Behind a Kiss ~ [Taekook]

Par Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... Plus

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
C i n q u a n t a q u a t t r o
C i n q u a n t a c i n q u e
C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t a
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

T r e n t a t r e

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Par Li4129



~

Taehyung
< Jimin, puoi venire da me? Ho bisogno di parlare con te. >

Jimin
< Sicuro che sia io la persona con cui devi parlare? >

Taehyung
< Sì. Ti prego, capirai quando sarai qui. >

Jimin
< Ok, dammi mezz'ora e arrivo. >


Quella mattina Jimin era a casa di Jungkook per distrarlo un po', come si era imposto di fare il giorno prima, e per assicurarsi che continuasse a mangiare e a dormire. Il messaggio di Taehyung aveva rovinato i suoi piani perché l'aveva costretto a lasciare da solo il moro subito dopo pranzo.

Mezz'ora dopo, come aveva promesso, era già sul divano a casa di Taehyung, curioso di sapere cosa gli dovesse dire il suo migliore amico di così tanto urgente.

«Avevi ragione.» Ruppe il silenzio il castano.

«Tae, io ho sempre ragione. Non è che potresti essere un po' più specifico?» Scherzò Jimin, facendo ridacchiare anche l'amico che, fino a quel momento, aveva avuto sul volto un'espressione seria con cui poche volte l'aveva visto.

«Provo qualcosa per Jungkook.» Ammise.

«Cazzo lo sapevo, lo sapevo!» Gridò il biondo felicissimo per poi abbracciare Taehyung. «E perché lo stai dicendo a me e non a lui, cretino?»

«Jimin staccati.» Si lamentò il castano, spingendo l'amico per liberarsi dall'abbraccio.

Non era mai stato un amante degli abbracci e Jimin lo sapeva ma, al contrario suo, lui amava dimostrare il bene che voleva ai suoi amici con il contatto fisico. Jimin accarezzava, abbracciava, teneva per mano le persone e questo era il suo modo per esprimere il suo affetto verso gli altri. Taehyung, invece, aveva scoperto la bellezza di tenere tra le braccia qualcuno solo con Jungkook, solo con lui quel contatto sembrava bello e necessario.

«Come sei scorbutico, speravo che l'amore ti avesse reso più dolce e invece...» Constatò il biondo sciogliendo l'abbraccio. «Allora, che aspetti a dirglielo?» Chiese nuovamente.

«Non posso, Jimin.» Confessò il castano, abbassando lo sguardo.

«Come mai? Il magnifico Kim Taehyung ha paura di un rifiuto?» Sghignazzò Jimin. «Dai, pensavo che l'avessi capito. Lui è ancora innamorato di te nonostante tu gli abbia spezzato il cuore.»

«Magari fosse quello il problema.» Gli rispose il castano, confondendo il suo migliore amico. «Non posso stare con lui, non posso amarlo.» Ammise poi.

«E perché mai? Chi te lo vieta?» Domandò il biondo che continuava a non capire quale fosse il problema.

A quel punto Taehyung raccontò al suo migliore amico tutta la storia del patto che aveva fatto con il padre. Aveva tenuto tutto nascosto anche a lui perché non voleva fargli sapere che suo padre avesse acconsentito al suo trasferimento solo perché la ragazza che avrebbe dovuto sposare frequentava quell'università e non per fargli passare più tempo con il suo migliore amico.

«E io che pensavo di stargli simpatico a quell'uomo!» Esclamò Jimin. «Ma quindi chi sarebbe questa futura moglie?» Chiese curioso.

La sua domanda scatenò i brividi in entrambi i ragazzi che, consapevoli di provare attrazione soltanto verso gli uomini, non riuscivano a vedere uno di loro in compagnia di una ragazza.

«Non so il suo nome, ma ho una cena con la sua famiglia tra una settimana quindi penso che lo scoprirò presto.» Lo avvisò non molto felicemente.

L'idea di dover incontrare i genitori di quella ragazza lo infastidiva particolarmente. Quella cena avrebbe reso tutto ufficiale e lui, di sposare una donna che neanche conosceva, non voleva saperne niente.

«Beh, ma perché non molli tutto? Dopo la laurea con tutti i soldi che hai potresti creare la tua azienda con le tue regole.» Chiese il biondo.

«Magari! Non pensi che l'avrei già fatto se mi fosse stato possibile?» Disse scoraggiato Taehyung. «Se rinuncio all'azienda e a sposarmi mio padre mi taglia anche i fondi. Diventerei più povero di te.»

«Ehi!» Esclamò offeso Jimin che tirò un piccolo pugno sul braccio del suo amico, senza fargli veramente male. «E comunque mi dispiace Tae per tutta questa situazione, sappi che per qualunque cosa puoi contare su di me.» Gli ricordò.

«Anche a me dispiace.» Ammise il castano. «Non so che fare Jimin. Non sai quanto vorrei correre da Jungkook in questo momento e dirgli che sono stato uno stupido a non capire prima di essermi innamorato di lui, per poi abbracciarlo e baciarlo fino a stare male. Però non posso perché lo illuderei ancora una volta. Mi sposerò con qualcun altro, non credo lui voglia fare l'amante a vita.»

«Tae, le tue possibilità sono due. Devi solo decidere quello che realmente vuoi.» Gli disse Jimin. «La prima è scegliere un lavoro sicuro, i soldi e la famiglia, dimenticandoti dei tuoi sentimenti per sempre. La seconda è fottertene di tutto e seguire il tuo cuore, scegliere Jungkook e vivere alla giornata senza sapere cosa ti riserverà il futuro.» Continuò.

«Solo un pazzo abbandonerebbe un futuro sicuro per uno incerto, vero?» Gli domandò Taehyung.

«No, solo una persona innamorata lo farebbe.» Gli rispose Jimin.

«Tu che faresti al posto mio?» Chiese il castano.

«Non spetta a me indirizzarti verso una delle due strade. Sei ad un bivio, Tae. Tutte le strade potrebbero essere quella giusta come potrebbe non esserlo nessuna. Però ricordati che non è la facilità della strada a rendere il percorso migliore, a volte incontrare ostacoli per la via è ciò che rende il viaggio indimenticabile.»

Taehyung era confuso, aveva solo ventun anni e già si ritrovava a dover prendere una decisione che avrebbe influito su ogni aspetto della sua vita, una decisione che, un domani, non gli avrebbe permesso di tornare indietro e cambiare strada.

Ma quando si ha vent'anni non si pensa troppo al futuro, si vive il momento pensando di essere sempre in tempo per cambiare il proprio percorso. Invece Taehyung, nonostante fosse molto giovane, doveva pensare ad ogni passo prima di compierlo perché, attraversata una porta, questa non si sarebbe più aperta.

«Qualunque sarà la tua decisione penso che però dovresti comunicarla anche a Jungkook, così si metterà il cuore in pace in un modo o nell'altro. Raccontagli tutto ciò che c'è dietro, è un ragazzo intelligente, capirà se deciderai di scegliere l'azienda.» Gli consigliò il biondo.

«Grazie Jimin. Grazie di esserci sempre per me.» Disse Taehyung.

«Ah, ma allora l'amore ti ha reso davvero più dolce!» Esclamò sorridendo il biondo che era la prima volta che si sentiva dire certe cose dal suo migliore amico.






Mezz'ora dopo Taehyung era di nuovo solo a casa. Le successive ore le passò a pensare. Odiava dover prendere decisioni così grandi ma, se in futuro voleva davvero essere a capo di una qualche azienda, avrebbe dovuto imparare a farlo.

Fu così che, alle diciotto e trentasette precise, si ritrovò sotto casa di Jungkook, pronto a suonare il campanello.

Era sul punto di premere il pulsante quando sentì suonare il suo cellulare che, rumorosamente, lo avvisò del messaggio che gli era appena arrivato.

Papà 👿
< Taehyung, vieni subito in azienda. Alle 19:00 ci sarà un meeting e voglio che il futuro capo partecipi a queste cose. >

Taehyung
< Ora non posso venire. Parteciperò al prossimo. >

Papà 👿
< Pensi che non sappia che sei davanti casa di quel ragazzino? Ti piace farmi arrabbiare Taehyung? >

< Sbrigati, non accetto ritardi. >

Taehyung sbuffò irritato, odiava dover rimandare quella conversazione.

«Parleremo domani Jungkook, te lo prometto.» Sussurrò tra sé e sé prima di tornare in macchina e raggiungere la sede della K.I.M. entro l'ora che gli era stata imposta da suo padre.












___________
Spazio autrice:

Cosa dirà il nostro TaeTae a Jungkook?

Alcuni capitoli sono piuttosto corti, me ne rendo conto, però sto aggiornando praticamente tutti i giorni quindi sono perdonata. 😅

Spero vi sia piaciuto!

🖤🖤

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