Recensioni Brillanti

By GemmeDaScoprire

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'La stella a dodici punte" di LeliaHarriren

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By GemmeDaScoprire

Questa recensione potrebbe apparire più breve e meno approfondita delle solite, per questo ci scusiamo, ma non abbiamo avuto la possibilità di riconsultare la storia prima che venisse rimossa inaspettatamente. Speriamo comunque che la nostra valutazione possa risultare utile.

Titolo: La Stella a Dodici Punte

Autore: LeliaHarriren

Genere: Fantasy

Sottogenere: Distopico

Trama:

Abbiamo una storia corale, colma di intrecci tra personalità e legami, che vanno a formarsi o che fanno parte di un passato di cui siamo solo parzialmente consapevoli. La storia prosegue su questi binari, aggiungendo frammenti di caratterizzazioni sempre più approfondite con il proseguire della trama in modo quasi parallelo. I personaggi mandano avanti la storia interagendo tra di loro, creando alleanze che, siamo certe, diverranno fondamentali con il proseguire della storia.

1. Correttezza grammaticale:

Possiamo vedere una chiara padronanza della scrittura, infatti gli errori che abbiamo riscontrato sono per di più di distrazione. 

- Punteggiatura. C'è qualche incertezza sull'uso delle virgole, ma anche questi sono casi isolati.

Gli aveva spiegato che quegli uomini volevano solo e solo loro per questo erano venuti a cercarli. → in questo periodo funzionerebbe meglio un'aggiunta di una virgola. Perché il ritmo della lettura oltre che dalla punteggiatura è spesso scandito dalla quantità di azioni, e quindi verbi, presenti. Trovare un periodo con più verbi e poca punteggiatura da un senso di frettolosità, che comunque non si ripercuote sul resto della storia, quindi è solo un accorgimenti che facciamo in casi isolati come questo.

Stessa cosa qui: "gridò di nuovo lei e Damian si accorse che stava piangendo."

Harlan nascose il fastidio davanti alla consapevolezza che qualcosa in quella conversazione gli sfuggiva e che per un istante i suoi due compagni di viaggio sembrassero aver condiviso un brandello sbiadito di rassegnazione e rimpianto.

Ancora qui: Un rumore la colse alle spalle, stuzzicando i suoi sensi perennemente all'erta con l'adrenalina di una nuova scoperta ma finì per inciampare su uno di quei sassi vischiosi per una caviglia malmessa e ricadde in acqua con un tonfo contrariato prima di scoprire l'identità del disturbatore.

Ad ogni modo è un errore che capita poche volte, ma ti consigliamo di rivedere un attimo queste parti per evitare di spezzare il buon ritmo narrativo altrimenti creato.

di sbobba ingurgitata Windom —> c'è un complemento di vocazione, quindi sarebbe necessaria una virgola prima di Windom.

Io invece sono Franklin Windom, e, a onor del vero —> la punteggiatura in questo periodo non funziona proprio, perché in questo modo si rende un inciso una congiunzione invece necessaria.

E forse, non era neppure un'idea totalmente inconcepibile → La punteggiatura in questo periodo sarebbe più corretta così: E, forse, non era neppure un'idea totalmente inconcepibile.

Si sosteneva, inoltre, che, come la loro isola, anche gli stessi → attenzione agli incisi, così tante virgole non sono necessarie, perché rendono il periodo intricato in modo non necessario.

Proprio per questo utilizzo delle virgole alcuni periodi tendono a risultare un tantino lunghi e difficili da seguire fino alla loro conclusione. Ti consigliamo quindi di rivedere come gestire gli incisi, per il resto non abbiamo notato nulla fuori posto.

- Verbi. La storia è narrata al passato, una scelta tipica per il fantasy, che abbiamo apprezzato e che è stata gestita al meglio. Non abbiamo notato errori di coniugazione o coerenza temporale.

- Altro. Attenzione alle ripetizioni:

Lei si sentì percorrere da un fremito mentre una goccia di sudore freddo le scendeva impavida lungo il collo e si mischiava al sudore acre della corsa e della fatica." →  ripetizione, il periodo funziona bene anche così: "Lei si sentì percorrere da un fremito mentre una goccia di sudore freddo le scendeva impavida lungo il collo e si mischiava a quello acre della corsa e della fatica."

Ormai l'unica attività che rendeva degna di nota la sua vita insapore era la meditazione culturale e segreta che svolgeva a favore dei piccoli nuclei del Movimento Indipendentista e i lunghi pomeriggi trascorsi a tradurre in Amar i grandi saggi dei disertori unitari erano la sua unica gioia. —> il concetto viene ripetuto all'inizio e alla fine della frase. Crediamo che rimuovere "erano la sua unica gioia" possa rendere il periodo scorrevole senza cambiarne il significato.

Uno dei tre, allappato ed elegante in una divisa abbottonata fino all'ultimo bottone —> Abbottonata e bottone suonano un po' ripetitivi.

Sempre nello stesso capitolo, abbiamo la parola "porta" ripetuta tre volte nel giro di due paragrafi. Capiamo che trovare sinonimi per un qualcosa di così specifico sia a volte difficile, ma anche rigirare un po' le frasi può aiutare a togliere le ripetizioni.

Ci sono alcuni refusi di distrazione/battitura come:

un espressione —> un'espressione

fosser stati destinati qualcuno → a qualcuno

non avrebbe di certo rivelato i suoi piani i primi sconosciuti —> ai

dare fuoco all'intero ala nord —> intera

Consapevole di casa avrebbe significato per loro —> cosa

volteggiò timidamente ina danza verdognola prima di...—> in una, supponiamo sia quello che intendevi scrivere

in un corpo così minuti → in un corpo così minuto

Negli ultimi giorni aveva versato fin troppe lacrime fin troppo. → attenzione alla ripetizione qui.

"Non... gli farete del male se vi seguirà?" → pensiamo sia semplicemente un errore di battitura nel primissimo capitolo, perché quelli che cercano di catturarla sono interessati a lei piuttosto che al fratello, visto anche l'accordo che propongono, quindi dovrebbe essere "seguirò".

Aveva provato a dormire ma non ci era riuscito, tenuto sveglio per l'ennesima volta dal peso del rimorso e dal risuonare fastidioso di aneddoti di vita vissuta non gli appartenevano —> che non gli appartenevano.

"La scena che si aprì davanti ai suoi occhi fu tanto spettacolare da spazzare via le sue incertezze, almeno per un'istante". --> Istante è maschile, non ha bisogno dell'apostrofo.

2. Narrazione:

- Terminologia. Un lessico davvero ben curato e utilizzato al meglio, i termini non sono mai usati a sproposito e nella narrazione, nelle descrizioni, tutto questo dona un che di evocativo che aiuta moltissimo la storia a distinguersi. Viene definito così uno stile che cattura il lettore in un fiume di descrizioni e introspezioni nei momenti più calmi, e pura tempesta nelle scene d'azione come nel prologo.

Inoltre abbiamo apprezzato moltissimo come ogni cosa sia studiata per fare parte del mondo che hai creato, dalle misure di lunghezza, al modo in cui viene scandito il tempo. Ogni cosa ha una sua definizione precisa, e non si può fare a meno che sentirsi parte di un mondo totalmente originale. L'unico punto che ci sentiamo di rivedere è l'inserire qualche piccola spiegazione o traduzione dei termini che fanno parte del mondo dei protagonisti, soltanto perché non tutti i lettori potrebbero coglierli al volo.

- Descrizioni. Il mondo che è stato creato è sicuramente originale, vasto e interessante. Crediamo tuttavia che le descrizioni non gli rendano giustizia. Quando si crea un qualcosa di così unico è molto importante dare l'occasione al lettore di immergervisi totalmente. Per questo consigliamo di studiarle un po' di più; non devono per forza essere lunghe descrizioni di luoghi e ambientazioni, bastano piccoli dettagli e particolari, e vedrai che riuscirai a catturare fin dall'inizio, piuttosto che solo con l'ottima immersione che sei riuscita a creare negli ultimi capitoli.

Prendiamo per esempio la trasformazione delle chimere nel capitolo 9.2, vediamo come erano prima, e come sono nella loro forma umana, ma in che modo mutano? È un processo magico, magari colmo di magia luminosa, o un processo fisico, in cui le loro forme mutano, le ossa si spezzano per cambiare forma? Questi sono semplici e brevi esempi, ma crediamo che analizzando un po' di più questa scena la si possa rendere ancora più interessante.
Basta poco, qualche parola in più, piccoli dettagli, e vedrai che ogni cosa avrà una nuova luce. Un altro punto che sentiamo di far notare, a proposito delle descrizioni, è qualcosa riguardo la loro anatomia. Viene narrato che Suryen può rigenerarsi, ma con l'avvenimento che accade dopo si scopre che ciò non è possibile agli occhi. Per quale ragione? Perché proprio gli occhi sono un punto debole? Sarebbe stato interessante qualche piccolo approfondimento sull'avere due cuori o comunque qualcosa di differente dalla nostra fisiologia. Capiamo tuttavia il fatto che la complessità di questa storia richieda già diverse spiegazioni, e che quindi ci sia il rischio di dilungarsi ancora di più. Ovviamente poi spetta all'autrice capire dove collocare tutte le descrizioni e spiegazioni in modo da rendere fluida la lettura.

- Dialoghi. I dialoghi risultano sempre verosimili e vari, anche forse non c'è una grande distinzione tra i personaggi sotto questo aspetto, infatti parlano un po' tutti allo stesso modo. Sappiamo che questo è metodo difficile da apprendere e creare, ma in questo modo i personaggi sarebbero in grado di distinguersi ancora di più ed emergere dalle pagine.
Abbiamo apprezzato moltissimo l'inserimento e l'invenzione di dialetti e lingue differenti, cosa che sicuramente aiuta a dare definizione a questo universo che hai creato.

- Ritmo della narrazione. Sul ritmo c'è un po' da dire, abbiamo trovato la lettura scorrevole in alcuni capitoli più di altri. Prendiamo per esempio il primo capitolo di Suryen, che tiene attaccati allo schermo a ogni passaggio, a ogni linea di dialogo ed evento con una forza incredibile. Se però poi passiamo al capitolo successivo c'è da far notare che la sensazione è totalmente differente, e può essere per via della situazione diversa, ma le varie e prolungate spiegazioni rendono la lettura più pesante, seppur inserite sapientemente in una "lezione". Evitare un info-dump si può fare spargendo le informazioni lungo vari capitoli, ma capiamo che il mondo da te creato siamo molto esteso ed elaborato, e che quindi non sia sempre possibile spiegare con calma ogni cosa senza rimanere indietro o lasciare buchi.

Abbiamo trovato questo stile in grado di adattarsi a ogni situazione e descrizione, non abbiamo infatti mai riscontrato delle mancanze in scene particolari, se non questo cambio di cui abbiamo parlato poco sopra.

3. Analisi completa delle tematiche:

Una narrazione che viene arricchita dalla fondamentale tematica dei legami, abbiamo infatti Jill e Damian, abbiamo Suryen e Kouen che creano una sorta di parallelismo a loro volta collegati fra di loro in un intreccio ben pensato. Ogni personaggio si relaziona in modo sempre differente con coloro che lo circondano, e si vanno a creare dialoghi, relazioni, legami sempre originali. Siamo infatti ansiose e davvero molto interessate a vedere come tutto questo influirà sullo sviluppo della trama interna.

Un'altro aspetto molto impostare è il peso della razza, perché pare infatti ciò che spinge molti personaggi ad agire in un certo modo, a prendere certe decisioni e come reagire. È una tematica che nonostante tutto resta molto attuale e importante da definire e trattare con la giusta delicatezza e intelligenza, e troviamo che tu stia facendo un buon lavoro nella sua caratterizzazione e sviluppo. Viene sempre trattata con una certa consapevolezza e giusta attenzione.

In contrasto poi con il regime tirannico, abbiamo la sua controparte, la necessità di ribellione e libertà, che è l'elemento fondante che porta insieme gran parte dei protagonisti, l'elemento che crea la scia su cui la storia e i personaggi si muovono intorno al decimo capitolo, se ricordiamo bene, in cui si presenta questa isola che si trasforma nel rifugio quasi paradisiaco in cui non esistono catene o prigionie. 

Se poi vogliamo scendere ancora più in profondità, si può notare una certa tendenza verso la tematica dell'oltreuomo, che va ad applicarsi ai figli di Mneme, queste creature superiori e per questo temute che, potenzialmente, potrebbero innalzarsi al di sopra di chiunque altro. Naturalmente questo crea timore nelle persone normali, che seguono poi la tipica mentalità nutrita di paura e sfiducia nei confronti di queste creature differenti. Questo è quindi l'aspetto fondamentale, che può essere riflesso in parte in quello della razza, la paura del differente e come questo va a influire nel comportamento di certi individui o gruppi.

4. Originalità:

- Impatto iniziale. L'impatto iniziale è di certo d'effetto, il titolo è abbastanza intrigante anche se un poco lungo, e la copertina risulta chiara e leggibile, anche se c'è da dire che richiama di più l'idea di un fantasy ambientato in un mondo puramente high fantasy, magari un po' desertico per via dei colori.

- Originalità della storia nel complesso. L'originalità è sicuramente uno dei punti forti, perché la storia ha molti elementi, rendendola molto varia, molto ben studiata e con spunti sempre interessanti, non è mai facile capire cosa ci aspetta nel capitolo successivo, perché il mondo è tanto particolare da lasciare aperte infinite possibilità. Per contro forse rischia di essere un po' dispersivo e c'è il rischio che per questo si perdano dettagli (come annotato nella sezione delle descrizioni). Il mondo creato risulta quindi davvero molto originale, il che si nota soprattutto grazie all'attenzione ai dettagli, e questo appare evidente fin dal prologo. 

Abbiamo anche una continua contaminazione da altri generi che aggiunge alla particolarità del mondo in cui ci siamo immerse, abbiamo infatti spesso dei richiami alla fantascienza e una forte valenza distopica, che si vanno a mescolare stranamente alla perfezione con le ambientazioni, i personaggi tutti differenti e la storia di per sé.

- Originalità del titolo. Anche questo è sicuramente un punto a favore. Un titolo a effetto che evidenzia il concetto principale della storia. Un titolo che incuriosisce sicuramente e che richiama molto il mondo del fantasy, facendo intuire per l'appunto cosa potremmo trovare al suo interno. Diremmo che il tutto è stato ben studiato per attirare possibili lettori. Crea inoltre questo richiamo al simbolo che fin da subito ci viene presentato nella storia, attirando l'attenzione del lettore su di esso, focalizzando la sua attenzione su quel dato punto.

5. Analisi delle falle:

A causa dell'eliminazione della storia non ci è stato possibile fare un'analisi troppo accurata di questa sezione perché non abbiamo avuto modo di ricontrollare che tutto nel testo fosse coerente, ma in ogni caso durante la lettura abbiamo riscontrato pochissimi buchi di trama, che abbiamo provveduto a riportarti nelle apposite sezioni.

- Contraddizioni. Nel testo abbiamo trovato una sola contraddizione, che ti riportiamo qui sotto in maniera schematica e spartana, poiché si tratta di un caso isolato che non coinvolge la trama, per quanto ci è stato possibile vedere:

Nel prologo, mentre Jill e il fratello corrono, c'è una piccola contraddizione: "non sembrava avere difficoltà a seguire l'andamento precipitoso della sua fuga" → riferito al ragazzo, e invece vediamo nel paragrafo successivo "arrancò il ragazzo".

- Pezzi mancanti. Nei pochi capitoli che abbiamo potuto analizzare, non abbiamo trovato nessun buco di trama, perciò possiamo proseguire senza intoppi con gli altri punti della valutazione.

- Altro. Non è chiarissimo al cento per cento, in questo mondo, a che cosa corrispondano giorni/settimane/mesi/anni, siccome non c'è una spiegazione specifica o un passaggio in cui questa distinzione temporale sia spiegata in modo diretto. Risulta quindi un po' difficile da intuire.

Per quale motivo i nomi di tutte le razze sono scritti in maiuscolo tranne per gli hamesh?
A un certo punto di parla di decenni e millenni, ci chiediamo perché queste misure temporali non siano state rese in linea con le altre. Si penserebbe che siccome il tempo pare scandito diversamente allora anche queste misure più "grandi" ne debbano risentire.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

La caratterizzazioni dei personaggi ci è sembrata essere fin da subito ben fatta, infatti, nonostante i pochi capitoli, sei riuscita a darci la visione di personaggi con psicologie e caratterizzazioni differenziate le uni dalle altre, anche se alcuni escono dallo schermo più di altri perché sono stati maggiormente analizzati. 

Come personaggio principale abbiamo Harlan, un anticonformista rispetto alla politica (dittatura se vogliamo essere precisi) seguita nel suo mondo. Inizialmente vediamo come nel passato sia stato coraggioso e ribelle ma ha pagato care le sue scelte. Lo si potrebbe descrivere come un uomo che ha perso la speranza, un soldato arreso all'evidenza, ma che dovrà ricredersi grazie a un giovane ragazzo e agli altri ribelli che gli ridaranno la forza di combattere. 

A proposito di giovane ragazzo, parliamo di Damian, una creatura tipica di quel mondo che viene considerata abbandonata dagli dei, quindi senza valore se non utile soltanto all'imperfezione per il suo sangue. Infatti esso ha davvero una caratteristica particolare, ossia il semplice contatto permette di eliminare la vita. Possiamo vedere un ragazzo solo, abbandonato a se stesso e vittima delle crudeltà che gli ha fatto subire il mondo esterno, molto malfidente nei confronti del resto della popolazione, non per nulla avrà difficoltà ad avvicinarsi ad Harlan.

Probabilmente sbaglieremo i nomi degli altri personaggi, chiediamo venia all'autrice, ma non avendo il testo, non possiamo controllare se li stiamo scrivendo correttamente. 

Il collega di Harlan è un altro personaggio interessante: un uomo forte, coraggioso, ma molto cinico e pragmatico verso la vita, probabilmente a causa delle sue esperienze. Spesso lo vediamo in scene dove i suoi toni e la sua ironia affilata sembra essere aggressiva, anche se noi l'abbiamo in realtà apprezzato. Sembra non aver timore di morire, come se fosse consapevole che il suo destino sia quello nella sua ottica realistica/pessimistica. 

Su Josa'mael non c'è molto da dire poiché, fin dove siamo arrivate noi nella lettura, il materiale non era sufficiente per inquadrarlo a dovere. Abile ingannatore e bugiardo in buona fede, infatti riuscirà a imbrogliare tutti fingendosi una guardia dell'Imperfezione quando in realtà è un ribelle come Harlan. 

Ultimo ma non meno importante personaggio è Suyren, una delle figlie di Mneme, un'altra ragazza non protetta dagli dei. Donna coraggiosa, paziente e oseremmo dire anche con una soglia del dolore davvero alta a giudicare da ciò che le fanno passare all'interno della sua prigione. Una donna forte e che sa quando è il momento adatto di agire, che non si arrende davanti a nulla e che dimostra la sua ribellione anche di fronte alla morte. Diremmo che questo personaggio potrebbe essere un esempio per molti di noi.

7. Coinvolgimento emotivo:

È, probabilmente, ancora presto per parlare di coinvolgimento emotivo, considerando la quantità di capitoli. Ma si possono chiaramente notare le basi di quelle che potrebbero diventare situazioni molto intense, che sia a causa dei nemici che hanno i protagonisti o dei legami che questi ultimi sono andati a creare tra di loro. Sicuramente il coinvolgimento va man mano crescendo, raggiungendo il suo culmine nel momento in cui scatta il piano di fuga, a causa sia della suspense per l'evolversi della battaglia e per gli eventi fantastici, come l'arrivo delle chimere e Damian e Suyren che mostrano ai lettori le loro capacità.

8. Breve recensione della copertina:

La copertina risulta essere nel suo insieme ben fatta, lo si vede dalla cura con cui tutti i vari particolari sono stati composti insieme nel modo più armonioso possibile. Nonostante questo, presenta alcuni elementi che, se migliorati, potrebbero renderla ancora più bella e vivida. Tuttavia, i punti critici che ti faremo notare sono dettagli che saltano solo a un'occhio ben allenato, talvolta soggettivi, che poco influenzano la qualità oggettiva della copertina.

L'idea in generale è molto originale, difatti non sono presenti prestavolto come avviene solitamente, e la presenza di dettagli che arricchiscono la stella, con l'effetto ruggine, la rendono differente anche dalle copertine che hanno come fulcro qualche oggetto. Perciò, ben fatto.

- Quanto attira a prima vista.  La copertina sicuramente non è banale, tuttavia i colori risultano un tantino spenti e il che non è l'ideale per una cover di un libro fantasy/distopico. Analizzando maggiormente questo punto, l'accostamento delle tonalità aranciate-rosate del motivo a ghirigoro alla texture marrone chiaro risulta essere piacevole, e dà un'idea "soft" e vintage a tutta la copertina, ma proprio a causa della saturazione dello sfondo si crea una netta differenza con il titolo e il bagliore sulla stella, che sono invece di un bianco quasi puro, che rimandano all'occhio un effetto di distacco che non è del tutto gradevole, perché appare come se tutta la copertina fosse spenta, e l'unico punto luce fosse il titolo, il che fa passare tutto il resto in secondo piano. 

Rendeno magari il bianco del titolo più opaco, oppure alzando il livello di luminosità dello sfondo, la resa potrebbe forse migliorare.

- Sintonia degli elementi. Tutta l'immagine è ben equilibrata, non sono infatti presenti elementi in quantità eccessiva che rendano l'immagine troppo pesante. Lo spazio presente è stato ben gestito, tanto che tutti i dettagli sono ben visibili, senza però togliere nulla all'elemento fondamentale.

Un unico appunto può essere fatto, ossia il verificarsi di un effetto di "mini vuoto" a causa dell'ordine scelto per le scritte. Crediamo che l'ordine sottotitolo-titolo-nome autore sia migliore rispetto a quello che è presente: questo per non caricare troppo l'immagine nel suo punto centrale, distogliendo l'attenzione dalla stella al nome autore e il titolo, che sono di grandi dimensioni. Inoltre qualche lieve modifica sarebbe da apportare alle ombreggiature sia della stella che dei font poiché sembrano quasi su livelli differenti, come se il font sembrasse più distante della stella dallo sfondo. A creare questo effetto concorre anche il fatto che, rispetto gli elementi dello sfondo, che presentano bordi più smussati e meno netti, il titolo ha invece I contorni più netti e definiti, e ciò rende la copertina come divisa in due piani: una data dallo sfondo (che è tutto ben coeso, come se fosse tutto ben compattato all'interno di quella che appare una pergamena), e una data dal titolo, che pare trovarsi su un livello totalmente differente, creando un effetto di distacco che soggettivamente ci sembra che rovini la copertina.

Recensione a cura di:

DiopsideGemma

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