Recensioni Brillanti

بواسطة GemmeDaScoprire

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'Il Portale - Un'avventura non richiesta' di kanako91

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بواسطة GemmeDaScoprire

Titolo: Il Portale - Un'avventura non richiesta

Autore: kanako91

Genere: Fanfiction

Sottogenere: Fantasy

Trama: La storia si apre nel mondo creato da Tolkien, forse più per dare un'indicazione di quando è ambientata rispetto agli avvenimenti delle sue opere, per poi passare velocemente a una realtà che ci è più familiare. Ci troviamo nello Yorkshire, in compagnia di Hannah e di Thorin, il suo cane. Queste due realtà sono destinate a scontrarsi, e a portare sia Hannah che Thranduil a crescere.

Ma oltre a questo, si sviluppano anche le vicende che nascono da un passato più lontano, in cui creature magiche come i Berretti Rossi e il Ganganach erano presenti, dandoci anche un tocco di fantasy differente da quello che troviamo nelle opere di Tolkien. È un miscuglio sapiente e ben gestito, anche perché porta alla luce la storia di Hannah e della sua famiglia.

La storia mescola nel suo essere fanfitcion un'ottima dose di realismo, non solo nelle vicende ma soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, rendendola un'ottima opera.

1. Correttezza grammaticale:

- Punteggiatura. La storia è davvero ben scritta, e non abbiamo molto da dire a riguardo, ci sono giusto poche piccolezze che abbiamo notato.

Parliamo giusto di virgole non necessarie, cosa che comunque accade di rado:

nella speranza che il suo popolo potesse guarirla e che, guarire la creatura... → la virgola è in eccesso.

All'orizzonte, si stagliavano le alture...

Questa notte, il cancelletto era rimasto aperto, come un invito a girovagare, e Thranduil scene al piano terra, fino alla porta d'ingresso. → attenzione al primo inciso. Sebbene non siano del tutto errate, in questa frase sono presenti fin troppe pause.

 «Il secondo posto, in cui potevano essere nascosti, era in quella stanza» l'inciso è di troppo.

Se qualsiasi cosa abbia ucciso quella pecora, potrebbe mettere in pericolo i miei ospiti → la virgola separa il soggetto dal verbo (cosa e potrebbe).

Teniamo a precisare che quando c'è una comparazione con una congiunzione (meglio questo che quello) la virgola non va, altrimenti spezzerebbe la frase:

Come la seconda del giorni prima, anche questa grotta era più in buco nella terra, che un passaggio in una parete rocciosa → Come la seconda del giorni prima, anche questa grotta era più in buco nella terra che un passaggio in una parete rocciosa

Stessa cosa in:

Credo fosse più contenta del mio interrogatorio, che di quello di Jonah.

aveva, però, un modo di fare più adatto a un Nano, che a una donna della sua razza.

- Verbi. Assolutamente perfetti, questa è l'unica disattenzione che abbiamo trovato in tutta la storia:

Tua madre ha detto che c'è the e biscotti → ci sono

Poi ci sono alcuni concetti che potrebbero essere migliorati, ma anche questi casi sono rarissimi, e comunque non da considerare come errore:

non hai idea di cosa sia essere responsabile di così tante vite → il concetto sarebbe reso meglio con "significhi".

«era egocentrico ed egoista a obbligarla (a stare) fuori» l'aggiunta di stare, rimanere o un verbo equivalente renderebbe più completa la frase.

con gli occhi che – ci avrebbe potuto giurare – luccicavano → sebbene la costruzione di per sé non sia scorretta, sostituirla con "avrebbe potuto giurarlo" snellisce la frase e agevola la lettura.

- Altro.  Perlopiù sono errori di distrazione o battitura, che possono essere semplicemente corretti con attente e lunghe riletture o l'aiuto di qualche beta-reader. Spesso e volentieri è molto più facile per un lettore estraneo al testo individuare refusi di questo tipo.

L'Orco non ebbe il tempo di graffiargli la gamba con la spada: Thranduil affondò la sua lama nella spada dell'Orco → in generale in questa scena di battaglia la parola Orco è ripetuta davvero tante volte.

se si fosse stata una trappola → probabilmente una svista, ma andrebbe sostituito con «se fosse stata / si fosse trattato di una trappola».

sarebbe stato (come) modificare il corso degli eventi → o forse, ancora meglio, si potrebbe mettere "avrebbe significato" al posto di "sarebbe stato".

La donna portò al tavolo una padella con altre uova, a frittata questa volta → una frittata.

Alla fine del pasto gli sembrò di aver fatto pranzo e noncolazione → non colazione. Ti facciamo notare che in questo capitolo (III) a volte quando usi il corsivo si attacca alla parola precedente.

Thorin abbaiava girando intorno alla buca, a giudicare da come le arrivava la sua voce → Questa frase non è molto chiara: un'alternativa sarebbe "sembrava che Thorin stesse girando attorno alla buca, a giudicare da come le arrivava il suo abbaiare" o qualcosa di simile.

Sembra che tutte le discussioni sui personaggi e le scene più belle te le sia perse → la frase sarebbe più scorrevole se si spostasse all'inizio quel "te le sia perse" (ovvero: Sembra che ti sia perso tutte le discussioni...)

qualcosa di diverso di attendere → la preposizione giusta sarebbe "da"

Thranduil le rivolse un ghignò → ghigno

2. Narrazione:

- Terminologia. La terminologia risulta impeccabile, il linguaggio ha un registro medio-alto, quale alto appare quando leggiamo i capitoli sotto il punto di vista di Thranduil. Il suo essere un "estraneo" nella nostra terra rende la sua concezione delle cose un po' differente, ed è stato intelligente fargli associare ciò che conosceva con ciò che vede, prendiamo per esempio la macchina, che viene descritta da lui come un carro senza cavalli. C'è quindi uno studio attento di questo aspetto, che rende la lettura un'esperienza verosimile, per quanto spesso questi fraintendimenti diventino piuttosto comici.

È anche ben pensato che questi aspetti più leggeri non siano semplici battutine o giochi di parole, ma situazioni che, nonostante tutto, paiono verosimili.

Abbiamo riscontrato un unico errore durante la lettura, che provvediamo a riportare qui a seguito. 

CAPITOLO IV: il termine "the" per indicare la bevanda è scorretto. La versione giusta è "tè" in italiano, ma se preferisci l'inglese puoi usare "tea".

- Descrizioni. Le descrizioni ci sono, e sono perlopiù essenziali, poste dove servono per aggiungere concretezza alla storia senza sottrarre spazio all'introspezione che ha decisamente un peso maggiore. Non mancano comunque quando necessario, prendiamo per esempio alcuni momenti in cui Thranduil mostra il suo essere elfico, come risplende sotto le stelle, la sua regalità vestito con l'abito del suo regno, e così via. Vediamo queste istanze attraverso gli occhi di Hannah, e rendono perfettamente l'idea di qualcosa di oltre l'umano, a tratti inconoscibile.

Allo stesso modo Hannah viene descritta per come è agli occhi della sua controparte. Non c'è nessun abbellimento, nessuna romanzata da parte dell'elfo, che vede la donna per quello che è: una lavoratrice, quasi mai vestita di tutto punto, permettendoci dunque di vederla oltre le apparenze.

Le descrizioni risultano quindi sempre ben gestite, inserite quando necessario, e coerenti con il feel generale della storia. Non ci sono abbellimenti non necessari, la scrittura ci mostra le cose come stanno, e questo l'abbiamo apprezzato.

- Dialoghi. I dialoghi sono uno dei punti di forza della storia perché ci permettono di entrare a fondo nella mentalità dei personaggi. I battibecchi tra Thranduil e Hannah sono ben congegnati, hanno un ritmo incalzante e vivace che ben rispecchia le loro differenze di vedute. Inoltre il dialogo e lo scambio tra due personaggi così differenti risulta fondamentale in una storia del genere.

Questi due personaggi hanno bisogno di parlare per capirsi, per risolvere i problemi e andare d'accordo per collaborare. Per questo abbiamo trovato questi elementi così ben gestiti. Risultano sempre realistici, seppur inseriti in un topos che può risultare difficile da gestire, e questo non fa che dare concretezza al lavoro svolto. Attraverso di essi, ancora più che attraverso l'introspezione, riusciamo a capire quanto i personaggi si evolvono, quanto crescono.

Allo stesso tempo vengono ben distinti, ad esempio Hannah ha il suo modo di parlare, con certi intercalari ricorrenti, mentre Thranduil ha un linguaggio più formale. Questo è un ottimo punto a favore della caratterizzazione e della storia in sé.

- Ritmo della narrazione. Dato che il focus della storia ricade nelle dinamiche tra i personaggi e la loro introspezione, nella maggior parte dei capitoli il ritmo è lento per adeguarsi alle loro riflessioni. Questo è controbilanciato dalle scene in cui gli elementi magici diventano preponderanti e pericolosi, in cui il ritmo si fa più serrato.

Tuttavia, anche quando si tratta di scene più semplici, il modo in cui è scritta o in cui vengono portati avanti i dialoghi rimane sempre fluido e funzionale, non annoiando mai o risultando troppo rapido o frettoloso.

Anche le scene d'azione sono davvero ben gestite, spesso arrivando come un fulmine a ciel sereno, se vogliamo prendere come esempio l'ultima illusione. Succede all'improvviso, senza nessun indizio che la pace stia per essere spezzata. Questa è una cosa che abbiamo apprezzato moltissimo, perché sei stata capace di sorprenderci in continuazione. Non si ha quasi mai l'impressione del "sta per succedere qualcosa", perché il silenzio della brughiera a tratti sembra capace di inghiottire ogni altra cosa, anche quando invece nelle sue grotte si celano creature pericolose.

3. Analisi completa delle tematiche:

Una tematica che risulta preponderante e viene sviluppata in modo magistrale lungo la storia è il legame tra Legolas e Thranduil (ne è semplice dimostrazione che anche alla fine l'illusione si manifesti in quel modo). Ciò che c'è tra loro sembra evolvere costantemente, anche se i due personaggi sono separati. Questo grazie al modo in cui viene analizzato Thranduil, come lui approcci le situazioni in cui si trova, vedendo come una sorta di immagine riflessa il legame che c'è tra Hannah e il padre. Da padre è preoccupato per Legolas e per le guerre a venire al punto di essere cieco davanti all'adulto che suo figlio è diventato, e nel corso della storia si trova a dover rendersi conto delle proprie scelte, del fatto che il modo in cui viveva la propria vita forse non era "completo", e ciò lo porta a terminare il proprio viaggio maturato.

In modo simile si evolve la relazione tra Hannah e i suoi familiari, i segreti e il passato poco a poco vengono a galla, e la storia si risolve con la prospettiva di una risoluzione finale.

Hannah, ferita dall'abbandono della madre, rifiuta sistematicamente di uscire dalla sua comfort zone e di creare legami stabili; sentirselo dire in faccia da Thranduil è una bella batosta per lei, ma è un passaggio necessario per innescare la crescita del personaggio. Crescita che la porterà anche a confrontarsi con quel passato che ha cercato di ignorare tanto a lungo.

Oltre a questo è molto presente anche il loro senso del dovere, la forte necessità che Thranduil sente nei confronti del proprio regno e l'impossibilità, per Hannah, di venire meno alla promessa che gli ha fatto. Deve tornare indietro per assicurarsi che nulla di terribile stia succedendo, siccome ha abbandonato la sua terra in un forte momento di bisogno. Questa paura si ripresenta più volte, portandolo anche a fare i conti con il desiderio che nasce poco a poco di avere Hannah al proprio fianco.

È interessante vedere come questa idea di responsabilità si scontri con il desiderio di entrambi che Thranduil rimanga nel nostro mondo.

4. Originalità:

- Impatto iniziale. Il primo impatto con la storia funziona bene, non c'è nulla da dire. La copertina è chiara e ben fatta, per quanto semplice. Il volto di Thranduil sicuramente è un ottimo richiamo per chi ha amato le trasposizioni cinematrografiche, e il titolo per chi è appassionato dei libri. La sinossi è breve e chiara, forse potrebbe essere abbellita un po' per far trasparire l'ottimo stile narrativo che possiedi, ma funziona comunque bene.

- Originalità della storia nel complesso. Pur essendo una fanfiction la storia è molto originale, innanzitutto perché non è ambientata durante gli eventi descritti nei libri di Tolkien, ma nel periodo immediatamente precedente alla Guerra dell'Anello. Questo, unito al fatto che Thranduil è catapultato nel mondo di Hanna e non il contrario come spesso accade nelle fanfiction, apre la strada a scenari inediti, situazioni surreali e a tutti i divertenti disastri che un Elfo può combinare nel XXI secolo, riuscendo tuttavia a non risultare mai "cringe", ma verosimile e a tratti buffa, di quella stranezza che fa sorridere genuinamente.

Alle creature di Tolkien si mescolano e si sovrappongono quelle leggendarie delle brughiere inglesi, un mix innovativo che arricchisce la lore di questa fanfiction, espandendola ben oltre i confini di Arda.

Nota di merito per la fantasia dei titoli dei capitoli, sempre originali e ben pensati, richiamano spesso in modo leggero e umoristico il contenuto.

- Originalità del titolo. Il titolo fa riferimento all'elemento che catalizza il viaggio di Thranduil nel nostro mondo (un portale la cui natura sarà chiarita più in là nella storia) ed è un simpatico richiamo al primo film della trilogia basata su Lo Hobbit di Tolkien: Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato. 

Questo rende subito chiaro che ci troviamo davanti a qualcosa di ben pensato, con un chiaro intento alle spalle. Si distingue comunque abbastanza dal titolo di Tolkien, ma risulta un richiamo chiaro e originale.

5. Analisi delle falle:

- Contraddizioni. -

- Pezzi mancanti. -

- Altro. Hannah, ma soprattutto Sandra, sembrano prendere fin troppo bene l'idea che un personaggio letterario sia magicamente apparso nello Yorkshire. Capiamo che non è sempre facile rendere questo tipo di situazioni, ma forse in questo caso sarebbe stato bene approfondire un po' la cosa.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

Ne abbiamo già parlato in precedenza, la caratterizzazione è il punto forte della storia, più della trama stessa. Sono i personaggi a portare avanti le situazioni, è la loro continua evoluzione a far muovere la relazione nascente tra i due.

Andando nel dettaglio, abbiamo trovato che i dialoghi interni funzionano bene, non sono mai stucchevoli e danno immediatamente una personalità definita. Volevamo mettere in evidenza questo fatto perché è spesso una cosa che in altre storie risulta un po' fuori luogo. Qui invece i dialoghi riescono sempre ad arricchire l'immagine che abbiamo dei personaggi, in particolare Hannah.

L'incontro con Hannah è l'occasione, per Thranduil, di riflettere sul suo passato con occhi nuovi: nonostante la sua lunga vita e la saggezza accumulata, non è un personaggio statico, ma anzi ha ancora la capacità di maturare, riconoscere i propri errori e tentare di correggerli – o, per lo meno, si ripromette di farlo non appena riuscirà a tornare ad Arda. 

Ed è una cosa che accade. Fra tutti i personaggi è forse lui quello che è cambiato di più. È giunto alla brughiera con il suo atteggiamento un po' freddo e chiuso, e niente avrebbe mai potuto farci immaginare come le cose sarebbero cambiate, come si sarebbe aperto ad Hannah e fatto il possibile per aiutarla, anche quando è lui stesso quello che ha più bisogno di una mano per tornare nel proprio regno.

Anche Hannah esce cambiata dall'esperienza, perché in generale le loro discussioni sono uno spunto di crescita per entrambi, che imparano a riflettere sulle scelte passate e future con un'ottica diversa. E questa dinamicità dei personaggi non può che essere un punto a favore della storia. Inoltre la sua esperienza con Thranduil la obbliga a tenere in conto diverse cose, viene spinta a vivere la sua vita per davvero, piuttosto che accontentarsi della brughiera e di cosa può offrire. Hannah pare uscire da questo viaggio più libera, non solo cresciuta.

7. Coinvolgimento emotivo:

Questa storia tratta temi importanti e complicati – l'abbandono, i rapporti Inter-generazionali, la paura di compiere scelte decisive per il proprio futuro – con estrema chiarezza e in una maniera per cui è impossibile non empatizzare con i personaggi. Essi ci catturano, ognuno a modo suo, con i loro difetti, le loro paure – che vengono più volte messe a nudo nel corso della storia – e i loro sentimenti. Il finale è la degna e "giusta" conclusione di questo viaggio, seppure dolceamara.

E sono forse queste ultime scene quelle che emozionano di più, in cui il lettore si rende davvero conto che i personaggi hanno concluso il viaggio e hanno portato qualcosa con loro, non solo dinosauri di plastica, ma una maturità e una consapevolezza nuova.

8. Breve recensione della copertina:

- Quanto attira a prima vista. Il volto di Thranduil che campeggia sulla copertina rende la storia immediatamente riconoscibile per tutti i fan di Tolkien, per questo si può dire che funziona bene a attira lo sguardo di un possibile lettore.

Per il resto, la copertina è relativamente semplice, con il primo piano del nostro protagonista che occupa gran parte dello spazio. Non si può parlare di una grande elaborazione, ma la copertina funziona, ed è quella la cosa importante.

- Sintonia degli elementi. La copertina nella sua interezza è ben fatta, il titolo e il sottotitolo sono ben leggibili, troviamo solo che "A Thranduil fanfiction" sarebbe meglio sostituirlo con il nome autore, che è più importante, quando invece la tipologia di storia risulta evidente al primo sguardo, anche senza ulteriori indicazioni. 


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