La mia dipendenza. ..tu

By ogniviziounacondanna

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Lei agente del fbi mandata in missione Lui il criminale più temuto di tutta New York S' incotreranno durante... More

La mia dipendenza. ..tu
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
lettera
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Scusate
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Pagine
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 31
Capitolo 32
Eilà gentee

Capitolo 30

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By ogniviziounacondanna

Ti voglio

Beatriçe ‘s pov

1 dicembre

Ero impaziente di sapere che cosa aveva organizzato Paul, me lo aveva tenuto nascosta da quel giorno della cena. Passeggiavo nervosamente avanti e indietro nel salotto, ero sola in casa e l’ansia stava salendo alle stelle l’unica cosa che sapevo e che dovevo indossare il vestito che era nella custodia e che non mi era permesso di vedere..In questi mesi si era comportato davvero bene , mi ha dato tutto quello che poteva, è stato gentilissimo e poco a poco ho imparato a conoscerlo insieme ai suoi segreti, che mi ha svelato un po’ alla volta, quando stavo con lui mi sentivo bene, tranquilla , lui aveva colto nel segno ogni mio sentimento, facendomelo esternare .Paul stava tornando, lo sentivo canticchiare qualche verso di una canzone che non conoscevo,aveva un’aria piuttosto felice- dai andiamoci a preparare- disse entrando in salotto – non si saluta ah..?- chiesi mettendo il broncio – quando fai così mi viene   una voglia irrefrenabile- - allora lo farò più spesso-  - sei una bambina viziata- non risposi – mi fai la barba? - chiese con la faccia da cucciolo, passandosi una mano nei capelli scompigliandoli- devo controllare la mia agenda- inizia a pensare ad alta voce per provocarlo- ho trovato un buco, ora - - andiamo- mi prese in braccio in stile sposa e mi portò in bagno, poi mi fece poggiare i piedi a terra e inizia a preparare l’occorrente , mentre lui se ne stava seduto sul water e si godeva la scena,presi un ‘asciugamano e gliela poggia sulle ginocchia , misi la schiuma da barba su un palmo e  inizia a spalmarla, poi presi il rasoio e delicatamente inizia a raderlo- sei così delicata, lo fai meglio di me- - shh, non disturbare l’artista nel momento delle sue creazioni- finii di raderlo, presi l’asciugamano e asciugai i residui della schiuma da barba, poi presi il dopo barba che mi piaceva tanto e glielo spalmai facendogli un lento e seducente massaggio – e no mia cara, non mi fare eccitare- io continuai a massaggiarlo scendendo fino al collo e posandogli qualche bacetto , ormai al limite della sopportazione , infilò la sua lingua nella mia e iniziò a giocarci con avidità e io feci lo stesso con la sua. Aprii le gambe e mi sedetti su di lui,e iniziammo a baciarci, con baci passionali e lenti che mi toglievano il fiato,poi repentinamente si alzò e io aggancia le gambe su i suoi fianchi e le braccia intorno al collo e continuammo a baciarci, aprii il box della doccia e si ficcò la dentro poi aprì l’acqua a primo impatto era fredda ,ma anche essendo a dicembre per me quel l’acqua a contatto con la mia pelle eccitata sembrava bollire .Ormai eravamo bagnati fradici e perseveravamo ancora a baciarci e non accennavamo alcun segno a finirla ,slacciai le gambe dalla sua vita e scesi con i piedi per terra, iniziò a sfilarmi la maglietta , ora toccava a me , gli tolsi la sua e con un dito inizia a fare delle piccole s immaginarie  e poi gli stampai qualche bacetto , ora toccava di nuovo a lui, che non preferì levarmi il reggiseno, ma passò a sbottonare i miei jeans ormai appesantiti dall’acqua,sbottonò con un estenuante lentezza il bottone e poi la cerniera, poi prese i bordi e iniziò a sfilarmeli provocandomi dei piccoli brividi, poi alzai prima un piede e poi l’altro per facilitarlo  e li tolse gettandoli fra gli altri indumenti, mi piaceva tanto questo gioco e volevo continuarlo fino alla fine anche saltando la sorpresa che mi aveva organizzato. Ero rimasta davanti a lui solo con l’intimo che era diventato un po’ trasparente a causa dell’acqua gelata che scorreva sui nostri corpi, anche se non mi dava fastidio, per me era come se fosse chiusa, gli sbottonai i pantaloni e glieli sfilai, rimase solo in boxer- oh merda- imprecò – dai muoviti Bea che se no arriviamo in ritardo- iniziai a passare il bagnoschiuma sulla mia pelle massaggiandolo con estrema lentezza , orami il suo pene si stava ingrossando tirando sempre di più il tessuto dei boxer, mi guardava estasiato – ti piace ciò che vedi?- - non potrei dire di no, perché mentirei spudoratamente- indicò la sua erezione – sei la causa di questo, e ora dovrò rimanere con la voglia e insoddisfatto  per tutta la serata- - dai forza vieni qua che ti strofino il bagnoschiuma-  lo feci girare di spalle e inizia a massaggiarlo, e si lasciò scappare qualche gemito di piacere, l’acqua gli colava mettendo in risalto ancora di più i suoi addominali  il suo fondoschiena, gli passai il bagnoschiuma su tutto il corpo e poi lo sciacquai , lui si sfilò i boxer  lanciandoli sulla pila di vestiti bagnati  ed uscì dalla doccia , si avvolse un asciugamano e se ne andò, lasciandomi sola, mi sfilai anche io l’intimo  e inizia a sciacquarmi, poi uscii e inizia ad asciugarmi i capelli, che mi gocciolavano lungo le spalle, li tamponai ben bene poi presi il phon ed inizia ad asciugarli , mentre mi asciugavo i capelli  mi guardavo allo specchio, contemplando una Beatriçe diversa, una Beatriçe nuova che aveva gli occhi che le brillavano di più del solito, e guardandoli attentamente si poteva vedere tutti i sentimenti che provava, i suoi occhi erano diventai un libro aperto e chiunque lo poteva leggere, poi passai al mio colorito, leggermente più roseo e gli zigomi sempre arrossati, infine  passai ad ispezionarmi internamente , ero più sicura , più felice e non temevo più di non essere all’altezza per lui, il mio sogno si era avverato , mi mamma aveva ragione l’amore mi era piombato davanti come una nuvola a ciel sereno proprio quando avevo perso le speranze, è come dire che avevo trovato un oasi ricca di vegetazione nel deserto proprio quando non avevo più le forze di continuare ad andare avanti.  Dovevo proprio ringraziare Paul, perché è stato tutto merito suo se mi ha trasformato e se ora lui è tutto per me , nemmeno i miei sogni hanno retto quando si sono scontrati con lui, si sono sbriciolanti lentamente perché infondo sapevo che non li volevo veramente tanto quanto volevo lui. Così il temporale è arrivato, bagnandomi dissetandomi e mi ha infuso pace interiore avverando il mio sogno, amare. Finii di asciugarmi i capelli e trovai Paul in camera che si stava vestendo- mi piace quando hai i capelli spettinati- gli confidai sbattendo leggermente le palpebre in modo da sembrare sdolcinata – io ti confido un segreto- mi sussurrò avvicinandosi  al mio orecchio- a me piace tutto di te - - sicuro, sicuro, sicuro?- - mai stato più sicuro in vita mia- - ti ho fatto diventare sdolcinato, e in questo momento sono fiera di me stessa per averti fatto diventare, così- gli scompigliai ancora di più i capelli, poi si allontano da me e tornò con la custodia del vestito in mano- aprilo -mi ordinò poggiandolo sul nostro letto, non mi sembrava più strano dire nostro , aprii lentamente la cerniera e tirai fuori un vestito rosso e lungo e molto semplice, solo con una vertiginosa scollatura sulla schiena- è meraviglioso- riposi sincera – non c’è bisogno che ti mette addosso abiti particolari, perché sei già bella di tuo- disse mentre si sistemava i gemelli,  mi avvicinai e gli posai un piccolo bacio e innocente sulla guancia-posso farti una richiesta?- mi chiese dolcemente – falla, così vedrò se potrò accontentarti- sorrisi – non truccarti, così sei più bella - - ok, lo farò,solo per te perché degli altri non me ne importa niente- sorrise come un bambino piccolo che aveva ricevuto il regalo che voleva da Babbo Natale. Indossai il vestito e poi mi affacciai alla grande vetrata, ormai era già buio, le luci dei grattacieli erano già accese e già da qualche parte si potevano scorgere luci natalizie, poi alzai lo  sguardo al cielo  e tanti piccoli  puntini bianchi, che sembravano danzare nel cielo leggeri e graziosi scesero, stava nevicando – Paul guarda- gridai facendolo sussultare per il tono alto della mia voce , velocemente venne  e si posizionò dietro di me , - sta nevicando, Paul, sta nevicando- dissi euforica come una bambina, mi cinse la vita  dolcemente da dietro– non trovi che sia bello?- mi chiese lui, i suoi occhi azzurri si fecero più cupi lasciando trasparire un velo di malinconia anche nella sua voce- si è stupendo- mi sentivo come un fiocco di neve, unico, grazioso e leggero- perché sei diventato triste tutto d’un colpo?- chiesi apprensiva, si sedette sul letto prendendosi la testa fra le mani – devi sapere , che come oggi i miei genitori si sono sposati  e proprio come oggi stava nevicando, amavo sentire le  storie di quando si erano sposati, infatti la mamma me le raccontava sempre prima di andare a dormire a mo’ di favola,e io ogni volta la ascoltavo con le orecchie tese in modo da imparare più particolari possibili-mi avvicinai a lui e gli accarezzai dolcemente le spalle- i tuoi genitori , saranno fieri di te- non rispose a quelle parole e se ne uscii con un semplice – andiamo che è tardi- prese il suo cappotto e lo indossò , poi prese anche il mio e mi aiutò a metterlo- dove andiamo, ora me lo puoi svelare?- chiesi , con la curiosità che saliva sempre di più – ancora non posso dirtelo , ci avviammo verso l’ascensore e io mi avvinghiai a lui più forte che potevo e chiusi gli occhi- vedo che hai ancora paura dell’ascensore?- - si ,e pure molta perché una volta sono rimasta chiusa per circa un’ora- - non ti preoccupare , se rimarremo chiusi ci sono io con te – in men che non si dica eravamo già arrivati nel garage e la limousine era già accesa e ci stava aspettando, mi aprii la portiera e io salii alzandomi il vestito in modo da non farmi impaccio, anche Paul salì  e fece segno a Martin di partire, poi prese dal cestello due calici e una bottiglia di champagne  e la aprì , ne versò un po’ ,in ciascuno dei due bicchieri e me lo porse facendo un brindisi – a noi- disse e iniziai a trangugiare lo champagne che mi provocò un leggero bruciore in gola  non essendo amante degli alcolici, feci un leggero sorriso a Paul , quel sorriso valeva più di cento parole e anche lui me ne fece uno, ero un di quelli che voleva dire “ti amo, ti accetto per come sei , con tutti i tuoi difetti e pregi, perché infondo amare vuol dire ti accetto per come sei”- impaziente , piccola?- mi disse accorgendosi del mio piede che batteva nervosamente e le mani che giocavano con il piede del calice- si, non vedo l’ora di vedere quello che stai combinando- mi levò il bicchiere dalle mani  e mi prese la mano ed iniziò ad accarezzarmela – calmati, vedrai che ti piacerà-  d’un tratto la limousine si fermò- siamo arrivati- disse scalpitante Paul , uscii e mi trovai di fronte l’hotel  Plaza , che era pieno di gente , che stava succedendo? Stava nevicando  ancora e più intensamente , ci avviammo verso l’entrata, e si sentiva il vociare delle persone che c’erano dentro , prima di varcare la porta l’hotel cadde in silenzio. Quando varcammo la porta iniziarono a gridare viva i fidanzatini e a fare brindisi alzando in aria i calici- contenta?- mi sussurrò – come non potrei esserlo!- affermai , non ci poteva credere che Paul aveva organizzato una festa di fidanzamento, era stato bravissimo , mi sfilai il cappotto e lo consegnai al cameriere e Paul  fece lo stesso e ci avviammo al centro della sala dove Paul richiamò l’attenzione di tutti i presenti – signori e signori volete farmi l’onore di ascoltarmi – si sistemò i capelli con la mano tirandoli  indietro , poi si sistemò anche la giacca e s’inginocchiò, si esatto s’inginocchiò, non potevo credere a quello che stava succedendo , mi portai le mani alla bocca e poi iniziò a parlare, ero già diventata tutta rossa per a vergogna e l’emozione di stare al centro dell’attenzione – cara Beatriçe James , lo so che potrà sembrare precoce l’idea ma io so che tu sei la donna della mia vita, sei perfetta per me,ti amo alla follia con tutti i tuoi pregi e difetti, quando sono con te mi sento unico ed un uomo migliore, quindi detto questo- tirò fuori dalla tasca una scatolina e l’aprì-mi vuoi sposare ?- - si, si e si- in quel momento le emozioni si erano prese gioco del mio corpo facendomi restare senza fiato e sbalordita , mi inginocchiai di fronte a lui e gli diedi un lungo bacio poi mi mise l’anello al dito e tutti i presenti iniziarono a battere le mani e a gridare, prima di alzarci gli sussurrai – fammi tua- lui non rispose , perché infondo sapevo già la risposta. A poco a  poco gli invitati si avvicinarono e ci fecero le più sentite congratulazioni, fra gli invitati c’erano anche mio fratello con la sua futura sposa Giuliette e anche mia sorella Denise con suo marito Austin, scrutai bene mia sorella e gli occhi andarono a  cadere sulla sua pancia , esatto era incinta, gli corsi incontro e gli toccai il pancino- che bella notizia,- le dissi – e già, anche la tua, non ti ho mai visto così bella,raggiante e innamorata - - hai ragione , a che mese sei? –  chiesi contenta perché sarei diventata zia- sono entrata da poco nel sesto mese- rispose sorridente – è maschio o femmina?- - ancora non abbiamo chiesto alla dottoressa  che sesso è io lo vorrei sapere alla nascita , ma Austin lo vorrebbe sapere alla prossima ecografia però l’importante e che sia sano o sana- - hai finì in bellezza e io non vedevo l’ora di tornare a casa- ti è piaciuta?- chiese Paul , poi iniziammo a sentire dei colpi, qualcosa che sbatteva contro la nostra macchina – Beatriçe allacciati la cintura- disse in tono autoritario , feci  come mi aveva ordinato, avevo paura e mi tremavano le mani- Martin cosa sta succedendo?- - signore una macchina si scaglia  contro la nostra- - riconosci di chi sia la macchina ?- - no, non l’ho mai vista signore - - seminala – intanto la macchina si abbatteva con furia  sulla  nostra, che all’impatto slittava un po’ per via delle neve , avevo paura chi poteva fare questo, chi ci voleva morti?- tutto bene?- mi chiese , annui con la testa, e poi mi prese la mano e la strinse forte alla sua ,gli impatti finirono e si sentì la voce di Martin –l’ho seminato- - bene , ora guarda se ci segue - - si signore-  portai la mano di Paul  sul mio cuore che batteva all’impazzata per la paura, lui non aprii bocca , dopo un po’ arrivammo a casa e di corsa salimmo nell’appartamento – fammi , tua- gli sussurrai – ti voglio più di ogni altra cosa- neanche stavolta aprì bocca e si limitò solo ai fatti.

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Scusate se non ho potuto rispondere ai commenti quindi volevo ringraziare di cuore e che secondo libro sia ,ho fatto già un po’ di copertine e le ho postate sulla mia pagina facebook  Fly_is_ possible, andate e mettete mi piace a quella che vi piace di più.

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