Capitolo 21

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Appena arrivo a scuola vedo Matteo parlare con un suo amico e all'inizio esito a doverli chiedere se vuole fare il finto fidanzato ma che scelta ho oltre a questa ?!
Mi faccio coraggio e mi dirigo verso di lui li tocco la spalla e lui si gira di scatto.

«Ciao, che cosa vuoi?» mi domanda un po freddo.

«Avrei bisogno di chiederti una cosa, so I nostri trascorsi ma ho bisogno che fai finta di essere il mio ragazzo è sciocco lo so ma...»

«Lo farò.»

Mi stupisco di questa sua risposta, mi sarei aspettava che mi avrebbe detto un NO secco e invece lo farà, onestamente rimango un po scossa.

«Non sei obbligato a farlo, davvero» dissi nervosa.

«Ho detto che lo farò e sarà così.
Perché io rispetto a te ci tengo davvero, e farei di tutto per te nonostante tutto l'accaduto. Ora devo andare ho lezione. Ciao.»

Si gira e raggiunge i suoi amici, è stato cosi freddo che mi ha fatto rabbrividire, ma infondo lo capisco e mi dispiace così tanto.
Anche se piena dai miei pensieri vado in classe e subito arriva la preside per parlarci delle gite che ci saranno, andremo una settimana a New York di preciso a Manhattan, e dovremo visitare un po di posti come dice nel foglio che c'è stato distribuito visiteremo sopratutto Central Park, Ponte di Brooklyn e molte altre cose, direi che questa gita già mi piace, ricordo che abbiamo lottato tanto per chiedere una gita alla preside ma non mi aspettavo che ci abbia concesso ben due gite, la prima l'ha scelta la preside ma la seconda possiamo decidere noi dove andare, e anche quella sarà composta da 1 settimana.
Ma la cosa che un po temo è la mia storia con Riccardo che per quanto abbiamo progettato di passare il tempo insieme, beh sarà al quanto difficile, tutti i posti che dobbiamo visitare saranno sopratutto di mattina e un po il pomeriggio perciò saremo in ben vista con tutti, e poi per non parlare delle camere assegnate che sicuramente non possiamo scappare, credo che la dura verità sarà meglio se io li stia lontano e spero che lui possa capire.

Una volta che la preside ci spiega ben tutto, esce e il professore di diritto ci dà mezz'ora per scegliere la gita 2 dove farla, ognuno di noi studenti scrive in un bigliettino un posto che piacerebbe visitare e poi chi ha la maggior parte dei voti si confronterà con l'altra classe.
Mentre il professore ritira i bigliettini in un capello, Matteo si avvicina a me.

«Allora il piano che hai progettato con il tuo ragazzo di cosa si tratta, così posso sapere come comportarmi?»

E in quel preciso momento sentivo dentro di me un dolore, per me ma sopratutto per lui.
Oramai ero incerta di questa situazione, si le due gite sarebbero servite per avere privacy con Riccardo dove nessuno poteva vederci eppure sentivo che era sbagliato, che usare Matteo per questo nostro scopo non era giusto, e sentivo qualcos'altro dentro di me, qualcosa verso Matteo ma che non riuscivo a capire bene cos'era.... e non è la prima volta che mi succede.

«Matteo non è giusto, né per me e sopratutto per te.
Non prestarti a questa cosa per me.»

«Allora non hai capito.
Se per vederti felice con lui devo prestarmi a questo lo faccio, qualunque cosa sia.
Ti amo Camilla, purtroppo provo a fare il duro con te, ma non ci riesco e forse non ci riuscirò mai, ma se tu vuoi lui col tempo imparerò a smettere di amarti ed andare avanti perciò ti coprirò sempre le spalle.»

Mi lascia senza parole, arrossisco senza dirli nulla perché non sapevo la benché minima idea cosa dirli, si era dichiarato aveva appena messo a nudo i suoi sentimenti, ed io non riuscivo a dire Nulla.
Mi dà un bacio sulla guancia e poi si alza lo guardo mentre si allontana e va a sedersi al suo posto.
Perché mi sento così ora.

[...]

«Che cosa intendi dire con questo ? È finita ? Di nuovo?»

Riccardo riusciva solo a farmi le solite 3 domande sperando che io li dica qualcosa eppure non sapevo cosa dirli, perché non sapevo più che cosa volevo.

«Non ti sto dicendo che è finita, solo che ho cambiato idea sul nostro piano tutto qui. Sei tu che stai facendo un sacco di domande a vanvera.»

Raccolsi i vestiti da terra mentre mi rivestivo, mentre lui stava li ancora sdraiato sul letto a guardarmi e farmi domande su domande.

«E spiegami il motivo, perché non capisco.»

«Perché non è giusto, non è giusto che uso una persona per poi farmi la mia storia d'amore con il mio professore.»

«Sei tu che hai detto di farti aiutare da lui. Non io.»

«Andiamo Riccardo tu credi davvero che questa storia abbia un futuro? Che io e te realmente possiamo avere una vita insieme? Se nemmeno mia madre approva e non la biasimo e se questa è solo una mia cotta adolescenziale per il suo professore.
Sappiamo bene entrambi le conseguenze.»

«Già e le abbiamo prese in considerazione, e io ti voglio Camilla.
Non sei un capriccio, non sei una ripicca sei la ragazza che amo.
O sei tu quella che non mi ama come dici tanto.»

«Senti non voglio discutere di questo ora, ti ho semplicemente detto cosa penso riflettici anche tu.»

Prendo la borsa ed esco dalla stanza non so perché ora questi ripensamenti, ma penso sia giusto.
Mentre scendo le scale incrocio il fratello di Riccardo che appena mi vede mi dice «Sai anche tu che è la cosa più giusta da fare.» per un istante ci guardiamo poi corro via, è la fine per noi?!

l'amore tra un'alunna e il proprio professoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora