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«Tae!» Urlò Jungkook per farsi sentire dal fidanzato che era in bagno a lavarsi il viso.
Sentendolo urlare, il maggiore si precipitò in camera allarmato.
«Che è successo?» Chiese preoccupato.
«Secondo te questa camicia va bene o si vede che l'ho presa con i punti della spesa?» Domandò il più piccolo mentre si guardava allo specchio.
«Diamine Jungkook! Mi hai fatto preoccupare, pensavo ti fosse successo qualcosa.» Parlò Taehyung dopo aver tirato un sospiro di sollievo dato che, in realtà, il suo ragazzo non si era fatto niente.
«Non mi hai risposto, allora? La camicia?» Continuò ad insistere il moro.
«Piccoletto, stiamo andando a quella cena con il solo obiettivo di far arrabbiare mio padre, non importa come ti vesti. Per quanto mi riguarda puoi venire anche in pigiama.» Gli rispose Taehyung.
«Ma si tratta comunque di una cena con persone ricche e vorrei sentirmi all'altezza, ma ogni cosa nel mio armadio grida "sono povero".» Mise il broncio Jungkook mentre cercava di stirare con le mani la camicia che stava indossando, come se così facendo potesse donargli un'aria un po' più elegante e costosa.
«In realtà sono loro quelli a non essere alla tua altezza ma hai ragione, agghindiamoci, vestiamoci al meglio delle nostre possibilità. Sai che faccia faranno i genitori di quella povera ragazza quando si renderanno conto che il mio ragazzo è molto più bello della loro figlioletta?» Ridacchiò Taehyung, già immaginandosi la scena.
«Ma non sai nemmeno chi è, come fai a dire che sono più bello?» Gli fece notare Jungkook tristemente.
Il minore era con lo sguardo fisso sul suo riflesso allo specchio. Mai prima d'ora si era reso conto di quanti difetti riuscisse a contare su di sé, quante cose avrebbe voluto migliorare. E mentre i suoi occhi erano puntati sulla sua immagine, Taehyung lo raggiunse e lo strinse da dietro, andando ad aggiungersi a quel riflesso che, adesso, non sembrava più così brutto.
«Perché non c'è persona al mondo più bella del ragazzo con cui faccio l'amore ogni notte e che compra le camicie con i punti della spesa.» Gli sussurrò all'orecchio il castano.
E, quando Taehyung era vicino a lui, Jungkook si sentiva accettato, si sentiva amato ed apprezzato. E anche quella camicia orrenda diventava seta finissima, anche la cicatrice sulla sua guancia si trasformava in un dettaglio fondamentale, unico, speciale.
Quando le braccia del suo fidanzato circondavano i suoi fianchi, lui si sentiva bene. Perché lì, nel suo posto preferito al mondo, lui si sentiva bellissimo.
Jungkook sorrise per le parole del suo ragazzo e si concesse qualche secondo per godersi quell'abbraccio. Ma nel silenzio di quella stanza, i pensieri del più piccolo continuavano a far rumore.
«I tuoi genitori mi odieranno, non è vero?» Domandò, infatti, subito dopo.
«Non penso, credo che saranno troppo impegnati ad odiare me.» Cercò di tranquillizzarlo il maggiore ma, purtroppo, quelle parole non sortirono l'effetto desiderato in Jungkook che, anzi, si rattristò ancora di più al pensiero che la tensione tra Taehyung e i suoi genitori fosse nata in parte per causa sua.
«È tanto sbagliato se in fondo in fondo continuo a sperare che prima o poi mi approvino come tuo fidanzato?» Gli chiese il moro rigirandosi nell'abbraccio, appoggiando poi la testa sulla spalla del suo ragazzo.
«Non è sbagliato. Piacerebbe anche a me, sono pur sempre i miei genitori, ma non abbiamo bisogno dell'approvazione di nessuno, piccoletto. Siamo perfetti l'uno per l'altro e l'importante è che, a sapere questo, siamo tu ed io.» Lo rassicurò Taehyung.
«Hai ragione, siamo perfetti, guarda come ci incastriamo bene.» Gli fece notare Jungkook mentre si accomodava meglio tra le forti braccia di Taehyung.
Se mesi fa qualcuno avesse osato dire al maggiore che poco tempo dopo si sarebbe ritrovato a crogiolarsi nelle parole dolci del suo fidanzato, avrebbe detto a quel qualcuno di andare a farsi fottere. Invece adesso era lì, mentre abbracciava Jungkook, in piedi e con un sorriso da scemo stampato in faccia. Perché era felice, felice come non lo era mai stato.
«Potrei restare così per sempre.» Ammise infatti Taehyung mentre accarezzava la schiena dell'altro.
«Anche io...» Disse Jungkook, contraddicendosi il secondo dopo quando sciolse quell'abbraccio. «...se solo non dovessi ancora scegliere le scarpe. Cosa dovrei mettermi? Gli anfibi no perché sembrerei ridicolo, le scarpe da ginnastica sono fuori discussione ed io non ho altre opzioni. Taehyung che faccio? Aiutami.» Riprese a disperarsi Jungkook, facendo ridacchiare il suo fidanzato.
«Ho capito ci penso io. Aspetta un secondo.» Gli disse poi il maggiore, lasciando la camera da letto diretto chissà dove.
Tornò pochi minuti dopo con due paia di scarpe tra le mani, scarpe che Jungkook non aveva mai indossato e che mai aveva pensato neanche lontanamente di comprare. Non avrebbe mai creduto che, prima o poi, gli sarebbe tornato utile un paio di scarpe eleganti, di quelle che ti facevano sentire male ai piedi anche solo a guardarle. Eppure Taehyung le indossava spesso e, anzi, trovava molto più scomodi gli anfibi che Jungkook si ostinava ad indossare quasi ogni giorno.
«Tieni. Ti presto le mie.» Lo informò il castano, porgendogliene un paio.
«Ma non sono della mia taglia.» Continuò a lamentarsi il moro dopo aver letto il numero inciso sulla suola.
«Non fare il fighetto adesso. Sono solo di un numero in più, non morirai per questo.» Lo bacchettò Taehyung.
«Come fai a sapere il mio numero di scarpe?» Domandò curioso Jungkook.
Perché era vero, quelle che teneva ancora tra le mani erano di un numero più grande rispetto a quello che portava solitamente lui.
«Quando abbiamo giocato a bowling la prima volta che siamo usciti insieme abbiamo dovuto cambiarci le scarpe e mi ricordo il numero che hai chiesto al ragazzo che le distribuiva, tutto qui.» Spiegò tranquillamente lui.
«Non pensavo fossi così attento ai particolari.» Si meravigliò Jungkook.
«Non lo sono in realtà ma, a quanto pare, quando si tratta di te non posso fare altrimenti.»
Jungkook lasciò per un attimo le scarpe da una parte e si buttò sul suo ragazzo riempiendolo di baci e di tutto l'amore che si meritava. Era incredibile, ogni parola che usciva dalla sua bocca e ogni sguardo che gli riservava lo faceva sentire amato, ad ogni tocco gli dimostrava quanto davvero teneva a lui.
Jungkook non si sarebbe mai aspettato che si sarebbe rivelato essere Taehyung quello più romantico e più sdolcinato tra loro due. E al minore piaceva da matti questo suo lato, proprio come gli piacevano anche tutti gli altri.
«Ho deciso.» Parlò poi all'improvviso il moro quando Taehyung gli lasciò un ultimo bacio.
Rimasero comunque stretti in quell'abbraccio e con gli sguardi incastrati tra di loro.
«Cosa hai deciso?» Chiese confuso Taehyung.
«Che glielo dirò, dirò ai nostri amici di noi.» Spiegò Jungkook.
Taehyung spalancò gli occhi. Non si aspettava che il suo ragazzo fosse già pronto a fare quel passo. E nonostante quelle parole l'avessero reso estremamente felice, non voleva che Jungkook si sentisse in dovere di dirlo ai loro amici solo per far contento lui.
«Sei sicuro? Non voglio che ti senta costretto, piccoletto.» Gli disse infatti.
«Sicurissimo.» Ribatté Jungkook. «Pensavo che potremmo invitarli tutti domani per un'uscita di gruppo e con l'occasione raccontargli come stanno le cose tra di noi.» Aggiunse per poi passare a torturarsi il labbro inferiore con i denti. Anche solo il pensiero di confessare la loro relazione ai loro amici lo faceva sentire nervoso.
Nonostante tutto, però, era pronto per affrontare anche quella situazione con Taehyung al suo fianco.
«Se è questo che vuoi per me va bene.» Accettò il maggiore.
«Perfetto. Allora mando subito un messaggio sul gruppo.» Disse entusiasta Jungkook, staccandosi dal calore del corpo di Taehyung per afferrare il cellulare e scrivere ai loro amici dell'uscita. «Prima o poi non dovremo più nasconderci da nessuno. A piccoli passi ce la farò Taehyung, ma tu stammi vicino.» Sussurrò Jungkook inviato il messaggio.
«Non vado da nessuna parte senza di te.» Lo rassicurò lui stampandogli un bacio sulle labbra e facendolo sorridere.
«Ora però dovremmo finire di prepararci, è già tardi.» Gli fece notare il più piccolo. «Hai anche una giacca da prestarmi per caso?» Chiese poi.
Taehyung sorrise ed annuì, prendendo dall'armadio la giacca che, secondo lui, si sarebbe abbinata meglio alla camicia scelta dall'altro. Jungkook la indossò e provò anche le scarpe.
«Allora, come sto?» Domandò poi, facendo un giro su se stesso.
«Sei perfetto.»
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Spazio autrice:
Questo Taehyung inizia a diventare molto sdolcinato ma con Jungkook come fidanzato come si fa a non esserlo? Quindi abituatevi :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere. Baciotti
❤️❤️