Recensioni Brillanti

By GemmeDaScoprire

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Recensioni Brillanti
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'Selenia - Trono rovesciato' di Corydona
'Broken Souls: let your demons go' di YagaIsBack

'Runadium' di Sayami98

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By GemmeDaScoprire


Titolo: Runadium - La città delle streghe

Autore: Sayami98

Genere: Fantasy

Sottogenere: Paranormale

Trama:

Runadium è il racconto di una strega che, inconsapevole di essere tale, inizia a prendere conoscenza dei propri poteri improvvisamente; difatti, la sera del suo sedicesimo compleanno, dopo la sua festa andata a finire rovinosamente, scrive un racconto che, lentamente, inizia ad avverarsi con il primo fortuito incontro con Hugo, fino alla riscoperta della sua vera natura e delle sue origini. Inizia per Prim un viaggio in cui non solo è costretta ad accettare una realtà che mai avrebbe creduto possibile, ma anche a scontrarsi potenziali nemici senza che le venga data la possibilità di scegliere se farsi coinvolgere da una guerra che potrebbe toglierle qualsiasi cosa: l'amicizia, l'amore e persino la famiglia.

1. Correttezza grammaticale:

Durante la lettura del testo abbiamo riscontrato diversi errori di grammatica e abbiamo provveduto a farti presente solo gli errori più significativi, ma tieni in ogni caso a mente che potenzialmente ce ne potrebbero essere altri che riuscirai a trovare semplicemente facendo un'accurata revisione dell'opera. In ogni caso, ti consigliamo sempre di prestare attenzione, perché la maggior parte degli errori che ti mostriamo sono, per l'appunto, ripetitivi e spesso anche banali, dovuti forse a un po' di disattenzione.

- Punteggiatura.

Gli errori che abbiamo riscontrato nella punteggiatura, per quanto ci possa dispiacere dirlo, sono molteplici: il problema, però, si pone maggiormente per quanto riguarda la componente delle virgole, che andremo ad analizzare in modo più approfondito successivamente. Inoltre, ci sono alcune imprecisioni con la punteggiatura, anche nella trama stessa:

vive la sua vita da anonima anticonformista in serenità, dividendosi tra la scuola, Emily, la migliore amica, e la sua unica valvola di sfogo: la scrittura. —> il ritmo di questo passaggio non funziona molto bene, si tratta di un elenco che presenta anche diversi elementi posti come incisi - come ad esempio Emily - che sembrano parte dell'elenco e non incisi quali sono: in breve, tutte quelle virgole confondono molto il lettore.

Dopo che la sua festa di compleanno va a monte la ragazza, tornata a casa, inizia a scrivere, presa da un'improvvisa ispirazione. —> prima di "la ragazza" andrebbe una virgola, per migliorare il ritmo, di conseguenza potrebbe venire tolta quella prima di "presa da..."

Passiamo ora al punto dolente di questa parte, come preannunciato anche prima: le virgole; molte volte queste mancano dove dovrebbero esserci, in particolare nei complementi di vocazione:

Durante il tragitto per arrivare lì Prim (...) → Durante il tragitto per arrivare lì, Prim (...)

Non appena arrivarono Hugo suonò, senza troppa insistenza, (...) → Non appena arrivarono, Hugo suonò senza troppa insistenza, (...)

Grazie mille per l'aiuto Esperancia —> Grazie mille per l'aiuto, Esperancia

Guardandosi intorno Prim era riuscita —> Guardandosi intorno, Prim era riuscita

Tutto quello che vedete esposto qui in giro è a vostra disposizione ragazzi —> Tutto quello che vedete esposto qui in giro è a vostra disposizione, ragazzi

O in altri casi si nota una mancanza di virgole quando vengono costruiti dei periodi particolarmente lunghi.

Prim notò immediatamente che le persiane delle finestre erano state accuratamente abbassate e che il davanzale del piccolo balconcino raso terra era quasi totalmente spoglio fatta eccezione per un cactus abbastanza moscio che sarebbe morto probabilmente di solitudine —> troviamo ad esempio questo lunghissimo periodo del tutto privo di virgole, ma che contiene ben quattro avverbi, consigliamo di limitarne l'uso perché rendono la lettura ridondante. Va inoltre aggiunto che il termine "persiane" viene usato in modo improprio: esse infatti non possono essere alzate o abbassate, bensì aperte o chiuse: il termine giusto, in questo caso sarebbe "veneziane".

Hugo posteggiò la macchina nel mezzo di una radura ombrosa, nascosta tra i rovi delle piante di mirtilli e i pini che perdevano aghi da tutte le parti e Prim si convinse che non aveva di certo paura che gli si sporcasse la macchina. → questo periodo suonerebbe meglio se ci fosse una virgola o addirittura un punto fermo al posto dell'ultima e.

Se scoprissi che tutto ciò in cui hai creduto fino ad oggi non era altro che una bugia cosa penseresti? —> Se scoprissi che tutto ciò in cui hai creduto fino ad oggi non era altro che una bugia, cosa penseresti?

I tre camminarono giù per una lunga scalinata buia e scoscesa e Prim scivolò un paio di volte aggrappandosi rovinosamente a Gripho per non cadere mentre Hugo brontolava qualcosa sul fatto che dovesse fare attenzione.

Alzò lentamente lo sguardo e vide che aveva davantino bionda con i capelli corti, la pelle che sembrava carta pesta tutta strappata e linee sottili e bluastre che la striavano ogni centimetro del viso e del collo coperto di pustole, le uniche parti del corpo che la pesante tunica lasciasse intravedere.

Si buttò in avanti, su Isobel, con quanta forza aveva in corpo ed un secondo dopo sentì le ossa che si sbriciolavano contro la pietra e qualcosa di affilato che le affondava superficialmente nella carne del braccio.

In altre occasioni abbiamo una quantità eccessiva di virgola, cosa che va a creare un numero eccessivo di incisi anche non necessari, rendendo la lettura meno scorrevole.

le suggerì e Prim arrossì leggermente, sentendosi, in qualche modo, rimproverata.

Camminarono per circa due minuti sempre dritto, brancolando nel buio, poi, improvvisamente, il ragazzo inchiodò

Per qualche istante un silenzio come il piombo calò sulla sala, poi, ad un tratto, Euphenia le sorrise...

In certe occasioni sono poste le virgole tra il soggetto e il suo verbo, errore piuttosto grave ma che per fortuna non succede più di un paio di volte:

Prim, era estasiata

Lo spettacolo, però era raccapricciante

Attenzione ai segni usati nei dialoghi, perché a volte viene usato il meno (-) e altre volte il trattino lungo (–), quest'ultimo sarebbe quello corretto da utilizzare.

- Verbi.

In certe occasioni, anche i verbi utilizzati sono scorretti, perché non sempre seguono la consecutio temporum come di consueto, come ti mostreremo qui a seguito. A parte queste imprecisioni, per il resto non abbiamo riscontrato grandi errori, per cui questi esempi speriamo ti siano esemplificativi per eventuali revisioni del testo.

-Chloe, non ti è arrivato nessun invito semplicemente perché nessuno ti ha invitata- aveva risposto risoluta lei. La situazione si stava mettendo male, lo sapeva, ma non avrebbe rinunciato al suo orgoglio per una reginetta del cavolo. Quella era la sua festa di compleanno e lei non era un ospite gradito. Non gliel'avrebbe di certo mandato a dire. → -Chloe, non ti è arrivato nessun invito semplicemente perché nessuno ti ha invitata- aveva risposto risoluta lei. La situazione si era messa male, lo sapeva, ma non aveva rinunciato al suo orgoglio per una reginetta del cavolo. Quella era stata la sua festa di compleanno e lei non era stata un ospite gradito. Non gliel'aveva di certo mandato a dire.

Continuava a scrivere, era come se non riuscisse a fermarsi. → continuò. Nella frase precedente parli di altro, l'imperfetto è scorretto, oltre che superfluo, in questo caso.

Prim si rese immediatamente conto che fosse → che era. L'azione è già avvenuta e la frase non esprime dubbio o domanda, perciò l'uso del congiuntivo è superfluo.

Come fa a sapere chi fossero i miei genitori? → chi erano

Non lascerei mai che tu ti esponga → esponessi

E la sua testa non faceva che ricordarle che cosa fosse accaduto → era accaduto

il tipo di ragazzo che ci provava non appena ne aveva l'occasione  → avesse

Sicuramente lì troverai qualcosa che li riguardi → riguarda

Sapeva che fosse la cosa giusta da fare. →siccome è una consapevolezza, in questo caso andrebbe "sapeva che era la cosa giusta da fare"

- Altro.

In questa sezione non sono presenti errori molto gravi o grande portata, ma ti facciamo notare alcune correzioni e modifiche che potresti attuare per rendere al massimo la tua opera.

Ti consigliamo di non scrivere parole in blocco maiuscolo, perché fa perdere 'serietà' alla storia, dando l'idea più di un fumetto o di un SMS.

La SUA festa di compleanno? → utilizzare il corsivo sarebbe meglio

Alcune frasi dovrebbero essere riviste un attimino; ad esempio:

e lei era per antonomasia quella che, se qualcuno non le piaceva, non le piaceva e basta. → questa frase andrebbe corretta, perché non risulta avere molto senso.

Vorticavano, davanti ai suoi occhi, quasi parlavano da sole, senza bisogno di leggerle. → senza bisogno di esser lette. Il soggetto in questa frase e quella precedente è diverso, perciò risulta essere sbagliato.

Attenzione alle varie ripetizioni presenti nel testo. Non sono troppo evidenti durante la lettura perché si trovano a distanza tra di loro, il più delle volte, ma tendono a essere fastidiose in quanto se ne incontrano diverse nell'arco di pochi paragrafi.

Vanno corrette le D eufoniche: queste vanno usate se la vocale iniziale della parola seguente è la stessa.

Avrebbe potuto tornarle utile → sarebbe potuto tornarle utile

E' → È

Deglutì, cercando da qualche parte chissà dove in fondo al suo spirito la forza per parlare. → la frase va sistemata, in quanto "da qualche parte", "chissà dove" e "in fondo" tutti assieme è molto pesante da leggere.

Altri errori vari:

della abatjour —> dell'abat-jour

iniziava a fissarla intensamente da un momento all'altro —> Questo passaggio non rende molto bene, perché inserisci due indicazioni temporali che cozzano tra di loro → "iniziava" e "da un momento all'altro"

Oh egregia → O, egregia. La "O" vocativa non vuole l'acca.

Non aveva la più pallida idea neppure di dove dovesse cominciare → da dove

Il quaderno e la piuma erano ancora lì, con tutto ciò che comportava → comportavano.

 La prima pagina si accartocciò su se stessa, iniziando lentamente ad incenerirsi, come se gli fosse stato dato fuoco → a incenerirsi, le fosse.

Termini come ora, adesso, sono incongrui a una narrazione al passato.

-Parla di un ballo- rispose Prim osservando ancora le cicatrici sul suo braccio ci sarà qualche ricevimento a breve?- → Ti sei dimenticata di aprire il dialogo.

2. Narrazione:

La narrazione che hai scelto di utilizzare è molto semplice ed elementare a volte, senza costruzioni troppo arzigogolate, e questo risulta essere la maggior parte delle volte una buona scelta. Certe volte però questa scelta toglie lo spessore alla storia, perché in alcune occasioni sarebbe stato più gradito un approfondimento maggiore dell'ambiente, delle situazioni, dei personaggi: in diversi casi la lettura appare molto scarna, sebbene abbastanza lineare, cosa che poteva essere evitata con un maggiore approfondimento circostanziale. Gli errori che ti abbiamo fatto notare, soprattutto per quanto riguarda la punteggiatura e i verbi, rallentano un pochino la narrazione, così come - a volte - il cambio di soggetto repentino che disorienta non poco. Correggendo questi pochi aspetti che ti abbiamo fatto notare, la narrazione, secondo la nostra opinione, scorrerebbe più fluida, e con l'aggiunta magari di maggiori informazioni, anche più sostanziosa.

- Terminologia.

La terminologia è buona, soprattutto quando vengono inserite delle similitudini. Queste ultime sono sempre varie e suggestive e il modo in cui vengono utilizzate nella storia è funzionale, i termini non sono aulici, ma c'è da dire che questo è un punto che consideriamo a favore, perché in fondo la protagonista è piuttosto giovane e un linguaggio più forbito non sarebbe stato verosimile. I periodi sono sempre chiari e la lettura è quasi sempre scorrevole (se non in piccole occasioni o durante le scene di combattimento, ma di questo parleremo nella sezione apposita), il lessico utilizzato l'abbiamo trovato del tutto adatto a questo genere di storia, unito alla perfezione nel mood generale.

Unico appunto, nel capitolo 8 viene ripetuto spesso, in più occasioni, che un brivido le corre lungo la schiena, il che fa suonare questa descrizione ridondante, prova a cercare altri modo per descrivere la sua inquietudine.

Tuttavia ci sono occasioni in cui la terminologia non è utilizzata nel modo corretto, prendiamo per esempio in momento in cui Nebeus chiude la porta in faccia a Gripho "comportandosi come la primadonna che era", quando essere una primadonna significa essere saccenti e altezzosi, atteggiamenti che non abbiamo mai riscontrato in quel personaggio.

- Descrizioni.

La mancanza di descrizioni più approfondite si fa notare quando c'è un cambio di scena, o uno spostamento, come ad esempio nel capitolo 6, in cui passano attraverso la porta e si trovano in quel che sembra una piazza. Tuttavia, soprattutto nella prima parte della storia, mancano delle descrizioni, pensiamo che rallentare un attimo e far capire cosa prima si trova all'improvviso davanti agli occhi sarebbe stata una cosa necessaria per evitare la confusione.

Ci sono delle ripetizioni nelle descrizioni. Prendiamo ad esempio quelle degli Stregati, nel capitolo 21 viene ripetuto più volte che gli occhi degli stregati sono "rivoltati, annacquati e iniettati di sangue."

Allo stesso modo, lungo la storia, viene spesso ripetuta questa espressione "spaccare l'aria", in casi in cui un incantesimo venga utilizzato o un qualcosa di particolarmente forte spezzi la calma.

Per questo abbiamo sentito un po' la mancanza di una sensazione più avvolgente, senza le descrizioni più approfondite il lettore fa fatica a immergersi in un mondo nuovo. Le abbiamo trovate mancanti soprattutto nelle prime ambientazioni, la scuola, la casa. Seppur queste ambientazioni siano temporanee e non fondamentali c'è da ricordare che il personaggio ci passa del tempo, ci si muove all'interno e le vive, quindi andrebbero descritte in modo un po' più approfondito.

Per quanto riguarda la città di Runadium, possiamo dire che sì, la descrizione c'è, viene "mostrata", ma solo una volta. Non basta descrivere un luogo, per di più magico, una volta sola. Le descrizioni vanno inserite quando la protagonista si muove tra le sue strade, aggiungendo ogni volta dettagli visivi e le sensazioni che questi le trasmettono. In questo modo si assicura che l'immedesimazione sia ancora più intensa.

- Dialoghi.

I dialoghi sono un altro paio di maniche. Seguendo quanto stiamo dicendo nelle altre sezioni, possiamo dire che si nota l'evoluzione della scrittura, che appare sempre più attenta e consapevole. Per questo sentiamo il bisogno di farti notare un piccolo problema con i dialoghi della prima parte della storia. Appaiono stranamente poco interessanti, si ha quasi l'impressione che siano distaccati dal resto della narrazione, spesso impostati come botta e risposta e, a causa di questo, in certe occasioni in cui sono presenti più personaggi, non è facile capire chi è a parlare.

Appaiono confusi nel capitolo 8, ti riportiamo qui la sequenza dialogica per farti capire che questa conversazione è davvero difficile da comprendere di cosa stanno parlando o addirittura cosa sta accadendo tra di loro.

-Veneranda Sybilla, noi stavamo solo...- intervenne Crator con un sorriso mellifluo stampato sul volto.

-Voi cosa?- chiese la donna lanciandogli uno sguardo indecifrabile.

Crator rimase con la bocca mezza spalancata.

-Noi- concluse.

-Già.-

Ancora, nel capitolo 8, abbiamo un caso in cui appaiono poco coerenti. Abbiamo Hugo che spiega cosa è successo alle streghe nei tempi passati, per poi passare direttamente a spiegare come funziona un Incantesimo, per poi spostare il discorso sul sortilegio che salvò la vita a Prim. Ok che poi si ricollega alla città di Runadium citata nella prima parte del discorso, ma quel passaggio rimane confuso a causa della poca continuità.

O ancora quando Sybilla parla a Prim della sua immortalità, e quest'ultima dice dell'età di Ailore, come se fosse un non sequitur, per poi essere utilizzato come pretesto per far notare a Prim la differenza tra la mortalità e l'immortalità. In casi come questi i dialoghi appaiono quasi forzati, confondendo il lettore.

La funzione dei dialoghi non è solo quello di riportare in maniera diretta le interazioni dei vari personaggi, ma mostrare le loro personalità attraverso il loro modo di porsi con le parole di fronte alle altre persone: per questo motivo possiamo dire che la maggior parte delle volte sembrano molto vuoti, perché non aggiungono psicologia e spessore ai personaggi, anzi, li fanno apparire maggiormente piatti - eccetto forse alcuni casi - e uguali tra di loro. Ti consigliamo di prestare maggiore peso su questo elemento della storia, perché pur sembrando abbastanza semplice e quasi trascurabile, è uno dei migliori strumenti per sublimare oppure degradare - a seconda di come lo si utilizza - un personaggio.

- Ritmo della narrazione.

Il ritmo della narrazione è sicuramente incalzante, riesci a coinvolgere il lettore tramite scene piene di suspense che fanno rimanere a fiato corto.

La narrazione appare interessante fin dal primo capitolo, si viene catapultati nel bel mezzo di una situazione emotiva e agitata, per dire. Il lettore potrebbe sentirsi un attimo disorientato in questo caso, ma la leggerezza e la chiarezza con cui prosegue la narrazione crea invece l'esatto opposto.

Tuttavia ci sono dei passaggi che andrebbero allungati un po' perché suonano troppi frettolosi, ecco alcuni esempi:

Prim si aspettava di vederla aprirsi da un momento all'altro ma così non accadde.

Nella penombra, Prim vide un lampo di luce brillare nei suoi occhi cerulei e poi svanire.

La ragazza osservò prima la donna, poi la postazione che le era stata indicata ed infine si sedette.

In questi esempi abbiamo due o più azioni, che siano ipotetiche o reali, che si susseguono rapidamente. Ricorda che ciò che scandisce l'andatura della narrazione sono i tempi, quindi a seconda di quanti ne utilizzi in una frase o un periodo renderai più rapida o meno la narrazione, ricordalo sempre.

Come accennato prima, in certe occasione il ritmo risulta essere un po' troppo veloce, forse si ritorna al discorso di non lasciare nulla al caso e alla mente del lettore. La presenza di più descrizioni e introspezioni non rallenterebbero la lettura, anzi, la renderebbero di gran lunga molto più coinvolgente, perciò ti consigliamo di ponderare meglio la tua decisione di omettere certi aspetti della storia e concentrarti solo sulle azioni anziché dare più carattere e corpo ai personaggi, ai luoghi e alle situazioni.

3. Analisi completa delle tematiche:

Quella dei legami familiari è probabilmente la tematica più importante e più utilizzata, siccome non si concentra solo sulla protagonista e sulla sua difficile situazione con la famiglia, con i genitori che credeva di avere e che invece sono morti in un incendio, con la sorella che credeva persa e che invece è viva e vegeta, ma totalmente differente. I legami familiari sono ciò che portano avanti la trama, dal semplice rapporto tra Ailore e la madre Sybilla, a quello tra Lucky e Pyper, che siamo sicure nel seguito si farà ben più complicato.

In parallelo abbiamo la scoperta di se stessi e del mondo sovrannaturale di cui in realtà la protagonista fa parte. Troviamo che, seppur questa sia una tematica utilizzata abbastanza spesso, il pretesto del saper prevedere il futuro attraverso la scrittura dia un tocco di originalità in più alla storia.

4. Originalità:

- Impatto iniziale.

Visivamente la copertina attira l'occhio, perché si distacca nettamente dalle copertine composte con la modella centrale. La scelta del vettoriale, seppur non eseguita alla perfezione, è di certo un incentivo che spinge un possibile lettore ad aprire la storia. Allo stesso modo il titolo Runadium è intrigante e misterioso al punto giusto.

Nel momento in cui si inizia la lettura la faccenda si fa leggermente più complessa, siccome abbiamo la situazione di odio tra la reginetta della scuola e la sfigata di turno, che risulta poco originale, insieme al bullismo a causa della prima che ne discende.

L'incontro tra i due protagonisti non è troppo originale, sembra quasi il solito scontro accidentale che fa scoprire uno della presenza dell'altro tipica di molte storie. Il fatto che sia anche il ragazzo nuovo di certo non aiuta.

Fin dai primi capitoli si presenta una certa somiglianza tra la storia e Shadowhunters, a partire dall'ambientazione di certe scene, molto simili al romanzo qui sopra citato, fino a giungere ai personaggi, che paiono, alcuni, quasi dei sosia. Parlomo quindi del risvegliarsi, dopo esser venuta a conoscenza di un mondo completamente nuovo, in una infermeria, affiancata da persone completamente sconosciute e successivamente condotta all'interno di un luogo mastodontico di cui nessuno ha mai sentito parlare per incontrare il capo di quella combriccola tanto strana, un personaggio simile in quanto a carattere a Hodge, con un figlio altrettanto simile a Jace.

- Originalità della storia nel complesso.

Per quanto questa storia si sforzi di emergere tra la marea di storie urban fantasy che presentano tematiche e aspetti similari, non possiamo fare a meno, come già accennato, che individuare alcuni luoghi comuni o somiglianze con opere del genere, in particolare Shadowhunters:

La loro roccaforte sconosciuta e invisibile alla maggior parte delle persone;

Esperancia ricopre il ruolo simile a quello dei Fratelli Silenti;

In Runadium si ripete, come in Shadowhunters, il fatto che Prim venga portata da qualcuno per accedere a qualche parte nascosta della ragazza, incontrando però un blocco che impedisce di andare oltre o di accedere quella parte di lei che speravano di raggiungere;

Prim scrive cose che si avverano, Clary crea rune e le rende reali;

Runadium ricorda Idris, in quanto a funzione e idea di base;

I cognomi composti in modo simile;

L'amico omosessuale del protagonista;

Shadowhunters - città di ossa / Runadium - la città delle streghe.

Sono per lo più dettagli che non vanno a influenzare direttamente la trama principale, ma che possono saltare all'occhio di un lettore che conosce i lavori della Clare.

Sono inoltre presenti molti elementi largamente utilizzati all'interno del genere che hai scelto, rendendo la storia quasi ripetitiva: non sei riuscita a trasformare i punti cliché in punti di svolta che avrebbero potuto rendere la storia ben costruita su basi comuni e poco originali, ma tirata avanti con elementi di innovazione. L'originalità nel complesso è la parte che più risulta essere poco sviluppato, perché quasi tutto da una sensazione di deja-vù che molto spesso risulta essere fastidiosa.

- Originalità del titolo.

Il titolo è interessante, e seppur possa richiamare il format della Clare come detto precedentemente, c'è da fare i complimenti per aver creato una città con un nome così musicale ed evocativo. La città delle streghe è un'aggiunta che ci permette di avvicinarci di più alla storia, di intuire un po' meglio di cosa si parlerà e permettere al lettore di iniziare fin da subito di immedesimarsi ancor prima di aprire la storia.

5. Analisi delle falle:

All'interno della trama della storia ci sono diversi meccanismi che non funzionavano a dovere, forse perché non è stato sufficientemente esplicato o forse perché in certe occasioni alcuni nodi molto importanti ma spinosi sono stati aggirati con una spiegazione scarna che non ha permesso di comprendere realmente come funzionava tutta la struttura.

- Contraddizioni.

Emily tira a Prim una gomitata, ma come fa se si trova al banco davanti a quello della protagonista? Certo, è possibile, ma in ogni caso è un gesto poco naturale, anche perché non passerebbe certo inosservato.

Hugo dice a Prim che ha bisogno di un'arma con cui difendersi, ricordandole che la situazione in cui si trova e la sua nuova vita può rivelarsi mortale, tuttavia non fa neanche storie quando Prim sceglie l'arma che viene considerata più debole in assoluto, e neppure le consiglia di prenderne magari un'altra insieme alla penna.

È presente una netta differenza tra Ailore nella prima descrizione e come viene presentato poi a seguito, non tanto di atteggiamento, ma come vera e propria caratterizzazione.

- Pezzi mancanti.

Quando la strega si reca per la prima volta a casa della protagonista, Prim non dovrebbe chiamare le autorità nel ritrovarsi in casa una sconosciuta anziché conversarci?

È da chiarire meglio un aspetto della parte finale del capitolo tre, laddove Prim si rende conto che non ha mai avuto dei genitori, che non si ricordava dei loro visi e dei loro nomi. Ciò che suona strano, è prima di tutto il fatto che se la protagonista si fosse seriamente dimenticata di loro - come afferma di aver fatto - non ci avrebbe pensato. In secondo luogo, la ragazza non dovrebbe sentire una sensazione di vuoto nel capire che effettivamente lei non ha mai avuto genitori e che la sua vita non era come lei se lo immaginava? E infine, ma non per questo meno importante, non le risulta strano avere la consapevolezza che fin da piccola lei è vissuta da sola, affidandosi alle cure di un fantasma, e che quindi tutto quello che ha fatto fino ai sedici anni è stato tutto frutto della sua stessa mente e dei suoi stessi insegnamenti? Questo aspetto della storia viene di molto tralasciato e poco approfondito, quando invece dovrebbe esserlo maggiormente per non instillare dubbi di questo genere al lettore e appianare ogni buco di trama.

In questa situazione si sente mancare il trasporto emotivo che ci eravamo aspettate. Va bene che Prim ha dimenticato i suoi finti genitori, ma non prova niente nel rendersi conto che buona parte della sua vita è stata una bugia? Può non provare il cordoglio per dei genitori e la sorella che non ha conosciuto e perso, ma abbiamo la sensazione che avrebbe almeno dovuto provarlo per se stessa.

Inoltre, perché mai Prim vorrebbe tornare a casa sua se non v'è nessuno ad aspettarla, né i genitori inesistenti né gli amici che probabilmente non sanno nemmeno della sua esistenza? Certamente potrebbe essere un desiderio istintivo, eppure si sarebbe dovuta rendere conto che sarebbe stata sola o, in ogni caso, in una realtà fasulla.

A dispetto del capitolo tre, quando vien detto che la sua vita è una finzione, nel quarto vien detto che i suoi genitori se ne sono andati per sempre. Inoltre, non risulta chiaro il concetto del "i tuoi amici sono reali, ma tutto quello che ti riguarda non lo è". Ciò significa che i presunti amici di Prim non sanno della sua esistenza e la ragazza ha semplicemente immaginato di interagire con loro, oppure essi sanno chi lei sia e semplicemente la realtà dei suoi genitori è fasulla? Perché semplicemente non mandarla sulla terra senza ricordi di quello che è stata? Anche perché se era piccola, non avrebbe potuto sapere di nulla.

Il dolore, sia fisico che emotivo va meglio approfondito, perché non lo è sufficientemente.

Nel capitolo nove, quando Fidelia dice che circolano voci secondo cui il Consiglio vuole radere al suolo Runadium, come fa Prim a sapere se tali dicerie sono vere o false? Lei conosce a malapena il Consiglio e le persone che l'hanno "accolta", come potrebbe sapere di cose tanto particolari come questo?

La spiegazione che viene offerta riguardo agli incantesimi viene in parte contraddetta dal capitolo 9, nella parte in cui la strega nera paralizza la vittima Forse è per l'assenza di dettagli significanti che facciano capire veramente il meccanismo dietro a tale magia, o una vera e propria falla, ma tale passaggio risulta legnoso e cozza molto con ciò che viene prima citato (Inoltre, se l'incantesimo è una magia eterna che si spezza solo se le condizioni vengono a mancare, perché l'incantesimo su Prim non dura, o quali sono le condizioni mancate?

Quando Prim si risveglia dopo essere svenuta per via della ferita, non dovrebbe sentirsi spaesata o confusa? Sembra essere troppo piena di vita, considerata la gravità della ferita. Inoltre, sa benissimo che Sybilla l'ha curata, ma non ricorda come sia arrivata dalla strega?

Come mai Nebeus viene scelto al posto del padre per rappresentare la sua stirpe nel consiglio?

- Altro.

Non siamo convinte della relazione tra la reginetta e il resto della scuola. Davvero è in grado di tirarsi dietro chiunque, compresa l'amica di Prim, con un paio di semplici parole, lasciandola da sola alla sua festa di compleanno solo perché non è stata invitata?

"Bellissimi capelli neri. Betta. Era diventata insopportabile. Parapetto." In questo passaggio non è facilissimo capire se la protagonista sta leggendo parola per parola ciò che ha scritto o se sta raccogliendo i dati fondamentali. Questo dubbio sorge perché la sua reazione è istantanea, mentre il lettore rimane un attimo confuso, non riuscendo immediatamente a capire cosa quelle parole debbano significare.

Come è possibile che Prim riesca a tagliare la coda di un serpente gigante con una semplice roccia trovata in giro? Per di più con "precisione chirurgica"? Ricordiamo che Prim è una ragazza piuttosto semplice, ha vissuto una vita normale e non hai mai ricevuto un addestramento che le permettesse di maneggiare armi, tantomeno quelle di fortuna.

Nel capitolo 19, nella confusione dell'apparizione di Isobel sembra improbabile che qualcuno si metta a cercare Euphenia. Pensiamo che la sua sparizione sia più sensata renderla evidente una volta che tutti sono un po' più calmi e non concentrati su Isobel.

Sempre nello stesso capitolo, non si capisce molto bene quanto tempo passa da quando Hugo è in convalescenza a quando sta meglio, siccome nella scena successiva le ferite sono già diventate cicatrici.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

Chloe sembra fin dall'inizio la tipica "reginetta della scuola" con tanto di leccapiedi, che odia la protagonista e fa di tutto per rovinarle la vita. È un personaggio un po' cliché. Ad ogni modo, proseguendo la lettura, appare chiaro che il focus non è sull'ambiente scolastico, e che quindi ci si può permettere questo cliché siccome è un elemento che verrà lasciato indietro, sebbene rendere anche i personaggi più trascurabili con un certo spessore psicologico e con caratteristiche originali avrebbe dato certamente maggiore tono e profondità alla storia.

Sarebbe stato interessante avere un po' più di introspezione, visto le situazioni insolite che capitano alla protagonista. Si può dire che lo stile chiaro e scorrevole faccia sentire di meno questa mancanza, ma nel momento in cui ci si ferma un attimo a riflettere si capisce che le reazioni di Prim (nel momento in cui scopre cosa è in grado di prevedere, quando lei e l'amica vedono scritte cose differenti, ecc) potrebbero essere molto più approfondite e coinvolgenti, piuttosto che ridotte a semplici domande tipo "cosa sta succedendo?". Anzi, questa sua reazione poco coinvolta lascia un certo retrogusto amaro, che non permette di immedesimarsi bene nella protagonista, perché questa appare in numerose occasioni anche un po' superficiale e meccanica, non dotata di vita propria.

Non è sorprendente scoprire che la madre di Lucky e Pyper sia uno degli individui che è dietro alla morte dei suoi genitori, siccome il personaggio è sempre stato dipinto negativamente. Probabilmente sarebbe stato più interessante avere una rivelazione scioccante nel caso il personaggio fosse stato dipinto sotto una luce diversa, magari rendendola sì ambigua, ma non mal vista da quasi chiunque.

Abbiamo trovato azzardata la scelta di far scoprire a Prim l'infatuazione che Pyper prova per Lucky, non che abbiamo nulla da dire sulla scelta, ma la cosa che ci ha fatto storcere il naso è che durante i capitoli Prim, e di conseguenza il lettore, non sembra mai notare questo innamoramento da parte della ragazza, eppure quando si mettono a parlare della relazione tra Hugo e Prim, quest'ultima intuisce al primo tentativo che Pyper sia innamorata del fratello. Questo ci è sembrato bizzarro, e paradossalmente sarebbe stato più sensato e sconvolgente che il lettore lo scoprisse nel momento in cui è Isobel a parlarne. Certamente, il fatto che il lettore si trovi all'improvviso con una notizia di tale portata potrebbe essere un utile strumento per sorprendere il lettore, eppure la tua scelta risulta essere più azzardata che sconvolgente: non sono presenti minimi accenni a quello che Pyper prova per il fratello, nemmeno allusioni molto velate che in ogni caso avrebbero potuto portare il lettore più acuto a questa rivelazione ancora prima che essa venga fatta. L'inserimento, quindi, risulta essere molto casuale e forzato, non ben inserito all'interno del testo.

Il resto dei personaggi viene molto stereotipato: essi non hanno infatti caratteristiche peculiari che li rendano differenti e unici, forse per una mancata introspezione, o forse perché, come detto prima, assomigliano veramente molto ai personaggi creati dalla Clare, forse più per il ruolo che rivestono all'interno della storia che per la loro caratterizzazione.

Notiamo che i personaggi, principali e secondari, sono molti e per quanto coerenti con loro stessi vediamo una certa difficoltà a farli emergere. Forse il fatto che siano così tanti rende difficile trovare lo spazio per approfondirli tutti in modo sufficiente, ma ti ricordiamo che basta davvero poco per farli distinguere, che possa essere un modo di parlare, un tic e così via. In questo modo non solo li definiresti ancora di più, ma li renderesti ancora più umani.

7. Coinvolgimento emotivo:

La lettura non manca certo di immedesimazione, troviamo che in certe occasioni le emozioni dei personaggi non vengano espresse a sufficienza, non quanto dovuto. Ciò non sempre succede, ma talvolta sembrano non esserci, non appieno: è il caso, forse, del Capitolo 1, dove Prim viene abbandonata alla sua festa di compleanno persino dalla sua amica. Non viene illustrata bene la sua rabbia, l'impotenza, lo sbigottimento, nel momento esatto in cui la cosa succede, ma solo più tardi, anche se relativamente pure in quel caso. Nemmeno la scena subito dopo ci mostra le sensazioni complete della ragazza: viene sì indicato quanto per lei la scrittura sia uno sfogo certo, ma mancano del tutto i sentimenti, le emozioni che prova quando scrive. Sono difatti presenti solo frasi schiette e quasi fredde, molto rapide.

O, come detto precedentemente, nel momento in cui scopre la realtà sulla propria famiglia.

8. Breve recensione della copertina:

L'aspetto positivo di questa copertina è sicuramente l'originalità e la colorazione intensa, che attira lo sguardo del lettore. È impossibile non notare come la copertina si collega alla storia, con questa figura che ricorda intensamente la penna di Prim e l'immagine sovrapposta di quella che presumiamo sia Runadium. Forse però le tonalità monocromatiche - infatti siamo sempre in equilibrio su sfumature di un viola molto acceso - rendono la copertina un po' ripetitiva, e magari una variante colorata potrebbe rendere ancora più accattivante l'idea del vettoriale, magari con un nero più deciso come sfondo a far risaltare il soggetto centrale.

- Quanto attira a prima vista.

Ci sarebbero alcune accortezze da sistemare per quanto riguarda l'equilibrio espositivo, ma per un occhio poco allenato o semplicemente abituato a copertine meno elaborate e più banali, è sicuramente un lavoro che attira l'attenzione in modo positivo.

- Sintonia degli elementi.

Questo è l'aspetto su cui c'è da dire qualcosa di più. Per quanto la copertina risulti interessante, ci sono dei dettagli che non funzionano alla perfezione.

Partendo dall'elaborazione generale, quando si crea un lavoro vettoriale è sempre saggio mantenere un'immagine pulita e chiara, per questo troviamo che quegli effetti particellari rischiano di risultare eccessivi, facendo risultare la copertina sgranata, un effetto che rischia di essere sgradevole da vedere. Secondo noi un lavoro più "pulito" avrebbe reso molto meglio, con forme chiare e nette.

La composizione funziona, lo spazio immagine/testo è distribuito in modo corretto. Quest'ultimo tuttavia sarebbe potuto essere gestito meglio. Il nome autore funziona, forse si sarebbe potuto rendere un po' più grande, perché rispetto al resto dei testi questo tende un po' a sparire. C'è sempre da ricordarsi che, dopo il titolo, il nome autore è l'elemento più importante.

Per quanto riguarda il titolo, troviamo che la R di Runadium funzioni bene e dia movimento alla copertina, tuttavia il resto della parole non è ben in sincronia con la sua iniziale. Magari rendendo anche questo secondo font che hai utilizzato in italic sarebbe stato meglio equilibrato.

C'è poco equilibrio tra il sottotitolo e "I", invertendo i due elementi e rendendo quest'ultimo più piccolo probabilmente il tutto avrebbe funzionato al meglio, siccome al momento, per quanto la copertina sia interessante, risulta comunque un po' troppo caotica sotto questo aspetto.

Recensione a cura di:

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