Rifiuto e seduzione

By Alexandra-writes

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Inghilterra, 1840. Allyson Stevens ha sedici anni e possiede un'intelligenza e cultura inusuali per ragazze d... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
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Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
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Leggete!
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Capitolo 43
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Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Epilogo
Leggete! Nuova storia!

Capitolo 31

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By Alexandra-writes

Dopo aver posto quella -ahimè!- sciocca e imprudente domanda, portai una mano alla mia bocca, sperando che quest'ultima avrebbe taciuto nelle prossime occasioni di conversazione con Bradley.

Tuttavia mi chiesi, mio Dio, per quale ragione avevo dato un simile permesso di fuga ai miei pensieri reconditi? Ero forse bisognosa di risposte? Eppure ero così sicura che egli non me le avrebbe fornite, giacché il suo astio nei miei confronti sarebbe stato -probabilmente- molto intenso, ricordando i miei rifiuti! Pertanto chinai il capo, ma non impiegai molto per alzare nuovamente lo sguardo, quando Bradley iniziò a parlare.

"Perché ho scelto voi, mi chiedete?" Sembrò sorridere amaramente nell'accarezzare un ciottolo tra le sue dita, lo sguardo chino. "Sagge parole! E' stata una questione di scelta, dite bene, poiché avrei potuto decidere quale fanciulla portare all'altare da un lungo elenco di corteggiatrici ma..." Si soffermò a guardare il mare, inclinando il capo e sembrando giungere ad una sincera conclusione. "nessuna di esse era voi."

Oh, quale affermazione inaudita!

Chinai il viso, soffermandomi a riflettere riguardo le sue parole, ma esse erano così ben pronunciate, che la mia mente ne era inebriata a tal punto da non riuscire a formulare alcun pensiero di risposta al riguardo, quindi pregai il mio cuore di continuare ad udire simili rivelazioni.

Egli continuò imperterrito a -evidentemente- liberare il suo cuore da simili parole inespresse, poi chiuse gli occhi. "Ricordate il nostro primo incontro?"

Annuii, ricordando come ebbi reagito nel dedurre che il signor Wilkinson che avevo assai immaginato come un futile gentiluomo adulto e dall'aspetto robusto fosse, invece, un giovane dallo sguardo colmo di malizia. Eppure sorrisi felicemente al ricordo!

"I signori Chapman, nella carrozza che accorreva alla vostra dimora, mi avevano molto parlato di come voi foste -e siete- una giovane dalle preziose doti intellettuali, nonché estetiche, eppure i due coniugi non sembravano incoraggiarmi in quello che, ben presto, è divenuto il mio intento principale." ammiccò con un sorriso divertito che, però, -non ne conobbi la ragione, tuttavia- notai essere simili a quello del Bradley fanciullo in fotografia.

La curiosità iniziò ad infrangersi impetuosa e con tumulto contro le pareti della mia coscienza, così come le onde dinanzi a me erano intente ad agitare la loro anima in balìa del vento e della costa che creava una perfetta insenatura ad Oriente.

"E qual era la natura del vostro intento?"

"Quale è, sono costretto a correggervi, mia cara." sussurrò con un tono di voce suadente, miscelato al mormorio del mare. "Oh, Cielo! avevate esclamato quando, a tavola, la mia sincera rivelazione riguardo il vostro sesso vi aveva resa sbalordita e oramai priva di speranze."

Sorrisi, ricordando l'espressione determinata che Bradley aveva sfoggiato nell'ammirare in maniera assai esplicita le belle donne e, ora, beata dal fruscìo delle onde, riflettei sul fatto che non reputavo, oramai, le sue parole avvenenti un discorso di conversazione da disprezzare.

"In parole povere, quell'esclamazione -ai miei occhi- è divenuta come il primo rifiuto che ho ricevuto dal vostro giovane sesso," disse, lanciando il sasso tra le onde, poi schiuse le labbra amaramente. "dopo la sparizione di mia madre, intendo, poiché reputo ancor oggi un abominio rifiutare il proprio figlio legittimo per fuggire furtivamente con un dannato cocchiere!" La rabbia iniziò a tingere i lineamenti -oramai tesi- del volto del signor Wilkinson, quando egli serrò la mascella per poi afferrare un altro ciottolo e scagliarlo sulla cresta dell'onda più lontana in procinto di bagnare i nostri piedi.

Rimasi in silenzio, poiché iniziavo ad avvertire la foga con cui un insolito dolore accresceva dentro di me e -oh!- per quale ragione non avrei voluto donargli un ulteriore motivo di sofferenza?

Un buon animo era forse divenuto il mio?

"Il silenzio e la compostezza vi hanno distinto dalla folla incontenibile delle dame sempre presenti ai balli di corte, credevate forse non l'avessi notato?" mormorò, e come divenne improvvisamente grave la sua voce! "Eppure ero certo avreste ben presto ceduto ai miei tentativi di sedurvi, quando vostro padre mi scrisse per concedermi la vostra mano..." E, per la prima volta, mi osservò negli occhi, tuttavia sperai non vi leggesse e decifrasse i miei veri pensieri, giacché avevo dedotto che ciò era, oramai, il suo impiego preferito.

"Non ho tentennato nell'accettarla, poiché il mio unico scopo era quello di rendervi mia, indiscutibilmente, di conseguenza avrei spezzato la lunga catena che rendeva -e rende ancora- ben saldo il vostro carattere unanime per la vostra mente e per il vostro cuore." Si alzò e, istintivamente, alzai il capo per osservare la sua figura imponente dinanzi a me e -ah!- come palpitò il mio debole petto nello scrutare una simile bellezza avvolta dal blu oltreoceano del mare!

"Una catena, signor Wilkinson?" Le mie riflessioni vennero interrotte dalla mia stessa voce. "Il mio cuore non è legato..." poi chinai lo sguardo, sperando non comprendesse il significato delle parole che ero in procinto di esporre, eppure fui costretta a farlo, poiché il mio animo... libero voleva essere! "Si sta legando, ma ancora non lo è del tutto."

Per un breve istante, alzai lo sguardo, eppure lo chinai nuovamente quando vidi le sopracciglia di Bradley inarcarsi in un'espressione sorpresa ma confusa. Dopodiché egli si sedette sulle ginocchia dinanzi a me, inclinando il capo per osservare il mio piglio imbarazzato che tentavo animatamente di nascondere dietro la capigliatura castana, e parlò dicendo: "Cosa intendete dire?"

"Oh, nulla."

"No, vi prego, rendetemi partecipe dei vostri pensieri." mormorò, e il suo atteggiamento avvenente mutò aspetto, immergendosi in una vasca di curiosità.

Incollai il mio sguardo su i suoi occhi verdi, ed essi erano improvvisamente così trasparenti, che vi riuscii a scrutare le sfumature delle mie scure iridi! "Non credo di potervi rivelare le mie riflessioni, non ancora, poiché esse sono instabili, pertanto pensereste di aver dinanzi a voi non più una creatura dalla salda virtù, ma una fanciulla incerta e tergiversante."

Bradley sorrise e addentò il suo labbro inferiore, accarezzando la pelle del suo collo in atteggiamenti riflessivi. "Deduco che vi sia molto a cuore la mia opinione riguardo voi."

"Ora, però, vi prego di continuare. Ero assorta nell'ascoltarvi."

Mai verità più pura di questa rivelai, mio Dio! Una parola sincera donata ad un giovane richiedente perdono e indulgenza dalla mia cara Divina Provvidenza!

Bradley allungò le gambe ed esse sfiorarono le mie mani quando egli si distese sul velo sabbioso circostante. La spuma marittima s'infiltrava tra le sue dita aperte, poiché egli si reggeva sui palmi delle mani, pertanto ammirai la dolcezza con cui essa accarezzò la sua pelle, levigandola e bagnando di gocce cristalline il colorito delle sue pallide nocche.

"Ma, la notte del nostro matrimonio, quando voi iniziaste segretamente a versare lacrime perché non tolleravate i miei tocchi sulla vostra pelle, ho compreso come non fossero necessarie solamente le mie estenuanti lusinghe per conquistare il vostro cuore."

Nostro... come sussultai nell'udire un simile aggettivo! Giacché esso racchiudeva le nostre anime in un'unica sfera salda, e mai avevo provato una tale sensazione di protezione.

"Qualcosa in più dovevo adottare per avervi e -oh, no!- non guardatemi con un simile piglio perplesso, giacché non parlo al passato perché ho la convinzione di reputarvi mia, ora, no!" Agitò una mano dinanzi al mio volto. "Pertanto, non ho resistito alla tentazione di cambiare atteggiamento, quando voi posaste una mano sul mio petto, rivelando che avreste voluto osservare cosa vi fosse al suo interno, ma, mia cara! un peccatore è sempre in difficoltà quando vuole divenire angelo!" disse, scuotendo in maniera rassegnata il capo.

Schiusi le labbra, poiché, talmente era vivo il mio interesse per la conversazione, che non avevo neppure il controllo sul mio stesso corpo, e ciò lo dedussi -stupefatta, per di più- quando compresi di star accarezzando la caviglia di Bradley, al mio fianco, con movimenti completamente disinvolti!

Ritirai la mano. "Continuate."

"Quindi attenderò, poiché intendo avere la consapevolezza di ricevere l'amore di una fanciulla virtuosa quale voi, nonostante tempo addietro avrei voluto farvi compiere atti da voi indesiderati." Il signor Wilkinson sospirò, dopodiché sembrò quasi pentito delle sue parole, giacché era molto insolito e raro che egli rivelasse parti di sé sconosciute.

La sera scendeva, intanto, sul mare dell'Essex: il crepuscolo era, da molti minuti -oramai- svanito e la luna era incline a brillare della sua fiamma più dorata sul velo del firmamento notturno.

Trascorsi parecchi minuti a bearmi dello sguardo di Bradley fisso sul mio viso, nonostante io non riuscissi a replicare nulla, se non sospiri e balbettii incomprensibili, poiché le sue parole avevano -forse- cicatrizzato la ferita da egli stesso incisa sul mio cuore, pensai.

"Non credevo di apparire così, ai vostri occhi." sussurrai, quando la spiaggia divenne una laguna desolata e velata da una scia di mistero.

"Perché io osservo, ma taccio." rispose.

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E lui tace!

Che ne pensate?


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