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«Tae, siamo qui!» urla la voce di Lalisa e subito mi giro di scatto verso di lei.
Accanto a lei vi sono Jennie e Jisoo, manca solo Chae-young.
«Chae?» chiedo.
«Ha detto che viene dopo, non sappiamo altro.‒ risponde Jennie, voltandosi. ‒Ora andiamo? Ho fame.»
«Certo, certo.» dice sbrigativa la bionda, prendendomi poi a braccetto, sorridendo.
Le sorrido a mia volta ed incominciamo a camminare.
«Ho scoperto, stamattina, che abiti molto vicino a me, sai?» continua Lisa.
«Davvero? Non ti ho mai vista.» aggrotto la fronte.
«Si! Sono solo due o tre case più in avanti.» annuisce.
A volte sembra una bambina, ma la adoro anche per questo. È così genuina.
«Jisoo, tu dove abiti?» domando, girando di poco la testa verso l'altra.
«Mh... In una casa mezza diroccata poco fuori la città.» risponde a tono basso.
«Hei, non ti preoccupare, non giudico nessuno. Io vivo in un posto dove le pareti sembrano fatte di cartapesta. Ho perfino paura che con la pioggia si sfascino.» scherzo, sorridendole.
Lei ricambia, seppur leggermente.
Arriviamo, finalmente, a casa di Lisa. Quest'ultima si stacca da me e va verso la porta, aprendola poco dopo.
Jennie entra tranquillamente, buttando lo zaino per terra, Jisoo la segue mentre io rimango indietro per togliermi le scarpe.
Chiudo la porta e seguo le voci delle mie amiche che portano ad un salottino di basse dimensioni con una televisione molto vecchia e due divani piccoli.
In uno dei due divani, la mora si getta, trascinando con sé Lalisa e spiaccicandosela al petto. Io e Jisoo ci sediamo negli altri posti rimasti, in attesa.
«Okay, okay- Jen. Fammi mettere il film, su!» ridacchia la bionda, staccandosi.
Col sorriso, si alza ed accende la TV, mettendo quella che riconosco essere una videocassetta abbastanza antica.
«Mio fratello, siccome vive fuori da qui, ogni due o tre mesi, mi spedisce dei film da guardare. Quindi, eccoci qui!‒ prende posto accanto a Jennie. ‒Si chiama "Ritorno al Futuro", mio fratello dice che è bello!»
In pochi secondi, il film parte e in silenzio lo guardiamo. No, in silenzio no. Lisa commenta quasi ogni scena, facendo sbuffare Jisoo e ridere Jennie, io faccio qualche risolino, fermato però dalle occhiatacce della ragazza seduta accanto a me.
Chae-young, arriva dopo circa trenta minuti, sedendosi fra me e Jisoo e incominciando a ridere ad ogni minima battuta.
Sorrido.
Non sapevo che avere amici fosse così bello.
[- - -]
«Mamma, sono a casa!» urlo, rientrando a casa.
Sono circa le sette e ho una fame mostruosa. Per quanto mi sia divertito a stare con le ragazze, adesso voglio davvero mangiare qualcosa, qualsiasi cosa.
«Taehyung-ie, sono in cucina.» risponde mamma.
La raggiungo, dandole un bacio in guancia e ricavando un sorriso come risposta.
«Sei stata a lavoro?» chiedo, poggiando lo zaino su una sedia.
«Esattamente. Mi piace lavorare lì‒ spiega, accendendo il fuoco. ‒Tu, invece? Dove sei stato?»
«Da una mia amica, te la devo presentare.» dico.
«Mh... Amica, eh?» ridacchia, girandosi con le sopracciglia alzate.
Sospiro. Ah, mammina, ma cosa diamine insinui?
«No, madre, non è affatto come pensi tu. In più, credo sia già fidanzata.» replico, sedendomi.
«Uff, che peccato.» si lamenta, tornando a cucinare.
Sul serio crede che a me piacciano le ragazze? Illusa.
[- - -]
«Ciao, Tae, questo è per te.‒ è così che mi saluta Jimin, una volta seduto al mio posto, porgendomi un fogliettino ripiegato. ‒Da parte di Jungkook.» conclude.
Inarco un sopracciglio e prendo il messaggio, aprendolo e leggendole la dicitura.
"Buongiorno, Tigrotto! Oggi alle sedici sono a casa tua, dobbiamo chiarire alcune cosette ;)
-Jung-fighissimo-kook"
Ridacchio per il nomignolo che si è affibbiato da solo e poso il bigliettino nella tasca anteriore dei miei jeans, il tutto sotto lo sguardo attento del mio compagno di banco.
Quando sollevo gli occhi, lo vedo ancora intento ad osservarmi, curioso.
«Che c'è?» sbotto, infastidito.
«Uh- no, niente, solo che... Vi conoscete con Jungkook-ie?» chiede, facendo un piccolo sorrisetto ambiguo.
Arrossisco contro il mio volere e giro la faccia verso la finestra, per non farglielo notare.
«S-Siamo amici, credo.» bisbiglio l'ultima parte, corrugando la fronte.
«Amici, eh?» ripete il biondo, ma non ha il tempo di dire altro che la professoressa di scienze entra, zittendoci.
Per una volta, ringrazio un professore di esser entrato in anticipo.
[- - -]
Esco da scuola, salutando Jimin e le ragazze per poi volare a casa, per sistemare.
Fra qualche minuto dovrebbe arrivare e ‒come al solito‒ sono in ansia. Ho sistemato il salotto, la cucina e la mia camera, non si sa mai ciò che potrebbe accadere.
Il campanello ‒che tanto campanello non è più‒ suona, annunciando l'arrivo di Jungkook.
Asciugandomi le mani sui pantaloni, vado ad aprire, rivelando la sua meravigliosa figura che mi guarda con un sorrisetto appena accennato.
«Tigrotto.» dice a mo' di saluto, entrando in casa.
Chiudo la porta e lo raggiungo. Prendendomi alla sprovvista, il corvino si gira e posa le sue labbra sulle mie, scioccandomi. Per qualche secondo, non riesco a fare nulla, poi ricambio velocemente, allacciando le braccia attorno al suo collo e giocherellando coi capelli che vi sono sulla nuca.
Adoro la sua bocca, è così soffice e poi la diversa pienezza delle due labbra mi fa impazzire.
Ci stacchiamo dopo un po', a corto d'aria.
«Bhe, ciao anche a te, allora.» rido, andandomi a sedere sul divano.
«Proprio un bel saluto, non trovi?» scherza, accomodandosi accanto a me.
«Di cosa dovevi parlarmi?» domando, raccogliendo le gambe al petto.
«Ah, si.‒ annuisce, passandosi la lingua sulle labbra gonfie. Seguo quel movimento con gli occhi. ‒Devi sapere che io sono un tipo preciso, che detta le regole e le fa rispettare, quindi, voglio mettere dei punti anche su questo nostro patto.» spiega.
«Mh? Che genere di regole?» piego la testa verso sinistra, confuso.
«Regola numero uno:‒ annuncia, fiero. ‒I sentimenti non devono assolutamente esser compresi in questo nostro "Patto".» mi guarda come per capire se ho inteso.
Rimango solo un attimo perplesso, quindi non devo farmelo piacere nel senso romantico? Ce la posso fare. Annuisco.
«Bene, regola numero due. Se vogliamo dire di questa cosa ai nostri amici, bisogna parlarne assieme.» continua, tenendo il conto sulle dita di una mano.
Faccio un cenno del capo, d'accordo con lui.
«Terza regola, possiamo innamorarci di altri ma non dobbiamo mischiare le due cose, hai capito?» mi guarda fisso.
«Quindi... Se mi prendo una crush per uno, a te posso dirlo ma non devo confondere quello che faccio con te con quello che faccio con lui?» chiedo, confuso.
«Esattamente, capisci le cose in fretta, Tigrotto!‒ esclama, sorridendo. ‒Per ora, queste sono le tre regole. Se vuoi aggiungere qualcosa, dimmelo e rimedieremo.»
«Okay, sembrano semplici, a dirla tutta.» scrollo le spalle.
Mi aspettavo di peggio, come se avesse qualche kink o che so io.
«Per fortuna tua, non ho kink.» ride, come se mi avesse letto nel pensiero.
Lo seguo anche io, avvicinandomi lentamente al suo corpo.
Ci guardiamo negli occhi per interminabili secondi, poi mi fiondo sopra di lui, infilando subito la lingua dentro la sua bocca. Al corvino ciò non sembra affatto dispiacere, di fatti ricambia, palpandomi perfino il culo.
Ansimo, sorpreso e mi stacco leggermente dalla sua bocca.
«Non ricordo dove è la tua camera... Ti va di mostrarmelo?» sussurra sulle mie labbra, guardandomi malizioso.
Ghigno a mia volta. «Non aspettavo altro.»
Spazio Me:
Hello a tuttiii, che dire, in questo capitolo non è che succeda molto, è più di passaggio che altro, ma nel prossimo- No ok, non so cosa scrivere nel prossimo quindi bho.
Comunque, io vi devo assolutamente ringraziare per le 100+ visualizzazioni, sul serio, grazie grazie grazie.
Nonostante io non sappia cosa metterò nel prossimo capitolo e cosa no (il perché? MIA SORELLA LEGGE QUESTA STORIA, CIAO BRO TI VEDO) ed è imbarazzante lol.
Detto questo, io spero che il capitolo vi sia piaciuto (anche se un po' fa schifo), se è si lasciate un like e commentate, alla prossima!
Bye Bye!
-siamomezzosangue.