DARKER//kookv

By fiamminga95

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"Due cuori, la stessa cicatrice" [COMPLETA] +++ Taehyung è un attore che dopo tanto tempo torna in corea per... More

Personaggi e Avvertenze
Prologo
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Epilogo

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By fiamminga95

Capitolo 26

La candela





Taehyung aveva parlato con Jimin per rassicurarlo che fosse tutto apposto. Gli raccontò per telefono di quello che era successo, di come Soowon, per qualche motivo, era fuori dal locale e di come aveva avuto l'incidente. Jimin era ancora più mortificato, non solo per quello che aveva fatto mentre era ubriaco – il bacio – ma perché l'aveva lasciato da solo per andarsene con Hobi e Yoongi esponendolo all'intera situazione.

Taehyung ci mise un po' a riscuralo e a dirgli che andava tutto bene, che non era colpa sua. Era stato lui avventato a non portare Beomgyun con loro per avere una sicurezza in più. Jimin, comunque, gli promise che in qualche modo si sarebbe fatto perdonare.

Parlarono brevemente del problema della foto e di come risolverlo. Ryan lo aveva già chiamato chiedendogli cosa aveva intenzione di fare e quale dichiarazione rilasciare sui canali ufficiali.

Taehyung ancora non sapeva cosa fare, e l'intera situazione era confusa.

Spense il telefono e si strofinò il viso con entrambe le mani. Millie gli spolverava la coda sul braccio, vicino a lui e Taehyung gli diede una veloce carezza.

Sulla poltrona, davanti a lui, c'era Jungkook. Aveva fatto una doccia e aveva ancora i capelli bagnati, e indossava i suoi vestiti casual e morbidi che usava in casa. Taehyung aveva una grossa felpa addosso, così grande che lo poteva avvolgere per bene, felpata all'interno, e una coperta sulle spalle. Il cappuccio sulla testa lo nascondeva un poco, ma Jungkook, comunque, non lo stava guardando.

Stava guardando fuori, rigirandosi il telefono in una mano e picchiettandolo contro il bracciolo della poltrona, con fare pensieroso.

«Kookie ...?» disse Taehyung, con Millie sulle gambe che cercava più attenzioni.

L'altro si voltò quando si sentì chiamare. La sua espressione era marmorea e indecifrabile. Taehyung lo guardò ad occhi spalancati e spauriti «Kookie, che devo fare?»

L'altro si leccò le labbra e sospirò, ancora pensieroso «Devi smentire subito. Fa' dire a Ryan che quelli nella foto non siete voi e che sono tutte calunnie»

«Ma ... ma se qualcun altro ha un'altra foto? Dove si vede meglio Jimin e ...»

«Non devi preoccuparti di questo» gli occhi di Jungkook si assottigliarono «Quel giornaletto da quattro soldi riceverà una telefonata dai miei avvocati. Se ce ne sarà bisogno, li distruggo per questo»

«Kookie ... è solo un giornale ...» provò a dire lui, angosciato dall'espressione oscura dell'altro.

«Un giornale che vive sulle sfortune degli altri. E poi, pensaci» fece un gesto nervoso «Combinazione hanno una foto compromettente di te proprio il giorno in cui Soowon prova ad aggredirti e non ci riesce. Secondo te chi l'ha fatta la foto?»

Taehyung rimase a bocca aperta e strinse Millie al petto. «Pensi ... pensi sia stato Soowon?»

«Da quando è uscito dall'ospedale, ha provato a contattarti di nuovo» svelò Jungkook «Beomgyun lo aveva già cacciato due volte»

«Ma ...» Taehyung scosse la testa «No, non lo sapevo ... non me lo ha detto»

«Lo ha detto a me» rispose tagliente l'altro.

«E perché io non lo sapevo?» insistette Taehyung «Perché non me lo hai detto?»

«Non volevo ti preoccupassi, o avessi ancora paura. Non pensavo tu fossi così idiota da andartene in giro di notte, da solo, quando qualcuno aveva già provato ad aggredirti!» Jungkook sbottò e Taehyung rimase in silenzio, impietrito.

Jungkook scosse la testa e si alzò andando a sedersi vicino a lui «Scusa. Non volevo urlare, non sono arrabbiato con te»

«Avresti dovuto dirmelo» sussurrò Taehyung «Io pensavo che stesse andando tutto bene ... che non ci fossero più progressi. E Soowon ha detto che ha ricevuto un avviso di garanzia ... cos'altro c'è che non mi hai detto?»

Jungkook strinse le labbra e gli prese una mano «Angelo, non volevo che tu continuassi ad avere paura. Stava andando tutto così bene. Eri tranquillo e sereno. Volevo solo che tu continuassi ad esserlo senza avere paura o doverti guardare sempre le spalle. Ho messo Beomgyun a farlo, così che tu non ti dovessi preoccupare» gli baciò delicatamente la mano «Ti ho detto che ti avrei tenuto al sicuro, ma tu te ne vai in giro a fare cose pericolose e mi fai perdere anni di vita così»

«Forse sarei stato più attento, se avessi saputo» Taehyung voleva togliere la sua mano da quella di Jungkook ma non ebbe la forza di farlo. Rimase fermo immobile, però, cercando di far capire all'altro che era arrabbiato. «Kookie?»

«I ragazzi hanno svolto alcune indagini. Taehyun ha trovato degli indizi e i miei avvocati stavano lavorando per questo. Ci sono possibili prove che sia stato effettivamente Soowon dall'ospedale ad assoldare qualcuno per entrare in casa tua e spaventarti. Abbiamo fatto partire una denuncia ufficiale, e adesso credo dovremmo anche chiedere un ordine restrittivo. Soowon ti stava seguendo, ieri sera. Avrà fatto quella foto e l'avrà mandata a qualcuno per vendicarsi. Lo hai licenziato e ora cerca di affossare la tua carriera per convincerti che solo lui poteva fare bene il suo lavoro. Non è così» gli strinse più forte la mano «Dopo l'aggressione di ieri, sarà ancora più facile mandarlo in galera. Meriterebbe di più, ma non voglio che il pubblico sappia quello che ti faceva e non possiamo denunciarlo pubblicamente per i suoi abusi, se devi stare al sicuro»

«Jungkook» Taehyung sospirò «Non sono un bambino. Mi dovevi avvisare»

«Allora dimmi che non hai passato un bel periodo» gli accarezzò i capelli e Taehyung sospirò «Dimmi che i giorni che hai passato qui con me non erano sereni e tranquilli. Come potevo angosciarti con queste cose, quando stavi così bene?»

Taehyung strinse le labbra e guardò altrove. Forse Jungkook aveva ragione. Aveva passato delle settimane tranquille e serene con lui. La loro quotidianità era piacevole, non c'era stato un momento in cui Taehyung non si era sentito rilassato e al sicuro. Viziato, amato e adorato da Jungkook aveva vissuto sotto una campana di vetro ... ma rimaneva comunque una campana.

«Mi avevi promesso che non avresti mantenuto più segreti» disse, a bassa voce e la mano di Jungkook continuò a massaggiargli la testa.

«Non dovevano essere segreti. Volevo che fosse una sorpresa, quando Soowon sarebbe stato dichiarato colpevole. Speravo che con il passare del tempo, dopo così tanto, ti avrei dato una bella notizia e che tu avresti potuto dire "oh, sinceramente mi ero anche dimenticato di lui"»

Taehyung annuì. Jungkook gli aveva già fatto dimenticare Soowon anche prima dell'effrazione in casa sua e sapeva che se avesse continuato a tenerlo nell'ombra, le cose sarebbero andate davvero così.

Taehyung voleva essere arrabbiato con lui ma non poteva. Jungkook aveva agito per lui, era colpa sua che non aveva rispettato l'accordo e non aveva portato Beomgyun con sé alla discoteca.

«Mi dispiace. Me la sono andata a cercare, non è vero?» disse, amaramente.

Jungkook gli prese il viso con entrambe le mani e disse, seriamente: «No. Ti sei messo in una situazione rischiosa ma non è colpa tua se Soowon è un maniaco manipolatore. Ti ha scelto e ti ha piegato alla sua volontà perché sapeva che non gli avresti resistito. Per tanto tempo sei stato la sua vittima perfetta e ora è difficile per lui perdere tutto il controllo che aveva su di te. Prima risolviamo questa cosa e prima non dovrai avere più paura di andare in giro da solo»

Taehyung scosse piano la testa «Devo credere che arriverà un giorno in cui mi dirai, "non preoccuparti, non ti serve più Beomgyun?». Jungkook strinse le labbra e Taehyung spostò la testa dalle sue mani. «Continuerai comunque a volere che Beomgyun mi faccia da guardia del corpo. E non mi darebbe fastidio ... se non mi nascondesse le cose per dirle solo a te. Capisci quello che voglio dire?»

«Pensi che ti voglia spiare?» Jungkook si corrucciò.

«Sinceramente? Sì» Taehyung non era nemmeno arrabbiato, per quella affermazione «E non mi interesserebbe ... puoi farti dire da Beomgyun tutto quello che faccio, se vuoi. Non ti dirà mai qualcosa che non ti direi io, comunque. Non ti nasconderei niente. Però tu e lui avete nascosto qualcosa a me. È questo che non mi piace»

Jungkook si rizzò sul divano «Mi diresti tutto?» strinse la mascella «Anche quello che ha fatto Jimin?»

Taehyung rimase in silenzio e lo sguardo di Jungkook si annerì. «Allora?»

«È diverso»

«Ah. E come? Ti prego, illuminami» disse Jungkook con sarcasmo tagliente.

Taehyung si strinse nella coperta che teneva sulle spalle e spiegò: «Avresti frainteso. Jimin era ubriaco e non l'ha fatto davvero per baciarmi. Era una specie di scherzo. Non lo avresti mai capito»

«Spiegami come fa la lingua di un altro uomo nella tua bocca ad essere uno scherzo, perché non sto ridendo» Jungkook si stava arrabbiando di nuovo e Taehyung era sempre più a disagio.

«Non eravamo da soli. Jimin era ubriaco e mi ha detto che ... insomma lui e il suo compagno» glissò sul singolare per non rivelare troppe informazioni personali su Jimin «hanno una relazione strana. Jimin ha detto che, insomma» arrossì «Gli piace guardare». Jungkook alzò un sopracciglio e Taehyung continuò: «Era ubriaco e cercava di far eccitare il suo compagno per questo ha baciato me. Non ha senso nemmeno per me, ma ha funzionato e loro si sono andati ad appartare, ecco perché stavo tornando da solo a casa»

«Quindi fammi capire» Jungkook si morse l'interno della mascella e disse, con ironia rabbiosa «Il tuo presunto migliore amico ti ha usato per far eccitare il suo amante? Quindi sei finito nella fantasia erotica di due persone, non solo di Jimin»

Taehyung aprì la bocca ma non rispose. In realtà era la fantasia di tre persone, non due, ma meglio non dirlo.

«E dopo che sei stato sfruttato per questo scopo Jimin ti ha lasciato da solo, sapendo che c'è qualcuno in giro che ti vuole fare del male, sapendo che non hai una guardia del corpo con te, in piena notte, per andare a scopare qualcuno?» il suo sguardo era nero di rabbia «Non è uno scherzo, Taehyung. Non lo è affatto e più cerchi di spiegarti, meno la cosa mi piace»

«Non ... non ho risposto in nessun modo, te lo giuro» cercò di difendersi «Gli ho detto che non mi piaceva e gli ho chiesto di smetterla e lui ha smesso» scosse la testa «Lo vedi che continui a non capire? Jimin non è una persona cattiva»

«Ritenta» sbottò Jungkook.

«No ... dico davvero. È un bravo amico. È l'unico che appoggiava la mia relazione con te. Quando racconto di noi ... tu non piaci a nessuno» Jungkook alzò gli occhi al cielo, come se non se lo fosse mai sentito dire «Ma Jimin è l'unico che mi supporta. Non ci proverebbe mai con me per ... non lo, provare a stare con me. Non è così» strinse la mano di Jungkook «Non te lo avrei detto ... perché avevo paura che mi chiedessi di non vederlo più»

Jungkook, per un lungo attimo, non rispose e guardò avanti a sé. Taehyung vedeva la rabbia e la gelosia affollarsi nel suo sguardo distante e, dopo quello che sembrò una dura lotta con sé stesso, Jungkook disse: «No. Forse la parte più cattiva di me vorrebbe che tu non lo vedessi più ma non ti chiederò di farlo. Sei libero di fare quello che vuoi, anche di metterti in pericolo se vuoi» disse rudemente «Ma voglio che tu sappia» e lo guardò con sguardo serissimo e duro «che Park Jimin davvero, davvero, non mi piace affatto»

Taehyung scosse la testa e si rassegnò. Jungkook comunque non aveva mai dato l'impressione di essere una persona poco gelosa, perciò Taehyung doveva aspettarselo.

«Non ti preoccupare» gli disse «Non succederà più»

«Questa è la seconda volta che vi baciate»

Taehyung si corrucciò. «Pensi alla scena che abbiamo girato? Come fai a saperlo ... ah, lascia perdere» sospirò «Era diverso. Stavo recitando. E comunque, Jimin si è complimentato per quella scena solo perché io stavo imitando te e lui ha pensato che io baciassi davvero così»

Dopo tanto tempo, questo strappò una piccola risata a Jungkook «In che senso?»

«La scena richiedeva decisione e sensualità. Ho imitato il tuo modo di fare e Jimin ha creduto che io fossi così, quando baciavo, ma quando mi ha baciato lui, è rimasto deluso e ha detto che non gli è piaciuto il fatto che io fossi così ...» cercò di ricordare la parola esatta. «Sottomesso»

«Uh? Deve ringraziare di avere ancora una bocca per parlare, non può permettersi di criticarti» commentò aspramente Jungkook.

«Ma è vero» rispose Taehyung «In ogni nostro momento intimo, sei sempre tu a prendere l'iniziativa e io semplicemente ti lascio fare»

«Non è un problema, angelo se ti piace così» Jungkook gli strofinò la mano gentilmente «Siamo tutti diversi, a letto»

«Sì ma ... un po' lo invidio. Mi piace passare il tempo con Jimin perché lui è sempre così sicuro di sé» adocchiò Jungkook «Non come te. Tu sei ... ecco, uh. Aggressivo. Deciso. Riflessivo. Jimin invece è sempre tranquillo e non sembra mai pensare troppo quando deve mostrarsi per quello che è. Parla di cose che mi farebbero morire di imbarazzo come se fossero cose normali. Non arrossisce mai ... e al club un po' lo invidiavo. Era sexy e sapeva cosa fare per far eccitare chi gli piaceva e lo faceva senza problemi. Mi piacerebbe essere un po' così. Libero e senza vergogna»

«Per quanto mi riguarda» Jungkook poggiò la testa sulla spalliera del divano e lo guardò intensamente «Mi piace quando arrossirci e sei in imbarazzo. Non c'è niente di male in questo»

«Lo so ... ma rimane il fatto che non prendo mai l'iniziativa. Nemmeno con te»

«Se non vuoi, non farlo»

Taehyung strinse le labbra e dopo un lungo attimo, rivelò: «Forse lo voglio» parlò a bassa voce ma catturò lo sguardo intenso di Jungkook che alzò un sopracciglio. «Però ... è difficile provare a fare qualcosa, quando tu decidi sempre tutto»

Jungkook si leccò le labbra, guardandolo. «Uh» disse, sovrappensiero. «Se vuoi posso stare fermo e lasciar decider a te»

Taehyung fece un'espressione incredula «Certo, come se ne fossi capace». Non ci credeva che Jungkook potesse stare fermo e solo ricevere le attenzioni di qualcun altro mentre era eccitato. Era troppo dominante per lasciare libertà agli altri. Gli piaceva decidere tutto e avere il controllo della situazione anche a letto, non solo nella vita di tutti i giorni.

Jungkook però, continuò a fissarlo «Allora legami»

Taehyung spalancò gli occhi e lo fissò. «Eh?»

«Legami» rispose lui, ancora più convinto. «Così sarai sicuro che non ti disturbo e tu potrai fare tutto quello che vuoi» il suo sguardo stava diventando scuro, ma di un'oscurità liquida tutta diversa da quella rabbiosa di prima. «Hai pensato a qualcosa che mi vuoi fare? Hai fantasticato?» inclinò ancora di più la testa e Taehyung sentì rapidamente tutta la sua bocca prosciugarsi. Rimase a bocca aperta davanti lo sguardo sensuale dell'altro e, dopo un po', annuì piano.

«Mmm» Jungkook fece Jungkook «Allora fallo»

«A-adesso?» chiese Taehyung, già rabbrividendo.

«Vuoi aspettare?» chiese Jungkook e la sua voce era bassa e roca, mentre stava steso sul divano. «Magari è il caso di convincermi che vuoi solo me e che non devo avere paura di Park Jimin e della sua sensualità invidiabile»

Taehyung si strinse nelle spalle e si guardò intorno. «C-con cosa dovrei ... uh, ecco ... legarti?» gli venne quasi una sincope quando lo disse e Jungkook sogghignò: «Non lo so, angelo. È la tua fantasia. Decidi tu»

Taehyung rimase impietrito e indeciso per un po' sul divano, ma poi si alzò in piedi. «O-ok. Aspetta qui» disse, piano.

«Oh, stai sicuro che non mi muovo»

Taehyung arrossì e scappò via, salendo le scale e portandosi dietro Millie così da lasciarla al piano di sopra dove non poteva interromperli. Entrò nella loro camera da letto e poi nella cabina armadio di Jungkook. Tutti gli espositori erano in scuro legno di mogano e tra tutte le sue giacche e i completi andò ad aprire il cassetto dove sapeva che teneva il lubrificante e poi alzò gli occhi su un espositore pieno di grucce. C'erano tutte le decine di cravatte di Jungkook e Taehyung si mordicchiò le labbra, guardandole una ad una.

Molte erano nere, di tipo diverso per occasioni diverse, molte le usava per il lavoro giornaliero. Ne adocchiò però una rossa, di seta, che stava appesa al centro. La sfiorò con le dita e la sentì morbida e delicata contro i suoi polpastrelli. La prese e la tenne in mano. Dopo averci pensato un po' decise di prendere anche una di quelle nere. Mentre uscì passò davanti allo specchio e si osservò, scompigliato e con un grosso maglione sformato addosso che lo faceva sembrare stanco e sfatto.

Se lo tolse in fretta, restando con la condotta nera che portava sotto e si sistemò un po' i capelli. Scese poi al piano di sotto, per trovare Jungkook esattamente nella stessa posizione in cui l'aveva lasciato. Gli fece un sorriso pieno di anticipazione, quando lo vide e Taehyung si accigliò, arrossendo.

Al diavolo la libertà di fare quello che voleva. Jungkook lo aveva manipolato di nuovo: Taehyung stava comunque facendo quello che lui voleva e controllava e si capiva benissimo dal sorrisetto compiaciuto che aveva in faccia. Taehyung non sapeva bene se la cosa gli dava fastidio o no.

Si avvicinò a lui e chi disse: «In piedi, per favore», parlando a bassa voce. Jungkook, senza smettere di fare la stessa espressione, si alzò in piedi. «La maglietta ... uh, meglio che tu la tolga adesso»

Jungkook continuò a fissarlo e si sfilò la maglia con un gesto rapido, rivelando il suo bel torace scolpito e le braccia muscolose e tatuate. Taehyung gli girò intorno e si mise dietro di lui «Dammi le mani» anche se parlava cercando di non essere troppo cortese, la sua voce suonava comunque gentile, e mai sicura e assertiva come quella di Jungkook.

L'altro comunque ubbidì e piegò le mani dietro la schiena per unire i polsi e Taehyung per un po' rimase rimbambito dall'immagine sensuale dei muscoli della sua schiena che si muovevano. Si riprese deglutendo a fatica e cominciò a legargli i polsi. Jungkook disse piano: «Non così, non li legare insieme. Prima stringi un polso e poi l'altro e dopo uniscili con un nodo, come se dovessi imitare delle manette»

«O-ok» Taehyung lo stette a sentire e fece come voleva. «È troppo stretto?» chiese.

Jungkook rispose: «Va benissimo»

Taehyung lo agirò di nuovo e lo spinse delicatamente contro il divano per farlo sedere, ora con le mani legate dietro la schiena e il petto più in evidenza visto che aveva le braccia all'indietro. Taehyung arrossì e si rigirò nelle mani la seconda cravatta, quella rossa. Jungkook la notò e chiese: «E quella?»

Taehyung si morse nervosamente un labbro prima di piegarsi su di lui e, senza dire nulla, legargliela davanti agli occhi. Lo sentì irrigidirsi e cominciare a respirare più profondamente. «Ecco ... pensavo di legarti anche un'altra davanti alla bocca» disse con un sussurro «ma voglio che tu mi dica se non ti piace qualcosa»

«Cazzo, angelo, come farebbe a non piacermi» Taehyung lo vide muovere la testa ed abituarsi alla benda. «Quindi è questo che ti mette imbarazzo? Quando ti tocco, o ti guardo, o ti parlo? Sarai eccitato tutto il giorno, a questo punto»

«Kookie ... per favore. Prova ... prova a non parlare, ok? Solo per un po'» Taehyung si sentiva già in imbarazzo.

«Tutto quello che vuoi, angelo. Fai di me tutto quello che vuoi» Jungkook reclinò la testa all'indietro, scoprendo di più il suo collo forte e il suo pomo d'Adamo.

A Taehyung stavano sudando le mani, mentre era in piedi davanti a lui offerto in questo modo. Decise che la cosa migliore da fare per cominciare era toccarlo. Non lo accarezzava spesso, prima del sesso, ma solo dopo, durante le coccole. Di solito non c'era tempo o era Jungkook che si dedicava di più a lui, così Taehyung ne approfittò per passare una mano dal suo collo al suo petto. La posizione in cui si trovava era strana, perciò si sfilò velocemente i pantaloni e si mise a cavalcioni su di lui.

Jungkook grugnì. «Non so se mi piace questa benda» commentò «Ti voglio vedere»

«Solo un altro pochino, va bene, Kookie?» gli chiese, passando entrambe le mani sul suo addome.

Jungkook fece un profondo sospiro e annuì, ma le sue sopracciglia erano corrucciate sotto la benda. Taehyung si piegò e gli baciò la fronte, delicatamente, mentre continuava ad accarezzarlo, e iniziò a lasciare una scia di piccoli baci sul suo viso, fino a incontrare le sue labbra. Lo baciò prima delicatamente, muovendo piano le labbra e la testa, poi passò piano la lingua per chiedere il permesso di entrare. Jungkook schiuse la bocca e ricambiò il bacio, con la sua solita foga.

Taehyung si staccò da lui e lo sentì lamentarsi. Quando Jungkook si calmò e ritornò a respirare più tranquillamente ritornò a baciarlo, ma fermandosi non appena l'altro provava a rispondergli aggressivamente. Dopo un po' Jungkook capì cosa doveva fare e suo malgrado rimase fermo a rispondere pacatamente ai baci più tranquilli e intimi di Taehyung.

Rimasero così a lungo, perché la principale fantasia di Taehyung era proprio quella di baciarlo per primo e restare così tranquilli, senza andare di fretta. Jungkook, invece quando baciava e scopava era come la miccia di una bomba di tnt che consumava in fretta ed esplodeva, mentre Taehyung si sentiva più una piccola candela di cera che bruciava lentamente ma a lungo.

Passò a baciargli delicatamente il collo e le spalle succhiando piano e leccando, senza lasciare tracce rosse. Mentre continuava ad assaggiare Jungkook come fosse un pezzo di torta che aveva tutto il tempo di finire, lo sentiva sospirare pesantemente. L'altro raramente gemeva, ma Taehyung pensò che sarebbe stato bello sentirlo, almeno adesso.

Riusciva a sentire la sua erezione gonfia che premeva contro le sue cosce aperte, mentre stava seduto su di lui e decise di concedergli un po' di sollievo, andando ad aprirgli i pantaloni e prendendolo delicatamente in mano. Si era già formata una macchia umida sopra i suoi boxer.

Lo strofinò delicatamente e Jungkook reclinò di nuovo la testa. «Uh, questa benda davvero ... non mi piace» disse, a denti stretti e sospirando, ma Taehyung lo distrasse, baciandolo con la stessa gentilezza e morbidezza che stava avendo con le mani. Jungkook era liscio e caldo nella sua mano, già rigido e pronto e Taehyung si sorprese un po' nel vederlo così eccitato. Forse aveva dato per scontato il fatto che a Jungkook non piacesse ricevere troppe attenzioni, quando probabilmente non era vero.

Mentre faceva su e giù con la mano si ritrovò a pensare qualcosa a cui non pensava da molto. Effettivamente, c'era qualcosa che non faceva mai e che, di solito, lo faceva sentire umiliato e a disagio che, forse, con Jungkook bendato e legato, avrebbe potuto fare. Ci mise un po' a decidersi ma alla fine sconfisse la sua ansia e si alzò, solo per piegarsi di nuovo. Aprì le gambe dell'altro per avere spazio tra di loro e avvicinò le labbra al suo membro gonfio.

Sotto le sue mani sentì Jungkook agitarsi. Prima sbottò e imprecò «O, cazzo» come se non ci stesse credendo, ma poi si riprese, ritornando a pensare lucidamente «Taehyung, hai detto che non ti piace. Non devi farlo se non vuoi»

«Voglio provare» disse lui con un po' più di fiducia. «Posso?»

«Oddio, Tae, che cazzo chiedi a fare» Jungkook reclinò la testa sul divano e annuì.

Taehyung riuscì a farsi rincuorare da quella risposta e prese un po' dell'altro in bocca, provando a leccarlo. Sentì Jungkook sospirare e trattenere un gemito. Alzò gli occhi, leccandosi le labbra, piacevolmente sorpreso dal modo in cui il petto dell'altro si stava arrossando e da come Jungkook si agitasse un poco per stare più comodo con le mani legate dietro la schiena. Sentì un po' di fiducia ritornargli e tornò a leccare, mentre teneva il suo membro con una mano.

Jungkook gemette di nuovo e Taehyung alzò di nuovo gli occhi per osservarlo. Non era male. Jungkook era pulito e odorava di bagnoschiuma, anche se aveva un sapore un po' acre in bocca. Non era spiacevole, e sicuramente non era così cattivo come altri che aveva assaggiato. Tornò su di lui e, lentamente, provò a prenderlo in bocca. Jungkook era più grande di quanto fossero stagli gli altri suoi amanti, molto più grande di Soowon almeno, e quella tecnica che gli era bastata prima, non bastava in quel momento.

Se proprio si fosse convinto, era sicuro che tuttavia sarebbe riuscito a prenderlo tutto in bocca. Jungkook gemette ancora e imprecò a denti stretti, ora provando attivamente a liberarsi le mani. Per qualche motivo, vederlo e sentirlo così eccitato lo convince di più a fare quello che non credeva di poter fare, perciò cominciò con più attenzione a rilassarsi e provare a prenderne sempre di più ogni volta si abbassava su di lui.

Dopo qualche minuto, con Jungkook che si tratteneva, riuscì. Era comunque un po' difficile perciò continuo ad alzare ed abbassare la testa con una certa lentezza, per evitare di soffocare – che era la vera cosa che detestava. Cercando di darsi un ritmo trovò il metodo giusto per respirare e leccare e succhiare Jungkook e quando si sentì più sicuro, capendo che non si sarebbe strozzato da un momento all'altro, decise di fare le cose per bene. Strinse le guance e rilassò la gola, passando la lingua sulla punta arrossata ogni volta che risaliva, senza impensierirsi troppo della quantità di saliva che stava usando.

I suoni osceni che faceva la sua bocca era coperti dal respiro affannato di Jungkook e dai suoi gemiti bassi ed era una cosa che gli piaceva. Se stava troppo a sentire il modo in cui la sua gola a volte gorgogliava e le sue labbra schioccavano, l'imbarazzo l'avrebbe fatto fermare di nuovo. Per lo sforzo gli vennero le lacrime agli occhi ma ignorò la sensazione e continuò, incitato dal modo in cui l'altro rispondeva.

Scoprì, lentamente, che non era così male avere qualcosa in bocca. Era strano pensarlo, dopo che aveva passato tanto tempo a convincersi che non gli piaceva ... ma forse quello che non gli piaceva era l'intimità e la sottomissione che quell'atto richiedeva, e che non voleva fare con altri. Con Jungkook andava bene. Jungkook non si sarebbe alzato e non avrebbe spinto con prepotenza nella sua bocca tenendogli la testa ferma ... deglutì e gemette, colpito da quell'immagine, sentendo la sua stessa eccitazione crescere.

Forse ... forse con Jungkook sarebbe andato bene anche quello.

Jungkook non lo avrebbe mai fatto per fargli male e avrebbe fatto attenzione. Taehyung sarebbe stato capace di soddisfarlo come voleva.

Per qualche strano motivo quell'ultimo pensiero lo fece rabbrividire e quando tornò su Jungkook si abbassò i propri pantaloni e afferrò dal lato del divano il tubicino del lubrificante. Jungkook sentì il familiare click del tappo di plastica e girò la testa. «Tae ... che stai facendo?» chiese, senza fiato e muovendo la testa senza poter guardare.

Taehyung non gli rispose e mentre continuava a leccare e succhiare, con la mano impiastricciata dal lubrificante scese in basso fino a stuzzicarsi da solo.

Questo di sicuro era una cosa che non faceva spesso. Si masturbava di rado e se lo faceva non era quasi mai così. Sentì i suoi muscoli stretti e umidi intorno alle sue dita e cominciò a tirarle dentro e fuori con lo stesso ritmo con cui alzava e abbassava la testa. Cominciò a gemere, mentre con l'altra mano libera si masturbava anche davanti e il riverbero della sua gola strappò un altro gemito a Jungkook.

«Cazzo. Tae? Che stai facendo? Dio, toglimi questa cosa dagli occhi» disse, con rabbia. Taehyung, con il pene in bocca, fece delicatamente cenno di no con la testa e strappò un urlo basso e profondo all'altro. «Toglimela. La odio, Dio quanto la odio. Che stai facendo? Ti voglio vedere. Taehyung, fammi vedere» ordinò, con più decisione, ora provando a liberarsi anche le mani. Taehyung gli fece di nuovo segno di no.

Continuò quella lenta tortura, andando su e giù con la testa, e dentro e fuori con le sue mani, allargandosi e preparandosi per quello che voleva fare dopo. Jungkook continuava ad ansimare e imprecare, ordinandogli di togliergli la maschera. «Non ti chiederò mai più una cosa del genere. Toglimela»

Taehyung se lo sfilò di bocca, respirando a pieni polmoni. Non sapeva se aveva la testa leggera per la carenza di ossigeno o l'eccitazione che si stava procurando da solo. Diede un bacio alla punta e poi si alzò, per riprendere in fretta il lubrificante e spalmarlo sulla lunghezza rossa e rigida di Jungkook. Lo vide piegarsi in avanti e gemere di nuovo. «Taehyung. Toglimi questi affare di dosso, ho cambiato idea. Non te lo chiederò mai più»

«N –no» disse, lui, senza fiato, mentre si rimetteva a cavalcioni di nuovo su di lui. Jungkook, di nuovo, imprecò.

Taehyung si tenne alle sue spalle, mentre scivolava su di lui per accoglierlo dentro di sé. Non si era preparato a lungo, e comunque non così bene come faceva Jungkook perciò si dovette abituare alla sensazione bruciante. Era piacevole, però, per una volta riuscire a sentire per bene la sensazione di venire allargato e riempito, anche se era un po' scomodo. Con un po' di difficolta riuscì a sedersi completamente, sentendo che la maglietta intima che ancora aveva a dosso appiccicarsi alla sua schiena per il sudore.

Si abituò alla nuova sensazione, dopo lunghi respiri di entrambi, cominciò ad alzarsi ed abbassarsi.

«Oddio» Jungkook digrignò i denti «Taehyung ...»

Gli piacque sentire il suo nome, mentre l'altro gemeva, insieme a lui. Taehyung gli passò una mano tra i capelli, stridendo la presa mentre si alzava e si abbassava. «Kookie» lo baciò a fior di labbra «amo sentirti dentro» gli disse piano «Vorrei che stessi sempre piantato dentro di me»

«Cazzo, angelo non chiederlo, potrei farlo ... ah» poggiò la fronte contro la sua.

Taehyung continuò ad andare alla sua velocità, come gli piaceva. Lento, ma costante e profondo, fin quasi a farlo uscire da sé per poi riprenderlo tutto. Ad ogni spinta riusciva a sentire il suo corpo aprirsi e chiudersi di nuovo e riusciva a sentire bene ogni centimetro della pelle bollente di Jungkook che affondava dentro di lui.

Persino i suoi gemiti, adesso, erano diversi. Erano più profondi, più lenti e articolati e anche aveva il viso in fiamme, senza gli occhi di Jungkook addosso non sentiva il bisogno di nasconderlo e trattenersi. «Toglimi questa maledetta benda, Taehyung. Liberami o dio solo sa quello che farò quando avremo finito senza che ti ho potuto toccare» ringhiò, con il suo respiro caldo contro le sue labbra.

«C-che ... aah» strinse i capelli di Jungkook più forte, mentre si abbassava ancora «Che cosa vuoi farmi?» chiese, innocentemente.

Jungkook rimase senza parole per un attimo, ma Taehyung lo vide irrigidirsi e sentì il suo membro avere uno spasmo, dentro di lui.

«Non ci posso credere che mi hai fatto il primo pompino e non me lo hai fatto vedere» sembrava arrabbiato, adesso «Te lo farò rifare, angelo. Te lo giuro, la prossima volta che vieni in ufficio ti metto in ginocchio sotto la scrivania te lo faccio rifare»

Taehyung gemette e gli passò la lingua sulle labbra umide di saliva.

«La prossima volta finisci tu legato al letto, e ti giuro, ti verrò dentro così tante volte che avrai la pancia rotonda come una donna»

«Perché» lo leccò di nuovo «Ti dovrei liberare se mi fai queste promesse, Kookie?» chiese, ancora a bassa voce.

Sentì uno strappo e si fermò.

Un attimo dopo, Jungkook lo afferrò per il retro del collo con una mano e con l'altra, ormai libera, si tolse la cravatta dagli occhi. Taehyung sussultò, sorpreso e allarmato. Vide i polsi cerchiati da segni viola del altro e il brandello di una delle cravatte ancora attaccata alla sua mano. Lo sconcerto, per un attimo, lo rimbambì.

Jungkook era davvero riuscito a liberarsi da solo come se niente fosse?

Il tempo di formulare la domanda che seconda mano di Jungkook lo afferrò per i glutei e lo spinse indietro, mentre si alzava. Per istinto si ancorò a lui, con entrambe le braccia e le gambe, ma Jungkook era così forte che riuscì ad alzarsi in piedi mentre contemporaneamente lo teneva in braccio.

«L'ho già detto una volta» disse, furiosamente «Sei diavoletto con una finta aureola in testa, Taehyung»

Sentiva i suoi muscoli forti flettersi e gemette solo per quello, perché aveva tra le mani un uomo forte e bellissimo che riuscì a farli alzare e, subito dopo a spingerli contro il muro. La superficie fredda cozzò contro la sua schiena e quando Jungkook lo afferrò saldamente per i glutei si spinse di nuovo dentro di lui, con forza, dimenticando la lenta passione di prima.

Taehyung strinse le gambe intorno alla sua vita, incredulo ed eccitato come forse non lo era mai stato in vita sua. Si aggrappò all'altro e iniziò a rantolare il suo nome, mentre Jungkook si scavava una via nel suo corpo senza tante cerimonie e lo teneva spinto contro il muro. «Kookie! Oh, mio dio ... Ah!» si aggrappò più forte, allibito, sconcertato ed eccitato e al limite dalla sua sopportazione. Stava per venire il suo orgasmo era maturato così lentamente che si chiese se sarebbe svenuto.

Sentiva che stava per esplodere e per svenire.

Le spalle di Jungkook erano scivolose per il sudore ma lui si tenne stretto mentre l'altro diceva, al suo orecchio, continuando a spingere «Vieni, se vuoi, tanto ricordati che mi devi un altro pompino e la prossima volta, angioletto ti vengo in bocca, così vediamo se il prossimo idiota che ti bacia non capisce a chi appartieni»

Taehyung sarebbe morto. Non sarebbe svenuto, sarebbe morto, in quel momento, dopo quell'orgasmo e poi sarebbe resuscitato. Venne chiamando di nuovo il suo nome e Jungkook non si fece pregare troppo e lo seguì immediatamente dopo.

Finirono ad ansimare, contro il muro, sudati e appiccicosi, mentre Jungkook gli mordeva e leccava una spalla.

Con la mente annebbiata, Taehyung pensò: non appartengo a nessun altro.

«Vedi di ricordatelo bene, angelo»

Uhm, forse aveva pensato ad alta voce.

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