Danger-Zone |KookTae|

By -bigbabol-

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La Danger-Zone è chiamata così per un motivo, se non sai sopravvivere non oltrepassare quella barriera, mai. ... More

-Trama-
1-Duecentomila Won
2-Il nuovo studente
3-Faccia da Seoul
4-Finestre salvavita
5-Passamontagna
6-Parlare
7-Il patto con il Diavolo
8-Regole
9-Lasciarsi andare
10-Nemici
11-Ragazzo perfetto
12-Coinquilini
13-Spiegare
14-Che la festa abbia inizio (pt.1)
15-Che la festa abbia inizio (pt.2)
17-Perché?
18-Piccoli gesti
19-Sciogliere
20-Ti voglio bene
21-Polso
22-Colpa mia
23-Maledetta la speranza
24-Credulone
25-Trappola
26-Eroe
I personaggi rispondono
27-Bambola di ceramica
28-V come Vendetta
29-Le ragazze sono strane
30-Vipere e Serpenti
31-Cotte
32-Nei bassifondi
33-Mini-market
34-Sconosciuti
35-Cattive notizie
36-Moccioso
37-Non posso
38-La cosa importante
39-Va tutto bene
40-Bentornato papà
41-Dì qualcosa
42-Sognare
43-Un disastro
44-Carta vincente
45-Mia cara nonna
46-Decido io
47-La mia storia
48-Chiamata terminata
49-Abbiamo un grosso problema
50-È tempo di dirci addio
51-Lui non è più qui
52-Non sto sognando, vero?
53-Ci ha abbandonati
54-Piangere è solo per i forti
55-Assalto alla scuola
56-Il gioco del silenzio
57-Insetticida per umani
58-Il peggio deve ancora venire
59-Sono un mostro
60-Hai altri piani da raccontarmi?
61-Illusi, codardi ed egoisti
62-Dalla stessa parte
63-Speranza
64-Sinonimo di Inferno
65-Dopo tanto tempo
66-Non più
67-Solo se il destino vuole
-Epilogo-
-Ringraziamenti-
Vi ringrazio moltissimo PT2 +novità (?)

16-Solo bugie

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By -bigbabol-

*

*

Mi rigiro nel mio letto e una fitta terribile mi costringe a rimanere fermo.

«Cazzo‒ Che male!» sibilo, aprendo leggermente gli occhi e portandomi una mano sulla tempia.

Osservo la stanza, rendendomi conto di essere a casa mia, fra le mie coperte e con il mio pigiama addosso. Sgrano gli occhi. Come ci sono arrivato qui?!

D'un tratto, un forte senso di nausea mi pervade e corro in bagno, piegandomi sul WC e incominciando a rigettare i succhi gastrici, dato che ieri sera non ho mangiato praticamente nulla.

Dopo un paio di minuti, finalmente smetto, sedendomi sul freddo pavimento con le palpebre ancora socchiuse. Mi stiracchio, sospirando.

Tutto questo casino solo per un misero drink... Non sarà che sono astemio?! Bho, fatto sta che non berrò mai più. Questo è poco ma sicuro.

Aggrotto la fronte, sentendo una strana sensazione di dispiacere invadermi. Prendo la testa fra le mani, stringendo le ciocche. Devo prendere qualcosa per il mal di testa, assolutamente. 

Mi alzo e prendo velocemente un antidolorifico e ritorno a letto, aspettando che il medicinale faccia il suo effetto.

Intanto, rivedo nella mia mente diverse immagini confuse. Io che ballo con Lalisa, mentre bevo qualcosa di rosso e dal gusto altamente dolce, sempre io che vado in mezzo alla calca di gente, per cercare qualcuno e poi‒... Cosa?!

«Che cazzo ho fatto?» sbotto, ricordando solo di esser scoppiato a piangere, senza alcuna ragione logica.

Merda, mai più, lo giuro.

Il mal di testa sparisce e mi risistemo sul letto, chiudendo gli occhi. Sono così stanco, sento come se il mio corpo pesasse il doppio.

«Park Bogum ha un sorriso così spettacolare.» 

Scatto immediatamente a sedere, aprendo le palpebre e portando le mani sul viso, che sento scottare. Cosa-ho-fatto?! A chi ho detto questa frase?! Perché dopo piangevo?! L'ho detto a Bogum, per caso?! Oh cazzo, cazzo! Che ho combinato?! Bogum non mi parlerà più! Oddio, sono così un idiota.

Batto ripetutamente le mani sulla testa, facendomi male.

Spero solo che Jungkook non lo venga a sapere o passerò dei grossi‒ Aggrotto la fronte a questo pensiero strano. Ehi, io posso fare ciò che voglio, in fondo, non stiamo assieme. Cosa dovrebbe fregargliene a lui?

Sospiro, rigettandomi a letto e rannicchiandomi. Voglio solo dormire, ora.

[- - -]

Lunedì mattina, si ritorna alla solita routine quotidiana. Mi mancano molto Jennie, Lalisa e le altre ragazze, insomma, non le sento da due lunghi giorni, non so nemmeno come stiano, sono un po' preoccupato.

Comunque sia, ho passato questo tempo assieme a mia madre, finalmente, direi. Il lavoro le porta via molto tempo ma ‒ovviamente,‒ non si lamenta anzi, dice perfino che un suo collega è molto gentile, offrendogli molte volte aiuto. Parlare con mamma è bello, eppure quello che mi manca di più è papà. Avevamo le migliori conversazioni, solo io e lui, dove ci capivamo alla perfezione.

Papà, mi manchi ogni giorno che passa...

Scaccio i tristi pensieri, varcando la soglia del cortile ed incamminandomi verso le scale, dove vedo già appostate le mie amiche. Sta mattina non ho trovato Lisa ad aspettarmi davanti alla porta e il morale è caduto a terra.

«Buongiorno.» saluto, sorridendo leggermente.

Le ragazze si voltano e ricambiano, tutte tranne Jennie.

Sospiro, chissà adesso cosa avrò fatto questa volta.

«Ciao Jennie...» borbotto, distogliendo lo sguardo.

«Non mi salutare. Preferirei che tu non parlassi più con noi.» sbotta, alzandosi di scatto e puntando contro l'indice.

Sgrano gli occhi, sentendo un dolore al petto.

«I-Io‒ Cosa... Cosa ho fatto? Perché?» domando, sconvolto. 

«Zitto, cazzo. Spari solo minchiate e bugie‒ Argh! Dirai mai la verità?!» alza il volume della voce e io faccio un passo all'indietro, spaventato.

«Ma non ho‒» tento di replicare, alzando gli occhi, ma mi interrompe subito.

«Prima Bogum e "Non so perché parla con me"‒ imita il mio tono, guardandomi male. ‒Poi Jeon, dirai mai che cazzo stai combinando? Perché ieri Park ti cercava con tanta insistenza? Perché Jungkook sapeva dove fossi? A chi stai prendendo per il culo? Io voglio solo la verità e tu non hai mai risposto a mezza nostra domanda. Chi eri prima di venire qui? Perché sei venuto qui? Chi diamine sei?!» adesso sta urlando e non bada nemmeno alle persone che si sono girate verso di noi per ascoltare, osservandoci stupiti.

«Jennie, calmati...» sussurra Lalisa, rimasta zitta e con la testa china per tutto questo tempo.

«Jennie un cazzo. Mi sono stufata. Ho vissuto una vita piena di bugie, non voglio amici falsi. E comunque,‒ ritorna a parlare con me, incrociando le braccia al petto. ‒non ti ho mai reputato un mio amico. Adesso, sei pregato di non parlarmi- di non parlarci, più.» i suoi occhi sono fissi nei miei, ma io non riesco a reggere il confronto, abbassandoli ai miei piedi. Cercando di sfuggire a quei sussurri procurati dagli altri studenti.

Senza avere il coraggio di ribattere, entro a testa chinata nella struttura scolastica, sentendo forte e chiaro gli sguardi penetranti dei miei compagni. Mordo il mio labbro inferiore, andando verso i bagni e chiudendomi dentro uno dei cunicoli.

Passerà anche questa, Tae. Mi accascio a terra, stringendo la bocca per non piangere, ma fallisco miseramente, quando il primo singhiozzo riesce a fuoriuscire, incominciando un pianto sfrenato, pieno di sussulti. Porto una mano per coprirmi le labbra, così da non farmi sentire, e mi stringo ancora di più su me stesso.

Sono debole, un debole bugiardo che ha paura delle opinioni altrui. Posso far finta di essere forte quanto voglio, di fregarmene dei giudizi degli altri, ma rimarrò sempre e per sempre uno stupido spaventato da tutti.

Scusa, papà, meriteresti un figlio migliore di me.

Deglutisco l'ennesimo sussulto, cercando di calmarmi quando sento la campanella della prima ora suonare. Devo andare in aula ma le mie gambe non si muovono e rimango a piangere in quel bagno fino al suono della seconda. 

Porto le gambe al petto, seppellendoci la faccia e asciugandomi le guance con le maniche della giacca. Ora mi alzerò, farò finta che tutto vada bene e tornerò in classe, inventandomi qualche scusa.

Riesco ad uscire dal cunicolo e sciacquo la faccia con dell'acqua fredda, per riprendermi. Su, Tae, le amicizie vanno e vengono, tu lo sai molto bene, come fai a rimanerci ancora male?

Proprio quando faccio qualche passo verso la porta del bagno, ecco che essa viene aperta, e qualcuno entra. 

«Tae! Che ti è successo?! Stai bene?!» esclama a raffica, prendendo il volto fra le mani e abbracciandomi stretto subito dopo.

Spalanco gli occhi, arrossendo tremendamente e affondo la testa sul suo petto, sciogliendomi subito.

«Shh, shh, ora ci sono io. Andrà tutto bene.» si stacca leggermente e mi sorride, un bellissimo sorriso, come al solito.

«B-Bogum... I-Io...» balbetto, mentre una lacrima solca la mia guancia. 

Il castano la asciuga subito, con una delicata carezza che aumenta la mia temperatura corporea, portandola alle stelle.

«Non dire niente, assolutamente niente. Guardami, sono qui per te.» sussurra, stringendomi nuovamente e cullandomi.

Passano molti minuti in questa posizione e già mi sento molto meglio, mi sento a casa, fra le sue braccia. Allontano il mio corpo dal suo sorridendogli ampiamente.

«Grazie, Bogum-ie hyung. Arrivi sempre al momento giusto.» chino la testa in segno di riconoscenza ma subito due dita sono sotto al mio mento, rialzando il capo.

«Ehi, ehi! Non ti inchinare mai con me! Lo faccio solo perché... Bhe, sei tu.» ridacchia e lo seguo.

«Posso sdebitarmi, almeno?» chiedo retorico.

«Se proprio insisti...‒ mi fa un occhiolino. ‒Che ne dici se domani ci prendiamo qualcosa, dopo scuola? Solo io e te, così mi racconti un po' cosa ti è accaduto.»

«E-Ehm, c-certo! Per me va b-benissimo!» rispondo, velocemente, facendolo ridere.

«Okay, okay, allora domani aspettami all'entrata.» si raccomanda e annuisco subito.

Sorride e mi afferra una mano, stringendola. «Andiamo su, ti riporto in classe.»

Abbasso la testa per nascondere il violente rossore sulle mie guance e borbotto un "",  bassa voce.

Usciamo dal bagno mano nella mano e mi sembra sentire un rumore, alla mia sinistra, eppure, quando mi volto, non vedo nessuno. Così, scrollando le spalle, sorrido a Bogum e incominciamo a camminare verso la mia aula, parlando del più e del meno.

Grazie, hyung. Se non fosse per te, sarei ancora là dentro a piagnucolare.

[- - -]

Qualche minuto prima

Come tutti, ho sentito quello che Jennie ha urlato, sta mattina, a Taehyung e sono rimasto a dir poco sconvolto. Sembravano essere amici, cosa cazzo è successo?!

Ho molta paura per il biondo, probabilmente si sentirà in estrema colpa per qualcosa che, probabilmente, non ha nemmeno fatto. Sarei andato volentieri da lui, saltando la prima ora, ma non ho potuto, tutta colpa di Namjoon che mi ha trascinato in classe, senza sé ne ma.

Nonostante ciò, sono riuscito a lasciare un bigliettino a Jimin per Taehyung e spero che lo abbia ricevuto. Mi incammino verso l'entrata del bagno, luogo di incontro che ho segnato sul biglietto.

Aspetto lì per un po', pensando a Taehyung mentre piange. Non so davvero il perché, ma il solo pensiero mi fa male, molto male. Che mi sta succedendo?

Passo una mano in faccia e sento la porta dei bagni aprirsi, accanto a me. Faccio un passo in avanti, aprendo la bocca per dire qualcosa, ma la scena che mi si presenta davanti, blocca ogni mio minimo movimento.

Park Bogum tiene per mano il biondo, che, a sua volta, ricambia, con le guance tutte rosse.

Una forte stretta al cuore mi fa barcollare, grazie a questo, riesco a nascondermi dietro un pilastro, così da non farmi notare dai due.

«Dimenticherai questa brutta giornata, domani!» esclama la voce di quel coglione e stringo i pugni.

Domani?! Cosa "domani"?

Sporgo leggermente la testa, guardando il corridoio. Vedo entrambi ridere, le mani ancora intrecciate, poi, svoltano l'angolo, scomparendo dalla mia vista.

Abbasso gli occhi, guardando il pavimento. Metto le mani nelle tasche dei miei jeans e mi volto dalla parte opposta, senza alzare lo sguardo.

Spero che ti senta meglio, Kim Taehyung, almeno tu.




Spazio Me:

:D

EhM- posso spiegare. Non mi picchiate, so che questa è una KookV, ma io‒ Ok ok, sto zitta...

Che dire di questo capitolo abbastanza triste, l'ho scritto perché anche io sto un po' di merda lol, mi dispiace. Comunque, per quanto sembri di passaggio, si può vedere come Bogum e Taehyung si avvicinino mentre i Taekook si allontanino- VA BENE MI STO SCAVANDO UNA FOSSA DA SOLA.

Tranquilli, arriveranno i momenti che tutti stiamo aspettando... chissà quando, però :)

Non ho ricontrollato e, come al solito, lo farò più tardi, quindi scusate gli eventuali errori! 

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è sì, lasciate un like e commentate e alla prossima!

Bye Bye!

-siamomezzosangue.

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