Behind a Kiss ~ [Taekook]

Από Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... Περισσότερα

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
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S e s s a n t a s e i
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

S e s s a n t a s e t t e

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Από Li4129


~

«Ragazzo, è mezzanotte passata, dovresti tornare a casa.» Gli consigliò il Dottor Choi che era appena uscito dalla stanza di Jungkook dopo aver fatto l'ultimo controllo serale.

In effetti era molto tardi e Taehyung era rimasto in quella sala d'attesa tutte quelle ore. Jimin, dopo aver fatto visita a Jungkook, se ne era andato ma il castano non l'aveva seguito.

Nonostante non fosse ancora riuscito a vederlo, Taehyung non lo voleva lasciare solo.

«Sto bene qui, grazie.» Infatti gli rispose.

«Senti, io non ti conosco e non so come sono andate le cose tra voi due...» Gli disse il medico mentre si sedeva su una sedia vicino a lui. «...ma se tu sei l'ex ragazzo di cui mi ha parlato Jungkook credo che abbiate bisogno di parlare. Sono stato io a consigliargli, per il suo bene, di non vederti. Lui ha accettato ma, a questo punto, credo che dobbiate chiarire il malinteso.» Continuò l'uomo con voce calma.

«Malinteso?» Chiese titubante Taehyung.

«Mi ha detto che lo hai lasciato perché non lo ami più ma a me non sembra così. Se non lo amassi davvero non saresti rimasto qui tutte queste ore nonostante sapessi di non poterlo vedere, se non lo amassi non ti brillerebbero così gli occhi anche quando viene solo nominato.» Gli spiegò il dottore.

«Infatti non sono io quello che ha smesso di amare.» Ammise il castano.

«Pensi che lui abbia smesso di amarti?» Gli domandò e Taehyung annuì.

«Lei non sa come sono andate le cose.» Aggiunse il ragazzo.

«È vero, non so niente.» Lo assecondò l'uomo. «Ma se fosse come dici tu, adesso non si troverebbe in questo ospedale. Se non ti amasse follemente non sarebbe qui.» Gli ricordò.

«Sapere che è qui per colpa mia dovrebbe farmi sentire meglio?» Chiese sarcasticamente Taehyung, ancora distrutto all'idea di aver causato così tanto dolore al ragazzo del quale era ancora innamorato.

«Non ti sto dando colpe, ragazzo. Il corpo umano è complesso e purtroppo non riusciamo a comandare ogni cosa. Non è colpa tua se il suo corpo ha voluto far capire a tutti quanto sia potente l'amore che prova per te. Per riprendersi ha bisogno di riposo ma ha anche bisogno del tuo amore e quella, caro mio, è l'unica medicina che noi medici non possiamo somministrare.»

Taehyung rimase ad ascoltare le parole del dottore come si ascoltano le parole di un padre, forse perché avrebbe voluto che in quel momento a sostenerlo ci fosse un suo familiare. Ma nessuno avrebbe compreso quella situazione, l'amore per loro non esisteva.

«Non so qual è la ragione che vi ha spinto a lasciarvi ma rifletti e pensa se davvero quel motivo è sufficiente per privare entrambi dell'amore che provate l'uno per l'altro.» Continuò l'uomo. «In ogni caso Jungkook si riprenderà, fisicamente intendo, quindi stai tranquillo e prendi la tua decisione.»

Detto questo, il medico si alzò e salutò Taehyung che si ritrovò a pensare e a ripensare alle parole dell'uomo. Rimase su quelle sedie di plastica, scomode e fredde, della sala d'attesa e pensò tanto fino a quando non si addormentò.

Anche Jungkook stava dormendo nella sua bianca camera d'ospedale, per riposare come gli aveva suggerito il medico.

Si svegliò verso le tre di notte, quando si accorse che non sarebbe riuscito a dormire più di così. Si guardò intorno e si sentì così solo in quel momento.

Fortunatamente sarebbe dovuto rimanere in osservazione all'ospedale solo fino alla sera del giorno successivo e poi sarebbe potuto tornare a casa. Adesso si sentiva bene, non c'era motivo di rimanere lì.

Quando si ricordò che anche a casa sarebbe stato solo, smise di fremere dalla voglia di tornarci. Perché tornare a casa significava dover tornare a dormire in quel letto troppo grande e freddo per una persona sola, varcare la soglia e scoprire che il profumo di Taehyung fosse completamente sparito, aprire l'armadio e trovare all'interno solo i suoi vestiti neri.

Tornare a casa, forse, era peggio che restare lì.

Aveva dormito così tanto che sapeva che quella notte non sarebbe riuscito a riaddormentarsi e, non sapendo come occupare quel tempo, decise di uscire di camera per fare un giro tra i corridoi. I medici gli avevano detto di non faticare troppo ma gli avevano permesso di camminare un po'.

Quando uscì dalla porta, la prima cosa che vide fu il corpo addormentato di Taehyung mezzo sdraiato sulle sedie della sala d'attesa, una posizione che gli avrebbe garantito un doloroso mal di schiena il giorno dopo.

Il suo cuore sussultò a quella vista e Jungkook lo pregò di non fargli più brutti scherzi. Però non poteva farci niente, scoprire che il ragazzo che amava fosse rimasto tutto quel tempo lì per lui, lo riempì di gioia.

Tornò in camera, prese una delle tante coperte che le infermiere gli avevano dato nel caso avesse sentito freddo e coprì delicatamente il corpo di Taehyung con quella stoffa pesante, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliarlo.

Appena si girò per continuare la sua passeggiata che, in realtà, ancora non era nemmeno iniziata, sentì una stretta attorno al polso che gli impedì di avanzare.

Sussultò e si girò di scatto, notando la grossa mano del castano stretta al suo polso. Gli occhi di Taehyung erano ben spalancati e pieni di felicità dopo aver visto Jungkook.

Non aspettò altro tempo e si alzò in piedi, sentendo già i primi dolori alla schiena per via della scomoda posizione in cui aveva dormito, senza mai lasciare la presa sul polso del moro.

«Come ti senti?» Fu la prima cosa che gli chiese. Lo stava guardando negli occhi e Jungkook non riuscì a rispondere a quella semplice domanda perché rimase incantato, intrappolato in quello sguardo che gli era mancato come l'aria. «Dovresti essere in camera a riposarti, cosa ci fai qui?» Continuò a domandargli Taehyung.

«Non ho più sonno, volevo fare una passeggiata.» Riuscì finalmente a rispondergli.

«Ma il medico ha det-»

«Ha detto che non posso correre ma che posso camminare.» Lo interruppe Jungkook. «Tu invece? Cosa ci fai qui?» Gli chiese curioso.

«Dove altro dovrei essere?»

Jungkook abbassò la testa, non riusciva a sostenere lo sguardo dell'altro mentre gli diceva certe cose. Nel farlo si rese conto che il suo polso fosse ancora intrappolato dalla mano del castano e decise di liberarsi da quella presa prima di riprendere a parlare.

«È notte fonda, dovresti essere a casa a dormire.» Gli fece notare il minore.

«Non se tu stai male.» Rispose Taehyung.

«Ma io sto bene.» Lo rassicurò Jungkook. «Non sei costretto a stare qui, soprattutto ora che noi... che ci siamo lasciati.» Continuò.

«Nessuno mi sta costringendo, sono qui perché voglio essere qui con te e da nessun altra parte.» Gli spiegò il maggiore.

«Taehy-» Tentò di parlare il moro ma l'altro lo interruppe posando le proprie mani sulle sue guance.

«Jungkook non mi mandare via, non importa se non vuoi parlarmi o se non vuoi vedermi al momento ma non chiedermi di andarmene perché non lo farò.»

«Ma-»

«Ma niente. Non puoi capire quanto tu mi abbia fatto preoccupare quando Jimin mi ha detto di averti trovato svenuto. L'ultima cosa che volevo era farti male ma, come sempre, sono riuscito a fare solo il contrario.» Ammise Taehyung con gli occhi lucidi.

«Non è stata colpa tua.» Gli disse il più piccolo.

«Continuate tutti a dirmi così ma, se non ti avessi trattato così male, adesso non saremmo qui.» Parlò il maggiore, lasciando modo alla prima lacrima di scorrergli sulla guancia.

Istintivamente Jungkook gliel'asciugò con il pollice, portandola via con una carezza.

«Se invece di aver fatto quella cazzata avessi agito rispettando i miei veri sentimenti adesso non saremmo qui, tu non saresti qui.» Continuò Taehyung.

«Cosa intendi dire?» Gli chiese confuso Jungkook, non capendo cosa volesse dire il maggiore con "veri sentimenti".

«Intendo dire che io non ho mai smesso di a-» Cercò di confessare il castano prima che una voce lo interrompesse, facendo voltare entrambi i ragazzi.

«Jungkook! Grazie al cielo stai bene!»











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Spazio autrice:

Ma chissà come mai oggi ho aggiornato a quest'ora e non dopo le 21 come faccio sempre... 👀

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

-2

🤍🤍

Συνέχεια Ανάγνωσης

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