Sotto la spinta di qualcosa di troppo potente per non essere una stregoneria, il cancello nero si accartoccia su se stesso, divelto dai cardini. Nello spazio vuoto, vibrante di energia magica, che si apre al suo posto, avanza un drappello di uomini in uniforme.
Il principe Cormac ha ancora un braccio sollevato, tremante per l'incantesimo che ha lanciato. Attorno a lui sciamano decine di guardie reali. Riconosco la piccola Mairead, gli occhi azzurri assottigliati in un'espressione determinata che la trasfigura.
Tutti insieme avanzano nel silenzio attonito che ha riempito l'arena. Posso quasi avvertire il panico del pubblico come un umore appiccicaticcio che rende l'aria irrespirabile.
Se ne stanno rendendo conto. Adesso sono guai.
"Che nessuno si muova!" tuona la voce potente di Alec. Il suo volto è una maschera irriconoscibile di rabbia. "I vostri genitori stanno per pentirsi del giorno in cui vi hanno messi al mondo."
Non avrei mai pensato di poter essere così felice di vederlo.
Il sollievo mi esplode nel petto. Lascio andare Charlez e mi rimetto in piedi, per quanto me lo consentano le ginocchia tremanti.
Assiso sul suo trono di stracci, Farkas non fa una piega. "Signori, benvenuti alla mia corte! Giusto in tempo per lo spettacolo." La sua voce tradisce una certa giovialità.
Il telepate avanza davanti a tutti, con grandi passi che sollevano nuvole di sabbia. Sta per rispondere al Re degli Accattoni, e sta per farlo a tono, quando i suoi occhi si appuntano su Bevin, ammanettato e a capo chino al centro dell'arena. E allora tutto quello che riesce a dire è: "Per le tette della Dea, ragazzo, che ti è successo?"
Bevin non risponde. È perso in se stesso, ora più che mai, gli occhi vitrei e distanti. Anche Alec se ne accorge e la scoperta gli lascia addosso un'espressione frastornata.
Le guardie esitano attorno al loro capitano. E Farkas coglie il momento.
Gli basta inarcare un sopracciglio.
Sono la sola ad accorgersi che sta succedendo qualcosa quando Connor sposta il peso da un piede all'altro e comincia a mormorare un incantesimo veloce.
"Attenzione!" grido, prima che un lampo di fuoco saetti nell'aria e vada a schiantarsi dove si trovava Alec un attimo fa.
Ed è il caos.
Le streghe e gli stregoni che facevano parte del pubblico del crudele spettacolo di Farkas si uniscono alle sue guardie corrotte per combattere i nuovi arrivati. I profughi, invece, tentano di darsi alla fuga, premono sulle scale che portano giù, scendono nell'arena e creano solo confusione. È un mare solcato da venti impetuosi, una corrente selvaggia e priva di volontà.
Non ho mai assistito a una battaglia magica. Gli unici incantesimi da combattimento in cui mi sono imbattuta nella mia vita sono quelli che ho dovuto schivare da quando sono entrata a Ys, nel tentativo sempre più disperato di rimanere viva e tutta intera.
Ma questa è una cosa diversa.
Adesso l'aria sfrigola di dardi elettrici e fiamme danzanti, la sabbia si solleva in turbini innaturali. La luce delle torce si riflette sulle superfici opalescenti degli scudi magici che si levano per assorbire i colpi. Le parole rituali si intrecciano, a metà tra preghiere alla loro Dea e maledizioni. Gli elementi imperversano, si piegano ubbidienti alla volontà degli stregoni. Non sono in pochi, tra i profughi, a precipitare a terra urlando dopo essere stati colpiti.
È sbagliato.
Non riesco a strapparmi questo pensiero dalla testa.
Niente di tutto ciò dovrebbe essere possibile. È solo uno scherzo della natura, uno scherzo di cattivo gusto.
Con la coda dell'occhio scorgo Charlez che se la dà a gambe attraverso il cancello divelto. La sua sagoma scompare nel buio del corridoio della fabbrica del vetro. E io capisco che questa è anche la mia occasione.
Posso andarmene. Liberarmi del telepate, del re pazzo, di questo scherzo di cattivo gusto che è Ys. Se anche qualcuno mi vedesse, non avrebbero il tempo di mettersi dietro proprio a me.
Inizio a muovermi. Tra me e la cancellata nera c'è tutto il drappello di guardie reali e non è facile aprirmi una strada nella battaglia senza restare coinvolta. Evito una cresta di stalagmiti appuntite che sorge all'improvviso dal terreno e corro.
La magia deflagra attorno a me, ne sento addosso il calore e la forza turbinante.
Attraverserò il portale. Farò rapporto a Renard sulla situazione di Ys e lui dovrà accontentarsi. Qualsiasi conto in sospeso abbia con Bev sarà meglio che se lo risolva da solo.
Bev.
Ho quasi raggiunto la cancellata nera quando l'immagine improvvisa legata a questo nome si fa pressante nella mia mente. Il cuore galoppa nel mio petto, la salvezza è a un paio di passi. Mi maledico e faccio l'unica cosa che non dovrei fare.
Guardo indietro.
Mairead, che si era avvicinata per proteggere il giovane re, ruzzola via colpita da un'onda d'urto scagliata da qualcuno degli stregoni sulle mura.
Bevin è in ginocchio nella sabbia. Non si cura di niente; non di Mairead, non della battaglia che gli infuria intorno, e nemmeno di Connor. La guardia corrotta incombe, con le labbra che si muovono e scintille sempre più vive che gli danzano tra le dita.
Il giovane re ha la testa china. Posso vedere la curva bianca della sua nuca, offerta come quella di una vittima sacrificale.
Agisco prima di ragionare.
I miei muscoli scattano, più veloci di quando si trattava solo della mia vita. Mi avvento su Bevin, affondo le dita nelle sue spalle e lo trascino giù. Rotoliamo nella polvere; il mio gomito urta il terreno con tanta violenza che mi sfugge un lamento tra i denti stretti. Il lampo di magia scagliato da Connor sibila sopra le nostre teste e si schianta qualche metro più in là senza causare danni.
Sono su di lui. Il viso del giovane re è così vicino che ogni suo respiro è un soffio tiepido sulle mie labbra. Tremo, fin troppo consapevole della consistenza solida del suo corpo sotto il mio.
Le iridi verdi si accendono di un bagliore, qualcosa di simile alla luce che le animava prima. Prima delle manette, prima dell'arena.
Il tempo di un battito di cuore che si dilata all'infinito.
Poi i rumori della battaglia che infuria riprendono lo spazio che meritano nella mia coscienza. Per quanta fatica mi costi, stacco gli occhi da quelli di Bevin e alzo la testa.
Connor si avvicina. Muove la bocca e ho l'impressione di avvertire una tensione crescente man mano che l'incantesimo viene intessuto. Vorrei reagire, ma quando cerco di raddrizzarmi il gomito cede e io ricado nella sabbia.
La guardia corrotta mi sovrasta. "Hai finito di metterti in mezzo, ragazzina."
Le parole successive che odo sono quelle che concludono il suo incantesimo. Dopo c'è solo il dolore lancinante di qualcosa che taglia e brucia i vestiti e la carne. Un odore nauseabondo si diffonde. La pelle sulla mia schiena fuma, sanguina e si spacca mentre la magia di Connor la ferisce nella forma di uno dei suoi dardi.
Come un marchio a fuoco.
Un conato mi piega, la sofferenza esplode nel punto in cui sono stata colpita e si irradia in pulsazioni. Forse grido. Non lo so, non so più niente.
Vado.
In.
Pezzi.
Ho il respiro mozzato, la vista annebbiata. Solo il dolore mi tiene inchiodata alla realtà e mi impedisce di andare alla deriva. Con le unghie gratto la polvere sul terreno. Le mie orecchie sono piene dei miei stessi rantoli.
Stupida. Sarei dovuta scappare finché ne avevo la possibilità. Commetto sempre gli stessi errori, sempre gli stessi...
"Chani."
Il mio nome. Pronunciato dalla sua voce ha un suono più dolce, piegato com'è dall'accento di Ys. Bevin si sporge verso di me; la luce che mi era parso di scorgere nei suoi occhi adesso è un fuoco nero che divampa.
"Chani." È un dolcissimo grido di guerra, vibrante della furia di migliaia di generazioni racchiuse in un uomo solo.
Provo a rispondere al suo richiamo, ma mi trovo a boccheggiare.
È come quando ho risvegliato il suo potere cercando di fuggire dal palazzo reale. Avverto l'energia crescere nell'aria, renderla elettrica. Le vene si gonfiano sul collo di Bevin e la sua voce si tramuta in un ruggito.
Uno schiocco sonoro e le manette di iridio crollano a terra, spezzate.
Questo capitolo è stato un tormento da scrivere, ma spero che il risultato sia chiaro. Fatemi sapere il vostro parere sugli ultimi sviluppi!
L'aggiornamento di lunedì prossimo sarà un piccolo extra dedicato a Yule (la festività di origine celtica legata al solstizio d'inverno). Mi piace l'idea di aggiungere un capitolo speciale per ognuna delle celebrazioni più sentite di Ys, in modo da avere l'occasione di spaziare con i POV e mostrare dettagli di quest'universo fantastico che, altrimenti, rischierebbero di rimanere tagliati fuori dalla narrazione.
Vi consiglio di non perdervelo perché, anche se c'è scritto extra, contiene delle informazioni fondamentali su questa storia!