Behind a Kiss ~ [Taekook]

By Li4129

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[COMPLETA] Behind a kiss - Dietro a un bacio. Cosa c'è dietro a un bacio? Per il 19enne Jungkook dietro a un... More

I n t r o d u z i o n e
U n o
D u e
T r e
C i n q u e
S e i
S e t t e
O t t o
N o v e
D i e c i
U n d i c i
D o d i c i
T r e d i c i
Q u a t t o r d i c i
Q u i n d i c i
S e d i c i
D i c i a s s e t t e
D i c i o t t o
D i c i a n n o v e
V e n t i
V e n t u n o . u n o
V e n t u n o . d u e
V e n t i d u e
V e n t i t r e
V e n t i q u a t t r o
V e n t i c i n q u e
V e n t i s e i
V e n t i s e t t e
V e n t o t t o
V e n t i n o v e
T r e n t a
T r e n t u n o
T r e n t a d u e
T r e n t a t r e
T r e n t a q u a t t r o
T r e n t a c i n q u e
T r e n t a s e i
T r e n t a s e t t e
T r e n t o t t o
T r e n t a n o v e
Q u a r a n t a
Q u a r a n t u n o
Q u a r a n t a d u e
Q u a r a n t a t r e
Q u a r a n t a q u a t t r o
Q u a r a n t a c i n q u e
Q u a r a n t a s e i
Q u a r a n t a s e t t e
Q u a r a n t o t t o
Q u a r a n t a n o v e
C i n q u a n t a
C i n q u a n t u n o
C i n q u a n t a d u e
C i n q u a n t a t r e
C i n q u a n t a q u a t t r o
C i n q u a n t a c i n q u e
C i n q u a n t a s e i
C i n q u a n t a s e t t e
C i n q u a n t o t t o
C i n q u a n t a n o v e
S e s s a n t a
S e s s a n t u n o
S e s s a n t a d u e
S e s s a n t a t r e
S e s s a n t a q u a t t r o
S e s s a n t a c i n q u e
S e s s a n t a s e i
S e s s a n t a s e t t e
S e s s a n t o t t o
S e s s a n t a n o v e
E p i l o g o
C a r t a c e o!
N u o v e S t o r i e

Q u a t t r o

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By Li4129


~

Jimin era con il capo chino sul suo telefono mentre rispondeva ai messaggi di Taehyung che lo avvisavano che oggi, a pranzo, si sarebbe aggiunto solo lui ai due ragazzi del primo anno perché, a quanto gli aveva riferito, Hoseok e Namjoon non erano a lezione. Solo quando sentì dei passi pensanti avvicinarsi a lui, si decise ad alzare il capo. Certo non si aspettava di ritrovarsi di fronte Jungkook visibilmente stanco e triste.

«Non era quella giusta?» Chiese il biondo riferendosi all'appuntamento che Jungkook aveva avuto la sera prima.

«Non era quella giusta.» Confermò il moro. «Ma è simpatica, credo che resteremo comunque amici.» Aggiunse, sospirando profondamente e lasciandosi andare con le spalle al muro.

«Dai, Jungkook, su col morale! Tra due giorni ci sarà la festa a casa di Byunggwon, magari la tua lei è lì che ti aspetta.» Cercò di consolarlo Jimin, poggiando una delle sue piccole mani sulle forti spalle del moro.

Al biondo si spezzava il cuore ogni volta che vedeva le labbra di Jungkook piegate verso il basso, gli occhietti spenti e lo sentiva sospirare sconfitto. Cercava sempre di trovare un modo per tirarlo su, per distrarlo da questa temporanea delusione ma, volta dopo volta, faticava sempre di più a trovare le parole giuste.

«Non lo so, Jimin. Sto iniziando a perdere le speranze in realtà.» Lo informò Jungkook mentre storceva la bocca alla vista di una coppietta di innamorati che si stavano scambiando effusioni un po' troppo esplicite per l'ambiente in cui si trovavano.

«Kookie per favore, non costringermi a picchiarti. Io ho due anni in più di te e ancora non c'è nemmeno l'ombra della mia anima gemella in giro. Cosa dovrei fare? Arrendermi al fatto che passerò il resto della vita solo e finirò in una casa con centinaia di gatti? Certo che no.» Cominciò Jimin. «Siamo giovani Kookie, troppo giovani ancora. Sono sicuro che la mia persona arriverà e si farà trovare prima o poi, come lo farà la tua. Nel frattempo non pensiamoci e cerchiamo di divertirci che è quello che due bei ragazzi come noi dovrebbero fare.»

«Lo so Jimin, hai ragione. Infatti non ho mai rinunciato al divertimento e mai lo farò, ma a volte vorrei che ci fosse qualcosa di più. Non la farò diventare un'ossessione, credimi, lascerò perdere per un po' e penserò solo a godermi il momento.» Rispose Jungkook forzando un sorriso.

Si staccò poi dal muro al quale era appoggiato e cominciò a dirigersi all'interno dell'aula, triste e sconsolato, ma non abbastanza per essere giustificato e poter saltare le noiose ore di lezione che lo aspettavano quel giorno.





Quando l'orologio segnò le undici in punto, gli studenti si alzarono dai loro posti. Jungkook si stiracchiò rumorosamente per far riassumere al suo corpo una posizione normale dopo le due ore in cui era stato costretto su una sedia troppo piccola e scomoda per le sue gambe lunghe e la sua schiena, adesso dolorante. Erano tutti felici di avere una piccola pausa tra una lezione e l'altra, era quella cosa che riusciva a ridonar loro un po' di carica prima che fossero costretti a chiudersi di nuovo in quella fredda aula.

Jungkook la sfruttava sempre per fare due passi fino al bagno, uno dei luoghi che meno gli piacevano di quella università ma nel quale, ironicamente, andava più volta durante la giornata.

Ogni volta che entrava in quei bagni si meravigliava del cattivo odore presente, nonostante fossero soltanto le undici di mattina. Entrò nel primo bagno libero, cercando di toccare sia la porta che la maniglia il meno possibile.

Quando ebbe finito, uscì dal bagno e si lavò le mani con più sapone del necessario, approfittando del fatto che quel giorno il contenitore che lo erogava fosse pieno, e strofinandole come se volesse staccarsi il primo strato di pelle. Quando alzò lo sguardo dalle sue mani per dare un'occhiata alle sue condizioni allo specchio, si accorse che da uno dei bagni fosse appena uscito Taehyung e che stesse fissando il suo riflesso.

«Buongiorno Jungkook.» Esclamò il maggiore.

Il minore non capiva perché Taehyung avesse sempre quel sorriso stampato in faccia tutte le volte che gli rivolgeva parola. Non si conoscevano ancora bene, non c'era nessuna ragione che lo portasse a guardarlo così insistentemente. Quel sorriso era strano ma non sconosciuto ai suoi occhi perché era lo stesso sorriso che Jungkook faceva alle ragazze prima di invitarle ad uscire.

Questa consapevolezza fece nascere un brivido lungo tutta la sua schiena. Voleva cancellargli quel ghigno dal volto il prima possibile, voleva uscire da quel bagno il prima possibile.

«Non ti lavi le mani?» Domandò il minore dopo essersi accorto che Taehyung non si fosse mosso di un millimetro da quando avevano incrociato i loro sguardi attraverso lo specchio.

«Aspettavo che finissi tu.» Rispose con calma Taehyung.

La sua voce apparve più profonda del solito alle orecchie del moro ed eccolo un altro brivido pronto a farsi spazio tra gli strati della sua pelle. Non era piacevole, non lo era affatto. Vero?

«Ho fatto.» Affermò Jungkook mentre si affrettava a raggiungere la porta che l'avrebbe portato fuori da quella stanza puzzolente e lontano da quell'assurda situazione.

«Sembri giù di morale per essere uno che ha scopato ieri sera.» Se ne uscì Taehyung dal nulla, infastidendo il più piccolo.

Jungkook, in risposta, sentì il suo corpo bloccarsi sul posto con una mano in aria che, pochi secondi prima, stava cercando di raggiungere la maniglia della porta.

«Non sono affari tuoi.» Quasi urlò, rimanendo nella posizione in cui era, dando le spalle al maggiore.

«No, è vero, non lo sono ma mi dispiace sapere che tu non sia stato soddisfatto come meriti.» Sussurrò quasi Taehyung mentre, lentamente, si avvicinava al minore.

Passo dopo passo, gli era sempre più vicino e quel sussurro diventò quasi come un grido quando gli fu alle spalle. Sentì il respiro di Taehyung accarezzargli l'orecchio ed il suo petto aderì alla schiena del moro che, silenziosamente, cercò di reprimere l'ennesimo tremore.

Jungkook però non ci riuscì e sussultò a quel contatto, ancora sconvolto dalle parole che erano uscite dalla bocca del castano. Ma ormai l'aveva capito che Taehyung fosse un tipo molto esplicito, qualunque fosse l'argomento in questione.

«Sono stato soddisfatto, non ti preoccupare, anche più di una volta.» Rispose Jungkook dopo aver fatto un respiro profondo per riacquistare tutta la lucidità che gli sembrava di aver perso.

Ridacchiò al ricordo della sera precedente e si girò per affrontare il maggiore faccia a faccia. Ma non appena incastrò il suo sguardo con quello serio e scuro di Taehyung, il minore smise di sorridere.

«Ora, se non ti dispiace, dovrei tornare in classe, cosa che dovresti fare pure tu.» Finì col dire Jungkook, che si girò nuovamente per aprire la porta e sparire in mezzo ai corridoi ancora affollati.

Non appena rimase solo in bagno, Taehyung sbuffò, si avvicinò al lavandino e si sciacquò il viso, sperando che l'acqua lavasse via anche tutti quei pensieri poco casti che continuava a fare sul minore dal primo momento che lo aveva visto. Perché sì, Taehyung aveva notato da subito Jungkook. Aveva notato il suo viso simmetrico, i suoi occhi grandi e profondi, le labbra rosse e sottili che spesso il minore si divertiva a mordicchiare. Aveva notato le cosce muscolose messe in risalto dai jeans stretti che Jungkook era solito portare. E nonostante il moro si ostinasse ad indossasse sempre delle felpe enormi, Taehyung era convinto che, sotto quella spessa stoffa, Jungkook nascondesse degli addominali che lo avrebbero fatto impazzire.

Il corpo di Taehyung desiderava ardentemente il corpo di Jungkook ed il maggiore era solito ottenere tutto ciò che desiderava. E se di norma non doveva far nulla per conquistare i corpi dei ragazzi su cui metteva gli occhi, questa volta aveva capito che, per ottenere quello di Jungkook, avrebbe dovuto faticare un po'.

«Aish, non ho mai dovuto impegnarmi così tanto per portarmi a letto qualcuno.» Disse il castano alla sua immagine riflessa nello specchio.

A Taehyung non pesava il fatto che il minore si considerasse etero perché sapeva che sarebbe riuscito a farlo cadere comunque nella sua trappola. C'era già riuscito in passato con altri ragazzi, quindi poteva riuscirci anche con lui. Per quello che importava al maggiore, Jungkook sarebbe potuto tornare ad essere tanto etero quanto gli pareva dopo esserselo portato a letto perché, a quel punto, lui avrebbe già ottenuto tutto ciò che desiderava dall'altro.

Uscì dal bagno e tornò in classe, luogo che lo avrebbe ospitato per altre due ore prima della pausa pranzo. Si sedette da solo, ma non gli importò. Non sentiva la mancanza dei due ragazzi che aveva conosciuto proprio in quel posto, riusciva a stare bene anche da solo.

Presto, però, si sentì osservato ed alzò lo sguardo, notando un ragazzo dai capelli biondi che lo stava squadrando con un sorrisino sul volto che lasciava ben capire quale fosse lo scopo di quel gioco di sguardi che aveva cominciato con Taehyung. Il castano si ritrovò ad assecondare quel flirt a distanza sorridendo e ammiccando, passando i suoi occhi lungo tutta la figura del ragazzo a qualche metro da lui, trovandolo attraente quel tanto che bastava per essere sfruttato per soddisfare i propri bisogni.

<Sarò impegnato durante la pausa pranzo.>

Fu questo il messaggio che il castano inviò a Jimin, sicuro che, quell'ora di tempo, l'avrebbe passata in compagnia del biondino che ancora non aveva smesso di fissarlo.












___________
Spazio autrice:

Ecco il quarto capitolo. Cercherò di pubblicare tre capitoli anche questa settimana (quindi altri due dopo di questo) ma non garantisco nulla.

So che questi primi capitoli sono un po' più noiosini ma vi garantisco che migliorerà (lo dico più che altro per chi sta leggendo per la prima volta, xlx altrx dovrebbero saperlo). Comunque già in questo c'è un certo avvicinamento tra i nostri protagonisti.

Spero vi sia piaciuto e, come sempre, fatemi sapere con qualche commento.

🧡🧡

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