18. Lo stiamo facendo di nuovo.

917 72 8
                                    

"Ermal, siamo già giunti a conclusioni troppo affrettate e abbiamo sbagliato quasi tutto. Non vorrai ripetere lo stesso errore?" Mia sorella mi guarda seria, mentre mi punta la bottiglietta d'acqua che ha appena tirato fuori dal frigo.

Siamo a casa di Simona, dopo essere tornato da casa di Fabrizio. Non me la sentivo di tornare subito a casa mia. La mia migliore amica e mia sorella stanno cercando di farmi reagire in tutti i modi, ma, da quando ho finito di raccontargli gli ultimi avvenimenti, sembra che io abbia perso la lingua.

"Ermal!" Simona mi sventola una mano davanti al viso. Sbatto un paio di volte le palpebre, poi mi metto seduto composto sulla sedia e torno alla realtà.

"Ragazze, io ho uno strano presentimento! Secondo me c'è qualcosa tra lui e questa Claudia. Non so se è qualcosa di importante o meno, ma è qualcosa. Altrimenti, lei non lo avrebbe chiamato raggio di sole"

"Non ci può essere un cazzo di niente tra di loro, non farmi incazzare, Ermal!" Esclama Sabina. "Sei sempre stato tu a difenderlo e ora? Pensi che stia facendo il doppio gioco, dopo tutto quello che ci hai raccontato?"

"Ermal, Sabina ha ragione" interviene Simona, "Insomma...tu stesso ci hai detto quanto tiene a suo figlio. Non può scoparsi qualcun altro, oltre a te"

"Puoi usare un altro termine per favore?" La guardo dal basso verso l'alto dalla mia posizione seduta, quando si siede sulla superficie del tavolo accanto a me.

"Non pensavo ti scandalizzassi per così poco!" Dice. Adesso lei e mia sorella ridono di gusto e sono contento di essere qui con loro, perché riescono sempre a rendere leggera ogni situazione.

"Sei una sciocca, Simona. Come pensi che David possa mettersi con te, se parli in un modo così grezzo?"

"Meta... ma mi hai vista?" Indica il suo viso sorridente, con tanto di fossette e so bene che ha ragione.

Ogni volta che io e lei usciamo insieme, Simona attira di più di uno sguardo e non solo dal mondo maschile. Probabilmente David non farebbe eccezione e non importa se dalla sua bocca esce qualche parolaccia di troppo. A Simona si perdona sempre tutto.

"Ti ho vista Simona, e forse sarò l'unico sulla faccia della terra, ma non sei la mia preferita" la provoco. Sa benissimo che non lo penso veramente.

...
È ormai ora di cena. Io e le ragazze siamo sui sedili dell'auto di Simona, parcheggiata davanti a casa mia.
Proprio mentre io e Sabina ci decidiamo a scendere, il cellulare di Simona si mette a squillare.

Ci guardiamo, lei prende il cellulare dalla tasca e legge il nome di Fabrizio. Devono essersi scambiati i numeri ieri, quando Fabrizio è venuto alla partita.

Alzo lo sguardo e incrocio gli occhi della mia migliore amica che mi sta silenziosamente chiedendo cosa fare.
Io faccio segno di no con la testa, perché non mi sento di parlare con lui adesso, ma il telefono non smette di suonare.

"Vabbè, rispondi" sbuffo, "però non dirgli che sono con te" Simona annuisce, poi si porta il telefono all'orecchio.

"Ciao... si... probabilmente non ha ancora recuperato il suo telefono... ok, ciao" riaggancia e sorride di nuovo.
"Questo è andato, Ermal" stavolta ride e io mi chiedo cosa ci sia di così divertente.

"Che stai dicendo Simo?"

"Credo ti abbia chiamato una decina di volte, ma il tuo cellulare risulta sempre spento... era chiaramente preoccupato per te"

Quando è arrivata Simona a prendermi era parecchio fuori fase. Fabrizio mi ha chiesto più volte se stessi bene, notando il mio cambio di umore. Gli ho ripetuto che stavo bene, che era tutto ok e che avevo solo bisogno di andare a casa, ma è ovvio che non mi abbia creduto. Quando l'ho salutato, non ero certo sorridente come nelle ore precedenti, anche una pietra si sarebbe accorta che qualcosa non andava, ma non potevo dirgli di aver letto quel messaggio sul suo cellulare.

Far away-MetaMoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora