Behind a Kiss ~ [Taekook]

By Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... More

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
C i n q u a n t a q u a t t r o
C i n q u a n t a c i n q u e
C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

S e s s a n t a

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By Li4129


~

Mai aveva odiato il silenzio tanto come in quel momento. I genitori di Jungkook non avevano ancora fiatato dopo la sua confessione. Erano rimasti zitti e, se non fosse stato per gli occhi sgranati e l'espressione incredula, avrebbe addirittura pensato che non l'avessero sentito.

Sapeva di averli sconvolti con quella affermazione perché non avevano mai sospettato niente, alla fine aveva sempre e solo parlato di ragazze con loro. Aveva sorpreso anche se stesso quando aveva iniziato a provare attrazione per un ragazzo, quindi comprendeva la reazione dei suoi genitori ma, dato che non si decidevano ad aprire bocca, decise di parlare nuovamente.

«Mi sono innamorato di un ragazzo bellissimo, il più bello...» e che forse non è più mio. Pensò ma non disse. «...di un ragazzo intelligente, che mi tratta benissimo e mi rende feli-»

«Basta!» Urlò la donna, bloccando il discorso del figlio. «Non voglio sentire altro.»

Jungkook fece silenzio e si mise ad osservare la madre che aveva abbassato il capo e si era messa le mani tra i capelli. Cercò poi conforto nello sguardo del padre che lo guardò con gli occhi pieni di dispiacere, aveva già capito ciò che sua moglie era sul punto di dire.

«No, non può essere. Non anche tu!» Continuò a gridare la donna senza avere il coraggio di guardare suo figlio negli occhi.

«So che non ve l'aspettavate ma io sono felice e dovreste esserlo anche voi per me.» Disse Jungkook.

Sua madre si alzò dal divano senza dire una parola e si avvicinò alla porta d'ingresso. Il ragazzo non stava capendo la sua reazione ma, quando spalancò la porta e gli urlò di uscire di lì, capì: sua madre non lo accettava e lo stava buttando fuori casa.

«No, non andrà proprio da nessuna parte.» Si intromise suo padre. «Non farai lo stesso errore che hai fatto con lui. Jungkook è nostro figlio, diamine!»

«E lui era mio fratello ma ha deciso di umiliare tutti noi fidanzandosi con quel ragazzo. Ha scelto lui invece della sua famiglia quindi ho fatto bene ad eliminarlo dalla mia vita.» Sputò acidamente la donna e, vedendo il figlio ancora seduto sul divano, decise di uscire lei di casa finché il ragazzo non se ne fosse andato.

Rimasto solo con il padre, non riuscì a trattenere le lacrime. Scoprire che sua mamma non riuscisse ad accettarlo per quello che era, fu un'esperienza devastante. La persona che gli aveva insegnato cos'era l'amore lo stava abbandonando perché si era innamorato. Un controsenso dolorosissimo che distrusse Jungkook.

«Mamma ha abbandonato suo fratello perché è gay?» Chiese il ragazzo al padre.

«Tutta la famiglia di tua madre l'ha fatto. L'hanno eliminato dalle loro vite ed ora è come se non esistesse più per loro.» Gli spiegò lui.

«E perché non me l'avete detto? E perché tu gliel'hai lasciato fare?» Domandò disperato Jungkook.

«È successo prima che io e tua madre ci conoscessimo, era appena diciottenne il ragazzo quando fece coming out. Non te l'ho mai detto perché anche io sono venuto a saperlo di recente, giusto qualche mese fa. Prima non sapevo neanche della sua esistenza. Si è rifatto vivo all'improvviso, ha scoperto della tua e della mia esistenza e voleva metterci al corrente di come è stato trattato dalla sua stessa famiglia, voleva distruggere la vita di tua madre come lei aveva fatto con la sua.» Spiegò l'uomo.

Jungkook non sapeva cosa dire, non avrebbe mai pensato che sua madre fosse in grado di eliminare dalla sua vita un suo familiare. Tutte quelle storielle che lei e i suoi nonni gli raccontavano sulla famiglia felice, sull'amore che vince su tutto, erano delle grandi cazzate. Neanche loro sapevano amare, non erano una famiglia felice, era tutta finzione.

«E tu papà? Mi cancellerai dalla tua vita come farà mamma?» Domandò timorosamente Jungkook tra le lacrime.

L'uomo impiegò qualche secondo prima di iniziare a parlare e quel silenzio non fece presagire niente di buono a Jungkook.

«Ammetto di non riuscire a capire come ad un uomo possa piacere un altro uomo...» Iniziò a dire suo padre mentre il ragazzo abbassava la testa affranto all'idea di perdere entrambi i suoi genitori. «...ma sei mio figlio e abbandonare un figlio è la sola cosa contro natura per me. Ci metterò un po' per abituarmi a vederti con un ragazzo ma, se sei felice, lo sono anche io.»

Jungkook si alzò e andò ad abbracciare suo padre. Pianse sulla sua spalla tutte le lacrime che non credeva più di avere e che, invece, si erano liberate senza sforzi quando il suo cuore si era spezzato per la seconda volta quella settimana.

«Cercherò di far ragionare tua mamma.» Gli promise suo padre mentre lo stringeva forte.

Jungkook era consapevole di non poter rimanere lì, anche se suo padre aveva insistito. In tutta onestà, non sarebbe mai restato lì. L'idea che sua madre non lo volesse più vedere, rendeva il suo soggiorno nella sua vecchia casa invivibile. Per questo, quella sera stessa, riprese un treno e tornò a Seoul.











Lunedì mattina andò all'università controvoglia. Il suo umore era a terra un po' per sua madre e un po' per Taehyung, che probabilmente oggi avrebbe rivisto per la prima volta dopo tutto quello che era successo.

Le lezioni passarono in fretta e cercò di concentrarsi sulle materie per non pensare ad altro. All'ora di pranzo si ritrovò con gli altri ragazzi a mensa ma c'erano tutti tranne Yunseo.

Quando Taehyung vide Jungkook, restò sorpreso perché il minore sarebbe dovuto essere a Busan in quel momento e non lì. Ma il castano non sapeva niente di ciò che era successo con i suoi genitori e della sua decisione di rientrare prima del previsto.

Non avevano mai mangiato così in silenzio. Erano in cinque eppure nessuno aveva aperto la bocca se non per infilarci dentro il cibo.

Subito dopo pranzo, Taehyung andò in bagno e Jungkook ne approfittò per andare a parlare con lui. Sapeva che il maggiore non ne avesse la minima voglia ma lui ne aveva troppo bisogno. Dopo quello che era successo con la madre aveva bisogno della forza che solo il castano sapeva dargli, aveva bisogno dei suoi abbracci e dei suoi "andrà tutto bene" perché, quando era lui a dirlo, Jungkook ci credeva.

«Smettila di seguirmi.» Gli disse Taehyung quando, non appena messo piede nel bagno, si accorse di avere il moro alle spalle. «Che ci fai qui?»

«Dovevo andare in bagno.» Mentì il minore.

«No, intendo che ci fai a Seoul, non dovevi essere a Busan dai tuoi genitori?» Chiese il maggiore.

La domanda era lecita ma, non appena sentì nominare i propri genitori, Jungkook scoppiò in lacrime. Quel pianto che aveva cercato di trattenere per tutta la mattina, era dovuto al mix di emozioni che si erano scontrate dentro di lui. Sentiva il bisogno di piangere per tirar fuori un po' del suo dolore, dolore dovuto sia al ricordo di come sua madre lo aveva cacciato di casa, che al fatto di avere l'amore della sua vita davanti a sé ed essere consapevole di non poterlo neanche abbracciare per paura dell'ennesimo rifiuto.

Appena Taehyung sentì singhiozzare Jungkook, la preoccupazione crebbe in lui. C'era qualcosa che non andava e lui l'aveva intuito dal momento in cui aveva visto Jungkook quel giorno, non era normale che il moro fosse tornato così in fretta da Busan. Doveva essere successo qualcosa, ne era certo. Quando ripensò a cosa avrebbe dovuto fare Jungkook una volta arrivato a Busan, un'ipotesi prese piede nella sua mente ma sperò con tutto il cuore di sbagliarsi.

«Gliel'hai detto, non è così?» Domandò quindi per aver conferma.

Pregò in silenzio che il motivo di quelle lacrime non fosse la reazione dei suoi genitori al suo coming out perché vedere il minore triste lo stava distruggendo.

Ma quando Jungkook annuì e si coprì il volto, iniziando a singhiozzare ancora più forte, capì che la sua ipotesi, purtroppo, fosse giusta.

Per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a vederlo soffrire in quella maniera e agì d'istinto. Si avvicinò a lui e lo chiuse in un abbraccio, facendolo sfogare contro lo sua spalla.

Nessuno dei due si sarebbe immaginato di ritrovarsi in quella situazione, non dopo quanto era successo tra loro, ma Jungkook fu grato a Taehyung per quell'abbraccio. Perché in quegl'attimi in cui rimase stretto tra le sue braccia, il suo mondo smise di crollare, il suo cuore si scaldò e le lacrime fecero meno male.

«Mia madre mi odia.» Spiegò il più piccolo singhiozzando, senza allontanarsi nemmeno di un millimetro dalla posizione in cui era. «Non esisto più per lei.»

Taehyung restò in silenzio, non sapeva che dire, ma gli occhi iniziarono a diventare lucidi anche a lui. Odiava sentire l'altro così triste e in sofferenza.

Si asciugò la lacrima che gli stava cadendo prima che il moro si accorgesse dei suoi occhi lucidi anche se, la testa nascosta nell'incavo del suo collo, non avrebbe permesso a Jungkook di vederlo. Restò in silenzio e lo strinse ancora più forte mentre gli accarezzava la schiena perché sapeva che con quel gesto sarebbe riuscito a calmarlo.

Quando non sentì più l'altro singhiozzare, sciolse l'abbraccio e fece qualche passo indietro per rimettere le distanze che forse non avrebbe mai dovuto accorciare. Jungkook odiò la sensazione di freddo che lo travolse una volta che il castano si separò da lui, odiò sentirsi di nuovo solo, ad osservare il suo mondo crollare senza poter far niente per impedirlo.

«Dobbiamo tornare a lezione.» Fu tutto quello che il maggiore gli disse prima di superarlo e dirigersi verso l'uscita del bagno che, alla fine, nemmeno aveva usato.

«Aspetta Tae!» Urlò Jungkook, riuscendo a fermarlo prima che uscisse. Taehyung però non si voltò e continuò a dargli le spalle. «Ho bisogno di sapere se stiamo ancora insieme.» Aggiunse tremando.

Aveva paura della risposta ma doveva saperlo, doveva capire quanto il loro rapporto si fosse crepato e quante possibilità ci fossero di ripararlo.

Taehyung indugiò qualche secondo prima di rispondergli ma poi la sua voce rimbombò nel bagno e pronunciò quella frase che sarebbe rimasta per sempre impressa nella mente del più piccolo.

«No, non stiamo più insieme. Non stiamo più insieme dal momento in cui hai baciato un altro.»








 

___________
Spazio autrice:

Una settimana fa Behind a kiss ha compiuto due anni e io avrei voluto farvi un doppio aggiornamento come regalino ma, per vari motivi, non sono riuscita a farlo prima di oggi. Quindi spero che abbiate apprezzato lo stesso. Fatemi sapere se i nuovi capitoli vi sono piaciuti, ne mancano solo 9 + epilogo.

Vi adoro!

🤎🤎

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