30. Si, sono geloso.

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C'è un'ondata di bambini in maschera che urlano e corrono da una parte all'altra di casa Mobrici. Io non avrei tutta la pazienza di Giada. É lei che sta intrattenendo tutti i piccoli, mentre io ho dato una mano con il catering.
La madre di Fabrizio é rimasta solo per la torta e per la consegna dei regali. Mi sono sentito un po' osservato da lei, ma il suo era uno sguardo dolce e per nulla fastidioso.

Libero è il ritratto della felicità. Appena ha scartato il mio regalo e ha visto la chitarra, gli si sono illuminati gli occhi. Mi ha ringraziato tante di quelle volte che ho perso il conto.

Fabrizio si é impegnato molto per accontentarlo, ha cucinato i suoi biscotti preferiti, gli ha preparato i tramezzini mezzi dolci e mezzi salati e un sacco di altre cose buone che ho potuto assaggiare durante la festa.

"L'avresti mai detto?" La voce di mia sorella mi fa sorridere.

Siamo uno accanto all'altra mentre osserviamo svolgersi la festicciola. Libero ha insistito così tanto per averla qui!

"Che io e te avremmo partecipato ad una festa di bambini?" Gli domando, mentre con la coda dell'occhio la vedo sorridere, tenendo lo sguardo basso su Filippo, il fratello più piccolo di Fabrizio che è da poco tornato da un viaggio di lavoro all'estero.

"Scemo! Volevo dire che io e te siamo passati da stalker a invitati ufficiali." Rido anch'io quando sento la sua affermazione.

"Ti piace, eh?" Le domando, quando mi rendo conto che non ha occhi che per il fratello di Fabrizio.

La guardo arrossire:"forse un po'... si" riesco a sentire dal tono della sua voce quanto sia preso da quel ragazzo che di tanto in tanto, ricambia il suo sguardo e le sorride timidamente.

Torno a guardare fuori e sorrido quando vedo Fabrizio. Penso alla proposta che mi ha fatto: restare qui stasera. Ho pensato che poteva essere il momento giusto per dargli quello che ho preso per lui.

Mi allontano dalla finestra e mi giro verso il disastro che è rimasto sul tavolo. Ci sono bicchieri e piatti di plastica ovunque, così decido di dare una mano e buttare un po' di cose. Recupero un sacco nero da riempire, ma non faccio in tempo ad aprirlo, che la mia attenzione viene attirata dal rumore familiare dei passi di Fabrizio, che entra in cucina con un gran sorriso sulle labbra.

"Te stavi a divertì senza de me?" Chiede, poi si avvicina e mi toglie il sacchetto dalle mani.

"Si, in effetti buttare la spazzatura è proprio il mio passatempo preferito"
Fabrizio ridacchia e porta le mani sul mio viso.

"Me lo ricorderò l'anno prossimo" non posso evitare di notare come queste parole abbiano il sapore di una promessa.

Rido, ma è una risata molto breve che viene interrotta dalle sue labbra che premono con forza sulle mie. Mi lascio andare in fretta assecondando i suoi movimenti. Avevo una gran voglia di baciarlo, ma sapevo di dover aspettare, perché c'è suo figlio nei paraggi. Lui, invece, mi ha sorpreso. Mi stringe a sé come se non lo facesse da giorni e poi si allontana, lasciandomi ancora qualche bacio sulle labbra.

"Tra poco verranno a recuperare i figli" mi dice a bassa voce a pochi centimetri dal mio viso. "Hai avvisato tua madre che resti qui, vero?"

Annuisco.

"Okay, perché nun vieni n'attimo fori con me? Ce pensiamo dopo a questi!" In realtà avevo deciso che non sarei stato con i bambini, ma non posso di certo dire di no a Fabrizio.

"D'accordo" rispondo, poi usciamo all'esterno, dove Giada è ancora impegnatissima a far giocare quei piccoletti che sembrano divertirsi parecchio. Mi appoggio con i gomiti alla ringhiera del portico e resto a guardare la scena che mi piacerebbe rivedere anno dopo anno: Fabrizio e Libero che festeggiano felici.

Far away-MetaMoroWhere stories live. Discover now