divano e finiamo sempre qui sopra ... ma vorrei portarti a letto, oggi»

Taehyung arrossì lievemente e annuì con la testa. Jungkook si alzò e tenendolo per mano, lo portò fino nella loro camera da letto e lo spinse delicatamente sul materasso. Taehyung non si fece remore ad accoglierlo tra le sue braccia e le sue gambe.

Ritornarono a baciarsi, premendosi uno contro l'altro. Dopo tante settimane di convivenza avevano iniziato a perdere gusto nei preliminari, soprattutto perché i vestiti venivano via più in fretta ora che Taehyung si sentiva di più a suo agio.

Rabbrividì, quando Jungkook gli tolse il suo maglione e rimase fermo sopra di lui. Arrossì violentemente, quando lo vide fermarsi come una statua e fissare il suo petto nascosto dal Baby-doll azzurro che aveva comprato con Jimin.

Jungkook non disse nulla. Alzò gli occhi sul suo viso e Taehyung si sfilò da lui per alzarsi in piedi mentre Jungkook continuava a fissarlo intensamente. L'anticipazione somigliava alla paura quando Jungkook aveva quegli occhi predatori che non promettevano niente di buono ma allo stesso tempo di meraviglioso. Taehyung arrossì un po' di più ora in piedi e si lisciò la stoffa setosa del Baby-doll che gli cadeva bene sulla vita e non rimaneva più arrotolato nel maglione che aveva indossato fino a quel momento.

«Ho –ho .... Uh» deglutì a fatica «L'ho comprato un po' di tempo fa» la sua voce era soffio sottile mentre scendeva con le mani ad aprirsi i pantaloni e a calarli fino a toglierseli. La sua agitazione e imbarazzo crebbe, insieme alla sua erezione, perché sotto lo sguardo di fuoco di Jungkook riusciva già ad immaginare quello che sarebbe seguito «L'ho con-conservato per un momento speciale» fece un giro su sé stesso e sentì Jungkook grugnire. «T-ti piace?» chiese, insicuro e in imbarazzo.

L'altro respirò profondamente e alzò lo sguardo dal suo corpo al suo viso e disse: «Sei proprio il mio diavoletto, angelo» si leccò le labbra e si alzò anche lui in piedi. «Ma non sei l'unico ad avere una sorpresa» Andò nel suo armadio e Taehyung si poggiò sul letto, guardandolo con curiosità.

Tornò indietro con il loro solito lubrificante e un sacchetto di tessuto. Lo mise in mano a Taehyung che ci guardò subito dentro. Ne estrasse un aggeggio che non aveva mai visto. Aveva la forma di una ciliegia. C'erano due piccole sfere ed un corto filo legate insieme e poi un oggettino che sembrava un telecomando. «Che cos'è?» chiese, guardando Jungkook che si stava aprendo in un sorriso di chi aveva già programmato di fare qualcosa di molto cattivo.

Taehyung deglutì a fatica e Jungkook gli ordinò: «Di faccia verso il muro, a quattro zampe»

Lui diede un'ultima occhiata alle piccole sfere che aveva lasciato sul letto e fece come gli era stato detto. Si sentiva agitato, eccitato e a disagio. Il completino e lo slip stavano cominciando a stargli stretti mentre la sua erezione cresceva. Sentì la mano calda, e la ruvidezza dell'anello di Jungkook contro la pelle sensibile dei suoi glutei mentre subiva una lenta carezza. Cominciò a respirare più velocemente. «Il mio angelo voleva essere tutto carino per me, stasera» disse, con lo stesso tono che si usa con i bambini. «Forse dovrei ringraziarlo»

Spostò leggermente il suo slip per esporre un po' la sua intimità e Taehyung sentì immediatamente il calore umido della sua lingua che lo leccava e succhiava. Si accasciò con la testa contro la spalliera del letto, già ansimando mentre l'altro non perdeva tempo in inutili corteggiamenti. La sua lingua forzò la barriera resistente dei suoi muscoli e cominciò a leccarlo e succhiarlo come sapeva che gli piaceva. Mentre Taehyung gemeva e chiamava il suo nome sentiva la parte anteriore degli slip bagnarsi e a aderire alla sua erezione.

Si arrese a subire quel piccolo bel regalo che Jungkook gli stava facendo, ormai dimentico dei tempi in cui faceva finta che non gli piaceva. Jungkook si prese il suo tempo per rilassarlo e bagnarlo al massimo delle sue possibilità e poi si ritrasse per prendere il lubrificante. Taehyung aspettò pazientemente, ma rimase sorpreso e sobbalzò quando non si sentì penetrare dalle familiari dita di Jungkook ma da quelle piccole sfere.

«Ah! Che ... che stai facendo?» chiese, provando a girarsi. Jungkook lo tenne per i fianchi per mantenerlo fermo e spinse dentro di lui una delle due sfere. La spinse in profondità e Taehyung la sentì proprio contro la prostata, ma la sfiorò soltanto. Dietro la sfera, sentiva i suoi muscoli stringersi intorno alla cordicella di sicurezza. Era una stranissima sensazione, ma non spiacevole. Si mosse un po' cercando di capire se voleva smettere o no. Jungkook non disse niente ed inserì la seconda sfera, ma non la spinse profondamente come l'altra, lasciandola poco oltre la sua apertura.

«Comodo?»

«Uh» Taehyung non era sicuro.

Jungkook tirò leggermente la corda che usciva da lui «Non preoccuparti, si recuperano subito. Non c'è nessun pericolo, te lo prometto» gli baciò la base della schiena e poi lo mise seduto. Taehyung fece un sospiro, sentendo le sfere dentro di lui che si muovevano con il suo corpo. Era strano ... ma forse piacevole. Guardò Jungkook che gli aveva risistemato addosso lo split. Continuava a fare quel sorrisino malefico e Taehyung non si aspettava niente di buono, adesso.

Lo vide togliersi la maglia e i pantaloni, rimanendo gloriosamente nudo. Taehyung fece scorre gli occhi su tutto il suo corpo e Jungkook chiese «Il mio angelo vuole magari fare quella cosa che non fa mai?» gli passò una mano sulla testa e Taehyung batté la palpebra, arrossendo. Guardò il suo membro, non ancora completamente eretto e arrossendo annuì piano. «Il mio angelo può fare tutto quello che vuole» gli accarezzò di nuovo la testa e Taehyung gattonò fino a lui.

Lo prese delicatamente in mano e poi in bocca, mentre Jungkook gli tratteneva ancora i capelli. Cominciò a leccare e succhiare come sapeva fare, già felice di sentire il respiro di Jungkook accelerare e la sua erezione crescergli in bocca. Alzò gli occhi su di lui, senza smettere e quasi non soffocò sotto lo sguardo liquido dell'altro.

Decise che guardarlo in faccia non era una buona idea. Chiuse gli occhi e si dedicò al suo compito, scoprendo che gli piaceva il sapore di Jungkook sulla lingua. L'atto in sé ancora non gli piaceva ... ma gli piaceva sapere che Jungkook invece lo adorava. Il fatto che lo facesse così di rado lo rendeva ancora più speciale, e visto che si sacrificava un po', pensava che fosse giusto farlo al meglio delle sue possibilità e, purtroppo per lui, sapeva farlo bene.

Smise di pensare al riflesso che lo strozzava un po' e minacciava di farlo vomitare e cominciò ad andare più veloce, aggrappandosi con le mani ai fianchi dell'altro e rilassando la gola per prenderlo tutto in bocca. Le dita di Jungkook si strinsero sulla sua testa e Taehyung non si accorse che l'altro si era spostato un po' per afferrare qualcosa.

Sentì un piccolo clic.

Poi un'intensa vibrazione lo interruppe. Boccheggiò, appoggiando la testa sullo stomaco di Jungkook e gemendo forte «Kookie ...?» chiese, quasi piangendo, mentre sentiva un forte calore dentro di lui e le piccole sfere che si era già dimenticato per quanto erano piccole, cominciare a vibrare. Alzò gli occhi, già appannati su Jungkook che stava guardando il piccolo telecomando che aveva in mano.

«Mmm. Mi chiedo com'è a velocità più alta ... vogliamo provare?»

«No ... aspettaaahahh» si rannicchiò contro il suo addome, gemendo senza ritegno. «Kookie!» implorò. Non aveva mai usato un vibratore in vita sua e quell'aggeggio sicuramente non lo era, ma vibrava, e vibrava sempre più forte, nei punti più sensibili, proprio a contatto con la sua prostata. I suoi muscoli si strinsero, e si contrassero, rispondendo alla sensazione sconosciuta. L'intrusione delle sfere era così irrisoria che le poteva dimenticare se non vibrassero così forte, e quella sensazione di piacere intenso era sconosciuta quando non era riempito, dilatato e allargato da qualcosa di più grande.

Era bellissimo e frustrante al tempo stesso. Jungkook gli afferrò le mani, quando provò a toccarsi in basso, senza sapere bene se voleva di più o di meno. «Ah, angelo, che cosa vuoi fare? Non ti piace la mia sorpresa? A me è piaciuta molto la tua. Uhm, forse va troppo piano? Possiamo aumentare» riprese il le comando e aumentò la velocità. Due volte.

Gli occhi di Taehyung si riempirono di lacrime per la frustrazione, mentre gemeva a bocca aperta, le labbra bagnate di saliva, sotto lo sguardo compiaciuto di Jungkook. «Kookie. .... Ah! Oddio, Kookie... ti prego, ti prego ...»

«Che cosa, angelo?» chiese, innocentemente.

Taehyung scosse la testa, senza sapere nemmeno lui per cosa stava implorando. Finì a poggiarsi a Jungkook e cominciare a strofinare la sua erezione coperta e bagnata dallo slip di merletto, contro quella dell'altro. Jungkook rise malignamente e per un attimo Taehyung lo odiò, mentre si strofinava su di lui. Riprese a baciarlo, ma la sensazione della sua lingua in bocca non faceva che aumentare il calore del suo corpo. «Il mio angelo può venire così?» chiese, contro le sue labbra «Fammi un regalo»

Taehyung strinse gli occhi. Non ce la faceva più. Le piccole sfere continuavano a vibrare e lui a gemere e Jungkook non faceva nient'altro che guardarlo con i suoi occhi neri. Ripetendo il suo nome, senza sapere bene per cosa stava pregando, venne nei suoi bei slip di merletto, e Jungkook ebbe la compiacenza di spegnere le sfere subito.

Taehyung poggiò, esausto, il viso contro il suo petto mentre con una mano Jungkook afferrava la corda di sicurezza e li sfilava da lui, lentamente. Li sentì uscire da sé e rabbrividì.

Jungkook cominciò a baciargli piano la testa e il viso stanco, ma Taehyung si era accucciato contro di lui, lo stringeva, sentendo il bisogno di sentire il suo calore e il suo amore. «Bravo bambino» gli disse all'orecchio e la testa di Taehyung era così vuota che a malapena lo sentì.

Sentì Jungkook ancora duro contro la sua gamba e, alzatosi in ginocchio, lo guardò, decidendo cosa era meglio fare. Avrebbe potuto riprenderlo in bocca e farlo venire dritto nella sua gola, ma nonostante il pensiero di sentirlo di nuovo sulla sua lingua gli piacesse, gli piaceva di meno l'idea di finire in questo modo distaccato.

Decise quindi di mettersi a cavalcioni su Jungkook e afferrare il lubrificante, aprirlo e spremerne un po' sulla lunghezza di Jungkook che inclinò la testa. «E io che pensavo tu ne avessi abbastanza».

Taehyung arrossì e scosse piano la testa. «M –mi è piaciuto» disse a bassa voce, «Ma mi piace di più averti dentro»

«Mmm» Jungkook lo prese per i fianchi e lo poggiò all'indietro contro il materasso si posizionò tra le sue gambe «Se me lo chiedi gentilmente, angelo, potrei accontentarti»

Taehyung deglutì a vuoto e aprì le gambe ed alzò le ginocchia, come fosse un invito. Si rese conto di avere ancora lo slip addosso, anche se completamente sporco di umori e di lubrificante, piegò di più le ginocchia contro il petto e spostò la piccola striscia di seta umidiccia che aveva tra i glutei, sotto gli occhi di Jungkook, e scoprendo la sua parte più intima. «Per favore?» chiese, gentilmente, come aveva preteso Jungkook.

L'altro grugnì e si posizioni contro di lui «Mi farai morire uno di questi giorni, Taehyung» gli disse, spingendo dentro la sua apertura. I suoi muscoli erano rilassati dopo l'orgasmo precedente, ma comunque stretti perché non era stato preparato e riuscì a sentire bene ogni centimetro di Jungkook che premeva dentro di lui. Gemette contro le ginocchia che aveva piegato fino al petto e strinse gli occhi. «Grazie» disse, con voce piccola.

«Tutte le volte che vuoi, diavoletto»

Cominciò a spingere, facendosi subito largo nella sua carne morbida e calda e Taehyung già sentiva la sua erezione tornare a crescere, mentre era schiacciato e piegato contro il materasso. Mentre Jungkook spingeva, gli prese una mano, quella che aveva il suo anello al dito, e la prese con la mano che portava anche il suo anello.

La baciò delicatamente e poi la strinse, poggiando le loro mani sul letto, strette e unite da anelli identici.

Taehyung strinse la mano, e strinse Jungkook intorno e dentro di sé.

Quello era il suo posto, e non l'avrebbe lasciato più andare.

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𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥 𝐑𝐨𝐬𝐞 è una sedicenne che,dalla sua scuola privata,si trasferisce nella scuola di suo fratello maggiore,Rhys,un ragazzo festaiolo e cas...
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Jungkook è un Omega che finge di essere Alpha. L'arrivo di un nuovo ragazzo sconvolgerà non solo la scuola, ma anche la sua vita