Behind a Kiss ~ [Taekook]

By Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... More

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
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C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t a
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

T r e n t a n o v e

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By Li4129


~

«Dai Tae, veloce! Siamo in ritardo.» Urlò Jungkook al fidanzato non appena parcheggiarono davanti all'università.

Quella mattina avevano perso un po' troppo tempo a letto per farsi le coccole e adesso erano costretti a correre per arrivare in tempo alle loro rispettive lezioni. Però non avevano potuto evitarlo, dopo aver passato la notte più bella della loro vita non erano riusciti ad alzarsi dal letto prima di essersi dati il buongiorno con baci e carezze.

«Ma almeno un bacio dammelo.» Si lagnò Taehyung una volta messo piede nell'edificio che, in quel momento, era fin troppo affollato.

Gli studenti stavano correndo da una parte all'altra per raggiungere la propria aula, esattamente come avrebbero dovuto fare loro.

«Non c'è tempo. Ci vediamo a pranzo.» Lo liquidò Jungkook correndo verso la sua classe, lasciando il maggiore solo in mezzo a quel corridoio pieno di persone.

«Certo che almeno un bacio me lo poteva dare...» Borbottò tra sé e sé Taehyung. «Bastava un secondo, non gli avrei fatto fare tardi.» Continuò mentre si dirigeva lentamente verso la propria aula, come se non gli importasse di perdere i primi minuti della lezione.








Anche se le prime quattro ore di lezione erano parse infinite, l'ora di pranzo arrivò. Taehyung era fermo all'ingresso della mensa con Hoseok e Namjoon e non vedeva l'ora di passare un po' di tempo anche con il suo ragazzo e il suo migliore amico.

Aveva un leggero mal di testa ma era piuttosto sicuro che, dopo un bacio, gli sarebbe passato subito. Le labbra di Jungkook erano diventate il suo punto debole, la sua dipendenza, per questo non aspettò un secondo in più per fiondarsi verso il suo bel ragazzo non appena lo vide avvicinarsi alla mensa accompagnato da Jimin.

«Ehi piccoletto.» Esclamò mentre gli andava incontro con il sorriso sul volto al solo pensiero della sua bocca finalmente su quella del moro.

«Ehi Tae, andiamo che ho fame.» Lo salutò Jungkook, schivando e superando il corpo del maggiore che era arrivato ad un passo da lui, piegato in avanti per ricevere il suo bacio.

Ancora una volta, quel giorno, il minore si era rifiutato di baciarlo.

Taehyung, dopo essersi ripreso dallo shock del secondo rifiuto della giornata, seguì il suo ragazzo verso la mensa e gli prese il polso così da fermarlo e farlo voltare verso di lui. Gli altri ragazzi che erano con loro continuarono a camminare ed entrarono in mensa a prendere un tavolo per tutti.

«Mi stai ignorando per caso?» Gli chiese.

«No, perché dovrei?» Rispose Jungkook.

«Allora perché non mi baci? Mi puzza l'alito?» Domandò sempre più confuso Taehyung.

«No, Tae, ma siamo all'università non possiamo baciarci.» Gli spiegò il moro.

«Ma se c'è gente che quasi scopa su ogni tavolo libero che trova.» Gli ricordò il maggiore, indicando poi una coppietta a pochi metri da loro che costituiva il perfetto esempio per le parole da lui appena dette.

«Non mi interessa di quello che fanno gli altri, ma è inopportuno baciarsi all'università.»

E detto questo, Jungkook liberò il suo polso dalla presa del castano e raggiunse i loro amici nella mensa, lasciando il suo fidanzato deluso qualche passo più indietro.

Una volta che tutti e cinque ebbero scelto cosa mangiare, si sedettero al tavolo e incominciarono a gustarsi il loro piatto. Taehyung, che era seduto alla destra di Jungkook, circondò con il proprio braccio le spalle di quest'ultimo mentre con l'altra mano continuava a portarsi il cibo alla bocca. Neanche due secondi dopo, Jungkook scansò il braccio del maggiore, come infastidito.

«Che c'è, anche questo è inopportuno?» Sdrammatizzò Taehyung, sussurrandogli all'orecchio.

«Mi dava fastidio, sto mangiando.» Chiarì velocemente l'altro.

Ma quei comportamenti di Jungkook stavano iniziando ad infastidire seriamente Taehyung. Sembrava un'altra persona, niente a che vedere con il ragazzino coccolone che non lo lasciava nemmeno un secondo durante la notte.

Il maggiore non riusciva a capire perché l'altro si stesse comportando in quel modo, non aveva fatto niente di male, non avevano litigato, quindi non si meritava proprio di essere trattato così.

Non pensava di desiderare troppo: voleva solo un bacio a stampo o un abbraccio, tenere il suo braccio avvolto intorno al corpo del suo ragazzo o poggiare le sue labbra sulla guancia paffuta di Jungkook, ripiena del cibo che stava masticando.

«Jungkook.» Lo richiamò Namjoon dall'altra parte del tavolo. «Allora, come mai non sei venuto l'altra settimana? Stavi male? Jimin non ha voluto dirci niente e a Tae nemmeno abbiamo chiesto, tanto figurati se sa qualcosa.» Gli chiese.

«Sì che lo so invece.» Rispose il castano sentendosi chiamato in causa.

«Ah sì? Allora dicci pure.» Lo incoraggiò Namjoon sorridendo.

«Non sono cazzi vostri.» Esclamò.

«Sono cazzi nostri quanto tuoi. Quindi se lo sai tu possiamo saperlo anche noi.» Ribatté Hoseok, aiutando l'amico.

«Ma per favore! Lui è il mio-» Cercò di dire Taehyung ma fu interrotto da Jungkook.

«Avevo solamente l'influenza. Ora sto bene.» Spiegò brevemente per poi tornare a mangiare, sperando che quella bugia bastasse per non ricevere altre domande su quell'argomento da parte dei suoi amici.

Taehyung abbassò la testa con aria affranta, aveva finalmente capito perché Jungkook si stesse comportando in maniera così strana quel giorno e la risposta era piuttosto semplice: il suo ragazzo si vergognava di lui.

Era tutto il giorno che continuava a rifilargli scuse, una peggio dell'altra, per evitare il contatto fisico con lui in pubblico. La parte peggiore, però, era forse il fatto che non volesse nemmeno che i loro amici sapessero che adesso stavano insieme.

Era passato poco tempo da quando Jungkook aveva capito di non essere etero e per questo Taehyung comprendeva il perché non volesse ancora dirlo al resto del mondo, nonostante lui non avesse mai avuto questo problema. La cosa che però non capiva era perché non riuscisse a dirlo nemmeno ai loro amici che non l'avrebbero mai giudicato e che, al contrario, sarebbero stati felici di saperli a loro volta contenti insieme.

E Taehyung non era sicuro del fatto che sarebbe riuscito a vivere una relazione nell'ombra, con la paura di sfiorare il proprio ragazzo ogni volta che mettevano piede fuori di casa. Non credeva di riuscire a far finta di non conoscerlo quando in una stanza erano presenti altre persone oltre loro due, non voleva nascondersi per tutta la vita.

Voleva Jungkook e lo voleva in ogni secondo della giornata, voleva baciarlo prima di entrare in aula e tenergli la mano mentre passeggiavano per strada, voleva circondargli le spalle ogni qual volta erano seduti vicini e presentarlo a tutti come il proprio ragazzo.

La pausa pranzo finì poco dopo per i due ragazzi del primo anno che tornarono in aula a seguire le lezioni pomeridiane. Gli altri tre, invece, avevano ancora un'ora libera. Namjoon ne approfittò per andare a studiare in biblioteca mentre Taehyung chiese ad Hoseok di chiacchierare un po'.

Si spostarono quindi su una delle panchine del parco poco distante dalla loro università, dove anche Taehyung e Jungkook si erano ritrovati a parlare tempo addietro. Il rosso fu sorpreso dalla richiesta del castano perché, nonostante fossero compagni di corso, non avevano passato molto tempo a parlare, soprattutto di cose non inerenti all'università.

«Allora, come va con Yoongi?» Spezzò il silenzio Taehyung.

«Tutto bene, grazie. Non pensavo ti interessasse.» Rispose Hoseok.

«Perché? Sei mio amico, mi interessa la tua relazione.» Disse.

«Ma se nemmeno ci credi nelle relazioni!» Gli ricordò il rosso ridendo.

«Potrei aver cambiato idea...» Ammise.

«Davvero?» Domandò sorpreso e Taehyung annuì.

«Wow, devi proprio aver incontrato qualcuno di speciale per aver cambiato idea così velocemente.»

«C-cosa? No, non ho incontrato nessuno. Semplicemente ho capito che non sono una cazzata come credevo, tutti qui.» Balbettò il castano, convincendo ben poco il suo amico.

«Mmh, farò finta di crederci, ma sappi che quando vorrai parlarne io sono qui.» Lo informò Hoseok mentre gli dava una pacca su una spalla e gli rivolgeva uno dei suoi sorrisi contagiosi.

Taehyung fu grato all'amico per non aver insistito ulteriormente perché non voleva farsi sfuggire il nome di Jungkook, non dopo aver visto il modo in cui si era comportato con lui oggi. Se il suo ragazzo non voleva che gli altri lo sapessero allora lui avrebbe accettato questo suo desiderio, nonostante stesse morendo dalla voglia di gridarlo al mondo.

«Quindi tu e Yoongi fate tutte quelle cose da coppietta felice come tenervi per mano, sbaciucchiarvi in ogni luogo ed imboccarvi a vicenda?» Chiese sghignazzando il castano.

«Sì, più o meno.» Rispose il rosso ridendo per la domanda che gli era stata posta. «Ma Yoongi non è il tipo con cui puoi scambiarti il cibo, il suo piatto è sacro e se lo finisce tutto da solo.» Puntualizzò.

«E non avete mai paura del giudizio delle persone che vi vedono insieme?» Domandò poi Taehyung.

«A Yoongi non è mai importato di quello che la gente pensa di lui e questo ha aiutato anche me ad essere più libero nel fare ciò che voglio quando sono in pubblico con il mio ragazzo, ovviamente nei limiti del decente, non vogliamo dare certo spettacolo. Comunque non la definirei paura, quella non l'ho mai avuta, piuttosto direi che mi feriva sapere di non essere accettato per quello che sono dagli altri, però adesso ho capito che se non lo fanno è un problema loro e non certo mio. Yoongi mi ha aiutato molto in questo, abbiamo affrontato insieme i giudizi e ce li siamo fatti scivolare addosso tutti quanti quando abbiamo capito che nei nostri sentimenti non ci fosse proprio niente di sbagliato.»

«Lo fai sembrare così semplice.» Commentò Taehyung con un tono che nascondeva un velo di gelosia.

Nonostante lui non avesse mai avuto problemi ad essere sempre se stesso, non sapeva se sarebbe stato in grado di fare per Jungkook quello che Yoongi aveva fatto per Hoseok, cioè aiutarlo a sentirsi libero di essere se stesso e a farsi scivolare via i giudizi delle persone.

«Oh, non lo è, non lo è per niente.» Lo corresse Hoseok. «Viviamo pur sempre in una nazione dove le persone che provano sentimenti per lo stesso sesso non sono ben viste. Niente è facile qui. Fare coming out è stato difficile per me, ho pensato molto bene anche solo prima di dirlo ai miei genitori, figurati a farlo capire al resto del mondo. Ma ora sono innamorato e non ho nessuna voglia di nasconderlo. Le altre coppie si tengono per mano tutto il tempo, non vedo perché non possa farlo pure io. So che ci sarà sempre qualcuno pronto ad insultarci e a renderci la vita difficile ma il mondo non si cambia rimanendo nascosti ad aspettare.»

Taehyung ascoltò attentamente tutte le parole di Hoseok e nel frattempo pensò ad un modo per aiutare Jungkook in quel momento. Non c'era bisogno di nascondersi perché non stavano facendo niente di male, era questo che voleva fargli capire.

«Tae, so che non vuoi dirmi niente e non ti costringerò a farlo ma so che non è un caso se mi hai fatto proprio queste domande. Non so chi è che sta affrontando la paura del rivelare se stesso ma ti voglio dare un consiglio. Stagli accanto, mostragli il lato bello dell'essere se stesso sempre e aiutalo a proteggersi dal lato brutto del mondo pronto a farlo cadere. Donagli tutto l'amore di cui sei capace così da sovrastare l'odio che esiste, l'odio che inevitabilmente incontrerà e scontrerà ma che vincerà, che vincerete insieme. Insieme è tutto più facile, Tae. Ha bisogno di te e ha bisogno di tempo, non fargli pressione. Affrontate tutto insieme e vedrai che quello che sembra un brutto periodo servirà solo a rafforzare il vostro legame.»

«Grazie Hoseok, lo farò.»













___________
Spazio autrice:

Scusate il ritardo ma questo capitolo mi faceva proprio schifo in versione originale. Ora mi fa schifino :) grandi progressi.

Ci vediamo al prossimo!

💚💚

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