Behind a Kiss ~ [Taekook]

By Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... More

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
C i n q u a n t a q u a t t r o
C i n q u a n t a c i n q u e
C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t a
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

T r e n t a s e t t e

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By Li4129



~

«Taehyung dove cazzo sei?» Urlò Jungkook sperando di ottenere velocemente una risposta dal suo ragazzo che era dall'altro capo del telefono.

Insomma, che razza di persona si trasferiva da un momento all'altro e soprattutto senza dire niente al proprio fidanzato?

Quella con Taehyung era la prima vera relazione di Jungkook. Non aveva mai provato dei sentimenti così forti prima d'ora e, questo, lo aveva portato ad avere molte insicurezze. Aveva la costante paura di ritrovarsi nuovamente con il cuore spezzato e costretto ad una vita senza il ragazzo del quale era innamorato.

Sapere, però, che quella fosse una situazione nuova anche per Taehyung, da una parte lo rassicurava. Insomma, nessuno dei due sapeva realmente come comportarsi e quello andava bene a Jungkook perché era sicuro che avrebbero capito insieme come riuscire a vivere al meglio quelle emozioni. Però c'era un costante pensiero che non riusciva ad abbandonare la testolina sovraccarica di insicurezze del minore: un giorno Taehyung poteva accorgersi di non provare davvero quei forti sentimenti per lui, decidendo quindi di andarsene.

La paura di essere lasciato solo con il cuore in frantumi era sempre dietro l'angolo e faceva traballare tutte le certezze di Jungkook. Per questo, quando gli avevano detto del trasferimento del maggiore, i battiti del suo cuore avevano iniziato ad accelerare e le sue mani a tremare. Il dolore che aveva provato nei giorni in cui aveva pianto per Taehyung era passato ma i ricordi no, quelli erano ancora tutti impressi nella sua memoria.

«Woh piccoletto, calmati.» Cercò di tranquillizzarlo il castano, avendo percepito l'agitazione di Jungkook dal suo tono di voce.

«Calmarmi?» Il moro era sempre più arrabbiato. Tutte le volte che qualcuno gli consigliava di calmarsi, succedeva l'esatto opposto e lui si alterava ancora di più. «Stiamo insieme da quanto? Dieci ore? E già non so dove cazzo sei.»

«Non capisco perché ti agiti tanto, sono solamente a casa-»

«Adesso menti pure?» Sbuffò Jungkook interrompendolo.

«A casa di Jimin! Cazzo, fammi almeno finire di parlare.» Si affrettò a spiegare Taehyung, sperando di non essere interrotto nuovamente.

«Ok, sto arrivando. Dobbiamo parlare.» Lo avvisò Jungkook.

Detto questo chiuse la telefonata e si diresse verso la casa del biondino che stava ospitando il suo ragazzo. Sperò davvero di trovarlo lì e di non rimanere deluso un'altra volta. Sentiva il bisogno di parlare con Taehyung per sapere se il suo vicino di casa avesse detto la verità sul suo trasferimento o se fosse solo un ubriacone a cui piaceva inventarsi delle storie.

Non ci mise tanto per arrivare ma sicuramente, sia i panini che le patatine che aveva comprato per cena, non erano più caldi. Però a Jungkook in quel momento non gli importava del cibo perché la fame era stata di gran lunga superata dalla curiosità di sapere la verità.

Suonò il campanello e, pochi secondi dopo, la testolina bionda di Jimin sbucò fuori con un sorriso a trentadue denti, pronto ad accoglierlo in casa sua.

«Ciao Kookie! Dai, entra. Taehyung è sul divano.»

«Grazie Jimin.» Gli rispose ricambiando l'abbraccio con il quale lo aveva salutato l'altro.

Tirò un sospiro di sollievo nel sapere che il suo ragazzo fosse davvero lì ma non poteva ancora dirsi del tutto tranquillo.

«Bene piccioncini, io vi lascio da soli ma non fate cose zozze. I miei genitori sono al piano di sopra.» Disse il biondo prima di salire le scale e chiudersi in camera sua.

«Gliel'hai detto?» Domandò Jungkook a Taehyung, rompendo quel silenzio che si era creato per qualche minuto dopo che il loro amico li aveva lasciati da soli.

«Che sono il tuo meraviglioso ragazzo? Certo che sì, è il mio migliore amico, deve saperle certe cose.» Gli rispose Taehyung.

«Meraviglioso ragazzo dici?» Ripeté il moro facendo una smorfia.

Poi prese posto sul divano vicino al maggiore. Lasciò qualche centimetro di distanza tra di loro, distanza che Taehyung si impegnò subito ad eliminare, spostandosi velocemente verso di lui. Il maggiore annuì sorridendo alle parole appena pronunciate da Jungkook e posò un braccio sulle spalle incurvate del più piccolo che, nonostante stesse amando quelle attenzioni da parte del suo ragazzo, non voleva farsi distrarre e dimenticare il motivo per il quale era lì adesso.

«Sono passato a casa tua prima.»

«Oh.» Sospirò l'altro, perdendo il sorriso e togliendo velocemente il braccio dalle spalle del minore.

«Il tuo vicino mi ha detto che ti sei trasferito. Che significa?» Gli chiese Jungkook guardandolo negli occhi, solo così poteva capire se la sua risposta sarebbe stata la verità o meno.

«B-beh, sai com'è, non mi piaceva più quella casa quindi ho deciso che fosse arrivata l'ora di cambiarla.» Balbettò in risposta Taehyung non convincendo per niente il suo ragazzo.

«Ah sì?» Domandò ironicamente Jungkook. «Ed è per questo che sei in pigiama a casa di Jimin con un borsone enorme probabilmente pieno di tutti i tuoi vestiti invece che essere nella tua nuova casina?» Continuò poi, indicando la valigia nera ai piedi del tavolino che si trovava di fronte al divano sul quale erano entrambi seduti. «Non mentirmi.»

«Cazzo, me lo sono scelto troppo intelligente.» Borbottò tra sé e sé Taehyung.

«Ed io spero di non essermelo scelto bugiardo.» Rispose Jungkook.

«Ok, va bene. Ti dirò la verità.» Si arrese finalmente il maggiore.

Sbuffò prima di sedersi in maniera più comoda per guardare meglio l'altro dritto negli occhi. Prese le mani di Jungkook tra le sue ed iniziò ad accarezzarle. Non era sicuro di chi stesse realmente tranquillizzando con quel gesto, se il suo ragazzo o se stesso, però sentiva il bisogno di farlo, di stringere tra le mani quella che era una delle poche certezze che erano rimaste nella sua vita adesso.

«Ti ricordi che ieri alla spa la mia carta di credito è stata rifiutata?» Chiese poi.

«Sì, ma che c'entra con la tua casa?» Domandò a sua volta Jungkook.

«A quanto pare il mio caro papà ha già bloccato tutte le mie carte e tolto tutti i soldi dal mio conto in banca. Inoltre la casa in cui vivo o, per meglio dire, in cui vivevo, me l'aveva comprata lui quindi si è ripreso anche quella.» Spiegò Taehyung. «Per cui, in conclusione, sono al verde e senza casa, ma non ti preoccupare troverò una soluzione.»

«Non mi devo preoccupare? È colpa mia se sei in questa situazione.» Gli ricordò il più piccolo.

«Non è colpa di nessuno, piccoletto. Ho fatto la mia scelta e sapevo quali sarebbero state le conseguenze.» Lo rassicurò Taehyung.

«Ma tuo padre come l'ha saputo?» Gli domandò poi.

«La sera prima di venire a casa tua per chiarire, ho assistito al meeting dell'azienda dei miei genitori e subito dopo ho detto ad entrambi che avrei mollato, che non mi interessava più dell'azienda, non a quelle condizioni, e che non mi sarei mai sposato con chi volevano loro perché il mio cuore era già occupato.» Ammise Taehyung con un sorriso.

Si ricordò improvvisamente della sensazione di libertà che aveva provato quel giorno nel pronunciare quelle parole e della paura che, allo stesso tempo, gli aveva fatto tremare la voce. Sapeva che quello avrebbe ridotto in frantumi il suo futuro ma sapeva anche di essersi appena liberato dall'infelicità.

Forse avrebbe dovuto ripartire da zero ma l'avrebbe fatto con il sorriso e con il cuore pieno di un sentimento che per troppo tempo aveva cercato di ignorare.

«Tu sei un pazzo. L'hai fatto ancor prima di sapere se ti avessi perdonato.» Esclamò sorpreso Jungkook.

«È una decisione che ho preso a prescindere da noi due, ero stufo di vivere incatenato.» Ammise Taehyung. «E poi avrei lottato fino alla morte per ottenere il tuo perdono.» Aggiunse.

Fu così difficile per Jungkook trattenere ancora una volta quelle due paroline nella sua bocca quando, invece, avrebbe voluto gridargliele. Però non era il momento, non ancora.

«E cosa farai adesso?» Chiese quindi.

«I genitori di Jimin mi lasciano restare qui per un po'. Nel frattempo venderò un po' delle mie cose e troverò un lavoretto così da potermi permettere il prima possibile l'affitto di qualche appartamento qui intorno.»

«Dormirai con Jimin quindi?» Chiese Jungkook storcendo il naso.

«Che c'è, il mio piccoletto è geloso per caso?» Gli rispose ridacchiando Taehyung mentre gli pizzicava la guancia stringendola tra il pollice e l'indice.

«Non potrei mai essere geloso di Jimin, so che siete migliori amici. Però sono a conoscenza della sua capacità di sferrare calci belli forti nel cuore della notte. È piccolo ma è forte anche mentre dorme.» Disse.

«Oh, credimi lo so! Mi ritrovo sempre pieno di lividi la mattina quando passo la notte qui. Per questo ho deciso che il mio letto sarà proprio questo comodissimo divano.» Gli spiegò Taehyung, battendo più volte la mano sulla superficie di quello che sarebbe stato il suo futuro letto.

«Di comodo non ha proprio niente, anche a stare seduti viene il mal di schiena, figurati a dormirci.» Constatò Jungkook. «Non ti lascerò dormire qui. Starai a casa mia.» Decise infine.

«No, Jungkook, non voglio essere un peso per te.» Si affrettò a dire il maggiore.

«Peso? Come potrebbe essere un peso per me svegliarmi tutte le mattine accanto al mio ragazzo? Non piacerebbe anche a te avere la possibilità di coccolarci e dormire abbracciati dopo aver fatto l'amore tutte le notti?» Domandò mentre accarezzava con una mano la coscia del maggiore, partendo dal ginocchio fino quasi a raggiungere l'inguine.

«S-sì.» Balbettò Taehyung eccitato al solo pensiero.

«Allora vieni a stare da me e potremmo iniziare già da stanotte a fare tutte quelle cose.»













___________
Spazio autrice:

Ma chissà che faranno i nostri taekook nel prossimo capitolo, sono aperte le scommesse. Secondo me un torneo di briscola sisi, a casa da soli...

E niente, ci sto mettendo di più ad aggiornare ultimamente perché mi fa male la testa un giorno sì e l'altro pure e stare al computer non aiuta proprio. Spero comunque che la storia continui a piacervi, come sempre aspetto vostri commenti.

Grazie per le 500k letture, mi sembra ancora un sogno.

💕💕

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