Behind a Kiss ~ [Taekook]

Von Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... Mehr

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
Q u a t t r o
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
C i n q u a n t a q u a t t r o
C i n q u a n t a c i n q u e
C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t a
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

C i n q u e

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Von Li4129


~

Venerdì sera era arrivato e Jungkook era da poco tornato dall'università. Aveva avuto giusto il tempo di farsi una doccia e cenare prima di rendersi conto che fosse già ora di prepararsi per la festa. Aprì l'armadio e, con movimenti sicuri, prese dei jeans neri molto attillati ed una camicia dello stesso colore ma che vestiva larga, così tanto larga che andò a nascondere il perfetto fisico del moro.

L'armadio di Jungkook era molto uniforme, sia dal punto di vista dello stile, dato che non presentava quasi nessun capo elegante, che dal punto di vista del colore. Infatti era tutto completamente nero.

Quel colore gli donava particolarmente e Jungkook si era sempre sentito a suo agio con i suoi vestiti addosso. Sua madre, quando era più piccolo, gli aveva detto più volte di non vestirsi tutto di nero ed aveva provato anche a comprargli qualche capo colorato. Ma quando si era resa conto che tutto ciò che si allontanava da una qualunque sfumatura del nero veniva gettato nell'immondizia, si era arresa. Nessuno portava il nero come lo portava Jungkook. Addosso a lui non sembrava così cupo e scuro e, anche se i suoi vestiti erano tutt'altro che eleganti, lui sembrava sempre impeccabile.

Quindi il moro non si era mai fatto troppi problemi nel vestirsi con abiti monocromatici e poco colorati. In questo modo, poi, non avrebbe perso tempo prezioso la mattina ad accostare colori e fantasie insieme per creare outfit che non lo facessero sembrare un pagliaccio.

Si vestì, si pettinò i capelli in modo che non gli coprissero eccessivamente la vista, si spruzzò un po' di profumo ed uscì di casa. Salì in auto mettendola subito in moto, pronto per andare verso casa di Jimin il quale, sprovvisto di patente, doveva sempre farsi scarrozzare dal minore in qua e in là.

«Caspita Jimin, chi devi conquistare stasera?» Domandò curioso Jungkook dopo aver notato la scelta di abbigliamento fatta dal biondo.

Il maggiore indossava dei jeans bianchi quasi più attillati di quelli del moro, sempre che fosse possibile, e una camicia di seta rossa scura, lasciata volontariamente aperta nella parte superiore, così che metà del suo petto fosse visibile.

«Non so ancora chi, ma qualcuno di sicuro. Ci siamo ripromessi di divertirci ed io stasera mi divertirò sicuramente.» Rispose Jimin mentre si allacciava la cintura e sfoggiava un sorriso carico di entusiasmo.

«Andiamo a divertirci allora!» Esclamò Jungkook mentre sfrecciava tra le strade di Seoul verso la villa poco fuori città nella quale si sarebbe tenuta la tanto attesa festa.

Parcheggiata l'auto, i due ragazzi si diressero verso l'entrata della villa già piena di persone. Jungkook fece un respiro profondo e si preparò mentalmente a sopportare il più possibile tutta quella gente, ripetendosi in testa come un mantra che fosse lì solo per trovare una ragazza con cui divertirsi e che poi sarebbe potuto scappare via.

Appena misero piede nella casa di Byunggwon, il proprietario li accolse con il sorriso sul volto, un sorriso che faceva capire che fosse già un bel po' ubriaco, nonostante la serata fosse ancora lunga.

«Ehi bei ragazzoni! Finalmente siete arrivati.» Li salutò Byunggwon. «Ah Jungkook, questa sera ci sono tantissime ragazze più grandi alla festa, è la nostra occasione. Vediamo di fare centro, eh!» Continuò, questa volta rivolto soltanto al moro dato che conosceva perfettamente anche i gusti di Jimin.

Un enorme sorriso si aprì sul volto di Jungkook quando sentì quelle parole. Uscire con una ragazza più grande di lui era sempre stato un suo sogno. Non ne sapeva bene la ragione ma le riteneva più attraenti, forse anche perché sembravano più difficili da conquistare per uno del primo anno. Ma quella sera poteva essere la sua occasione per coronare il suo sogno e lui non se la sarebbe certo fatta sfuggire.

Byunggwon indicò il tavolo sul quale erano presenti vari tipi di alcolici e i due ragazzi, senza aspettare un secondo di più, si riempirono un bicchiere a testa. Jungkook aveva sempre apprezzato l'alcol ma non ne aveva mai abusato. Beveva quel tanto che bastava per sentire la testa più leggera ma senza perdere il controllo delle proprie azioni. Non gli piaceva che qualcos'altro comandasse il suo corpo o le sue azioni, voleva essere lucido qualunque cosa facesse, voleva ricordarsi tutto.

«Andiamo a cercare Tae.» Urlò Jimin così che Jungkook riuscisse a sentirlo nonostante la musica alta. «Ci saranno anche i suoi amici.» Continuò.

«Sarà impossibile trovarli in mezzo a tutte queste persone.» Borbottò il moro, eppure Jimin riuscì comunque a sentirlo.

«Mi ha detto che si sarebbero fatti trovare in giardino vicino alla console del DJ.» Chiarì il biondo ed iniziò subito ad incamminarsi proprio verso quella direzione seguito da Jungkook che, nel frattempo, scrutava tra la gente per adocchiare la sua futura preda.

Non appena furono vicini al punto d'incontro, riuscirono a scorgere i tre ragazzi che stavano cercando. Tutti molto eleganti, si trovavano in piedi a conversare con altre due persone che Jimin e Jungkook non sembravano aver mai visto.

La musica lì era ancora più alta e fastidiosa perché le casse erano fin troppo vicine. Jungkook aveva tanta voglia di tapparsi le orecchie e scappare in un luogo più silenzioso ma era sicuro che, non appena incontrati gli altri, si sarebbero spostati tutti da lì.

«Siamo arrivati!» Esclamò Jimin, cogliendo di sorpresa i suoi interlocutori che, per lo spavento, saltarono sul posto, rischiando di rovesciare parte del liquido contenuto nei bicchieri di plastica che tenevano in mano.

«Sei un pazzo Jimin, non si spaventano così le persone.» A parlare fu Taehyung che, nonostante dalle sue parole potesse sembrare scocciato per il modo in cui il biondo era apparso dal nulla, aveva sul volto un magnifico sorriso che non passò inosservato agli occhi di Jungkook. Si vedeva lontano un miglio che anche Taehyung tenesse molto a Jimin.

«Scusate, non volevamo spaventarvi.» Si scusò Jimin. «Chi sono i vostri amici?» Chiese poi indicando quelle due figure che non conosceva.

«Loro sono il mio ragazzo Jin ed il suo amico Yoongi.» Spiegò Namjoon mentre indicava prima un ragazzo dai capelli rosa e poi uno dai capelli talmente chiari da sembrare bianchi.

«Oh, piacere di conoscervi. Non venite alla nostra università vero?» Continuò a parlare il biondo.

Jimin era sempre stato più bravo di Jungkook ad intrattenere conversazioni con persone che aveva appena conosciuto e quindi il minore si limitò ad ascoltarlo mentre riempiva i nuovi arrivati di tutte quelle domande.

«No, siamo un po' più grandi noi. Sono finiti i nostri giorni da universitari.» Ridacchiò il ragazzo dai capelli rosa, Jin.

Jimin fece loro giusto qualche altra domanda dopo aver presentato se stesso e Jungkook ai due nuovi ragazzi e poi decisero tutti, di comune accordo, di dirigersi nuovamente verso l'interno della villa per riempire nuovamente quei bicchieri che ormai erano stati svuotati e per vedere di uscire da quella festa con ancora il loro perfetto udito intatto.

«Questa camicia ti dona particolarmente.» Sussurrò Taehyung all'orecchio di Jungkook mentre stavano camminando l'uno di fianco all'altro. «Però è un po' troppo abbottonata.» Continuò e, con una mossa veloce, si spostò davanti al minore, bloccandogli il passaggio e costringendolo a fermarsi proprio davanti a lui.

Jungkook sgranò gli occhi e, per la prima volta quella sera, incrociò il suo sguardo con quello del maggiore. Si ritrovò improvvisamente ammutolito, nessuna parola sembrava voler uscire in risposta, quindi si limitò a deglutire la saliva e ad ascoltare l'altro parlare.

«Dovresti prendere esempio dal tuo amico Jimin, non hai visto come l'ha indossata lui?» Domandò Taehyung senza mai staccare gli occhi da quelli Jungkook.

Il minore era lì, congelato sul posto, intontito dalla forte musica e dalla potenza dello sguardo di Taehyung. Non sapeva come ci riusciva ma lo guardava in un modo che Jungkook non sapeva spiegare. Non sapeva se fare un passo indietro e scappare, farne uno in avanti e schiaffeggiarlo o stare fermo a sentirlo parlare ancora ed ancora. E mentre navigava nella propria confusione, il castano iniziò a muovere le sue mani lungo tutta la camicia del minore, dal basso verso l'alto, fino ad arrivare al primo bottone sul quale indugiò un attimo prima di provare a sbottonarlo.

In quel momento Jungkook sembrò tornare lucido e prontamente spostò la mano del maggiore dal suo petto.

«Non toccarmi.» Sputò infastidito e si allontanò, lasciando Taehyung qualche passo più indietro rispetto a lui mentre entrambi ripresero il cammino, verso l'interno della villa, che avevano interrotto qualche minuto prima.

Mentre Jungkook beveva il secondo bicchiere della serata, che probabilmente sarebbe stato anche l'ultimo se non voleva ritrovarsi ubriaco, vide Giyoun ed il suo gruppetto di amiche avvicinarsi a loro.

«Ciao Jungkook.» Lo salutò la biondina con un abbraccio.

«Ehi Giyoun.» Ricambiò il saluto il moro.

«Questa festa è magnifica non trovi? Ti stai divertendo?» Domandò Giyoun, ma lo sguardo di Jungkook era già stato catturato da una ragazza mora dietro di lei che lo stava guardando con due occhi che lo stavano facendo impazzire.

Riconobbe subito la ragazza, si trattava di Yuim, una studentessa del terzo anno, abbastanza famosa all'interno delle mura dell'università, per questo Jungkook conosceva il suo nome. In effetti non era la prima volta che la notava e non era la prima volta che desiderava riuscire a passare una serata con lei. Lo aveva sempre frenato il fatto che fosse più grande di lui e che, probabilmente, avesse di meglio da fare che uscire con uno più piccolo di lei.

Taehyung notò gli sguardi che i due ragazzi si stavano lanciando e decise di non restarsene in silenzio.

«È da cafoni non rispondere quando una bella ragazza ti fa una domanda, Jungkook.» Parlò il castano, risvegliando il nominato dallo stato di trance nel quale si trovava e che si era totalmente scordato di rispondere alla ragazza bionda che aveva di fronte a sé.

«Umh... sì ci stiamo divertendo molto.» Rispose finalmente il moro. «Perché non vi unite a noi?» Continuò, sperando in una risposta affermativa da parte delle ragazze così che avrebbe avuto più possibilità per parlare con Yuim e giocarsi la sua possibilità di portarsela a letto quella sera stessa.

«Volentieri!» Risposero in coro le ragazze.

Dopo un breve giro di presentazioni, il gruppo, che ormai contava un bel numero di persone, si spostò sulla pista da ballo ma i loro movimenti furono interrotti poco dopo dal proprietario della villa nella quale si stava svolgendo la festa.

«Ragazzi che ne dite di giocare ad obbligo o verità?» Domandò al gruppo Byunggwon.

«Penso di essere troppo grande per partecipare ancora a questi giochetti.» Rispose Yoongi.

«Dai, secondo me sarà divertente, giochiamo!» Commentò Jimin che, come sempre, sprizzava entusiasmo da tutti i pori.

«Io ci sto.» Disse Yuim sorridendo.

«Io pure.» Confermò anche Jungkook.

Perché il moro non era stupido, non si sarebbe certo lasciato sfuggire questa occasione che sembrava fosse stata creata apposta da Byunggwon per riuscire a fargli raggiungere il suo obiettivo: conquistare Yuim.













___________
Spazio autrice:

Beh che volete che vi dica, lo so che state tuttx aspettando il prossimo capitolo perché le cose iniziano a farsi interessanti lì...

Sono un po' impegnata in questi giorni ma spero comunque di riuscire a farlo uscire presto.

💛💛

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