When Hate Turns Into Love (La...

By ffriall

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Gli Styles e i Tomlinson. Queste due famiglie non sono mai andate d’accordo tra di loro a causa di un evento... More

Prologo
Capitolo 1 - Vaffanculo Harry
Capitolo 2 - Mi stai dando sui nervi
Capitolo 3 - Smettila di evitare la mia dannatissima domanda!
Capitolo 4 - Perché mi odi così tanto?
Capitolo 5 - Posso chiederti una cosa?
Capitolo 6 - Non può essere serio
Capitolo 7 - Io uh... sono dislessico
Capitolo 8 - Mi piace Louis okay?
Capitolo 9 - Vuoi venire alla partita di basket con me?
Capitolo 10 - Hai giocato bene ieri
Capitolo 12 - Non c'è più niente da fare. Ho provato tutto
Capitolo 13 - Penso mi sia appena venuta un'idea geniale
Capitolo 14 - Ne sei sicuro?
Capitolo 15 - Mi manchi
Capitolo 16 - Giochiamo a obbligo o verità?
Capitolo 17 - Finalmente cazzo
Capitolo 18 - Louis Tomlinson e Harry Styles
Capitolo 19 - Non deludermi
Capitolo 20 - Almeno ti piaccio?
Capitolo 21 - Mi odia davvero
Capitolo 22 - Mi lasceresti spiegare?
Capitolo 23 - Oh merda
Capitolo 24 - Uh felice di vederti
Capitolo 25 - Te lo prometto Harry
Capitolo 26 - Ciao amore
Capitolo 27 - Mi dispiace tanto
Capitolo 28 - Beh ho finito di pensare
Capitolo 29 - Vuoi che ti dia qualcosa di mio?
Capitolo 30 - Mi stai dicendo che è colpa mia?
Epilogo

Capitolo 11 - Non ci posso credere che sto veramente accettando

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By ffriall

Passò una settimana senza assolutamente nessuna parola da parte di Louis. Avevo smesso di cercare di sedurlo nonostante Zayn mi avesse detto di non farlo. Non sapevo proprio come comportarmi in caso si fosse messo a urlare contro di me. Ovvio, avrei potuto replicare a tono con delle risposte maliziose, ma ero finalmente riuscito a capire che questo avrebbe solo peggiorato le cose.

Quindi al contrario, stavo osservando Louis da lontano, tenendolo d'occhio per sapere esattamente dove fosse e cosa stesse facendo. Prima che diciate qualsiasi cosa, no, non sono uno stalker. Mi piaceva solo sapere cosa stesse facendo, tutti qui.

Ad ogni modo lui stava frequentando molto la squadra di basket e non ero ancora riuscito a capire se fosse una cosa buona o meno. Avevo visto fin troppe volte Liam camminare tutto solo nei corridoi con uno sguardo triste sul volto, e ciò mi rese leggermente sospettoso. Sapevo che erano migliori amici da moltissimo tempo, quindi vederli così spesso separati era abbastanza strano.

Speravo davvero che Louis non fosse cambiato e che non si fosse dimenticato di Liam, perché uno, Liam era un ragazzo fantastico che non si meritava di essere abbandonato dal suo migliore amico, e due, questo avrebbe fatto di Louis un traditore. Sebbene odiassi dirlo, avere una cotta per un traditore non era niente di cui essere fieri.

Al momento ero seduto sul divano della sala, girando da un canale all'altro per trovare qualcosa di decente da guardare alla tv. Quando non riuscii a trovare niente, mi alzai e andai in cucina, dove mia mamma stava preparando cena ai fornelli. Si voltò sentendo il suono dei miei passi e mi fronteggiò con un piccolo sorriso sul volto.

Sedendomi al tavolo della cucina, ricambiai il sorriso e alzai la mano per picchiettarmi il mento pensierosamente. Non mi aveva più detto niente del suo passato da quando ne avevamo parlato, ovvero qualche settimana fa. Stavo iniziando a diventare un po' curioso, e non ero sicuro che sarei ancora riuscito a trattenermi dal chiederle qualcosa. Sembrava che in ogni caso non mi avrebbe detto niente di sua spontanea volontà.

"Mamma?" iniziai cautamente, e dal modo in cui si irrigidì, seppi che aveva un'idea di cosa avrei voluto parlarle.

"Sì?" rispose lentamente senza girarsi per guardarmi.

"Credo sia ora che tu mi dia delle risposte. Sono passate settimane dall'ultima volta che ne abbiamo parlato, e sto iniziando a diventare leggermente impaziente. So che è difficile per te, ma ho bisogno di sapere. Per favore?" feci il muso, anche se lei non poteva vederlo.

Si girò bruscamente, un cipiglio evidente tra le sopracciglia. "Perché hai bisogno di sapere? Non ti riguarda neanche."

"E invece si! Se non avessi cercato di imprimere nella mia testa che avrei dovuto per forza odiare Louis, allora sì, niente di tutto ciò mi riguarderebbe. Tuttavia l'hai fatto e voglio sapere la vera ragione del perché non posso essere suo amico!"

Fece un respiro profondo serrando la mascella. Non erano molte le volte in cui vedevo mia madre così alterata, solitamente era la persona più pacifica del mondo quindi vederla quasi bollire per la rabbia mi fece sentire abbastanza inquieto, però mi rifiutai di farglielo vedere. "Ti ho detto che non voglio parlarne. In ogni caso è successo nel passato, dovresti lasciar perdere, okay?" Scattò.

Strinsi le mani in due pugni, fissando gli occhi su di lei. "Io non dovrei lasciar perdere proprio niente! Mi merito di sapere cos'è successo."

Agitò la testa, girandosi per mescolare la salsa che stava cucinando. "Ti prego, Harry. Ti voglio bene con tutto il mio cuore, ma potresti per favore farmi il piacere di lasciar stare? Non voglio parlarne. Né ora né mai."

Mi morsi con forza il labbro pensando a un modo per farla calmare e iniziare a svelarmi i dettagli del suo passato. Mi ci vollero pochi secondi prima che un'idea si fece strada nella mia testa. "Bene, allora chiederò al sig. Stewart."

Il corpo di mia madre si irrigidì mentre si girò lentamente per fronteggiarmi di nuovo. "C-cosa?" strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca.

Sentii un sorriso formarsi sulle mie labbra mentre realizzavo che avevo trovato la cosa perfetta da dire. "Già, mi ha detto che eri una delle sue studentesse e che la madre di Louis ti picchiava." Alzai le spalle con noncuranza, come se non fosse niente di speciale.

Aprì la bocca solo per chiuderla nuovamente, apparendo assolutamente esterrefatta. "Lui... te l'ha detto? M-ma perché? Perché avrebbe...?" si affievolì, agitando leggermente la testa per lo shock.

"Voleva sapere perché io e Louis ci disprezzassimo a vicenda. Gli ho detto che sia tu che Johannah ci avete detto di stare lontani, perché in pratica è tutto quello che so. Allora lui mi ha detto di voi due..." dissi esitante.

Non disse niente, semplicemente annuì bruscamente, tornando a cucinare. "Lui... lui non ti ha detto nient'altro, vero?" chiese dopo una lunga pausa.

"No, ma sono sicuro che sarebbe disponibile se solo glielo chiedessi." Mentii. Mi ricordavo che mi avesse detto di non sapere altro, e che anche se avesse saputo, non era nella posizione di raccontarmelo. La ragione per cui le avevo appena mentito, però, era che volevo fosse lei che a dirmi la verità, e non mi sentivo neanche in colpa per averla praticamente ricattata.

"Oh." Mormorò, ovviamente credendo a ciò che avevo detto. "Allora credo che ti possa spiegare un paio di cose..." disse esitante spegnendo i fornelli e camminando verso il tavolo per sedersi di fronte a me. Si guardò le mani che erano aperte sulla superficie del tavolo e si morse il labbro inferiore.

"Io e Johannah eravamo entrambe diciottenni. Non eravamo mai andate d'accordo, neanche alle elementari, quando frequentavamo gli stessi amici. Tra di noi non funzionò mai perché lei um... mi offendeva per la mia dislessia." Mia madre fece una breve pausa, fissando le sue dita intrecciate sopra il tavolo. "Era una delle ragazze popolari a scuola e pensò che sarebbe stato fantastico rendere la vita già difficile di una persona un inferno. A quei tempi non ero brava a rispondere, quindi mi limitavo a incassare i colpi e gli insulti che mi lanciava..." spiegò fissando un punto alle mie spalle.

Mi schiarii cautamente la gola. "Beh, questa spiega perché tu odi lei, ma cosa ha fatto si che lei odiasse te così tanto?"

Si leccò le labbra e alzò una mano per far scorrere le dita sulla cicatrice che era ancora in piena vista sulla fronte. Corrugai le sopracciglia, ma decisi di non darci peso. "E' successa una cosa." Fu tutto quello che disse prima di alzarsi di scatto dalla sedia.

"Cos--"

"No." mi interruppe. "Non ti dirò nient'altro, o almeno non adesso. In oltre non mi interessa se vai dal sig. Stewart. Io semplicemente... non ce la faccio." Mia mamma scosse la testa mentre camminava verso i fornelli per riaccenderli nuovamente, continuando a cucinare.

Mi lasciai sfuggire un sospiro abbattuto e anch'io mi alzai. "Beh, grazie comunque. Chiamami quando è pronta la cena, okay?"

Annuì con la schiena rivolta verso di me. Decisi di lasciarla sola dal momento che probabilmente in quel momento non era felice con me, uscii dalla stanza e salii le scale. Mentre superavo la camera di Gemma, sentii delle risatine provenire da essa. Corrugando le sopracciglia, sentii la curiosità invadere il mio corpo e non riuscii a fare a meno di abbassare la maniglia e spingere leggermente il mio corpo contro la superficie di legno, non volendo essere beccato.

Infilando la testa nella piccola apertura, vidi una visione che mi fece venire da vomitare tutto il contenuto del mio stomaco. Lì, Gemma era sdraiata sul letto con Adam che la sovrastava e grazie a Dio entrambi avevano i vestiti addosso. Lui le stava facendo il solletico sui fianchi, cosa che realizzai essere la causa delle risate.

Non essendo capace di trattenermi, emisi un suono soffocato, guadagnando la loro attenzione in meno di un secondo. Le labbra di Gemma si separarono per lo shock, mentre la faccia di Adam arrossì leggermente. "Harry, cosa ci fai q-qui?" balbettò lei nervosamente guardando Adam che mi stava ancora fissando.

Scossi solamente la testa, scioccato per quello che avevo visto, e che continuavo a vedere! "Io um... devo andare... sì." Dissi voltandomi e sbattendo la porta dietro di me.

Corsi a tutta velocità verso la mia camera e mi lanciai sul letto, seppellendo la faccia nelle mie mani. Fu probabilmente la cosa più imbarazzante che avessi mai visto. Non solo ero entrato in camera di mia sorella mentre aveva un ragazzo sopra di lei che sarebbe andato sicuramente oltre se non fossi entrato, ma l'avevo anche beccata a farlo con uno che consideravo un mio amico, ma che non potevo sopportare di vedere con lei.

Cercando di dimenticarmene, indossai le cuffiette e misi un po' di musica house per sommergere i miei pensieri. Fortunatamente funzionò, e non potevo che esserne immensamente felice.

--------------

Il giorno successivo ignorai sia Gemma che Adam seduti al tavolo della cucina, fissando invece la ciotola piena di cereali e latte di fronte a me. L'unico suono che era possibile sentire nella stanza erano gli occasionali rumori che facevano i nostri cucchiai quando toccavano la tazza. Non era molto piacevole, quindi quando mamma entrò in cucina qualche secondo dopo, ne fui sollevato.

Una volta che la scodella fu vuota, fuggii dalla stanza e mi diressi verso il bagno per fare una lunga doccia, dal momento che avevo ancora quaranta minuti prima dell'inizio della scuola. Accesi l'acqua e aspettai finché non fu calda abbastanza, prima di entrare e lasciare che bagnasse il mio corpo nudo.

Mi insaponai i miei lunghi ricci e dei pensieri riguardo ad un certo ragazzo con i capelli marroni mi entrarono in testa, occupando completamente tutto lo spazio nel mio cervello. Il suo corpo tonico e sinuoso su cui volevo far scorrere le mie dita, la barbetta che copriva le sue guance nel miglior modo possibile, l'increspatura che appariva di fianco ai suoi occhi ogni volta che sorrideva sinceramente, per non parlare dei suoi occhi blu oceano o del suo sedere... la domanda era: come diamine era possibile non trovarlo attraente?

Guardando verso le mie zone basse, mi accorsi di essere leggermente 'eccitato', e imprecai sotto voce. No seriamente, ora non potevo neanche pensare a Louis senza che mi diventasse duro? Dio, ero davvero preso come aveva detto Zayn, non è vero?

Dopo essermi preso cura del mio 'problema' uscii finalmente dalla doccia e mi avvolsi un asciugamano attorno alla vita. Andai in camera - fortunatamente senza finire contro nessuno – e indossai un paio di skinny jeans neri e una camicia a quadri che decisi di lasciare sbottonata sul petto.

Qualche minuto più tardi ero seduto nella mia macchina costosa e guidavo verso scuola ad una velocità moderata. Stavo giusto per girare l'angolo quando qualcosa sul marciapiede catturò la mia attenzione... o meglio 'qualcuno'. Premetti istintivamente il piede sul freno facendo inchiodare la macchina. Senza sapere davvero cosa stessi facendo abbassai il finestrino e urlai. "Cosa ci fai per la strada a quest'ora del mattino, Tomlinson?"

Si girò talmente in fretta che pensai si sarebbe preso un colpo di frusta. La sua bocca era spalancata mentre mi fissava scioccato, probabilmente sorpreso che io tra tutte le persone mi fossi fermato a parlare con lui dopo aver passato una settimana intera a cercare di non farlo. "Cosa stai facendo, Harry?" borbottò una volta che si affievolì il suo stupore.

Alzai le spalle con noncuranza pensando alle parole di Zayn. "Lottare non risolve davvero niente, e se veramente vuoi iniziare a piacere a Louis dovresti smetterla."

"Stavo semplicemente guidando verso scuola quando ho notato un bellissimo uomo camminare per la strada, quindi ho pensato, perché non fermarsi e chiedere se vuole un passaggio?" sorrisi, dando mentalmente il cinque a me stesso per quello che avevo detto.

Con mia grande sorpresa, le sue guance si arrossarono leggermente mentre cercava di fare il duro. "Beh, peccato però che io non voglia un tuo passaggio."

Feci il muso tirando fuori il labbro inferiore. "E perché mai?"

Mi guardò dritto negli occhi mentre disse "Perché ti odio, cosa che ormai dovresti aver capito."

Feci un sospiro profondo, notando dallo specchietto che una lunga fila di macchine stava iniziando a formarsi dietro di me. "Andiamo Louis, non fare così. La scuola inizia tra cinque minuti e non c'è alcuna possibilità che tu arrivi in tempo se cammini." Implorai, facendo del mio meglio per non lasciare la frustrazione impossessarsi del mio corpo.

I suoi occhi guizzarono alla coda di macchine dietro di me che avevano iniziato a suonare il clacson e scosse la testa. "Mi lascerai in pace se ti imploro in ginocchio?"

Non ebbi bisogno di pensarci per più di un secondo prima di conoscere la risposta a quella domanda. "No." sorrisi allegramente mostrando le mie fossette.

Si lasciò sfuggire un sospiro sconfitto camminando verso il lato passeggeri della macchina. Aprendo la portiera, si stravaccò di fianco a me, gettando lo zaino vicino ai suoi piedi. "Non ci posso credere che sto veramente accettando." Brontolò seppellendo la faccia nelle mani.

Rivoltai gli occhi, rialzando il finestrino e continuando a guidare verso scuola. "Non è che tu non sia mai stato in una macchina con me prima d'ora."

Mi guardò attraverso le piccole fessure delle sue dita con un cipiglio sul volto. "Non osare farlo suonare sconcio, bastardo." Borbottò.

Ridacchiai mentre scuotevo la testa. "Non era mia intenzione, ma ora che l'hai detto, sarebbe piuttosto bel--"

"Non ci pensare nemmeno." Mi anticipò, i suoi occhi oscurati dalla rabbia.

Dovetti coprirmi la bocca con una mano per smorzare un'altra ondata di risate che voleva sfuggire dalla mia bocca. "Aw, però pensavo mi amassi, LouLou." Gli feci l'occhiolino, distogliendo gli occhi dalla strada per un secondo.

Grugnì guardando di fronte a se. "Nei tuoi sogni, Styles."

Mi imbronciai leggermente, riafferrando il volante con entrambe le mani. "Sono sicuro che lo sogni anche tu, LouLou."

Fece scattare lo sguardo su di me corrugando le sopracciglia. "Sei disgustoso."

"Disse il ragazzo che sta con una puttana solo per guadagnare popolarità." Dissi, ma lo rimpiansi non appena le parole uscirono dalla mia bocca. Avevo decisamente esagerato...

Riuscii a vedere con la coda dell'occhio come serrò saldamente la mandibola e come le sue mani si chiusero in due pugni. "Non l'hai detto davvero!" scattò.

Mi mordicchiai l'interno della guancia senza osare guardarlo. "Senti, Louis, mi dispiace, non volev--" iniziai, ma fui interrotto da lui.

"Non osare neanche a cercare di scusarti. Quello che è detto è detto e non puoi rimangiartelo."

Annuii lentamente, non volendo rovinare le cose più di quanto non avessi già fatto aprendo la bocca.

Il resto del viaggio fu silenzioso, e quando finalmente arrivammo a scuola, non si guardò indietro neanche una volta mentre uscì dalla macchina e corse verso l'entrata. Sbattei i pugni contro il volante e mi lasciai sfuggire un lamento.

Perché dovevo sempre rovinare tutto?

Buonasera! Scusate il leggero ritardo, ma tra visite mediche, verifiche e saggi di danza non sono riuscita ad organizzarmi abbastanza bene da trovare il tempo per tradurre. Comunque, non so perchè ma questo capito mi piace sempre un sacco, voi cosa ne pensate?

Un bacio, @ffriall xx

p.s. avete sentito l'album live dei 5sos? Io ne sono innamorata, è l'album più bello che io abbia mai sentito *^*

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