Mi sveglio con il mal di testa, mi scoppia la testa non riesco nemmeno ad alzarmi.
Subito vedo che si apre la porta ed entra mio padre.
«Forza alzati e vai a scuola.»
Mi toglie le coperte di dosso, e mi alza dal letto prendendomi dai capelli, mi scappa un Urlo.
«Non urlare e vai a vestirti.
Muovi!»
Prendo i miei vestiti e vado in bagno a cambiarmi.
Chiudo la porta a chiave, e appoggio i vestiti sulla sedia e mi guardo la schiena.
Sono piena di lividi e cicatrici...mi faccio paura da sola.
Entro in doccia, faccio scorrere l'acqua sul mio copro e piango in silenzio,
nessuno mi sente,
nessuno mi può aiutare.
Non so cosa succederà d'ora in poi, ma se continuo ad andare da Riccardo immagino che subirò solo violenza da mio padre.
Finisco la doccia e mi vesto, esco dal bagno e vado a fare colazione.
****
Arrivo a scuola e da lontano vedo Riccardo, che mi fa un cenno.
Invento una scusa con Jason ed entro dentro scuola.
Vado in una classe abbandonata, dove nessuno viene, e vedo Riccardo.
Appena lo vedo lo abbraccio forte, piangendo.
«Ei piccola,
Che succede ?»
Mi lascio cullare nelle sue braccia, con gli occhi chiusi.
Non so se dirli ciò successo ieri con mio padre, oppure continuare a subire violenza.
Dopo qualche minuto mi stacco e mi siedo sulle sue gambe, mi alza il viso con un dito sorridendomi.
«Puoi fidarti di me.
Dimmi cosa succede...
Sento che qualcosa non va, sono qui per questo»
Prendo un respiro e gli racconto tutto, piangendo.
Mi levo la maglia lunga facendoli vedere i segni, appoggi la mano sui segni, poggia le labbra sui segni lasciando dei baci.
Mi sento più libera dopo averli detto tutto.
So che posso fidarmi di lui, lo so per certo.
«Ti proteggerò io, fidati di me.
Ci sono io, devi solo stare tranquilla»
Mi stringo nelle sue braccia, è il mio posto al sicuro.
Mi dispiace tradire Jason, ma ciò che provo per Riccardo è un crescendo...da soli due giorni.
Mi rimetto la maglia, e lo abbraccio.