Lift Me

Od Hannamargo

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π™Žπ™šπ™œπ™ͺπ™ž 𝙑'π™–π™˜π™˜π™€π™ͺ𝙣𝙩 π™ͺπ™›π™›π™žπ™˜π™žπ™–π™‘π™š π™™π™šπ™‘π™‘π™– π™¨π™©π™€π™§π™žπ™– 𝙨π™ͺ π™„π™£π™¨π™©π™–π™œπ™§π™–π™’ @hannamargowt... VΓ­ce

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
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Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Ringraziamenti

Capitolo 24

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Od Hannamargo

Stendo un leggero strato di crema nera sulla mia pelle, massaggiando accuratamente ogni punto del mio viso e strofinando insistemente con i polpastrelli delle dita.
Aurora dice che non mi prendo mai cura del mio corpo ed, in parte, è vero.
Il fatto è che non ho abbastanza tempo e non sono un esperta di cosmetici (molto spesso finisco per combinare un casino e causarmi brutte irritazioni da sola).
Perciò, questa sera ho deciso di usufruire della sua uscita con l'infermiere per utilizzare i suoi prodotti di bellezza.

Ho lasciato Arianna in cucina, davanti a dei deliziosi toast al formaggio che ho personalmente preparato e il film di "La bella e la bestia".
Attendo che la poltiglia nera che ho spalmato sulla mia faccia si asciughi, mentre passo dello smalto dal colore rosa pastello sulle mie unghie.
Non sono particolarmente brava in questo, infatti lo smalto va a macchiare altre parti della mano e sono costretta ad utilizzare l'acetone.

Adesso capisco quanto sia importante per me la presenza della mia coinquilina, anche per questioni semplici apparentemente ma super complesse per me.

Sento il suono del campanello e mi precipito a presentarmi davanti alla porta.
Guardo attraverso lo spioncino e scorgo la figura di Dario con un mazzo di fiori e decisamente troppo gel sui capelli.
Vado in panico e agito le mani, non sapendo quale sia la soluzione giusta.
Non lo vedo da qualche settimana e l'ultima volta non ci siamo lasciati in maniera esemplare.
Lui suona nuovamente ed io mi arrendo.
Sfioro la maniglia, apro di pochi centimetri la porta e mi posiziono sull'uscio.

"Ciao, Dario" esordo, vergognandomi per lo stato in cui mi trovo.

Tra tutte le serate e tutti i momenti in cui avrebbe potuto farmi visita, proprio oggi?

"Ciao. Posso entrare?" azzarda a dire, avanzando e costringendomi ad arretrare.

Non vorrei accoglierlo in casa, soprattutto per la faccenda della scorsa volta.
Mi ha baciata e io non mi sono scostata.
Mi ha presa alla sprovvista e non ho potuto collegare in contemporanea cervello e muscoli.
Poi mi ha lasciata senza alcuna spiegazione e adesso non so cosa sia significato per lui.

"Questi sono per te" mi porge il suo mazzo di fiori e io arrossisco.

La situazione sta diventando sempre più imbarazzante, è ora di un chiarimento.

"Non dovevi" ribatto imbarazzata, conducendolo in soggiorno e concedendogli di accomodarsi sulla poltrona.

Rimango in piedi e cammino su e giù per il nervosismo che mi sta consumando viva.
Io voglio bene a Dario e l'ultima cosa che desidero è fargli del male.

"Gradisci qualcosa?" chiedo esitante, già pronta ad avviarmi in cucina per salvare me stessa da strani malintesi.

"Sì, gradirei che tu ti sedessi e mi ascoltassi" sostiene serio con una nota di irrequietezza.

Si abbassa leggermente, ponendo i suoi gomiti sui suoi ginocchi e prendendo grandi sospiri.
Mi sento una totale idiota per non aver chiarito precedentemente con lui.
Mi sistemo sul divano, proprio accanto a lui, e sento la mia faccia avvampare per il profondo disagio.

"È da circa un mese che non ci vediamo e l'ultima volta ho commesso un errore: ti ho baciata, nonostante tu abbia sostenuto di non provare niente per me. Però, dovremmo anche parlare della tua reazione: non ti sei ritratta" confessa, pronunciando parole molto dure.

Devo cercare di essere più sincera possibile e di non ferire i suoi sentimenti, anche se non è facile come sembra.
Devo parlargli di Gabriel e di Parigi o semplicemente dire che ha compreso male il mio gesto?

"Dario, tu sei stato davvero un amico d'oro e senza di te, non avrei mai ottenuto il lavoro che svolgo adesso.
Tu sei speciale, altruista e generoso. Però, mi spiace tanto dirti che non provo quel genere di sentimento per te" ammetto, sembrando più dispiaciuta possibile.

"Allora, come mai non hai rifiutato il mio bacio?" diventa scontroso.

"Non mi hai dato il tempo di capire cosa stesse succedendo. Anzi, ti chiedo scusa se ti ho fatto credere qualcosa di sbagliato" tento di giustificarmi.

"Maria, io credo che tu sia un..." dice, scuotendo la testa e mordendosi le labbra.

Qualcuno suona nuovamente al campanello e spero che Aurora non abbia organizzato una festa a sorpresa, senza preavviso e consenso.
Mi separo un attimo da Dario e piombo per la seconda volta alla porta d'ingresso.
Chi potrà mai essere a quest'ora?

Dopo aver spalancato la porta trepidante, scorgo la figura ben agghindata di Gabriel con un paio di buste della spesa.
Alzo un sopracciglio e lui fa spallucce, porgendomele.

"Lo so, ti avevo detto di avere una cena di lavoro ed è così. Però, sono passato davanti alla Conad e.." svela, aprendo i primi bottoni della sua giacca.

"E?" continuo io.

"Cos'hai sulla faccia?" domanda, divertito ma confuso.

"È soltanto una maschera per la faccia"

"Mh, non ti sta poi così male. In ogni caso, sono venuto qui per darti i due pacchi di Choco Krave e per farti una proposta"

"Non dovevi" scuoto la testa per disapprovazione ma mi interrompe.

"Prima ho da porti una domanda. Hai intenzione di festeggiare qui il compleanno di Arianna?" domanda.

"Si" confermo.

"Ok, ma che ne diresti se lo organizzassimo a casa mia? Ho spazio in abbondanza e..." propone entusiasta all'idea.

Il suo invito è molto carino, soprattutto pensando a quanto sia minuscolo il mio appartamento.
D'altra parte, non voglio disturbarlo per sciocchezze di poco conto.
E poi, lo abbiamo sempre festeggiato qui e non credo ci sia problema.

"No, Gabriel. Tu sei molto occupato e io non voglio caricarti di ulteriori impegni"

"Maria, è esattamente l'opposto. Così mi dai l'occasione per uscire dalla mia solita routine. Non ho mai organizzato un compleanno per bambini e potrebbe essere divertente" suggerisce cauto.

In salotto c'è ancora Dario e devo ritornare subito lì, poiché potrebbero verificarsi grossi malintesi.
Non voglio che mi veda con Gabriel e non voglio che Gabriel noti la sua presenza in casa.

"Gabriel, io non so.." cerco di fargli desistere.

"Mi occupo di tutto io, dai. Ho una villa grandissima con piscina e idromassaggio e non posso nemmeno sfoggiarla agli altri" si lamenta sarcasticamente.

"Stai flirtando con me parlando della tua villa lussuosa?" scherzo.

"Può darsi" ribatte.

"Devo andare in bagno a togliermi questo ammasso nero dalla faccia" ammetto, lasciando in sospeso il nostro discorso.

Muovo i passi per entrare dentro casa e lui resta a guardarmi con sguardo enigmatico.
Mi prende per il braccio e mi lascia un tenero bacio a stampo.

"Ho la tua approvazione?" chiede ancora prima di andare via.

Annuisco sconfitta e lo saluto con un cenno della mano.
È inutile che mi opponga alle sue proposte, vincerebbe ugualmente lui.

Chiudo la porta e mi avvio in soggiorno, dove ho lasciato l'altro mio prode cavaliere.
Arianna gli ha offerto parte del suo toast e stanno discutendo su quale principessa sia la più bella.
Poso le scatole di Choco Krave sul comò e raccolgo le forze per parlare con Dario.
Quando incrocia il mio sguardo, saluta Arianna e si incammina verso l'uscita.
Sono incredibilmente sorpresa che non voglia continuare a trattare la faccenda del bacio ma anche parecchio sollevata.

"Dario!" lo richiamo prima che possa abbandonare l'appartamento.

"Ho capito. Non c'è bisogno di nessuna spiegazione. Possiamo essere almeno amici?"

"Certo" rispondo dispiaciuta per lui "Senti, dopodomani è il compleanno di Arianna e mi farebbe piacere se facessi un salto"

"Vedrò cosa posso fare" conclude, congedandosi.

Mi sento maledettamente in colpa per avergli spezzato il suo cuore ma la mia cortesia, la mia gentilezza, il mio essergli vicino erano dovuti al legame di amicizia insturatosi tra di noi.
Mai io l'ho considerato come qualcosa in più di un amico e mi dispiace non poter provare lo stesso.

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Palloncini colorati ovunque, buffet in ogni angolo del giardino con ogni tipo di cibo immaginabile, castelli gonfiabili, spettacoli di clown e maghi, con una piscina ad idromassaggio ed una villa dallo stile rinascimentale, mi mandano in estasi.

"Cosa hai fatto?! " esclamo senza parole di fronte ad un'organizzazione studiata nei minimi dettagli.

"Forse mi sono lasciato andare giusto un pochino" ammette sincero Gabriel.

"Giusto un pochino?" riprendo ironicamente le sue parole "Non ho mai visto una festa di compleanno così. Arianna si sta divertendo da matti"

"Mi fa piacere. Non è stato facile far impiantare un castello gongiabile in giardino" riconosce, ammirando il suo operato degno di nota.

"Non voglio nemmeno immaginare quanto ti sia costato" ribatto, pensando ad una cifra assurda.

"I soldi sono la tua ultima preoccupazione. Adesso va' dentro, prendi un bel drink e cerca di staccarti dalla tua vita per almeno due secondi." mi suggerisce, indicandomi l'entrata della sua mastodontica abitazione.

Padri, mamme, parenti e amici sono raccolti nella sala principale illuminata dai lampadari in cristallo e adornata da splendidi quadri impressionistici.
Stanno degustando i costosi antipasti che Gabriel ha fatto preparare dalla sua cuoca, che sciccheria.
Non credo di aver avuto mai tanto stile.

"Da quanto tempo non ci si vede!" esclama Luisa, luccicante nel suo vestito con paillettes dorate che sta alla grande con la sua pelle cioccolato.

Non è cambiata di una virgola da quando la vidi l'ultima volta al Paris mesi fa, prima del mio licenziamento.

"Luisaaa!" l'abbraccio così forte da soffocarla.

Mi è mancata, insieme alle sue battute, le sue storie sugli uomini e i suoi saggi consigli che usava darmi in momenti di crisi con Leonardo.
Mi è mancato perfino dirle di smettere di fumare ed elencarle i principali effetti del fumo sulla salute.

"L'ultima volta mi hai ignorata e te ne sei andata via senza che potessi salutarti per bene" mi ammonisce severa ma giusta.

"Sì, quel giorno ero a pezzi e..."mi giustifico e lei annuisce come per scusarmi del mio brutto atteggiamento.

"D'accordo, perdonata. Però, ho un paio di domande" dice, guardandosi intorno e pronta a sentire le mie risposte.

"Primo, di chi è questa casa favolosa?
Secondo, cosa ci facciamo qui? Terzo, quel manzo lì è il dolce?" domanda, riferendosi a Gabriel intento a chiacchierare con alcuni padri.

"Ehm. Rispondo dalla più semplice: quel manzo lì è il mio capo e l'uomo con cui mi sto frequentando. Questa casa è sua e questa festa è tutto merito della sua carta di credito e della sua innata capacità di organizzazione" mi esprimo, lasciandola letteralmente a bocca aperta.

"Aspetta, tu sei la stessa Maria che qualche mese fa diceva di non avere tempo per gli uomini, che affermava che la sua vita sentimentale fosse finita il giorno in cui scoprì il tradimento di suo marito?"

"Proprio lei" attesto orgogliosa.

"E dimmi un po', fate sesso in ufficio?" ficcanasa indiscreta.

"Luisa, non esageriamo. Questa donna ha fatto passi da gigante negli ultimi mesi ma ancora non arriva a fare sesso mentre è a lavoro" sostiene sfacciatamente la mia coinquilina, sorseggiando un Martini.

"Sono passata davanti a quel covo di cornacchie e non sapete cosa hanno sentito le mie orecchie" afferma poi Aurora, in preda all'euforia dei pettegolezzi.

"Cosa?" chiede Luisa.

"Beh, hanno criticato il tuo abito lilla, pieno di troppi fronzoli ed eccessivamente corto" svela, raccogliendoci in un piccolo cerchio di gossip "E poi, hanno fatto parecchie allusioni sessuali su Gabriel. Ho sentito dire che una di loro si è intrufolata nella stanza di Gabriel e ha rubato un boxer che userà per..."

"Non voglio nemmeno saperlo!" protesto, allontanandomi da loro per dare il benvenuto a Dario e Olivia che, intanto, hanno fatto la loro comparsa.

"Ciao ragazzi! Benvenuti" li accolgo e avvolgo le mie braccia intorno ai loro colli.

Olivia è splendida nel suo coloratissimo tailleur giallo della DESIGUAL e sfoggia un rossetto magenta che le dona moltissimo.
Dario non lo vedo particolarmente radioso ma cerco di far finta di nulla.

"Wow! Che bella casa, è tua?" avanza la sua domanda Olivia, ammirando l'imponente costruzione che ci sovrasta.

"No, è di Riva" controbatte esacerbato Dario.

"Intendi Riva il capo?"

Annuisco e dall'espressione contrariata di Dario, devo essermi cacciata in un bel guaio.
Non voglio che pensino che io sia un'arrampicatrice sociale, in cerca di scapoli per arricchirmi e vivere da privilegiata.
Olivia comprende che la situazione si sia riscaladata e ne approfitta per andar a prendere uno stuzzichino da mangiare.

"Non c'è niente di cui tu debba giustificarti con me. Ho compreso tutto" annuncia, lanciando un'occhiata furtiva a Gabriel, e muovendo i passi verso la sua macchina.
Lo inseguo, richiamandolo infinite volte affinché si fermi ma continua a camminare imperterrito.

"Io non so davvero come comportarmi con te. Prima fai l'amico, poi sei geloso. Un attimo prima mi critichi, l'attimo seguente mi baci. Vuoi essere mio amico ma ti offendi se esco con altri. Cosa vuoi esattamente?" lo rimprovero, ormai stanca del suo umore mutevole.

"Volevo te, Maria. Da quando sei entrata nel mio ufficio e mi hai degnato della tua attenzione. Io non mi sono innamorato delle tue forme, ma del tuo essere gentile e disponibile con tutti. Se mi comporto così è perché non voglio vederti con lui perché so che ti farà soffrire"

"Tu continui a criticarlo ma non lo conosci nemmeno! Non ne posso più di sentire le tue prediche.
Non ti costringo ma se vuoi rimanere, sei il benvenuto. Altrimenti, sai quale è la via di casa" lo avverto, impedendogli di ribattere perché sto già ritornando alla festa di mia figlia.

Non permetterò che mi rovini la giornata, non mi interessa più nulla.
Se vuole avermi come amica, deve abbandonare l'idea di criticare ogni mia mossa e dimostrarmi che tiene al nostro legame.
Prendo il primo bicchiere di spritz che mi capita tra le mani e lo butto giù senza esitazione.
Osservo Arianna giocare felice con i suoi amichetti, bellissima nel suo vestito rosa pastello e il suo chignon ordinato e grazioso.
Non la vedevo così contenta da tempo.
Tutti stanno passando il pomeriggio in tranquillità, soprattutto le madri dei bambini che non fanno che sbavare dietro mr Riva.
Se mi sento gelosa? Da morire.

"I tuoi genitori sono dei tipi a posto. Ci hai scambiato due parole?" mi informa Gabriel.

"Non ancora. Ho avuto altro a cui pensare"

"Fammi indovinare. Dario prova qualcosa per te" intuisce, porgendomi un altro drink.

"Cosa? No, siamo solo amici" riconosco ma so già che i suoi occhi indagatori hanno scoperto tutto.

"È proprio questo il problema"

"Gabriel, ti giuro che..." mi discolpo.

"Maria, mi fido di te. Se mi dici che siete solo amici, per me va benissimo.
Però, se dovesse arrecarti fastidio..."inzia con la sua minaccia.

"Cosa gli faresti?" lo provoco, avvighiandomi a lui e causando diversi urli soffocati da parte delle madri che ci stanno spiando.

"Non sono un tipo violento però..."

"Però?"continuo.

"Ti ho detto che sono stato cintura nera alle medie?" mi rende noto, scatenando una grossa risata senza contenimento.
Imprimo le mie labbra sulle sue, insistendo più del dovuto per far ingelosire i nostri spettatori.
Gabriel ovviamente se ne accorge ma tiene il gioco.

"Dovremmo avere un gruppo di spioni più spesso"sostiene sarcastico.

𝙀𝙘𝙘𝙤𝙘𝙞 𝙜𝙞𝙪𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 24!
𝘾𝙤𝙨𝙖 𝙣𝙚 𝙥𝙚𝙣𝙨𝙖𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙞 𝘿𝙖𝙧𝙞𝙤?
𝘾𝙧𝙚𝙙𝙚𝙩𝙚 𝙨𝙞𝙖 𝙜𝙞𝙪𝙨𝙩𝙤 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙨𝙩𝙚𝙧𝙚?
𝙈𝙖, 𝙨𝙤𝙥𝙧𝙖𝙩𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤, 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙘𝙞 𝙛𝙖𝙧𝙖̀ 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙢𝙖𝙙𝙧𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙞 𝙗𝙤𝙭𝙚𝙧 𝙙𝙞 𝙂𝙖𝙗𝙧𝙞𝙚𝙡?

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