Closer to you||choni

By mela_morello

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Le choni meritavano di meglio nella 2 stagione di riverdale così ho deciso di dare loro una storia. Avvertenz... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Nuovi Personaggi
Capitolo 9
Avviso
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12 (Parte 1)
Capitolo 12 (Parte 2)
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Avviso 2
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24 (parte 1)
Capitolo 24 (parte 2)
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Speciale di Natale
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49

Capitolo 43

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By mela_morello

Passati vari minuti, in cui erano rimaste abbandonate l'una tra le braccia dell'altra, scambiandosi dolci e delicate carezze, Toni decise di uscire. Baciò la guancia di Cheryl e poi si allontanò lentamente tra i brontolii della rossa.

"Perché?" Chiese lei aprendo gli occhi e facendole capire il resto della domanda. Stavano così bene.
"Perché stare rannicchiata sul pavimento gelato di una doccia non era nei miei piani per questa mattina" sorrise tenendosi alzata col braccio rimanendo lo stesso a pochi centrimetri da Cheryl.

"E cos'avevi in mente di fare?" Alzò un sopracciglio fissandole le labbra.
"Non lo saprai mai se non usciamo da qui" sorrise di nuovo all'espressione di Cheryl fissa sulla sua bocca.
"Mh mh" l'altra annuì e socchiuse le labbra.
"Non nascondi neanche il fatto di volermi ba-" non finì in tempo la frase che due labbra morbide inghiottirono le sue in una lenta danza.

Toni rise appena dopo essersi staccata da Cheryl e poi uscì dalla cabina. Si asciugò velocemente con l'accappatoio e si strofinò i capelli con un asciugamano.
Finì di fare le sue ultime cose lasciando la rossa sotto la doccia a lavarsi e poi tornò in camera.

Sapeva che quando Cheryl sarebbe uscita da lì la situazione si sarebbe 'magicamente' trasformata, e sarebbe diventata pesante per entrambe. In quella cabina di sentiva come in una bolla di sapone protetta e riparata dal resto del mondo, ma ne era uscita ormai. 

Stupida, stupida, stupida.

Beh allo stesso tempo, pensandoci, non poteva rimanere lì sotto per sempre...

Decise di stendersi sul letto e accendere l'enorme tv che aveva voluto provare dalla prima volta che l'aveva vista. Rimase lì davanti per una mezz'ora buona, con l'accappatoio e centinaia di cuscini intorno a lei. Si sentiva Fallon Carrington di Dynasty.

Spense il cervello per tutto quel tempo, non voleva pensare. Era stato un bel risveglio e non intendeva rovinarlo con le sue insicurezze. Però le era naturale sorridere riportando la testa a quel ti amo.

Come poteva non farlo? Cheryl le aveva detto che l'amava. Ogni volta che ci pensava una risatina usciva dalla sua bocca. Sembrava tutto così perfetto. Tranne per il fatto che le stava per venire una paralisi facciale per tutte le volte che le sue labbra si piegavano all'insù.

Appena sentì la porta del bagno aprirsi, si girò verso la persona che ne stava per uscire
"Ce ne hai messo di tempo" disse ironica.
"Questi capelli non si asciugano da soli" se li inidcò platealmente e poi si morse il labbro. In verità voleva solo ritardare quel momento al più lontano possibile. Rimasero a guardarsi da lontano per alcuni secondi imbarazzanti.

"Cosa vuoi fare?" chiese poi Cheryl rimanendo in piedi davanti alla porta del bagno.
"Quanto tempo abbiamo prima che ci caccino?"
"Un paio d'ore" la rossa alzò le spalle dopo aver guardato l'orologio sul comodino.

Toni alzò un sopracciglio maliziosamente mirando ad una cosa in preciso.
"No" rispose tassativamente Cheryl.
"Non sai neanche quello che volevo dire" alzò le spalle mettendosi a sedere.
"Invece si, conosco quello sguardo" sorrise scuotendo la testa all'espressione da cucciolo bastonato che assunse Toni.

"Ok allora vuoi finire di vedere questo film con me?" Propose tranquillamente, ma la verità era che si trovava totalmente nel panico. Non sapeva come muoversi, cosa dire. Provava fastidio a doversi comportare così apaticamente con lei. 

Si spostò di poco sul letto per farle un po' di spazio, dato che era nel mezzo. Lei adorava stare nel centro del letto, questo non era mai stato un problema per Cheryl che adorava rannicchiarsi il più possibile vicino a lei.

Solo che quella volta era diverso. Toni aveva paura che, ciò che era successo nella doccia, fosse solo la cosa di una volta. Dettata dalla situazione. Cheryl aveva ragione: non dovevano uscirne così presto.

La rossa, alla sua titubanza, esitò rallentando il passo. Però arrivò comunque al letto e ci si stese sopra lentamente. Si avvicinò di poco, quel tanto che bastava per sentire il suo calore.
Si girò verso di lei perché la tv era in alto a destra e cioè verso la sua direzione. 

La situazione era a dir poco stressante. Ogni respiro sembrava pesare sul cuore di entrambe. Se qualcuno le avesse viste in quel momento non le avrebbe riconosciute.

"Polpettone rosa? Davvero ti piace?" Cheryl si mise a ridere cercando di sdrammatizzare. Alzò di poco il busto e poi guardò Toni.
"Shh" Lei non si girò neanche, continuando a guardare il film. La rossa rise di nuovo e poi tornò alla posizione precedente.

Nella stanza cadde nuovamente il silenzio.
Nessuno osava proferire parola, avevano troppa paura di rovinare quella calma apparente che si era formata tra loro. I loro respiri erano pesanti e irregolari, avevano quasi timore a venire fuori.

Cheryl dopo un po' si annoiò di tutto ciò e decise di andarle incontro. Si avvicinò ancora di più a Toni e appoggiò la testa sulla sua spalla. La ragazza dai capelli rosa si irrigidì in un primo momento, ma poi rilassò i muscoli e avvolse le spalle della rossa con un braccio.

Quest'ultima sorrise e si strinse di più a lei attirandola con un braccio e accoccolandosi nell'incavo del suo collo. Sorrise. Forse non erano perfette, ma quella sensazione di appartenere a lei non l'avrebbe scambiata con nessuna cosa al mondo.

Intrecciarono le gambe e Toni la strinse anche con l'altro braccio continuando a guardare la tv. Le scene andavno avanti, le persone parlavano e la storia prendeva forma.

Caso volle che il film che stvano guardando era una commedia ed era arrivata quasi alla fine: cioè alla parte del 'vissero tutti felici e contenti'. La protagonista, o quella che sembrava tale dato che nessuna delle due aveva seguito il film, prese l'altro tipo per una guancia, l'accarezzò e poi si baciarono.

Erano in un campo di grano e lei indossava un vestitino rosso mentre lui era vestito normalmente con una t-shirt nera e dei jeans.
Si separarono e ad entrambi scese una lacrima.
"Mi mancherai" disse lui poggiando la sua fronte a quella della ragazza.

"Sai che ti amo e ti amerò per sempre, ma non siamo destinati a stare insieme" lei sorrise addolorata "ci facciamo solo del male". Un'altra lacrima lasciò il suo volto mentre continuava ad accarezzargli la guancia. Si baciarono un ultima volta e poi lei si allontanò lasciandolo in mezzo a qul campo desolato.

Questo fece molto pensare Toni. Vagamente quella frase le ricordava di lei e di Cheryl e di ciò che aveva realizzato nel primo periodo in cui l'aveva conosciuta. E se l'avesse persa veramente? E se forse stare vicine faceva più male che bene?

La ragazza dai capelli color miele salì su una macchina lussuosa e andò via per sempre. Lui sussurrò un 'ti amo anch'io' e poi sorrise malinconico, sapendo che aveva perso forse la persona più importante della sua vita, ma che era la cosa giusta, perchè avevano il dovere di vivere senza il timore di doversi ferire ancora un'altra volta.

A Toni si inumidirono gli occhi e quando Cheryl si alzò il volto per guardarla e dire qualcosa, lei si allontanò immediatamente spegnendo la tv.
"Chiamiamo il servizio in camera?" si alzò dal letto e mise le mani sui fianchi. Cheryl serrò le labbra e annuì, non voleva questo per lei. Per loro.

Anche se conosceva la sua indole a scavalcare i problemi allontanandosene, le sembrò strano che la sera prima era tanto determinata a parlare con lei e a risolvere i loro fraintendimenti; mentre ora l'unica cosa che faceva era scappare, di nuovo. Cheryl poteva essere comprensiva ma fino ad un certo punto. Si erano anche dette ti amo per la prima volta neanche un'ora prima e ora si comportavano come due perfette estranee.

Toni prese il telefono dal comodino e compose il  numero della reception. Aspettò che qualcuno rispondesse, ma dopo quattro squilli ancora non aveva sentito nessuna voce.
Cheryl scosse la testa e poi si alzò posizionandosi di fronte a lei. Le prese delicatamente il telefono di mano
"Che?" Toni la guardò cercando spiegazioni senza trovarle.

Cheryl aveva abbassato lo sguardo rendendo indecifrabili i suoi pensieri.
Quando però i suoi occhi si incastrarono con quelli della più bassa, Toni poté scorgervi una supplica. Era rimasta con le labbra socchiuse per il gesto e in lontananza si sentiva la signora della reception, che finalmente aveva risposto, urlare sperando di ricevere una risposta.

"Non c'è bisogno di fare tutto questo" con la mano che non aveva usato per abbassarle il telefono le accarezzò la guancia e Toni si cullò a quel gesto chiudendo gli occhi e posando una mano sulla sua.
La strinse di poco e poi l'allontanò rifissando gli occhi in quelli della più alta.

"Hai ragione" annuì convinta e poi rimise il telefono al suo posto.
Cheryl la guardò vittoriosa, si morse un labbro e poi si mise a sedere sul bordo del letto. Toni la seguì e inerme rimasero a guardare fuori dalla finestra.

"Mi dispiace" iniziò la rossa con voce debole "non dovevo saltare alle conclusioni senza conoscere la verità" guardò in basso non avendo il coraggio di girarsi verso Toni.
"Vederti lì con lei mi ha fatto male" confessò poggiandosi una mano sul pettoe  ricordando la fitta che aveva provato quella mattina.

"Soprattutto dopo la sera in discoteca. Cosa avrei dovuto immaginare? Che non è mai successo niente tra voi? Che siete solo ottime amiche che pomiciano in un locale? Ok, forse sono stata un po' avventata. Avrei dovuto parlarti subito di questa cosa e non pensare fosse tutto risolto con una scopata nel bagno" aveva gli occhi umidi e era sicura che anche per Toni fosse così.

"Per la cronaca, non mi è piaciuta per niente" sorrise guardando in alto e asciugandosi una lacrima prima che cadesse.
"Ovvio; sei tu quella passiva" sorrise l'altra spintonandola con una spalla.

Cheryl scosse la testa.
"Forse. Ma non è per questo, non eravamo noi. Non esistevano insieme, c'ero io e poi c'eri te. Non volevo andasse così" tornò impassiva e iniziò a torturarsi le dita.
"Tu hai deciso di sbattermi in un bagno, io semplicemente non mi sono opposta" sorrise alzando le spalle.
"È stata quella tipa che mi ha fatto uscire pazza. Io-Mi sono costruita troppi castelli in aria...vero?"

Finalmente si girò verso Toni. Cercava la sua opinione, la sua risposta, un suo consenso.
"No" la più bassa scosse la testa
"Voglio dire, sì, però avrei reagito allo stesso modo" sospirò "ma non ti devi preoccupare di Crystal, non ci rivedremo mai più" iniziò a oscillare le gambe, non arrivavano al pavimento. Si girò verso Cheryl per un millesimo di secondo e poi tornò con lo sguardo a terra.

Non ce la faceva a guardarla, aveva capito che aveva sbagliato. In realtà la sua voleva essere solo una ripicca per il fatto di dover tenere nascosta la loro storia a sua madre. Ma non era colpa sua, Cheryl non c'entrava niente, l'unica cosa che voleva era che loro potessero stare insieme senza troppe difficoltà. L'aveva fatta stare male inutilmente, anche se non avrebbe mai pensato che le avesse potute vedere a quel tavolo insieme.

"E anche se fosse non succederà nulla te lo giuro" Cheryl sorrise a quella piccola promessa. Ma poi si accorse che Toni non riusciva ad alzare lo sguardo verso di lei e tornò a osservare il cielo azzurro oltre la finestra.

"Sai, quando mio fratello è morto pensavo che per me sarebbe stata la fine. Con mia madre e mio padre, e il carattere che mi ritrovo, non sono mai riuscita a trovare qualcuno che mi volesse davvero bene, tranne lui. Era la mia ancora, il mio tutto. Quando avevo paura lui mi rassicurava, quando succedeva qualcosa di brutto a scuola lui era lì per me, quando mia madre se la prendeva con me lui mi proteggeva" sorrise al ricordo del fratello.

"Non sono stupida avevo capito che era il preferito, era un maschio, era persino più grande di me. Maledetti 10 secondi" rise con gli occhi lucidi ma pieni di rancore e anche Toni sorrise per l'ultima frase.

"Non mi importava molto però, perché io avevo lui, il vero lui. Quello gentile e premuroso. Mi bastava guardarlo negli occhi per sentirmi meglio." Scacciò via una lacrima.

"È stato il giorno peggiore della mia vita" Cheryl non lo specificò, ma Toni capì. "La parte più brutta però è stata rendersi conto della sua assenza. Svegliarsi ogni giorno con quella sensazione... come se ti mancasse qualcosa" gesticolò con la mano e respirò profondamente.

"Pensavo non avrei mai riempito quel vuoto. Ho considerato tante volte la possibilità di suicidarmi, ma in ogni occasione mi ripetevo che lui non avrebbe voluto una cosa del genere per me. Mi ripetevo che l'avrei superata, che prima o poi avrei trovato qualcuno che potesse... amarmi?" Alzò lo sguardo. Gli occhi bruciavano e il petto ancora di più.

"Perché ci hai provato?" Chiese Toni con la voce strozzata. Le faceva male riportare a galla quei ricordi e sentire il racconto di Cheryl la dilaniava. Come si sentisse persa e sola... sentiva quel dolore come suo ed era straziante.
"Ho perso la speranza" alzò le spalle e non riuscì a fermare una lacrima che le rigò la guancia.

"La verità. Io- quando ti ho vista con Jughead ho capito che nessuno sarebbe mai riuscito ad accettarmi-"
"Quindi è colpa mia?" Sussurrò la ragazza dai capelli rosa con le lacrime agli occhi. Alzò lo sguardo e finalmente guardò la rossa negli occhi. Ci notò una tale confusione ma anche una certa contraddittorietà.

"No" scosse la testa poggiandole una mano sul braccio fermamente.
"Tu non hai nessuna colpa. È stata solo una prospettiva sbagliata al momento sbagliato" sorrise cercando di convincerla. Toni guardò prima la sua mano e poi lei.

La baciò d'impulso trasmettendole l'amore che provava per lei e la paura che aveva avuto di perderla, sia su quel ponte che la sera prima.
"È stato orribile" disse a fior di labbra e una lacrima si mischiò a quei respiri. Solo in quel momento Cheryl capì quanto lei avesse sofferto e si sentì inevitabilmente in colpa.
"Lo so, scusa" disse la rossa.
"Non lo fare più" la pregò e raccomandò con le lacrime agli occhi.
Cheryl scosse la testa e si morse il labbro.

Toni le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e con i pollici le accarezzò le guance portandosi dietro le lacrime.
"Ti amo troppo per sopportare l'idea di perderti" continuò con quel gesto mentre Cheryl aveva infilato le dita tra i suoi capelli.
"Ti amo anch'io" la rossa sorrise a quella consapevolezza. Finalmente avevano risolto anche questo punto nella loro storia. Ora potevano andare avanti con le loro vite.

Toni la ribaciò e la spinse sul letto stendendosi sopra di lei. Il suo cuore traboccava di gioia per la consapevolezza che quel ti amo era sincero e che riusciva a resistere anche a discorsi o situazioni del genere.

Quel bacio non si evolse in altro. Rimasero su quel letto abbracciate scambiandosi parole di conforto, fino a che non dovettero separarsi per tornare alle proprie case. Toni aveva cercato di convincere Cheryl a stare un altro po' insieme, ma lei aveva rifiutato per paura che sua madre se la prendesse.

La ragazza dai capelli rosa aveva annuito triste, ma comprensiva. Alla fine aveva capito che il vero problema era Penelope e non la sua ragazza. Questo non la consolava affatto, eppure l'avrebbe accettato solo per Cheryl.

N\A: Lo so è da un po' che non aggiorno, I'm so sorry. Comunque ecco il nuovo capitolo spero vi sia piaciuto e niente.

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