Closer to you||choni

Par mela_morello

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Le choni meritavano di meglio nella 2 stagione di riverdale così ho deciso di dare loro una storia. Avvertenz... Plus

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Nuovi Personaggi
Capitolo 9
Avviso
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12 (Parte 1)
Capitolo 12 (Parte 2)
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Avviso 2
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24 (parte 1)
Capitolo 24 (parte 2)
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Speciale di Natale
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49

Capitolo 40

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Par mela_morello

Quella sera ci sarebbe stata una festa al four season per Halloween organizzata da Veronica e un certo suo amico da New York: Nick st Clair.

Ovviamente Cheryl non poteva non esserci. Aspettava questo momento da quando la mora le aveva comunicato le sue intenzioni circa una settimana fa.

Amava il four season e ancor di più l'idea di un party super esclusivo. Quello che soprattutto l'aveva convinta era la possibilità di passare una bella serata con Toni senza inventare scuse. Per fortuna sua madre adorava Veronica, più che altro amava i soldi dei suoi genitori e il posto che la famiglia Lodge occupava nella piramide sociale di Riverdale, ma poteva andare lo stesso.

L'unica cosa che magari non sarebbe andata secondo i piani era la parte che comprendeva la sua ragazza(?). Non si parlavano dalla mattina prima, quando lei le aveva spudoratamente mentito su quello che aveva fatto a colazione.

Eccetto per il messaggio del 'buongiorno' e qualche chiamata che aveva ricevuto e a cui non aveva rispsto da parte di Toni, Cheryl non aveva avuto un contatto con lei. Le si stringeva il cuore pensando al fatto che forse l'avrebbe rivista quella sera.

Infondo lei e Veronica, dallo chalet, erano diventate molto amiche. Per non parlare del suo rapporto con Jughead e se avesse avuto almeno un po' di coraggio si sarebbe presentata per darle qualche spiegazione e ammettere le sue colpe.

Girò la testa provocando quel rumorino fastidioso che fanno i cuscini quando ti ci muovi sopra e guardò il vestito che si sarebbe dovuta mettere quella sera. Era poggiato a caso sulla sedia della scrivania insieme agli accessori che ci avrebbe abbinato.

Si alzò dal letto per metterselo, ma si accorse subito dopo di non trovare le orecchie. Spostò la sedia di slancio e aprì i cassetti alla ricerca di quel dannato cerchietto. Lei DOVEVA trovarlo.

Aveva pensato a tutto, aveva scelto quel costume con Toni. L'aveva obbligata a girare una decina di negozi per trovare quello giusto per entrambe.

***
"Cher siamo in giro da 4 ore, prendiamone uno e basta. Non dobbiamo vincere un concorso" disse sbuffando e cadendo esausta a sedere per terra addosso ad una colonna.

La rossa rimise un costume da zombie/infermiera a posto e le andò incontro pregandola con lo sguardo.
"Dai T.T é importante per me e poi non ti ho obbligata io" la prese per mano per convincerla ad alzarsi
"Cosa?" Esclamò facendo finta non fosse andata così.
"Ti ho detto di non venire e tu hai risposto 'nessuno mi dice cosa devo fare'" la prese in giro imitando la sua voce
"E mi hai seguita. Quindi ora alzati"

Strattonò il suo braccio, anche lei era abbastanza stanca, ma Toni invece di alzarsi la tirò a se facendole perdere l'equilibrio. Cheryl ridacchiò e poggiò una mano alla colonna per sostenersi.
"Che fai?" chiese guardandola negli occhi a pochi centimetri dal suo volto e facendo cadere i capelli davanti.

"Ho bisogno di una pausa" disse alzando un sopracciglio. La più alta iniziò a provare dolore alle gambe per la posizione in cui era. Si piegò verso di lei e Toni chiuse gli occhi alzando il volto.
"Prima troviamo i costumi, poi potrai prenderti tutte le pause che vuoi"

Sorrise alzandosi e tenendola sempre per mano. Toni rimase sbigottita appena aprì gli occhi e si accorse che la sua ragazza si era allontanata da lei.
"Ma-" lei sorrise di nuovo divertita da quella situazione e Toni fece lo stesso nel vederla contenta per la sua 'vittoria'.

Si alzò affaticata esagerando un tantino per far pesare a Cheryl la sua stanchezza e continuò a seguirla per i vari negozi.

"Perchè non prendiamo queste?" propose la più bassa indicando delle tute in lattice nere dopo altri 20 minuti. Non ce la faceva più a stare in piedi e vedere vestiti di tutte le forme e i colori.
"Le ho viste prima, non hanno senso" la guardò qualche secondo giusto per darle attenzioni, poi tornò a far scorrere quelle grucce. Toni storse lo sguardo sorridendo ironicamente.

"Dico sul serio, poi sopra possiamo aggiungere... che so" si guardò in giro e vide una signora passare con un gatto "delle orecchie da gatto"
Lei sorrise girandosi di nuovo "Davvero?! Dei gatti... questa è l'idea più geniale che ti è venuta?".

Toni la guardò convinta annuendo
"Saremo le catwoman più sexy di tutta la serata" disse maliziosa avvicinandosi a lei e Cheryl rimase come sempre incantata a guardarla.
"Poi hanno la zip e sono facili da togliere" disse con voce roca alzando un sopracciglio e guardando in basso per un secondo, per poi riguardarla negli occhi.

Si guardarono per qualche secondo cercando di vincere quel piccolo gioco di potere.
"E va bene" fu Cheryl ad arrendersi per prima, ovviamente. Toni sorrise vittoriosa, poi andarono alla cassa a pagare e lei sospirò di felicità.
***

E ora non poteva perderne un pezzo. Aprì tutti i cassetti e buttò all'aria i vestiti della sua cambina armadio ma niente. Iniziò a respirare a fatica e gli occhi divennero lucidi. Non voleva perderla. Era la sua ragione di vita, letteralmente. Come avrebbe fatto a rialzarsi? Si sedette ai piedi del letto appoggiando la schiena contro il legno e la testa sulle sue mani in un tentativo di tranquillizzarsi.

Le lacrime iniziarono a cadere sulle sue guance bagnandole i palmi e scendendo sui polsi. Non le piaceva piangere, era così da persone deboli. Eppure non riusciva a non farlo.

Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva quella scena e tutto ritornava a galla. Era a conoscienza del fatto che non era passato neanche un giorno, ma voleva con tutta se stessa che il mondo tornasse alla normalità. Cioè a quella strana realtà a cui era abituata.

Socchiuse le palpebre e scorse un foglio accanto ai suoi piedi. Si pulì le lacrime con la manica del pigiama e lo prese in mano. Un sorriso strozzato apparve sulle sue labbra, era quel famoso ritratto che aveva fatto di Toni. Riguardandolo si accorse che non le rendeva giustizia, era molto più bella dal vivo.

Un'altra lacrima scese sulla sua guancia e lei l'asciugò prontamente. Si alzò e si diresse verso la sua scrivania evitando le cose per terra: la sua camera era diventata un casino. Lo ripose delicatamente dentro l'ultimo cassetto quasi ai piedi della scrivania e si accorse del cerchietto sotto il mobile. Lo prese delicatamente e si andò a preparare.

"Ah ah ah" lo zio la richiamò prima che lei si mettesse la giacca "fatti vedere" si alzò con sguardo orgoglioso dalla poltrona del soggiorno e Toni si girò sorridendo aprendo le braccia.

"Sei bellissima" esclamò poggiando le mani sulle sue spalle per poi abbracciarla. I suoi occhi si inumidirono.

"Zio" gli diede delle pacche alla schiena "non mi sto sposando, sto andando ad una festa" sorrise affettuosamente.

"Si.." scosse la testa " si lo so" si asciugò gli occhi col pollice "è solo che sei cresciuta così tanto" sorrise malinconico. Lei abbassò la testa arrosendo di poco.

"Però non ti sembra di andare troppo scoperta?" chiese apprensivo anche se non voleva una risposta
"Zio!!" lo richiamò
"Sto solo dicendo che-"
"Posso mettere quello che voglio? Grazie" finì la frase al posto suo.

Lui strinse le labbra e scosse la testa contrariato.
"Va bene, va bene. Ma stai attenta" si raccomandò preoccupato.
"Sono in una gang. Ricordi?" disse sicura di se.
"Già" sembrò ricordarsene solo in quel momento "sembri tanto tua madre" la guardò con nostalgia "sono sicuro sarebbe orgogliosa della persona che sei diventata".

Sorrisero entrambi "grazie", Toni guardò suo zio con gratitudine anche per la persona fantastica che era riusicta a diventare nell'ultimo mese.
"Ora vai, non fare aspettare troppo Cheryl" disse sicuro spingendola verso la porta.

"Come fai a sapere che ci sarà anche lei?" prese la giacca e le chiavi.
"Ma fammi il piacere, state sempre insieme e mi vuoi dire che stavolta sarà diverso?" chiese ironico
"Torna a casa intera"

Toni salì sulla sua moto e guidò fino a casa di Cheryl. Non si parlavano da un po' e lei non aveva neanche capito perchè. Le aveva mandato un messaggio per la conferma dell'orario in cui sarebbe andata da lei ma non le aveva risposto.

Inoltre non l'aveva vista a scuola quella mattina. La ragazza dai capelli rosa aveva passato tutto il giorno a chiedersi cosa cavolo le stesse succedendo e a pensare a tutte le varie opzioni.

Sperava che ora le avrebbe spiegato quello che le stava succedendo perchè non ce la faceva più a saperla triste senza essere a conoscienza del motivo.

Bussò alla porta e le aprì Penelope, proprio la pesona giusta.
"Ronny!" esclamò con un sorrisetto impertinente.
"Toni" la corresse, quella donna le dava sui nervi "c'è Cheryl?" andò subito al punto non volendo passare un secondo di più insieme a lei.

"Veramente" continuò con quel sorriso "è appena uscita con un ragazzo, un certo Kevin. Davvero carino se devo esprimere la mia modesta opinione" si portò una mano al petto
"Mi dispiace davvero, ma mia figlia è in un momento difficile della sua vita. Ha le idee molto confuse, quindi vorrei scusarmi con te per il suo comportamento. Insomma per averti fatto credere cose non vere" continuò a parlare con quella sua voce stridula muovendo le mani in modo insolente.

"Non so proprio di cosa stia parlando, noi dobbiamo solo andare alla festa di Veronica" scosse la testa.
"Beh, io non posso farci niente." alzò le spalle fintamente triste "abbi una buona serata" sorrise beffarda e poi le chiuse la porta in faccia.

Toni tornò alla sua moto non prima di aver mandato a quel paese la madre di Cheryl e aver provato a chiamare lei, senza risposta ovviamente. Se non fosse stata sicura della sessualità di Kevin era sicura che appena avrebbe visto la rossa l'avrebbe uccisa.

Appena arrivò all'hotel e si fece dire la camera, si precipitò a controllare se la rossa fosse davvero andata lì o avesse cambiato idea.

Bussò e una Veronica felice e un po' brilla le aprì la porta
"Toni!" urlò appena la vide sull'uscio "entra" urlò di nuovo aprendo un braccio pe mostrarle l'ingresso.

Quando entrò nell'enorme camera cercò subito Cheryl con lo sguardo e la vide a sedere vicino a Kevin, anche lei alzò lo sguardo e lo fissò nei suoi occhi. Appena si era accorta che Toni era entrata aveva provato a fare finta di niente ma in realtà si era sentita cadere; e tutt'ora non si sentiva tanto bene.

"Vieni qui" Veronica la prese per un braccio e la portò in un'altra stanza mostrandole dove poteva mettere il giubotto.
"E di là ci sono le camere" possiamo dire che quella camea era più che altro un appartamento.
"Fattelo dire, stai davvero bene vestita così" la squadrò da capo a piedi.

"Beh anche tu" ricambiò il complimento. Veronica aveva un vestito rosa strappato in alcuni punto.
"Tu e Cheryl siete davvero coordinate" con tutta la fretta di Veronica, Toni non si era neanche acccorta che la rossa, alla fine, aveva deciso di usare quel costume.

"Mi domando perchè non siate venute insieme" chiese scherzando
"Me lo chiedo anch'io" aggiunse la più bassa con tristezza e Veronica rimase sorpresa, non pensava potevano essserci problemi tra di loro: erano così perfette insieme.

Appena Toni era uscita dalla sala principale Kevin si era azzardato a chiedere spiegazioni a Cheryl.
"Allora.. mi dirai perchè sono dovuto venire io a prenderti?"
La rossa buttò giù un altro sorso della sua bibita alcolica e poi rispose

"Solitamente ti avrei detto che non sono affari tuoi, ma visto che insisti tanto" sospirò, era già, anche lei, abbastanza brilla "mi ha tradita"

Buttò fuori tutto di colpo, aveva assolutamente bisogno di confessarsi con qualcuno e Kevin sembrava la persona più giusta in quel momento.
"Toni?" chiese incredulo. Non avrebbe mai pensato che lei potesse fare una cosa del genere. La vedeva mentre moriva dietro a Cheryl durante le ore di scuola.
"No, la tua ragazza" lui serrò la bocca

"Beh hai provato a parlarle?" continuò tranquillo, sperando di non farla arrabbiare ancora di più. Cheryl si sentì persa, si era resa conto che parlare di cose così personali con lui non era stata una buona idea.
"Non ho bisogno dei tuoi consigli" disse acida per poi alzarsi e andare a prendere altro da bere.

"Cher" Toni le posò una mano sulla spalla mentre lei stava versando il punch rosa nel bicchiere.
"Cosa c'è?" si girò scontrosa riconoscendo subito la sua voce.
"Cher parlami, cosa c'è che non va?" chiese preoccupata.
"Oggi non sei venuta a scuola e non hai risposto alle mie chiamate" constatò scuotendo la testa con voce timida.

"Pensavo fosse tutto apposto tra noi" abbassò la mano dalla spalla al braccio sfiorando la sua pelle nascosta dal lattice.
"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Chiese pregandola con gli occhi di smetterla di comportarsi in quel modo.

Cheryl guardò prima lei e poi spostò lo sguardo sulla sua mano. Dei brividi le percorsero il corpo. Non reggeva quella situazione, le straziava il cuore vedere Toni così e le faceva ancora più male doverla rifiutare.
"Dovresti saperlo meglio di me" socchiuse gli occhi, cercando di assumere un'espressione arrabbiata, ma quello che ne uscì fu qualcosa di totalmente diverso che fece ritrarre la più bassa.

Lei provó a trovare risposte nei suoi occhi neri, proprio non le veniva in mente niente. Sarà stata quella storia di Crystal? Ma era una stupidaggine e l'avevano già risolta.
Cheryl sospirò ironica all'espressione contorta che aveva assunto Toni, era ovvio che stava cercando di ingannarla.

"Si beh, quando ti verrà in mente avvertimi" si allontanò da lei dirigendosi di nuovo a sedere sul divano accanto a Kevin.
"Non è andata bene vero?" Chiese lui che aveva seguito tutta la scena.
"Oh ma stai zitto" sbuffó facendolo ritrarre sulle sue. Quella sera sarebbe stata molto lunga.

N/A: È solo l'inizio.

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