Behind a Kiss ~ [Taekook]

By Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... More

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
C i n q u a n t a q u a t t r o
C i n q u a n t a c i n q u e
C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t a
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

S e s s a n t o t t o

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By Li4129


~

«Jungkook! Grazie al cielo stai bene!»

«Papà?» Chiese Jungkook sorpreso di vederlo lì.

Solo dopo si ricordò che, in realtà, il medico l'avesse precedentemente avvertito del fatto che suo padre sarebbe arrivato.

Taehyung fece un passo indietro, allontanandosi dal moro, quando si rese conto di trovarsi in presenza del padre di quest'ultimo. Per fortuna l'uomo era ancora alla fine del corridoio, distante qualche metro da loro.

Il signor Jeon fece gli ultimi passi che lo separavano dal figlio di corsa e, una volta che se lo ritrovò davanti, lo chiuse in un abbraccio. Jungkook rimase felicemente sorpreso da quel gesto, dato che ancora non aveva ben capito se suo padre fosse riuscito ad accettarlo completamente per quello che era ma, almeno lui, ci stava provando.

«Come stai? Cosa ti è successo? Il medico mi ha spiegato ma non ho capito bene.» Iniziò a domandargli preoccupato il padre, sciogliendo l'abbraccio.

«Papà rilassati, sto bene adesso.» Lo rassicurò il figlio.

«Per fortuna.» Sussurrò l'uomo, stringendo le mani di Jungkook tra le sue. «Mi dispiace di essere arrivato solo ora ma c'era un traffico incredibile e-» Continuò a parlare agitatamente prima di essere interrotto.

«Non ti preoccupare, adesso sei qui.» Sussurrò a sua volta il moro sorridendogli, sorriso che dopo poco venne ricambiato.

«E lui chi è?» Gli chiese poi il padre, indicando con un cenno della testa il castano che si trovava a qualche passo da loro.

Jungkook aveva sognato a lungo il momento in cui avrebbe presentato Taehyung ai propri genitori. Ma i sogni a volte sono destinati a rimanere tali e la realtà schiaffeggiò il minore in pieno volto quando si rese conto che, l'incontro che aveva immaginato, non sarebbe mai diventato reale. La prima cosa che in quel momento appariva sbagliata era l'assenza di sua madre. Jungkook avrebbe voluto presentarlo anche a lei. Ma la cosa che forse lo disturbava di più e che non riusciva a farlo essere felice in quel momento, era il fatto che lui aveva sempre desiderato presentare Taehyung come suo ragazzo e non come amico, conoscente o compagno di università. Invece adesso era lì, in piedi davanti al padre che aspettava una sua risposta, a valutare quale dei tre appellativi appena elencati fosse quello più adatto al suo attuale rapporto con il ragazzo di cui era ancora follemente innamorato.

Ma non fece in tempo a parlare perché il castano si presentò da solo.

«È un piacere conoscerla, signor Jeon.» Disse allungando una mano verso il padre di Jungkook che prontamente gliela strinse. «Sono Taehyung, il fidanzato di suo figlio.»

Jungkook quasi non si strozzò con la sua stessa saliva quando sentì uscire dalla bocca del maggiore quelle parole. Perché l'aveva fatto? Perché si era presentato in quel modo? Cos'era sul punto di dirgli prima che suo padre li interrompesse? Il più piccolo si sommerse di domande che non avrebbero trovato risposta a breve.

«Oh, quindi è lui il famoso ragazzo.» Commentò il padre quasi in imbarazzo.

Non sapeva come gestire quella situazione, era tutto strano e nuovo per lui ma aveva deciso di supportare suo figlio in ogni circostanza e fu felice di conoscere finalmente il ragazzo che aveva rubato il cuore del suo bambino.

«Già.» Borbottò Jungkook a voce bassa.

Stava guardando con occhi increduli Taehyung che stava ricambiando lo sguardo mentre gli sorrideva. Il minore non stava più capendo niente e non sapeva se essere felice, triste o indifferente.

E gli sarebbe piaciuto dire di non aver provato niente nel sentirsi definire nuovamente il fidanzato di Taehyung ma invece il suo cuore aveva ripreso a battere più velocemente dopo quelle parole.

«Comunque cosa ci fai in piedi a quest'ora? Dovresti riposare.» Cambiò discorso il padre.

«Ho dormito fino ad ora, papà. Non ho più sonno, volevo fare una passeggiata.» Gli spiegò il figlio.

«Che ne dici se ti accompagno allora?» Gli chiese e Jungkook annuì felice. «Ti dispiace?» Domandò poi a Taehyung.

«No, andate pure. Io aspetterò qui.» Gli rispose gentilmente il castano, mostrando ad entrambi il suo bel sorriso.

I due allora si allontanarono, lasciando Taehyung solo su quelle sedie rigide e fredde che lo avevano sorretto nelle ore precedenti. Camminarono senza una meta precisa per qualche minuto, in completo silenzio, godendosi ognuno la compagnia dell'altro. Quando si ritrovarono davanti ad una macchinetta del caffè, il padre di Jungkook decise di prendersene uno.

«È un bel ragazzo.» Ruppe il silenzio l'uomo. «Adesso che l'ho visto ti capisco un po' di più.» Scherzò poi, ridacchiando e contagiando anche il figlio.

«Non mi piace solo perché è bellissimo, non sono così superficiale.» Si difese Jungkook.

«Lo so, tesoro. Si vede che non è solo attrazione fisica.» Lo rassicurò il padre. «Spero ti renda felice.» Aggiunse mentre girava il suo caffè fumante.

Jungkook sbuffò piano e abbassò la testa verso il pavimento. In quel periodo Taehyung era stato capace di fargli vivere troppe emozioni diverse e, sfortunatamente, non tutte belle come gli sarebbe piaciuto raccontare al padre.

«Non è così?» Gli chiese l'uomo vedendolo pensieroso.

«Quest'ultimo periodo è stato un po' particolare. Sono successe troppe cose e-»

«Ho capito.» Lo interruppe suo padre. «Non è il momento migliore per la vostra relazione a quanto pare.»

«Già.» Ammise il ragazzo.

«È normale.» Riprese a parlare l'uomo. «La strada su cui siamo costretti a camminare non è mai dritta, soprattutto quando la percorri con qualcuno al tuo fianco. Uno dei due rallenterà quando l'altro avrà voglia di correre, uno supererà l'ostacolo senza problemi mentre l'altro ci rimarrà impigliato ma, il bello di percorrerla in due, è proprio quello. Rallentare il passo per non lasciare indietro l'altro ti farà scoprire cose di cui non ti saresti accorto se avessi continuato a correre, aiutare l'altro a sbrogliarsi ti farà capire quanto niente potrà fermarvi se rimanete uniti. Non so se tu sei quello che sta correndo o quello che si è fermato, se sei quello che è caduto o quello che aiuterà l'altro a rialzarsi, ma so che questa strada la vuoi percorrere con Taehyung, quindi fai in modo che anche lui capisca di volere te al suo fianco.»

«Grazie papà.» Disse Jungkook, stringendo ancora una volta suo padre in un abbraccio. Gli fece quasi rovesciare il caffè ma in quel momento a nessuno dei due importava. «Grazie per essere rimasto con me, grazie per avermi accettato per quello che sono, grazie per aver guidato per ore solo per assicurati che stessi bene.»

«Non devi ringraziarmi, Jungkook. Mi dispiace che tua madre si sia dimenticata di essere un genitore ma io non mi scorderò mai di essere tuo padre e di esserci sempre per te, in qualunque momento e per qualunque cosa.» Lo rassicurò mentre ancora era accoccolato tra le sue braccia.

Sciolsero l'abbraccio a malincuore e l'uomo si decise finalmente a bere quel caffè, ormai quasi freddo. Ripercorsero i loro passi e tornarono davanti alla stanza di Jungkook dove si trovava Taehyung che si era riaddormentato.

I due entrarono in stanza per non disturbare il sonno del castano ma prima Jungkook si assicurò che la coperta che gli aveva precedentemente dato lo coprisse ben bene.

«Dovresti dormire un po'.» Disse Jungkook al padre dopo averlo visto sbadigliare svariate volte. Il caffè non gli aveva fatto l'effetto sperato. «Perché non vai a casa mia? Puoi tornare qui dopo aver riposato un po'.» Gli suggerì.

«Non voglio lasciarti solo.» Ammise.

«Non sono solo, c'è Taehyung con me.» Gli ricordò.

«Hai ragione.» Annuì l'uomo. «Forse potrei andare a dormire giusto qualche oretta e poi tornare.» Gli comunicò mentre sbadigliava.

«Sì, direi che è il caso.» Ridacchiò Jungkook.

«Va bene, allora ti lascio.» Lo salutò prima di sparire tra i corridoi dell'ospedale, diretto verso casa del figlio che l'avrebbe ospitato per il suo sonnellino.

Jungkook rimase nella sua stanza d'ospedale, sveglio ma con il sorriso sulla faccia. Era felice di come stavano andando le cose con il padre.

«Jungkook?» Si sentì chiamare dal corridoio.

Quella voce inconfondibile, adesso impastata dal sonno, lo risvegliò dai suoi pensieri.

Aprì la porta della sua stanza e si trovò di fronte Taehyung con ancora gli occhi mezzi chiusi e i capelli scombinati.

«Oh, pensavo fossi ancora in giro, mi stavo preoccupando.» Gli confessò il castano. «Tuo padre?»

«È andato a casa mia a dormire. Forse dovresti andare anche tu a dormire su un letto vero.» Gli consigliò.

«Non ti preoccupare per me, non ho sonno.» Disse il maggiore, riuscendo a sembrare abbastanza convincente. Peccato che, un secondo dopo, uno sbadiglio rovinò tutta la sua recita.

«Senti, se proprio vuoi restare qui allora sdraiati sul lettino.» Gli propose Jungkook, indicando il letto all'interno della sua stanza d'ospedale.

«E tu dove starai?» Gli domandò, sperando di ricevere un "con te" come risposta.

«Io non ho più sonno, te l'ho detto. Mi metterò sulla poltrona a guardare qualche film sul cellulare.» Gli rispose il più piccolo con un'alzata di spalle.

«Ma sei tu quello che dovrebbe riposare tra i due.» Gli fece notare Taehyung.

«Se vuoi che stia tranquillo e mi rilassi allora fai come ti ho detto. Non riuscirò a farlo sapendoti lì fuori a farti crescere il mal di schiena su quelle sedie scomode.» Cercò di convincerlo Jungkook.

«E va bene.» Si arrese il maggiore, entrando nella stanza e sdraiandosi sul lettino. «Ma se ti venisse sonno non farti problemi, c'è posto anche per te qui.» Gli disse, picchiettando il materasso prima di lasciarsi cadere tra le braccia di Morfeo.













___________
Spazio autrice:

Doppio aggiornamento oggi e sapete che vi dico? Doppio aggiornamento anche domani. Ebbene sì perché, oltre al capitolo finale, c'è anche un piccolo epilogo che posterò subito dopo.

Ci rivediamo a storia conclusa, sperando che il finale non vi deluda.

-1 ... + epilogo

❤️❤️

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