Danger-Zone |KookTae|

By -bigbabol-

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La Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai. ... More

-Trama-
1-Duecentomila Won
2-Il nuovo studente
3-Faccia da Seoul
4-Finestre salvavita
5-Passamontagna
6-Parlare
7-Il patto con il Diavolo
8-Regole
9-Lasciarsi andare
10-Nemici
11-Ragazzo perfetto
12-Coinquilini
13-Spiegare
14-Che la festa abbia inizio (pt.1)
15-Che la festa abbia inizio (pt.2)
16-Solo bugie
17-Perché?
18-Piccoli gesti
19-Sciogliere
20-Ti voglio bene
21-Polso
22-Colpa mia
23-Maledetta la speranza
24-Credulone
25-Trappola
26-Eroe
I personaggi rispondono
27-Bambola di ceramica
28-V come Vendetta
29-Le ragazze sono strane
30-Vipere e Serpenti
31-Cotte
32-Nei bassifondi
33-Mini-market
34-Sconosciuti
35-Cattive notizie
36-Moccioso
37-Non posso
38-La cosa importante
39-Va tutto bene
40-Bentornato papà
41-Dì qualcosa
42-Sognare
43-Un disastro
44-Carta vincente
45-Mia cara nonna
46-Decido io
47-La mia storia
48-Chiamata terminata
49-Abbiamo un grosso problema
50-È tempo di dirci addio
51-Lui non è più qui
53-Ci ha abbandonati
54-Piangere è solo per i forti
55-Assalto alla scuola
56-Il gioco del silenzio
57-Insetticida per umani
58-Il peggio deve ancora venire
59-Sono un mostro
60-Hai altri piani da raccontarmi?
61-Illusi, codardi ed egoisti
62-Dalla stessa parte
63-Speranza
64-Sinonimo di Inferno
65-Dopo tanto tempo
66-Non più
67-Solo se il destino vuole
-Epilogo-
-Ringraziamenti-
Vi ringrazio moltissimo PT2 +novità (?)

52-Non sto sognando, vero?

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By -bigbabol-

*

*

5.51K

grazie T-T

*

«La, la, la... — canticchio, aggrottando la fronte per stare al passo — Bum, bum!»

Continuo a muovere i piedi, sorridendo. Alzo lo sguardo verso il cielo, coperto da una coltre di nubi scure, agitando nel mentre le mani.

Adoro ballare, è il mio modo per uscire dalla vita terribile della Danger-Zone.

Termino la mia danza, chiudendo di scatto gli occhi e cercando di riprendere fiato. Sono davvero sfinito, però, anche questa volta, sono riuscito ad estraniarmi dal mondo esterno e vivere tranquillamente per almeno una buona ora, se non di più.

«Wow! — un battito di mani attira la mia attenzione, così riapro le palpebre — Sei davvero bravo!»

Aggrotto la fronte, ridacchiando leggermente. «Ehm, grazie?»

«Di nulla, davvero, sono rimasto rapito!» continua, con tono di voce affascinato.

«Aspetta, da quanto mi stai guardando?!» chiedo, confuso.

«Da tipo... Un'oretta? Sì, circa.» risponde, inarcando un sopracciglio per riflettere meglio.

«Non mi sono accorto della tua presenza. — spiego — Scusami! Solo che quando ballo non riesco a pensare ad altro.»

«Oh, ma non preoccuparti!» scuote velocemente le mani davanti al viso, un piccolo sorriso si scorge sul suo volto.

Assottiglio lo sguardo, studiando meglio il viso dello "sconosciuto"... Mi sembra di averlo già visto, anzi, ne sono quasi certo. 

Spalanco gli occhi, realizzando. «Tu sei uno degli amici dei fratelli Choi!»

Abbassa velocemente gli occhi verso il terreno, stringendo le labbra in una linea sottile. Rilascia un rumoroso sospiro, annuendo con il capo in modo mesto.

«Già, sono proprio io... — concorda — Wang Jackson, comunque.»

«Jung Hoseok...» mormoro, ancora un po' diffidente.

«Non fare così, per favore. — borbotta, dispiaciuto — Io con i Choi non ci volevo aver nulla a che fare, davvero. Sono stato costretto.»

«Costretto?» ripeto, compiendo qualche piccolo passo nella sua direzione.

Il freddo vento si insinua sotto la mia maglietta fradicia di sudore, provocandomi numerosi brividi che mi fanno spalancare gli occhi.

Prendo la giacca da terra, poggiandomela sulle spalle senza però infilarmela davvero. Torno a guardarlo, ripetendo la domanda.

«Sì... Loro sono delle persone cattive. — continua — Mia madre è la segretaria dell'azienda della signora Choi, dissero che se mi fossi rifiutato di collaborare con loro avrebbero fatto in modo che mamma sarebbe rimasta senza lavoro.»

Socchiudo le labbra, sorpreso. Come possono essere così crudeli le persone? Il lavoro è qualcosa di davvero importante!

«E tuo padre?» domando, inclinando il capo verso destra.

«Lui è... morto.» dice, con tono fermo.

«Oh, mi dispiace molto. — esclamo — Anche i miei genitori sono morti.»

«Cosa? Davvero? — balbetta, stupito — E me lo dici così?»

«Qual è il problema? — scrollo le spalle — Erano delle bravissime persone e preferisco parlare di loro anche se non ci sono più, piuttosto che ignorarli.»

«Non ti fa male ripensare ai tuoi?» aggrotta la fronte, pare davvero curioso.

«No, Jackson. — sorrido dolcemente al ricordo dei miei cari — Perché le persone che vuoi bene rimangono sempre qui, nel tuo cuore.» picchietto con il dito sul petto, proprio dove si trova il mio muscolo vitale.

«Hai ragione, credo...» sussurra, deviando lo sguardo per tutta la piazza in cui ci troviamo.

«Bhe, Wang Jackson, devo andare ora!» comunico, incominciando a camminare all'indietro per la via di casa.

«È stato strano ma bello fare la tua conoscenza! Non mischiarti più in affari loschi e vivrai sereno!» sventolo la mano a mo' di saluto, ridacchiando.

A sua volta, ride e annuisce, scuotendo le dita nella mia direzione.

Mi giro, canticchiando le note della canzone che ho ballato fino a poco fa. Aumentando il passo per non beccare in pieno la tempesta e ritrovarmi al riparo in casa.

Già, proprio una strana conoscenza...

[- - -]

«Namjoon, non essere così triste! — urlacchio, sorridendo ampiamente — Sorridi! Sei bellissimo quando sorridi mostrando quelle fossette meravigliose!»

«Hyung, per favore.» scuote la testa il minore, portando una mano sul mio polso. Ha un piccolo sorrisetto in volto, a contrasto con le sue parole.

«No, non la smetto. — scuoto il capo per enfatizzare il concetto — Ho già sentito Jungkook piangere ed ho deciso di non fare nulla, voglio rimediare con te, però.»

«Potevi andare da lui...» mormora, dispiaciuto, guardandomi con la coda dell'occhio.

«Non sottovalutarti Nam! Anche tu sei molto importante, per me.» replico nell'immediato, portando i palmi sulle sue guance.

«Lo sei pure tu, hyung.» borbotta, lievemente imbarazzato.

«Come sei carino!» esclamo, addolcendo il mio sguardo.

Continuiamo a guardarci dritto negli occhi, poi abbasso le iridi sulle sue labbra rosate, deglutendo sonoramente.

«Hyung... — sussurra, il tono di voce è roco — Hyung, posso baciarti?»

Il mio cuore smette di battere, riprendendo con tremila battiti in più tutti in cinque secondi netti. Spalanco la bocca, non riuscendo più a trattenermi.

Sono anni che mi trattengo...

Senza dargli un'effettiva risposta, mi fiondo su di lui — su quei boccioli, per l'esattezza —, salendo a cavalcioni sulle sue gambe.

Si siede meglio su letto, facendo combaciare la sua schiena con il freddo muro dietro di lui. Separa le labbra, picchiettando con la lingua sulle mie, le quali vengono schiuse immediatamente, dando il via ad un bacio molto più passionale e richiesto da entrambi.

Porto le mani sul colletto della sua felpa rossiccia, stringendolo e strattonandolo con forza. A sua volta, Namjoon, porta le mani sotto la mia maglia a manica lunga, tastandomi prima la schiena e poi la pancia, risalendo e scendendo pian piano, prendendosi tutto il tempo del mondo.

Ansimo pesantemente al tocco, spostando le labbra in basso, verso la mascella ed il collo, i quali vengono marchiati senza che possa fermarmi. Il minore non mi ferma e questo mi spinge a fare di più, sempre di più.

Sento un immenso freddo, non appena la maglietta mi viene sfilata dal busto. Rabbrividisco, staccandomi solo per qualche istante. In questi attimi, Namjoon ne approfitta, capovolgendo la situazione — letteralmente —, posizionandosi sopra di me, mentre sono steso sul suo morbido ma stretto letto.

Adesso, è lui che marchia il mio collo, con molta più forza e possessione di me. Eppure, tutto questo, non mi fa male, vorrei solo continuare, passare alla fase successiva.

Porto le dita a togliergli la felpa, facendolo rimanere in maglia a mezza manica. Soffoco un risolino: Nam è sempre stato un tipo freddoloso, mi sorprende che abbia solo due strati di vestiti.

Tasto le sue braccia forti, rese così dal duro lavoro che svolge con me e Yoongi in caffetteria, nel pomeriggio, aiutandoci a trasportare i carichi pesanti nel magazzino.

«Mh, N-Namjoon...» mormoro, mentre le sue mani vagano per il mio corpo sino alla cintura.

Gli tolgo, finalmente, la maglietta. Sorrido nella sua direzione e ricambia, accarezzandomi dolcemente i capelli in modo delicato.

«Seokjin, sei—»

«Namjoon, Jin, vi cerca—» ed ecco che Jimin fa la sua entrata in scena.

Ci guardiamo, tutti e tre, senza riuscire a dire nemmeno mezza parola.

«SANTO DIO!» strillo, scattando a sedere e realizzando tutta la situazione a scoppio ritardato.

Anche Namjoon mi sembra in panico, dato che non osa protestare e, con un'espressione altamente sconvolta ed imbarazzata — specchio della mia —, si rimette velocemente la maglietta, incrociando le braccia al petto.

Tremante dal disagio, indosso la mia felpa, alzandomi dal letto di Nam, rimanendo in piedi.

Il biondino ha le labbra completamente separate, la mascella che sembra poter toccare terra, gli occhi spalancati e la mano ancora sul pomello della porta. Un piede dentro la stanza ed un piede fuori, nel corridoio.

«Io sono... Sono scioccato.» bisbiglia, sbattendo ripetutamente le palpebre.

Lancio uno sguardo veloce a Namjoon, il quale ricambia, limitandosi ad alzare le spalle.

«Cioè, okay, voi due che state assieme non mi è nuova. — parla a vanvera, non riuscendo a connettere — Ma beccarvi a fare... Questo! Sento di poter svenire!»

Scoppia a ridere, tenendosi la pancia con entrambe le mani. Si accascia vicino alla porta, scosso dalle forti risa che altro scopo non hanno oltre il provocare ulteriore imbarazzo.

«Ehi, Jimin-ie, perché ridi?» si aggiunge anche Hoseok, alla conversazione, il quale stava passando di lì.

«Ho beccato gli hyung mentre limonavano pesantemente!» spiega, asciugando le lacrime per il troppo divertimento.

«Seokjin-hyung? Namjoon? — Hobi si gira verso di noi, sconvolto — Mi avete traumatizzato! E se fosse passato Jungkook?!»

«Io... Noi...» balbetto, non riuscendo a pronunciare una frase di senso compiuto.

Mi porto le mani al volto, schiacciando il palmi contro di esso.

Hoseok e Jimin continuano a commentare tutta questa situazione ad alta voce, incuranti del nostro imbarazzo. Namjoon tenta più volte di fermarli, senza successo alcuno.

«Dov'è Yoongi?» domanda Nam, sospirando pesantemente in modo disperato.

Tolgo le mani dalla faccia, volendo ottenere risposta. È strano che Yoongi non abbia approfittato di questa situazione per sfotterci anche lui!

«Oh, infatti! Dov'è?» ripete Hobi, curioso.

«Lui è... — il tono della voce di Jimin ha perso qualsiasi gioia, diventando più scuro e triste, il suo sorriso è svanito totalmente — ...Poco fa è uscito. Pensavo tornasse presto, ma, a quanto pare, non è andata così.» abbassa il capo.

Aggrotto la fronte, confuso. «Jimin-ie, stai bene?»

«Certamente... — borbotta, poi scuote la testa — No. In realtà, no. Ho baciato Yoongi e lui è scappato subito dopo.»

Trattengo il fiato, cercando lo sguardo dei miei amici. Entrambi sembrano preoccupati.

«Stai tranquillo, tornerà presto da te.» ribatte Namjoon, poggiandogli una mano sulla spalla.

«Grazie, Nam, ma non credo.» sorride tristemente, le lacrime agli occhi.

Rimaniamo in silenzio, non sapendo cosa dire per sollevare il morale al nostro piccolo biondo. Tutto quello che potrei dire mi sembra altamente inutile.

«Avete notizie di Jungkook, invece?» riprende a parlare Jimin, cambiando argomento.

«No, dovremo andare a controllare... — rispondo, serio — Prima l'ho sentito... p-piangere.»

Hoseok annuisce tristemente. «Anche io e Jimin-ie lo abbiamo sentito... Fa così strano vederlo vulnerabile.»

«Deve tenere tanto a Taehyung, più di quanto noi pensiamo.» borbotta Namjoon, guardando verso il corridoio, assorto.

Tengo gli occhi su di lui forse fin troppo tempo, ma quando incrocia le mie iridi, li distolgo subito.

«Vado da lui.» comunico, uscendo dalla camera e percorrendo i metri fino alla camera di Kook.

Sento gli altri seguirmi, dietro di me. Busso alla porta ripetutamente, ben consapevole che Jungkook non ci aprirà mai, non ora.

«Kook-ie, siamo noi. Aprici.» non c'è bisogno che alzi troppo la voce, le pareti sono altamente sottili, in questa casa.

Dei passi e una porta socchiusa dalla quale spunta solo un occhio fanno capolino. L'iride scura studia i nostri volti, senza mostrare alcuna espressione.

«Non sto sognando, vero?» chiede solamente.

Per i primi secondi, non capisco, aggrottando la fronte per esprimere la mia confusione. Volto lo sguardo dietro di me e noto che anche Namjoon ed Hoseok hanno compreso.

Sussulto quando sposto gli occhi su Jimin, il quale ha una faccia triste e le iridi lucidissime. Lui ha capito.

«N-No, Jungkook... — sussurra in modo spezzato — ...Non stai sognando.»

Il tonfo di chiusura è tutto quello che segue prima del più assoluto silenzio. 

Mi mordo il labbro inferiore, abbassando la testa. «Lasciamolo perdere, per ora... G-Gli passerà...»

«Io non credo proprio, hyung.» mormora il biondino, scuotendo il capo ed iniziando, nuovamente, a singhiozzare.

Hobi lo stringe a sé, ancora una volta. Ci lascia con un sorriso, poi si dirige dentro la loro stanza condivisa velocemente, tenendosi stretto il più piccolo.

Non so cosa dire, adesso che sono solo con Namjoon. Dovrei riparlare di ciò che è successo nemmeno dieci minuti fa? Per lui ha avuto qualche valore? Per me... Bhe, per me sì, che domande...

«Seokjin-hyung.» proprio il soggetto dei miei pensieri, al mio fianco, mi richiama.

«D-Dimmi...» 

«La prenderesti tanto a male se ti dicessi che mi piaci? — confessa e sgrano gli occhi a livelli disumani — So bene che, proprio adesso, non è il momento perfetto... Però io... Ehm... — scuote la testa, sospirando — Scusami. Avrei dovuto dirtelo dopo, in un altro posto, non davanti alla porta di Kook.»

«N-Nam, certo è-è un momento un po' così... — rispondo, agitato — N-Non fraintendermi! Anche tu m-mi piaci!»

«Davvero?!» sembra scioccato e la cosa mi rincuora.

«Certo. — sorrido dolcemente ma torno subito serio — Vorrei mettermi con te, ma devo dedicarmi a Jungkook... L'ultima volta che è stato abbandonato...» abbasso la voce, lasciando la frase incompleta.

«Mi va bene. — comunica, seppur un'ombra scura attraversi i suoi bellissimi occhi — Ricordo cos'è successo, se hai bisogno di aiuto sono qui.»

Annuisco. «Grazie mille, Nam.»

«Tutto per te, hyung.» si abbassa leggermente, stampandomi un bacio sulla guancia, vicino all'angolo della bocca.

Sorrido, mentre lui cammina per il corridoio, tornando nella sua stanza. Seguo con lo sguardo la sua figura, rapito, per poi tornare con i piedi per terra quando odo il portone di casa sbattere violentemente.

Corro di sotto, riconoscendo le scarpe di Yoongi premere sul pavimento dell'ingresso e le sue imprecazioni di sottofondo. 

Controllo l'orologio a muro — diamine, chissà come fa a funzionare ancora questo coso... —, sono quasi le dieci di sera. Come sia possibile? Non me ne capacito affatto.

«Yoongi.» borbotto, non appena mi nota.

«Seokjin.» ricambia, freddo.

Tenta di andarsene, senza calcolarmi troppo, ma lo afferro con forza dalla manica della giacca nera che indossa, guardandolo seriamente.

«Cosa hai intenzione di fare?» domando, indicando con un cenno del capo il piano superiore, riferendomi palesemente alla sua situazione con Jimin.

Mi lancia un'occhiataccia, la quale provoca nel mio corpo dei brividi affatto piacevoli.

«Dovresti farti i cazzi tuoi.» ringhia, strattonando la presa e riuscendo a liberarsi.

«Yoongi, non muoverti. — sbotto, intanto il più basso sale le scale con tranquillità — Yoongi, sta fermo!»

Nulla, ignora le mie parole.

«Non farlo soffrire, dannazione!» grido, quando ormai è scomparso dalla mia vista. Sono certo che mi abbia sentito.

Sospiro, per l'ennesima volta, scompigliandomi i capelli in un gesto involontario.

Questo è l'inizio di un grande Inferno.




Spazio Me:

RAGARAGARAGAAAA

allora questo comeback mi ha uccisa va bene? va bene. SONO STUPENDI E POI ON E POI JUNGKOOK CON I MUSCOLI CHE SEMBRA MASTRO LINDO E POI TAEHYUNG CON IL F O T T U T O TATUAGGIO SOTTO L'OCCHIETTOOO, POI JIMIN CHE VABBE DIOS DIOS J I M I N, MA SEOKJIIIIIIIN, POI YOONGI YOONGI YOOOOOOOOOOOONGIIGIGI, NAMJOON NAMNAM DIO SANTO NAMJOON E QUEGLI SGUARDI E QUEL RAP.

POI HOSEOK, HOSEOK TI PREGO- STOP DI BALLARE COSì BENE PERCHE' POTREI SVENIRE????

sh, mi sto zitta, okokok.

SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO BLABLABLA, SPERO CHE SIATE ANCORA VIVI DOPO QUESTO CB E NADA, CIA'.

ps: grazie di leggere <3

-bigbabol-

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