How deep is your love? 2 ||

Por is0196

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Sequel di How Deep Is Your Love. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Severamente vietato copiare. Más

Sequel
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80 (Parte 1)
Capitolo 80 (parte 2)

Capitolo 66

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Por is0196

Preparo la mia valigia pronta a partire.

Non ho voglia di stare qui ma non ho nemmeno voglia di andare a Miami.

È già passata una settimana da quando sono qui a Los Angeles.
Mia madre ha continuato a rompere riguardo la la mia carriera da modella ma in compenso ero così occupata che ho pensato poche volte a Zayn coglione Malik.

Mi faccio una bel bagno caldo per rimettere in ordine la confusione che ho in testa prima di partire di nuovo.

Dopo una mezz'ora passata a guardare Spongebob invece di pensare ai problemi della mia vita, esco dal bagno e mi preparo a partire insieme a Barbie.

Questa volta ci tocca l'aereo pubblico, quelli privati sono tutti occupati.

Prima di uscire di casa con la mia valigia, saluto i miei fratelli e mia madre che abbracciandomi dice:"Dato che tuo padre è partito 3 giorni fa e non è riuscito a trascorrere molto tempo con te, ti ha comprato un piccolo regalo, è in macchina. E muoviti che l'autista ti aspetta."

Annuisco e mi dirigo verso l'auto.

-"Hai un padre d'oro." dice l'autista mentre sfreccia tra le vie.

-"Mm..Si, dipende dai punti di vista ma si." borbotto.

Quando arrivo, corro come una psicopatica per tutto l'aeroporto per non perdere il volo dato che sono in ritardassimo.

Faccio un sospiro di sollievo quando finalmente salgo sull'aereo e vedo Barbie bella rilassata a guardare fuori dalla finestra.

Si gira verso di me dicendo:"Mi stavo giusto chiedendo se sarei partita senza di te? Ancora 10 minuti di ritardo e avresti perso il l'aereo."

-"Mi avrebbero aspettato, non rompere pure tu." roteo gli occhi sedendomi di fianco a lei con il fiatone.

-"Odio gli aerei pubblici, devo sempre pensare a muovermi, a essere veloce, a non fare ritardo. Invece con i nostri aerei faccio tutto con calma e con i miei tempi, posso partire quando voglio." sbuffo.

-"Già, anche io li odio quelli pubblici. Perlomeno viaggiamo in prima classe." dice scocciata prendendo una rivista e iniziando a sfogliarla.

***

Sto sdraiata sul letto della mia stanza a pensare.

Esco e mi diverto sbattendomene di tutto oppure sto qui ancora per altre tre ore a pensare?
Direi che è l'ora di uscire.

Quando sono tornata a casa, erano tutti qui, hanno accolto me e Barbie come al solito e poi hanno deciso di uscire a ballare da qualche parte.

Mi hanno pregato di andare con loro ma non c'è stato verso. Non avevo proprio voglia di uscire prima.
Però adesso ce l'ho quindi mi alzo a prepararmi.

Non mi va di uscire con il gruppo e decido di scrivere ad alcuni amici del college.

Mi metto d'accordo per le 23.30 e quando vedo che sono le 22.45, vado in bagno a farmi velocemente una doccia per non fare ritardo.

Amber mi ha detto che bagno della nostra stanza non funziona. Si è rotto di nuovo.

Sbuffo ed esco dalla stanza per andare nel bagno del piano che si trova nel corridoio.

Mentre cammino, mi rendo conto quanto sia inquietante questa casa quando è vuota, non c'è assolutamente nessuno, solamente un silenzio terrorizzante.

Mi lavo nel giro di 10 minuti, mi avvolgo in un asciugamano e lo tengo con la mano prima che mi cada.

Con disinvoltura apro la porta del bagno per tornare nella mia stanza ma quando vedo una persona davanti a me, getto un urlo e mollo la presa sul asciugamano che mi scivola dal corpo lasciandomi nuda.

Faccio un sospiro di sollievo quando noto che è soltanto Zayn.

Mio Dio.
Pensavo fosse qualcuno che mi avrebbe uccisa.

-"Ehm, scusami, non volevo spaventarti, stavo venendo a farmi una doccia, pensavo non ci fosse nessuno a casa." mi squadra da capo a piedi e io divento rossa come un pomodoro per l'imbarazzo.

Che figura di merda.

Mentre continua a fissarmi, mi abbasso per riprendere il mio asciugamano e coprirmi.

Fa un passo in avanti entrando nel bagno e chiudendo la porta alle sue spalle.

-"Io dovrei uscire." dico ovvia alzando un dito e indicando la porta.

Stringo forte l'asciugamano per paura che mi cada di nuovo mentre lui sembra quasi divertito:"Come se non ti avessi mai vista nuda."

-"Che tu mi abbia visto nuda non c'è alcun dubbio, ma è sicuro anche che non mi vedrai mai più." dico senza far trasparire alcuna emozione e facendo per passare.

-"Io non la penso così." sorride avvicinandosi a pochi centimetri da me.

-"Cosa vuoi da me, Zayn?" chiedo stringendo i denti.

-"Quello che voglio, io lo ottengo sempre. Proprio come te." mi afferra il viso:"Signorina Collins."

Roteo gli occhi e faccio per spingerlo per allontanarlo da me ma lui mi attira a se baciandomi.

A primo impatto non so se tirargli un calcio in mezzo alle gambe e lasciarlo morire qui dal dolore o tirargli testate fino a farlo morire dissanguato ma alla fine lo attiro semplicemente a me ricambiando il bacio.

Lo sento sorride e tra un ansimo e l'altro, mi afferra per le cosce prendendomi in braccio e spingendomi al muro mentre io gli sfilo la camicia di dosso.

Gli sbottono i jeans mentre mi bacia con foga spostandomi i capelli.

Quando entra in me, mi lascio scappare un gemito e Zayn mi tappa la bocca con la mano.

***

Sto appoggiata al lavandino con la testa tra le mani maledicendomi per aver ceduto a Zayn e essermi buttata tra le sue braccia.

Lui si fa la doccia mentre io mi chiedo se uscire dal bagno senza dire niente e comportarmi come se non fosse successo niente o se dire qualcosa.

Mi asciugo la lacrima che mi scorre sulla guancia e girandomi dico:"Credo che questo sia stato un errore."

-"Beh si, lo credo anche io." dice mentre l'acqua gli scorre sul viso.

Mi si blocca il fiato sentendo quelle parole dato che dentro di me infondo infondo speravo si fosse pentito del suo comportamento e avesse cambiato idea su noi due.

Annuisco e senza aggiungere altro esco dal bagno.

Al diavolo.

Sono stata una stupida.
Pensavo che gli mancassi, che dopo avermi baciata, dopo aver fatto sesso, avremmo passato la serata insieme a letto o in qualunque altro posto.
Pensavo che si sarebbe sistemato tutto quanto.

Non l'ha fatto perché gli mancavo o perché si fosse pentito. La verità è che voleva solo scoparmi e svuotarsi le palle.

Dio. Dammi le forze. Ma perché ogni ragazzo di cui mi innamoro alla fine non vuole nient'altro che scoparmi?

Mi fumo una sigaretta per calmarmi e alla fine mi vesto per uscire.

***

Alle 3.00 ritorno a casa per riposare.

Non pensavamo ma i miei amici sono riusciti a tirarmi su il morale. Ho passato la serata a ridere.

Per fortuna non siamo andati in discoteca ma solo in un locale con della musica, altrimenti mi sarei ubriacata e sarei tornata alle 7 di mattina.

Indosso il pigiama e mi metto a letto.
Dal silenzio che c'è a casa deduco che gli altri non sono ancora tornati a casa. Dopotutto loro sono andati in discoteca quindi è anche normale.

Passo venti minuti a sfogliare la mia home di Instagram fino a quando non mi arriva un messaggio di Cat.

*Da Cat: Pyoi cenire a prndermi? Sono unpo ybriaca.*

Sospiro borbottando:"Ma Dio."

*Io: Okay, ora arrivo.*

Sbuffo ma mi alzo vestendomi e chiedendole dove sia.

Ma poi perché mi scrive per andare a prenderla? Tutti gli altri dove sono?

Nonostante il sonno, prendo le chiavi dell'auto ed esco.

Mi manda la sua posizione e quando arrivo resto un attimo spiazzata.
Nessun locale, solo una casa dalla quale proviene una musica assordante e tante lucine colorate.

Ma come diavolo ci è finita qui?
Sono sicura che gli altri siano in discoteca, ho visto le loro storie su Instagram.

Sbuffo ma mi faccio forza e scendo dalla macchina.

Entro nella casa dove vedo gente ovunque ballare, baciarsi, pomiciare, strisciare o dormire a terra.

Guardo verso il salotto ma vedo solo un gruppetto di persone sedute attorno al tavolo a sniffare cocaina.

Dio, Cat. Cosa mi fai fare?

Fermo un ragazzo e chiedo:"Hai visto Caterina Parker? Bassa, magra, capelli rossi?"

Mi guarda confuso e scuote la testa.

Ottimo.

Se vado di questo passo, non la troverò mai. Ci sono più di 300 persone qui.

Osservo la casa per capire da dove venga la musica e quando vedo due casse per la musica enormi, mi avvicino spegnendole.

Si sentono dei lamenti generali e vedo quasi tutti girarsi verso di me.

-"Che ne dite di una pausa? Ogni tanto fa bene risposare le orecchie." ironizzo per poi urlare:"Caaaat."

Uno dei ragazzi che stava attorno al tavolo si avvicina e con tono arrogante chiede:"Ma chi credi di essere tu per poter spegnere la musica?"

-"Ehm bello, senti, tornatene pure a sniffare quella merda e lasciami in pace, fallito." roteo gli occhi per poi urlare di nuovo il nome di Cat.

Un altro ragazzo si avvicina a me:"Si può sapere chi sei? E cosa pensi di fare? Questa è casa mia."

-"Detto tra di noi, me ne sbatto proprio il cazzo di questa casa e del suo proprietario. Voglio trovare la mia amica e poi me ne vado anche molto volentieri."

-"Come sei coraggiosa. Venire qua tutta sola, hai fegato, ragazza."

-"Ragazzini drogati come voi non mi fanno paura, dovessi vedere cosa affronto ogni giornо e forse capirai perché tu e i tuoi amichetti non mi fate nessuna paura." rispondo.

-"Perché le permetti di parlarti in quel modo? E soprattutto di spegnere la musica e fare quello che vuole? Falle vedere chi sei." interviene una ragazza.

-"Non so chi sia lui, ma so che tu sei davvero una gran cretina." le rispondo per poi rivolgermi al ragazzo che ho davanti che da quanto ho capito è pure sua la casa:"Levati di dosso e fammi trovare la mia amica."

Lo supero e torno ad urlare il nome di Cat.
Faccio il giro del piano ma non la trovo da nessuna parte. Salgo al piano di sopra e sento qualcuno vomitare dietro ad una porta.

Apro la porta e vedo la chioma rossa di Cat sul cesso.

Sospiro ma la raggiungo raccogliendole i capelli in una coda mentre lei continua a vomitare.

-"Posso sapere se nel tuo corpo c'è semplicemente troppo alcol o c'è anche della droga?" chiedo quando finalmente alza la testa dal cesso.

-"Solo alcol." risponde.

-"A mio rischio e pericolo ti credo." dico facendola alzare e aiutandola scendere le scale.

Attraversiamo tutto il corridoio fino alla porta di casa mentre sento gli occhi di tutti addosso.
Prima di uscire dico:"Rimettere pure la musica, e buon proseguimento, falliti."

-"Weii." ride Cat:"Come sei cattiva, che ti prende?" chiede divertita mentre la faccio salire in macchina.

-"Se mi vomiti in macchina, mi prendo la tua, sia chiaro." la avviso.

-"Come sei finita qui?" chiedo accendendola.

-"Mi crederai se ti dicessi che non lo so. Ero in discoteca con gli altri, ho visto delle amiche in discoteca e poi mi sono ritrovata qui ma loro non c'erano." farfuglia facendo una pausa ogni tre parole.

-"Beh dai, promettente. C'è qualche possibilità che qualcuno ti abbia violentata e tu sia incinta?"

Lei ride e fa spallucce.

Rido anche io mettendomi una mano sulla fronte disperata.

Ma che razza di adulti saremo tutti noi?

-"Grazie. Sei tutto quello che ho." la sento dire e la guardo quasi stranita.

-"È l'alcol a parlare? Sai solitamente non mi dici niente di carino."

-"Sei l'unica persona da cui so di potermi sempre nascondere e trovare conforto o aiuto."

Le sorrido e attirandola a me le stampo un bacio sui capelli:"Che testolina vuota che hai, Cat, come diavolo hai potuto finire in questo postaccio da sola?"

Quando parcheggio, la aiuto a scendere e mentre camminiamo verso il cancello di casa, noto come le lampade della strada le danno fastidio agli occhi e li tiene socchiusi.

Si ferma davanti ad una di esse e tirandole una ginocchiata sbotta:"Smettila di fare luce, troia."

Non ci vedo più dal ridere e scoppio in una risata incontrollabile.

20 minuti dopo riesco miracolosamente a metterla a letto.

Dalla porta di casa fino alla sua stanza è riuscita a far mi spezzare dal ridere.

Finalmente, mi infilo sotto le coperte pronta a dormire e sento il mio telefono vibrare.

Un altro messaggio da Cat.

*Da Cat: So che ti ho sritto di vnire a prendermi ma non ce n'è piu bisgno, sono gia a casa. Grzie lo stteso.*

Madre mia. Questa non ce la può fare.

*Io: E grazie al cazzo che sei a casa, ti ci ho riportato io.*

Scuoto la testa, metto via il telefono e chiudo gli occhi pronta a dormire.

***

Il giorno dopo non sento la sveglia e come al solito non vado a lezione.

Mi vesto e chiedo a Barbie di uscire a berci qualcosa altrimenti potrei morire di noia a casa.

Lei ovviamente non potrebbe mai rifiutare e dopo 20 minuti ci ritroviamo in un posticino tranquillo sedute a sparlare di tutta Miami e di tutta Los Angeles.

Mentre parliamo vedo entrare Isaac affiancato da una ragazza.
Quando mi vede, sorride e si avvicina.

-"Hey, che ci fai qui? Perché non sei a lezione?"

Sorrido:"Beh diciamo che non mi è mai piaciuto andare a lezione. E tu perché sei qui?"

-"Io e mia sorella non abbiamo sentito la sveglia e siamo venuti a fare colazione appena ci siamo svegliati, ovvero 10 minuti fa.
Senti, ti va di vederci in questi giorni?" chiede.

Spalanco gli occhi sorpresa ma sorrido:"Perché non già oggi? Questa sera sei libero?"

-"Per te posso diventarlo." mi fa l'occhiolino allontanandosi.

-"Non dire niente. Ho appena fatto un'altra cagata." abbasso lo sguardo quando sento Barbie sospirare pronta a dire qualcosa.

-"Sei perdonata solo perché sei post-relazione. La finisci di correre tra le braccia di Isaac e Caleb ogni volta che le cose tra te e Zayn vanno male?"

-"Un giorno la smetterò di fare continuamente stronzate, ma quel giorno a quanto pare non è oggi." rispondo.

***
Quando arrivo il momento di uscire con Isaac, io sfortunatamente non ne ho voglia.

Non che non abbia voglia di uscire con lui, è che non ho voglia di prepararmi.

Prendo il telefono e gli mando un messaggio.

*Io: Hey, senti, è un problema se non uscissimo? Ti va di venire a casa mia semplicemente a vederci un film? È che ho il ciclo e non mi sento benissimo.*

In realtà non ho il ciclo.
L'ho detto perché non volevo che prendesse il mio invito come una proposta di sesso.
Non ho intenzione di scopare con lui.
Non oggi almeno.

Un ora dopo sento qualcuno suonare il citofono e scendo di sotto sapendo che è Isaac.

Di sotto ci sono solo Cameron, Amber, Louis e Matt che quando lo vedono entrare guardano straniti e confusi.

Amber si alza per salutarlo e lo stringe a se.

Mi chiedo come faccia a essere migliore amico di una come lei.
La squadro da capo a piedi inespressiva e aspetto che finiscano di parlare per poi salire verso la mia stanza insieme a lui.

Proprio mentre stiamo per entrare nella mia stanza, Zayn esce dalla sua e sgrana gli occhi.

Inarca un sopracciglio e sogghigna.

-"Michelle, puoi venire un attimo?" chiede.

Roteo gli occhi ma lo raggiungo per evitare qualche scenata.

-"Che c'è, Zayn?"

-"Quel tipo non dorme qua, fate quello che dovete fare ma entro le due se ne deve essere andato. Non dorme di certo in casa mia."

-"Questa non è casa tua." ribatto.

-"Non dormirò sotto lo stesso tetto con quel tipo."

-"Beh trovati un posto dove dormire allora." dico.

Stringe i pugni e mi guarda pieno di rabbia per poi rientrare nella sua stanza sbattendo la porta.

Ritorno nella mia stanza dove Isaac è seduto sul letto.

-"Cosa voleva? Ti ha detto di mandarmi via?"

Annuisco.

-"Se ha qualche con me, può anche venire a risolvere. Io di certo non ho paura di lui."

-"Non ha un problema con te, Isaac, ha un problema con me." roteo gli occhi.

***
Alle 2.30 scendo di sotto per accompagnare Isaac alla porta.

Non dorme qua perché sono io che non voglio, non perché lo ha deciso Zayn.

Mi guardo attorno ma sia in sala che in cucina è tutto buio. A quanto pare dormono tutti.

Sorrido a Isaac mentre lui apre la porta per uscire.

-"È inutile che ti dica che sono stato bene con te."

Mi appoggio alla porta ed annuisco:"Anche io."

-"Ci sentiamo, okay?"

-"Okay." sorrido di nuovo.

Si avvicina a me e proprio quando credo che stia per baciarmi sulle labbra, si gira e mi stampa un bacio sulla guancia.

Mi giro e ritorno di sopra.

Non ci credo nemmeno io, ma sono stata veramente bene con Isaac.
Abbiamo guardato un paio di film e con la scusa del ciclo mi sono abbuffata di pizza.

Proprio quando sto per spogliarmi per indossare il mio pigiama, uno degli uomini di mio padre fa irruzione nella mia stanza con il fiatone:"Signorina, scenda di sotto. Zayn e il ragazzo che è appena uscito si stanno urlando contro e credo che stiano per fare a botte."

Dio mio.

Annuisco e corro di sotto seguita da lui.

Apro la porta e li vedo ad un passo dal cancello. Zayn che stringe per il colletto Isaac urlando:"Stai alla larga da lei."

-"Ma la finisci di fare il grande uomo? Altrimenti? Cosa farai se non le sto lontano? Sentiamo." lo spinge Isaac.

Zayn sogghigna e stringe i denti per poi sferrargli un pugno in faccia:"Non voglio più vederti girarle attorno. Ti faccio pentire di essere nato se ti vedo un'altra volta con lei. "

Gli sferra un altro pugno e Isaac cade a terra con il naso sanguinante.

-"Zayn." strillo.

Tre degli uomini di mio padre, si avvicinano a loro tentando di calmarli dato che non gli è permesso di certo prenderli a pugni per farli smettere.

Isaac si alza in piedi, si pulisce il naso con la manica e poi è lui a tirare un pugno a Zayn che gira la testa da un lato per il colpo.

Non aspetta nemmeno un secondo e afferra Isaac di nuovo per il collo spingendolo al muro e stringendo.

-"Zayn. Zayn, ma che cazzo ti prende? Cazzo, Zayn, finiscila." urlo cercando di posizionarmi tra di loro.

Gli uomini di mio padre afferrano Zayn per il busto alzandolo e allontanandolo da Isaac.

Mi metto davanti a lui e gli afferro il visto tra le mani:"Ehi, ehi. Guardami. Zayn.." dico con tono tranquillo per cercare di calmarlo mentre vedo il suo busto alzarsi e abbassarsi velocemente.

Lui però continua a guardare Isaac pieno di rabbia finché non ripeto:"Gli occhi a me, guardami. Guardami, ti prego."

Abbassa lo sguardo e ansimando sospira:"Michelle..Michelle, io ti amo."

Mi si blocca il fiato per alcuni secondi ma poi annuisco:"Lo so. Lo so, Zayn."

Uno degli uomini di mio padre, afferra Zayn per il braccio e dice:"Andiamo signorino, hai fatto già troppi problemi per questa serata." spinge Zayn facendolo entrare a casa mentre a me dice:"Di a quel tuo amico che è ora di andarsene."

Mi avvicino a Isaac e sospirando dico:"Mi dispiace."

-"No, è tutto okay, Michelle. Davvero. Non è colpa tua."

Annuisco e mi giro per rientrare.

Non sopporto più nessuno di loro.
Li odio tutti quanti.
Vorrei solo partire da qualche parte e non tornare più.

Prima di rientrare a casa, uno dei uomini di mio mi afferra per il braccio e dice:"Non andare da lui ora, vai a dormire.
C'è qualcosa che non andava in lui, è tornato ora da non so dove ed era fatto di qualche droga, glielo si leggeva in faccia.
Non andare da lui, Michelle. Potrebbe essere pericoloso per te ora. Parlaci domani piuttosto."

Lo guardo per qualche secondo per assimilare quello che mi sta dicendo ed annuisco.

Non so perché ma credo anche io che Zayn non fosse lucido.

Salgo le scale e per la prima volta faccio quello che mi è stato detto di fare.
Guardo per qualche istante la stanza di Zayn per poi entrare nella mia.

Amber come al solito non c'è, faccio un sospiro di sollievo anche perché non ho alcuna voglia di vederla.

***
Il mattino dopo, corro per la casa essendo in ritardo.

A pochi metri dal cancello vedo Natalie con il passeggino.

-"Niente college oggi?" chiedo.

-"Ne ho palle piene del college." rotea gli occhi.

-"Niente tacchi? Wow, ma cosa ti è successo?"

-"Ho deciso di fare una corsa. Devo rimettermi in forma per l'estate." risponde.

Roteo gli occhi.

-"Ascolta, ma che è successo ieri? Per la casa girano voci che Isaac e Zayn si si.." inizia ma la interrompo:"Te lo racconto dopo, è una lunga storia. Ciao Nat."

Salgo in auto e fermandomi per qualche secondo per trovare la forza di vivere.

Ho un sonno che neanche ve lo spiego.

Mentre mangio la mia brioche al bar, vedo Zayn avvicinarsi.

-"Hey ciao." dico impassibile, come se se fosse un conoscente che mi è passato affianco.

-"Senti mi dispiace per ieri, ho perso il controllo, non so cosa mi sia successo."

-"Che cosa avevi preso?" chiedo masticando la brioche.

-"Cioè?"

-"Cioè che eri strafatto, Zayn. Cosa avevi preso? Cocaina? Anfetamine? MD? Eroina?"

Inarca un sopracciglio:"Finiscila con queste stronzate. Ascolta, non andrò mai da Isaac a scusarmi ma tu digli che comunque mi sono scusato con te e di non guardarmi male per i corridoi altrimenti gli spacco il resto della faccia."

-"Prima o poi qualcuno spaccherà la faccia a te..E guarda caso tutto sembra portare a me." sussurro senza farmi sentire mentre lui si allontana.

Fuori dal bar, un ragazza aspetta Zayn. Gli sorride e lui la stringe a se stampandogli un bacio in fronte.

Li guardo di sottecchi appoggiata al muro.

-"Melissa." urlo ad una ragazza seduta sul tavolo a pochi metri da me.

È del mio corso. Sa tutto di tutti all'università.

(Il nome non è da ricordare.)

-"Ascolta, mi sai dire chi è quella li?" chiedo indicando lei e Zayn.

-"Mmh..sì, è una ragazza per bene. So che non è messa bene economicamente, ha vinto uno stipendio per poter iscriversi nella nostra università e i suoi genitori lavorano come dei matti per farla studiare.
Vive nei dormitori, studia molto, raramente va in discoteche e postacci del genere..Beh insomma hai capito, è una ragazza per bene."

Povera stellina.
Peccato si sia invaghita del ragazzo sbagliato.

-"Ehm..Dimmi il suo nome." dico senza guardare Melissa ma fissando la ragazza in questione.

-"Eleanor."

Annuisco.

-"Senti lasciala stare, già ha una vita schifosa, si impegna davvero per studiare qui, e i suoi genitori anche.
Il fatto che stia uscendo con Zayn da qualche giorno, non significa che devi buttarla fuori dal college, e tutti sappiamo che sei in grado di farlo."

-"Da qualche giorno?" chiedo:"Interessante, e comunque no, tranquilla. Non ho intenzione di sfiorarla. Tu non pensi di dover andare lezione, Melissa? Su, su. Vai, altrimenti farai in ritardo."

Hm..Eleanor.
Vediamo se hai le forze di vincere contro di me.

Esco dalla bar e cammino a qualche metro di distanza da Zayn e Eleanor.

Si fermano davanti a quella che dovrebbe essere la sua classe e dopo essersi detti qualcosa, Zayn si gira per raggiungere la sua di classe.

Prima che Eleanor entri, la afferro per il braccio e la faccio girare.

Sorrido falsamente:"Hey ciao, probabilmente lo sai già, ma io sono Mic.."

-"Michelle Collins." mi interrompe:"Figlia di Erik e Jane Collins, modella di Hollywood e per ultimo ma non meno importante, sei la ex di Zayn."

-"Già e si da caso che tu gli stia girando attorno un po' troppo, non trovi?"

-"È vietato per caso?" chiede lei.

-"Si, lo è. Anzi no, non è vietato. Fai pure, ma a tuo rischio e pericolo." sorrido.

-"Questo cosa significa?"

-"Significa che dovresti pensare a cosa conta di più. Un ragazzo conosciuto qualche giorno fa o studiare  nell'università più prestigiosa di Miami? Credo che per i sforzi che fanno i tuoi genitori sarebbe davvero deludente se si sentissero dire che hai mollato tutto per un certo Zayn Malik."

-"Perché dovrei mollare l'università? Non è certo quello che ho intenzione di fare."

-"Si, immagino. Ma se non smetterai di correre dietro al mio ragazzo, perché nonostante la nostra rottura, lui resta mio, farò in modo che tu, i tuoi figli e i tuoi nipoti non mettiate piede in questa università."

-"Perché pensi di poter avere questo potere?" chiede sfacciatamente.

Rido divertita accarezzandole il viso:"Perché io sono Michelle Collins, e questa è la mia università.
Benvenuta all'inferno, piccola Eleanor."

Le faccio un altro falsissimo sorriso e torno nella mia aula.

-"Signorina Collins, almeno una volta la vedrò arrivare puntuale?" chiede il professore.

-"Dicono che più si crede in qualcosa, più possibilità ci sono che essa si avveri." dico sedendomi mentre il resto della classe ride.

***

Il giorno dopo, come al solito in super mega ritardo corro per il corridoio.

Mi imbatto su Isaac con il quale sono uscita ieri e mi fermo per qualche secondo.

-"Hey senti, sono in ritardo. Ci vediamo dopo, okay? Buona giornata." gli stampo un bacio sulla guancia e corro verso la mia classe.

Mi fermo quando davanti alla classe di Eleanor, vedo lei e Zayn fermi a parlare.

Zayn sorride e si avvicina a lei stampandole un bacio sulle labbra.

Mi sa che Eleonor non ha capito quello che le stavo dicendo ieri.

Faccio retromarcia fregandomene altamente della lezione che mi sto per perdere e raggiungo l'ufficio del preside.

Quando mi vede entrare, sgrana gli occhi e si sbatte una mano in faccia.

-"Già, di nuovo io."

-"Ogni volta che ti vedo entrare, mi preparo psicologicamente per cacciare qualcuno dall'università."

Sorrido divertita.

Beh effettivamente.

-"È proprio vero che la gente deve stare attenta come si comporta con te. Chi è lo sfortunato questa volta?" chiede togliendosi gli occhiali dal viso.

-"Eleonor Sanchez, è del primo anno. In realtà non voglio che lei la cacci.
Voglio solo che le mandi un avvertimento."

-"Perché?"

-"Ho dei problemi personali con lei, e so quanto lei tenga ai suoi studi e so anche degli sforzi dei suoi genitori per farla studiare qui. Quindi credo che con una piccola minaccia, le ritornerà un po' di cervello nella testa e farà la scelta giusta.
Non so, le chieda di venire in ufficio e le dica che il suo comportamento non è adatto per questa università e di cambiare il metodo di rapportarsi con gli altri studenti altrimenti verrà cacciata.
Le chiedo solo questo."

-"E se lei continuasse a fare quello che sta facendo ora?"

-"Non lo farà, le ragazzine senza soldi sono più facili da manipolare.
Per lei l'università vale più di ogni altra cosa quindi credo che andrà come pianificato." dico.

-"È l'ultima volta che faccio questo, Michelle." sospira il preside.

-"Si, per quest anno." sorrido a trentadue denti per poi ringraziarlo ed uscire dal suo ufficio.

Raggiungo la mia classe e come al solito interrompo la lezione entrando.

***
Finite le lezioni, mi dirigo verso al parcheggio finché non vedo Eleanor venire nella mia direzione.

-"Ciao dolcezza." le sorrido.

Mi guarda con gli occhi rossi e pieni di lacrime.

-"Per favore, non farlo." dice.

-"Di che cosa parli, scusami?" chiedo.

-"Non farmi cacciare dall'università, senti, mi dispiace per Zayn, non avrei pensato che sarebbe successo questo. Ti prometto che non gli rivolgerò più la parola, ma ti prego, di al preside di non cacciarmi dall'università.
I miei genitori lavorano 12 ore al giorno per pagarmi gli studi, vivono in un monolocale e mangiano solo pane per giorni, indossano stracci, non possono permettersi di comprarsi nemmeno delle medicine.Ti prego."

Per un attimo mi sento quasi in colpa.

In realtà anche se avesse continuato a frequentare Zayn non l'avrei mai buttata fuori dal college.
Ho rispetto per gli sforzi che fanno i suoi genitori e non butterei mai all'area tutta la loro fatica.

Volevo solo spaventarla, ma non avrei mai permesso che la cacciassero.

-"Senti Eleanor, vivi serena che è tutto okay. Devi solo smettere di girare attorno a Zayn, del resto non devi preoccuparti."

Mi giro senza aggiungere nient'altro e andando verso la mia auto.

Io e Natalie ci siamo date appuntamento in un bar che si trova sul tetto di un grattacielo. Niente male come posticino, ci andiamo spesso quando non vogliamo essere paparazzate, dato che nessuno della nostra cerchia lo frequenta.

Quando arrivo, la vedo con Mike tra le mani intenta a farlo dormire.

-"Non vuole saperne di dormire eh?" la prendo in giro.

***
8 ore dopo siamo su un aereo per Los Angeles.

È stata una delle partenze più improvvisate della mia vita.

A Matt è venuta l'idea di tornare a Los Angeles per il weekend e nonostante ci fossi appena stata, l'idea di restare a Miami da sola non mi sembrava così allettante.

Gli unici a non venire con noi sono Cat e Taylor.
Taylor perché non può alzarsi dal letto e Cat perché non può lasciarlo da solo, ovviamente.

Mi chiedo solo come in tutto questo casino, i genitori di Taylor non abbiano ancora scoperto di tutto ciò che ha passato in questo ultimo mese.

-"Michelle, c'è qualcosa che non va? Ti vedo strana in questi giorni. Da quando sei tornata, non mi hai nemmeno rivolto la parola." dice Amber mentre salgo le scale dell'aereo.

-"Mm..no, tranquilla, tutto okay." dico e dopo qualche secondo aggiungo:"Amber, toglimi un dubbio. Sei andata a letto con Cameron?"

-"Cosa? Ma perché ogni tanto te ne esci con queste domande assurde su me e Cameron? Non lo farei mai, Michelle. E lo sai."

No, Amber, è quello il problema, che non lo so.

Appena mi siedo, mi copro con una coperta e chiudo gli occhi addormentandomi per non sentire i discorsi stupidi degli altri.

***
Quando scendiamo dall'aereo, vedo tutti gli autisti ad aspettare e per ultimo noto anche mio padre.

-"Papii, che ci fai qui? Sarei venuta a casa." dico.

-"Mm..Voglio portare la mia bambina in un posto. Ah e poi l'ultima volta non ti ho particolarmente calcolata quando sei stata qui dato che avevo molto lavoro da fare e sono anche partito per delle conferenze."

-"Ahh..che ci vuoi fare? Il mio uomo d'affari." lo stringo a me prendendolo in giro.

Salgo nella sua auto parlando del viaggio e di quanto io mi senta stanca ultimamente finché non arriviamo sul lungomare.

-"Che ci facciamo qui?"

-"Mangiamo. Spero tu abbia fame perché non hai alcuna scelta."

-"Scherzi? Sto morendo di fame." dico mentre uno dei camerieri del ristorante ci fa accomodare.

Sul tavolo su cui ci fa sedere c'è una borsa di Dior abbandonata.

-"Qualcuno l'avrà dimenticata." dico guardandola.

-"No, stupida. È per te." rotea gli occhi mentre io sorrido a trentadue denti.

-"Ti ho mai detto che sei il padre migliore al mondo?"

-"Mm..no." alza lo sguardo pensandoci:"Ma l'ho intuito da solo."

-"Da nuovo deputato del parlamento, posso permettermi di fare un regalino a mia figlia."

-"Cosa? Hai vinto le elezioni?" strillo.

-"Mm già."

È da mesi che lavorava per candidarsi in politica. Ha rotto le palle per praticamente un anno intero. Almeno ne è valsa la pena.

Sapevo che le elezioni fossero in questi giorni ma non sapevo esattamente quando.

È questo il motivo per il quale ho preferito che Patrick cancellasse il video di me e Robert.

Patrick voleva pubblicarlo su internet ed un video porno di sua figlia non avrebbe fatto di certo vincere mio padre.

La mia famiglia viene prima di ogni altra cosa, addirittura di me stessa.

-"Sai, non ho nessuna informazione di Patrick da una settimana? Sembra scomparso nel nulla." dice.

-"Gia, strano. Ha smesso di tormentare anche me, che sollievo."

-"Io non ci conterei, Patrick non molla mai, e quando è assente per molto, significa che sta tramando qualcosa di grande. Io starei attento."

Motivante dai.
Mi fa tornare la voglia di vivere.

***
Mi preparo vestendomi per andare a casa di Barbie.
I suoi sono in viaggio per il loro anniversario e lei ha casa libera. Ha deciso di fare una festa, che per quanto mi riguarda non credo finirà molto bene.

Quando sono pronta, salgo nella mia auto e dopo 10 minuti mi ritrovo davanti a casa di Barbie.

La musica è assordante già dal cancello, figuriamoci dentro.

Appena metto piede in caso, vedo una nube di fumo spargersi per tutta la casa.

Mi sporgo in cucina e vedo una ventina di persone sul bancone a bere degli shot e altrettante ballare attorno.

Nel salotto vedo la gente ballare in ogni angolo e altra gente pomiciare sui divani.

Ho un deja-vu, mi sembra quella festa dalla quale ho dovuto salvare Cat qualche giorno fa.

Vedo Barbie ballare con Jack e Carter e mi avvicino a loro:"Sei un po' in ritardo, non trovi? Siamo già tutti ubriachi. E anche molto." mi urla Barbie nell'orecchio oscillando.

Si, lo vedo.

Roteo gli occhi ma mi allontano da questa cattiva influenza.

Trovo una bottiglia di vodka sul tavolo e la apro versandomene un bicchiere.

Ripensandoci, ho proprio bisogno di ubriacarmi fino allo svenimento.
Ho bisogno di quell'adrenalina nel corpo e soprattutto ho bisogno di non pensare alla mia vita di merda.

Ritrovo casualmente Natalie, Cameron e altri miei amici di Los Angeles e trascorro il mio tempo con loro.

Intravedo Austin tra la gente ma niente di diverso dalla scorsa volta.
Non vuole saperne di me.

Al quarto bicchiere di vodka, proprio quando mi era arrivato lo stimolo di bere ed ero pronta a scolarmi tutta la bottiglia, sento qualcuno afferrarmi per il braccio e tirarmi forti facendomi barcollare.

-"Hey, ma che ti prende? Non sono una bambola, non c'è bisogno di tirarmi così." guardo Zayn che molla la presa su di me quasi dispiaciuto per avermi tirato così forte.

-"Possiamo parlare?" chiede.

-"Non sono molto sobria, Zayn. Cioè capisco tutto ma sono brilla. Forse è meglio lasciarlo a domani."

Non ho alcuna voglia di rovinarmi la serata con lui.

-"Anche io sono ubriaco, ma è urgente, non si può posticipare.
Natalie mi tira una manata di nascosto dagli altri e mi mima un 'Vai con lui'."

Roteo gli occhi ma annuisco.

Raggiungo Barbie e chiedo:"C'è un posto tranquillo in questa casa in cui non ci sia gente? Devo parlare con Zayn."

Con la vista probabilmente annebbiata, dato che mi guarda di sottecchi, mi passa una chiave:"Il secondo salotto. È vuoto e quando uscite, chiudi di nuovo a chiave." farfuglia mangiandosi qualche lettera.

Mi faccio seguire da Zayn fino al secondo salotto di Barbie, apro la porta e la richiudo.

Appena la chiudo, la musica sembra quasi fermarsi. A malapena si sente da questa stanza.

Zayn si siede, e io mi siedo affianco a lui dandogli le spalle.

-"Che c'è, Zayn?" chiedo.

-"Sei una persona di merda. Uno schifo. E credimi non vali niente." si alza di scatto.

-"Wowo, rallenta, cosa ti ho fatto ora? Ah e ti ricordo che non sei nessuno per parlarmi in questo modo quindi non permetterti mai più di farlo." dico alzandomi a mia volta.

-"Come cazzo hai potuto ricattare Eleanor in quel modo? Non puoi lasciarmi in pace ad essere felice? Dio, per la prima volta credo di aver incontrato una persona vera. Non le interessava niente di tutto quello che interessava a voi superficiali.
Le interessava avere un futuro, quello che voi avete già pronto grazie ai soldi dei vostri genitori. Non le interessava di essere la più popolare, la più invidiata, di essere al centro dell'attenzione di tutto, non le interessava avere il vestito più costoso quando andava nei locali. Non era superficiale come te. E forse è questo che mi era piaciuto in lei. E tu? Tu la minacci di cacciarla dal college? Ma chi diavolo ti credi di essere? Scendi con i piedi per terra, cazzo." urla fissando qualche punto della stanza.

C'era da aspettarselo, non potevo di certo sperare che Zayn non lo scoprisse.

Anche se scoprirlo ora che è più ubriaco che mai, non è statuna buona idea.

-"Non ho niente da dirti e quindi me ne vado di là a festeggiare." mi giro.

-"Stai qua, cazzo." mi afferra per il braccio:"Perché non vuoi lasciarmi essere felice?"

-"E tu perché non vuoi lasciare me? Perché hai preso a pugni Isaac l'altro giorno?" ribatto.

-"Perché io non ti riesco lasciar andare, Michelle. Qualunque cosa io faccia, non riesco a smettere di pensarti. Sei tutto ciò che ho e per favore, non lasciarmi."

-"Mi hai lasciato tu, Zayn." ribatto.

-"Si, lo so, e cazzo, ti chiedo di perdonarmi perché mi dispiace da morire. Sono un figlio di puttana che non è riuscito a tenersi stretta l'unica cosa di cui gli importa davvero." urla tirando un pugno alla parete.

Non aspetto che riprenda a parlare, gli prendo il viso tra le mani precipitandomi sulle sue labbra:"Ti amo più di ogni altra cosa al mondo, Zayn."

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