Shadowfawn - La Ragazza Ipnot...

By CactusdiFuoco

72.1K 4.9K 3.1K

[STORIA COMPLETA] In un mondo dove tutti nascono con un potere unico (un potere che può essere del tutto inut... More

1. Una bambina speciale
2. Un piccolo potere per fare grandi cose
3. Prince Puma
4. Io ho un puma e tu no!
6. Due ragazze diverse
7. Superpoteri
8. Da un grande potere non derivano grandi responsabilità
9. Di amore e di morte
10. Vuoi morire, Ryan?
11. Il piano di Cherry
12. Il grande Sam Bedstone
13. Non più la stessa famiglia
14. La Tragedia
15. All'ospedale
16. Un'amica
17. Teen Life
18. Verso un altro ospedale
19. Gente nuova, vita nuova?
20. I corvi di Ariana
21. L'affetto selvatico del puma
22. I folli e i pazzi
23. Colloquio con l'assicuratore
24. Piccola sorpresa durante la terapia di gruppo
25. La grande, immensa, fantastica Cherry
26. Werhunter il genio
27. La ruota cosmica
28. Fast food
29. I misteri di Teo
30. Mille anni di nulla
31. Papà
32. Il nostro animaletto domestico
33. A casa dei Bedstone
34. Il ritorno di Maris
35. Recupero di un puma
36. Anika e Anita
37. Maschera di volpe
38. Esercitazioni pratiche
39. Una tempesta in arrivo
40. Mister Storm
41. Studenti vs Sidekicks
42. Un piccolo tête à tête
43. Cerbiatto mannaro
44. Internet
45. Sette detenuti
46. Fuoco e fulmini
47. Canzoni e fiori di ciliegio
48. Last party
49. Come si uccidono le idee
50. Faccia a faccia con lui, nel suo laboratorio
51. Il potere rivelato
52. Andate via!
Un indizio, una bella canzone: sangue di drago
53. Scala distruttiva A
54. Di un secondo più veloce
55. Strateghi eccezionali
56. Nel sotterraneo
57. Dopo la tempesta, quiete?
58. Shadowfawn
Epilogo
F.A.Q + un annuncio carino
Uno spin-off che vi piacerà: Deus-ex machina
Domanda quel che vuoi ai personaggi di Shadowfawn!
Domande sparse ai personaggi di Shadowfawn! (festeggiamo le 50.000 letture)
L'Inverno delle rose - Un sequel spin-off

5. Meglio di no, Maris

2K 139 18
By CactusdiFuoco

La festa fu un successo. Nonostante fossero solo quattro persone, fecero dei piccoli giochi a premi in cui il vincitore aveva diritto di volta in volta a un dolciume diverso, guardarono un documentario sui puma (in cui scoprirono che una femmina di quaranticinque chili può abbattere un caribù che ne pesa trecentosessanta), fecero a pezzi una pentolaccia a forma di cervo (bruttina a dire il vero, ma l'aveva costruita Gara nel tempo libero) e mangiarono patate al forno con fiumi di ketchup, tacchino arrosto e la torta, il tutto abbondantemente annaffiato dalla bibita preferita di Cherry, l'Hypno-cola alla fragola.

Maris si divertì un mondo, sospesa fra l'ilarità e la paura. Quel puma che le girava intorno, lo stesso tipo di animale che in televisione aveva visto abbattere un cervide gigantesco, era al contempo un grosso gatto coccoloso e un fiero predatore, un leccatore di piatti sporchi di panna e un corpo tutto muscoli capace di arrampicarsi in cima ad un armadio con un balzo.

Quando la festa finì, il cielo aveva iniziato a colorarsi di una patina violacea che prediceva il sopraggiungere svelto della sera. Cherry si sentiva stanca, ma in modo piacevole; rivedeva scene dei momenti appena vissuti nella propria testa, osservandoli come la visitatrice allegra di una mostra fotografica.

Tom stava mettendo da parte una fettina di torta per Maris, tra due piattini di plastica gialli.

«Ti va bene così? Vuoi portarla a casa, sì?»

«Sì, signor Gale» Maris annuì. Era incredibile quanto fosse calma con il signor Gale, opposto al trattamento che riservava alla propria stessa madre. O almeno, lo sarebbe stato per qualcuno che non fosse a conoscenza del potere di Tom.

«Ti sei divertita?»

«Sì. È stata la festa più bella a cui sono stata»

«Davvero? Mi fa piacere».

Cherry caracollò verso la finestra e la aprì, allungandosi in punta di piedi, lasciando ai suoi genitori il compito di sparecchiare la tavola.

Da fuori entrò una prima zaffata di aria fresca che le accarezzò le guance e gli avambracci, profumata dei fiori notturni che iniziavano ad aprirsi, gelsomino e bella di notte, e di quell'aroma unico che per lei era semplicemente "la sera". Appoggiò le braccia al traverso inferiore, inspirando a fondo, sentendo come l'aria le riempiva il petto, facendolo dilatare.

Anche se lo stava vedendo da una piccola finestra, il mondo le parve molto grande. Le figure degli alberi stavano iniziando a tingersi di tinte bluastre, mente il sole si nascondeva sempre più giù nel bosco, cercando una tana dove andare a riposare fino all'indomani. Adesso gli animali e le piante del giorno andavano a dormire, e quelli della notte uscivano a giocare, si disse.

Non sapeva bene come spiegare cosa sentiva in quel momento. Era la nostalgia di aver ritrovato qualcosa che non aveva mai incontrato prima, una sorta di felicità che non la riempiva di energie, ma la colmava di una certa dolcezza.

«La festa è finita?».

Cherry trasalì e si voltò, trovandosi accanto Maris. Le rivolse una mezza occhiataccia prima di annuire: «Sì, è finita. Ora puoi tornare a casa»

«Però quella scema non sa quando venire a prendermi» la bambina sbuffò, roteando gli occhi scuri, prima di specificare «Mia madre, cioè, non lo sa»

«Guarda che ti ha detto che viene a prenderti alle sette. Fra dieci minuti, quindi. Perché ne parli sempre male?»

«Di mia madre?»

«Ah-ah. Sembra che vi odiate».

Maris sbuffò di nuovo, abbassando lo sguardo sulle proprie scarpe.

Cherry si chiese se la signora Douglas fosse una di quelle persone altre, quelle che facevano parte del volgo, e che quindi in realtà il fatto che Maris la odiasse non volesse dire che era un po' più simile a Cherry di quanto lei avesse pensato.

«Lei non mi odia. Io però sì, non la sopporto. Mi sta sempre addosso, con le sue stupide regole, e le sue stupide... stupidaggini. Tuo padre è forte» Disse all'improvviso, cambiando argomento repentinamente

«Sì, ma mia madre di più» ammise Cherry con sincerità

«A me tuo padre piace di più. Non è sai... un idiota totale come la maggior parte dei grandi. È uno, sai, a posto».

Cherry la guardò con curiosità.

«Senti» Maris si mise le mani in tasca, ondeggiando un po' sul posto «Posso rimanere a casa tua stanotte? Qui mi sono divertita, non ci voglio tornare da quegli scemi dei miei. Almeno per stasera».

«Ma tu non hai una camera qui» Fu la prima obiezione di Cherry, che poggiò il mento sulle proprie mani, tornando a guardare fuori.

«Potrei stare nella tua» suggerì subito Maris, col suo sorrisetto saccente «Mia cugina rimane sempre a dormire dalle sue amiche e si mettono con dei sacchi a pelo e cose così. Una volta era nella nostra casa per delle vacanze estive e le sue amiche hanno fatto questo sleepover da noi, e ho visto come hanno fatto».

Cherry storse il naso. Il suo primo pensiero fu di ribellione al condividere qualcosa di solo suo come la sua cameretta, il suo spazio vitale. Sì, lo aveva già diviso con Prince, ma Prince era sia parte della sua famiglia che il suo migliore amico, mentre questa bambina... lei non era nessuno. Non riusciva ad immaginarla in un posto che le era tanto caro.

Stava per dirle "no", semplicemente, con quella mancanza di garbo che era tipica di tutte le loro conversazioni, ma si fermò all'ultimo secondo. Le lanciò un'occhiata di sbieco.

Maris aveva l'espressione di qualcuno che sapeva tutto, ma era anche speranzosa. Qualcosa le diceva che la decisione che avrebbe preso ora sarebbe stata molto importante per le loro interazioni future. Forse, se le avesse rifiutato di farla rimanere quella notte, queste loro conversazioni piacevoli avrebbero potuto interrompersi.

A questo punto le rimanevano solo due opzioni: poteva rifiutare, e rischiare di non parlare più con Maris, oppure accettare, e darle praticamente il permesso di stare in un posto che era solo suo e in cui avrebbe dovuto stare solo la sua famiglia.

Cherry corrugò la fronte.

«Dai, Cherry» Maris si strinse nelle spalle, sorridendo «Allora? Che ne dici?».

Stava per dire sì, quando si rese conto che in realtà c'era una terza opzione.

La bambina si voltò a guardare l'altra negli occhi.

«È meglio di no, Maris. Perché tu non vuoi rimanere a casa da me. Perché anche se Prince è bellissimo, hai paura che ti mangi di notte, quindi non vuoi assolutamente rimanere da me».

Gli occhi di Maris si fecero grandi e languidi, le mani di lei si rilassarono dentro le tasche della sua giacchetta sotto l'influsso del potere di Cherry.

La piccola Douglas batté le palpebre e il suo tipico sorrisetto tornò a graziarle le labbra.

«Sai, però alla fine era solo un'idea. Era così, per dire. Sono una tosta io, riuscirò a sopportare quell'arpia di mia mamma come ho fatto, tipo, per tutta la vita».

Cherry ridacchiò e Maris le restituì un sorriso sghembo; le due bambine chiesero a Tom di chiamare la madre di Maris per avvisarla, di cui la figliola ricordava il numero telefonico a memoria. Saltò fuori che, anche se le aveva detto che sarebbe venuta a prenderla alle sette, la madre di Maris si era completamente dimenticata che sua figlia era ad una festa.

Era già buio quando l'auto della signora Douglas si parcheggiò davanti casa, suonando il clacson un paio di volte per segnalare la propria presenza. La donna rimase al sicuro dentro l'abitacolo finché non vide uscire sul portico tutta la famiglia Gale insieme a Maris, e quando finalmente aprì la portiera scese con aria circospetta: non le piaceva guidare al buio in posti tanto isolati, lontani dalla civiltà.

«Allora ciao» Disse Maris, voltandosi verso Cherry «Grazie per avermi invitato al party di Prince»

«Prego. Penso che a Prince abbia fatto piacere averti alla sua festa». Dato che prima le aveva fatto piacere, Cherry tese la mano a Maris, e non le sfuggì il modo in cui si illuminò nello stringergliela. Fece un passo indietro e Maris si rivolse ai suoi genitori:

«Grazie, signori Gale. Era tutto buonissimo e la pentolaccia a forma di alce...»

«Era un cervo» disse la signora Gale

«Non si capiva tanto bene, però era forte. E poi non avevo mai visto un puma dal vero, quindi sono felice che mi avete fatto vedere Prince. E poi signor Gale, lei non è scemo come la mia mamma».

Tom aggrottò la fronte «Ma non si dicono queste cose, Maris!»

«Forse lei non lo dice perché la sua mamma non è scema, ma la mia sì»

«Non scordarti questa» Tom le tese i due piattini gialli tra cui era intrappolata una fetta di torta, che la bimba prese avidamente «E non dire più queste cose. Non è bello, specie di fronte a persone che non sono parte della tua famiglia»

«Grazie della torta, signor Gale e...»

«Maris! Maris, vieni, si sta facendo buio!» Urlò la signora Douglas, che ancora non aveva abbandonato la sua postazione accanto alla macchina.

Il sorriso sbarazzino di Maris le sparì dalla faccia in un secondo, sostituito da un'espressione di irritazione indicibile.

«Non mi scocciare, ma'!» Strillò con quanto fiato aveva nei polmoni, pestando un piede a terra con forza; Cherry vide dalla finestra Prince che si drizzava ad occhi sgranati, per poi fermarsi immobile come una statua, e ridacchiò sotto voce.

«Ugh... comunque, grazie di tutto Cherry e signori Gale! Salutami Prince!» Maris roteò gli occhi e trotterellò giù lungo i gradini fino a raggiungere il sedile del passeggero, tenendo alto il piattino.

«Cos'è quello?» Domandò la signora Douglas

«Torta»

«Allora... ti sei divertita, tesoro?»

«Sì, ma', tantissimo. Puoi abbandonarmi così mi adottano i signori Gale?»

«Oh, ma perché devi essere sempre così...!».

Le due si infilarono in auto; Cherry guardò i fari dell'auto della signora Douglas allontanarsi lungo il vialetto. Dopo un paio di minuti, i grilli campestri ripresero a cantare.

Se quella notte Cherry avesse detto sì, molte cose nella sua storia sarebbero state diverse, in primis lei stessa.

Ma quella notte nessuna conoscenza divenne un'amicizia, non scambiò confidenze con nessuna bambina che le stava simpatica più di tutti gli altri bambini del mondo, non imparò il nome del bassotto di quella nuova amica o come raccontare perfette storie del terrore senza bisogno di ricorrere al suo potere.

Aveva detto no, e quella notte nessuna bambina estranea aveva rotto la sacra inviolabilità della sua camera. E lei, soddisfatta, disse buonanotte alla luna che la osservava dalla finestra della sua camera e si raggomitolò sotto le coperte verdi, sentendo felice il profumo di pulito del suo pigiama decorato a piccole balene blu. Una sorta di brontolio basso la avvertì che non era più da sola nella camera.

Aprì solo un occhio e rise, sentendo il materasso piegarsi sotto il peso di Prince.

Così, quella notte, una bambina ipnotica lasciò che un giovane puma rubasse quasi tutto lo spazio nel suo letto. E si addormentò.

Continue Reading

You'll Also Like

10.3K 519 8
Una sera come tante il famoso eroe parigino si aggireva tra i tetti della città quando i suoi ricordi lo portarono vicino casa di Marinette. Dopo av...
111 5 5
fan made della "serie" che va su YouTube della guerra fra skibidi toilet e camera man ed alleati. Crediti a Dafuq?!Boom! Guardate la sua serie su You...
83K 1.1K 12
****IN LIBRERIA E IN TUTTI GLI STORE ONLINE DAL 05 MARZO 2021!**** [CONCLUSA] * Terzo posto nella categoria "Fantasy" in "Nuovi Talenti 2018" *; * Tr...
319K 2.9K 33
Tantissime Lemon di diverse ship di Miraculous Ladybug. Se non vi piace l' argomento, non lo leggete e non insultate, grazie. Se invece, siete pervy...