Far away-MetaMoro

By attimieterni

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[completa] Il giovane Fabrizio Mobrici torna a Roma con suo figlio Libero dopo cinque anni trascorsi lontano... More

1. Il tizio del marciapiede
2. Vuoi che ti baci?
3. Cose da (non) fare nel giorno di riposo
4. Ho voglia di baciarti.
5. È stato solo un bacio
6. Un pezzo di cielo in più.
7. Quale casino?
8. Ricciolì
9. Fabrizio ha un'altra?
10. Continuo a fallire.
11. Mi piace baciarti.
12. Voglio che tu sia sincero con me.
13. L'unico errore qui sono io
14. Tutto ha un senso.
15. Si tratta di Fabrizio, non é vero?
16. Incasinato.
17. Andiamo
19. Perché non me lo dici tu?
20. Da nessuna parte
21. Perché non me l'hai mai detto?
22.Eppure ho imparato tanto da lui.
23. Non é vero che non fa niente.
24. Aspetta, voglio baciarti.
25. È sbagliato.
26.Pessima idea, Ermal.
27.Io non ci credo.
28. Sono un coglione.
29. Assaggiarti.
30. Si, sono geloso.
31. Ti va di dirmelo ancora?
32. Si puó sapere cosa ti prende?
33. Resta...Per favore.
34. Tu e papà siete fidanzati?
35. Fai pace col cervello.
Il trailer ufficiale della storia.
36. Mi dispiace.
37. Dimmi che ti piace
38. Sono anni che ti aspetto.
39. Non é vero che è bellissimo?-Epilogo
⚠️⚠️SPAM⚠️⚠️

18. Lo stiamo facendo di nuovo.

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By attimieterni

"Ermal, siamo già giunti a conclusioni troppo affrettate e abbiamo sbagliato quasi tutto. Non vorrai ripetere lo stesso errore?" Mia sorella mi guarda seria, mentre mi punta la bottiglietta d'acqua che ha appena tirato fuori dal frigo.

Siamo a casa di Simona, dopo essere tornato da casa di Fabrizio. Non me la sentivo di tornare subito a casa mia. La mia migliore amica e mia sorella stanno cercando di farmi reagire in tutti i modi, ma, da quando ho finito di raccontargli gli ultimi avvenimenti, sembra che io abbia perso la lingua.

"Ermal!" Simona mi sventola una mano davanti al viso. Sbatto un paio di volte le palpebre, poi mi metto seduto composto sulla sedia e torno alla realtà.

"Ragazze, io ho uno strano presentimento! Secondo me c'è qualcosa tra lui e questa Claudia. Non so se è qualcosa di importante o meno, ma è qualcosa. Altrimenti, lei non lo avrebbe chiamato raggio di sole"

"Non ci può essere un cazzo di niente tra di loro, non farmi incazzare, Ermal!" Esclama Sabina. "Sei sempre stato tu a difenderlo e ora? Pensi che stia facendo il doppio gioco, dopo tutto quello che ci hai raccontato?"

"Ermal, Sabina ha ragione" interviene Simona, "Insomma...tu stesso ci hai detto quanto tiene a suo figlio. Non può scoparsi qualcun altro, oltre a te"

"Puoi usare un altro termine per favore?" La guardo dal basso verso l'alto dalla mia posizione seduta, quando si siede sulla superficie del tavolo accanto a me.

"Non pensavo ti scandalizzassi per così poco!" Dice. Adesso lei e mia sorella ridono di gusto e sono contento di essere qui con loro, perché riescono sempre a rendere leggera ogni situazione.

"Sei una sciocca, Simona. Come pensi che David possa mettersi con te, se parli in un modo così grezzo?"

"Meta... ma mi hai vista?" Indica il suo viso sorridente, con tanto di fossette e so bene che ha ragione.

Ogni volta che io e lei usciamo insieme, Simona attira di più di uno sguardo e non solo dal mondo maschile. Probabilmente David non farebbe eccezione e non importa se dalla sua bocca esce qualche parolaccia di troppo. A Simona si perdona sempre tutto.

"Ti ho vista Simona, e forse sarò l'unico sulla faccia della terra, ma non sei la mia preferita" la provoco. Sa benissimo che non lo penso veramente.

...
È ormai ora di cena. Io e le ragazze siamo sui sedili dell'auto di Simona, parcheggiata davanti a casa mia.
Proprio mentre io e Sabina ci decidiamo a scendere, il cellulare di Simona si mette a squillare.

Ci guardiamo, lei prende il cellulare dalla tasca e legge il nome di Fabrizio. Devono essersi scambiati i numeri ieri, quando Fabrizio è venuto alla partita.

Alzo lo sguardo e incrocio gli occhi della mia migliore amica che mi sta silenziosamente chiedendo cosa fare.
Io faccio segno di no con la testa, perché non mi sento di parlare con lui adesso, ma il telefono non smette di suonare.

"Vabbè, rispondi" sbuffo, "però non dirgli che sono con te" Simona annuisce, poi si porta il telefono all'orecchio.

"Ciao... si... probabilmente non ha ancora recuperato il suo telefono... ok, ciao" riaggancia e sorride di nuovo.
"Questo è andato, Ermal" stavolta ride e io mi chiedo cosa ci sia di così divertente.

"Che stai dicendo Simo?"

"Credo ti abbia chiamato una decina di volte, ma il tuo cellulare risulta sempre spento... era chiaramente preoccupato per te"

Quando è arrivata Simona a prendermi era parecchio fuori fase. Fabrizio mi ha chiesto più volte se stessi bene, notando il mio cambio di umore. Gli ho ripetuto che stavo bene, che era tutto ok e che avevo solo bisogno di andare a casa, ma è ovvio che non mi abbia creduto. Quando l'ho salutato, non ero certo sorridente come nelle ore precedenti, anche una pietra si sarebbe accorta che qualcosa non andava, ma non potevo dirgli di aver letto quel messaggio sul suo cellulare.

Devo scoprire chi è questa Claudia per lui, devo farlo.

...
Non ho più acceso il cellulare, sto per farlo ora, mentre sto uscendo di casa per recuperare la mia bici con la quale vado a lavorare.
Lungo il tragitto, sento il telefono vibrare nella tasca, ma ho deciso che lo guarderò non appena arriverò a destinazione.

E quando arrivo, trattengo il fiato nel vedere che il suo fuoristrada é parcheggiato proprio davanti al bar. Faccio il giro dell'auto e lo vedo proprio appoggiato allo sportello, mentre fuma una delle sue Marlboro rosse.

Lui mi guarda senza dire nulla, io mi avvicino di più e lui, dopo aver buttato fuori l'ultima boccata di fumo, spegne la sigaretta all'interno dell'auto, poi torna a guardarmi con un'espressione seria.

"Ciao" gli dico, sentendomi stranamente in colpa per il mio comportamento.

"Non é facile neanche per me, Ermal. Ma sparire non serve a niente. Credimi, lo so." 

"Che vuoi dire?" Gli chiedo diretto.

"Che quello che hai vissuto ieri con me non è niente in confronto a tutte le difficoltà che incontro ogni giorno. Cresce un figlio, sbagliare a priori, piangere... questa è tutta la mia vita e non è per niente facile."

Lui crede che io abbia paura della sua quotidianità?

"Bizio... queste ore che ho trascorso con te e con Libero sono state meravigliose! Libero è un bambino splendido e tu lo stai crescendo magnificamente." Fabrizio è una persona eccezionale, ha fatto degli sbagli, ma è riuscito a mettersi in piedi alla grande. Tutti sbagliamo, la cosa importante è saper rimediare ai propri errori e lui in questo è un esempio da seguire.

"E allora perché sei sparito?" Mi domanda.

Non posso e non voglio dirgli il vero motivo. Quel messaggio è stato assolutamente sconvolgente per me. Avevo già intenzione di tornare a casa, e quando ho letto quel dannatissimo sms, per me andare via di lì é stara una necessità.

"Non sono sparito, Fabbrì. Sono... sono qui" non so bene che dire, ma so che non voglio sparire, non l'ho mai voluto.

"E allora perché non rispondi mai al cellulare?" La sua voce è bassa, ma è chiara l'accusa che mi sta rivolgendo.

"Non sono sparito e non ho intenzione di farlo. Quello bravo a sparire sei tu!" Non avrei dovuto dirlo.
Devi tenere a freno la lingua, Ermal! È solo che non sono riuscito a trattenermi.
Mi sta accusando di qualcosa che non esiste e quello sfuggente è sempre stato lui.

"Ok, lascia stare... ci vediamo, Ermal" dice Fabrizio, prima di rimettersi in auto e andare via da lì.
...
La voce di Simona mi distrae dai miei pensieri. "Non posso crederci che lo stiamo facendo di nuovo!"

Abbiamo preso la sua macchina e non è stato per niente facile convincerla a pedinare Fabrizio per la seconda-ma per me terza- volta. Siamo appostati davanti all'asilo che frequenta Libero.
I primi bambini sono arrivati, ma del suo fuoristrada nero non c'è traccia.

"Si, Simo, lo stiamo facendo davvero e smettila di ripeterlo, perché mi sento già abbastanza orribile così" so che sto facendo una cosa sbagliata, ma dal giorno in cui é venuto al bar e abbiamo avuto quella discussione, ci siamo scambiati solo un paio di messaggi in cui lui mi diceva di essere impegnato e cose così.

Vero o no, io sto scappando da lui e lui sta scappando da me. Abbiamo fatto così per tutta l'estate e tra un esame e l'altro da preparare, non l'ho più visto, né sentito.

"Devo imparare a dirti di no più spesso, Meta."

Sto per risponderle, ma la mia attenzione è catturata da un'auto nera che arriva dalla parte opposta dove siamo noi.

"Abbassati!" Esclamo, cercando di far sparire la mia testa dalla visuale. Simona fa lo stesso e cerchiamo di sbirciare cosa succede sul marciapiede di fronte a noi.

L'auto nera è quella di Fabrizio che parcheggia e scende. Dietro di lui, arriva una macchina blu, non ne conosco il modello ma si ferma e vedo scendere una ragazza dai capelli scuri.
Lui le sorride e il mio stomaco si contorce. Deve essere lei quella Claudia che gli ha scritto quel messaggio.

Sarà una mia impressione, sarà che non lo vedo da un po' di settimane, ma lo amo da morire e oggi sembra più bello del solito, nonostante stia indossando una semplice maglietta nera, un paio di jeans strappati e delle scarpe nere.

"Se continui a sbavare in quel modo, mi allagherai la macchina!" Simona ride da sola alla sua battuta, mentre io continuo a restare con gli occhi fissi sulla scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi.

Fabrizio ha fatto scendere Libero dalla macchina. Il bambino corre incontro alla ragazza, non appena la vede e lei si abbassa per prenderlo in braccio. Poi è la volta di Fabrizio che le si avvicina e le dà un bacio sulla guancia. Mi sento avvampare e forse Simona si sta divertendo un po' troppo:"cazzo, sembri un pomodoro che sta per esplodere..." e ride, ma non posso dargli retta, perché sono troppo concentrato su loro due.

"Niente di compromettente fino a qui" La voce della mia migliore amica mi risveglia dal mio stato di trance.
Ha ragione, finora non ho visto nulla di davvero compromettente, ma solo il fatto che stiano vicini mi fa venire un paio di ulcere. Forse anche tre.

"Non saremmo dovuti venire qui, vero?" Gli domando, solo per sentirmi rimproverare.

"Conosci già la risposta, Ermal" sospiro alle parole di Simona e torno a fissare la porta d'ingresso dell'asilo, chiudendomi di nuovo nel silenzio.

"Aspetta, aspetta" mi abbasso di nuovo e osserviamo Fabrizio e quella ragazza vicino all'auto di lui. Parlano serenamente, Fabrizio prende il suo cellulare, lei fa lo stesso, sembra che si stiano scambiando delle informazioni, poi si guardano, si sorridono e si abbracciano.

Dio, quanto mi manchi, Fabbrì!

Si allontanano, ognuno risale sulla propria auto. La macchina azzurra di lei è la prima a fare inversione e a ripartire, mentre lui sembra impegnato a fare qualcosa.
Lo vedo portarsi il cellulare all'orecchio, poi il mio telefono squilla e Simona scoppia a ridere di nuovo.

"Shh!" Intimo alla mia amica di abbassare la voce, come se Fabrizio potesse davvero sentirci. Lei mima il gesto di una zip invisibile per chiudersi la bocca, poi premo l'icona verde sul display e porto il cellulare all'orecchio, mentre mi schiaccio in basso contro i sedili.

"Fabbrì..." Non c'è più Simona e tutto quello che mi circonda. Ora c'è solo la sua voce, quella che adoro sempre sentire.

"Voglio vederti, Ermal"

Spazio autrice
Ermal c'è cascato un'altra volta e ha deciso di pedinare Fabrizio per scoprire chi sia la misteriosa Claudia che gli ha inviato quel messaggio.
Ma ne è valsa veramente la pena?

Comunque, scusate per il ritardo, ma purtroppo gli impegni universitari mi hanno impedito di aggiornare prima... spero di essermi fatta perdonare, davvero.
Il prossimo capitolo sarà very strong, vedrete.
Per il momento, vi lascio così.

Grazie, sempre. Se non ci foste voi, sembrerà una cosa banale da dire, ma la storia non avrebbe senso.
Se il capitolo vi è piaciuto, distruggete quella stellina e commentate (ma potete commentare pure se non vi è piaciuto o se dovete fare una critica, eh. Anzi, io apprezzo molto le critiche costruttive!)
Vi abbraccio, al prossimo aggiornamento!

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