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By angy2galwaygirl

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Una famiglia felice, stabilità , ricchezza e amore. Niente sembra poter rompere la bolla in cui la loro vita... More

Prologo
capitolo uno
capitolo due
capitolo tre
capitolo quattro
capitolo cinque
capitolo sei
capitolo sette
capitolo otto
capitolo nove
Buona festa della donna!!
capitolo dieci
concorso 2018
capitolo dodici
capitolo tredici
capitolo quattordici
capitolo quindici
capitolo sedici
capitolo diciassette
capitolo diciotto
Capitolo diciannove
Capitolo venti
TRAILER
capitolo ventuno
Capitolo ventidue
concorso 2018
capitolo ventitre
capitolo ventiquattro
Capitolo venticinque
cast
Capitolo ventisei
capitolo ventisette
Capitolo ventotto
Capitolo ventinove
GRAZIEEEE!!
Capitolo trenta
Capitolo trentuno
Capitolo trentadue
Capitolo trentatré
Capitolo trentaquattro
Capitolo trentacinque
Capitolo trentasei
Capitolo trentasette
Capitolo trentotto
Capitolo trentanove
EPILOGO
Auguri Donne
NUOVA STORIAAAAA

capitolo undici

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By angy2galwaygirl


Non sono riuscita a chiudere occhio.
Troppe cose stanno succedendo e non ci capisco più niente. La storia che mi hanno raccontato i miei genitori mi ha creato altre domande a cui non so se riuscirò a dare risposta, sono sicura che c'è altro. Magari la mia famiglia d'origine è viva da qualche parte e i miei genitori hanno paura che li abbandoni ma io non potrei mai, non potrei dimenticare da un giorno all'altro l'amore che mi hanno dato, le favole che mio padre mi raccontava prima di dormire, le nostre chiacchierate, le discussioni sui libri che leggevano o le gite di domenica  al lago o al mare. Mia madre mi ha insegnato a cucinare, ho combinato un sacco di pasticci, ho bruciato biscotti e fatto torte crude ma ci divertivamo molto. Mi ha inculcato la passione per la musica e per l'arte. Entrambi mi hanno insegnato ad apprezzare le piccole cose e, anche se siamo benestanti e non mi hanno fatto mancare nulla, mi hanno insegnato ad impegnarmi per raggiungere i miei obbiettivi, ad essere onesta e leale verso il prossimo. Quello che sono oggi è merito loro qualunque sia la mia origine.

Ma ciò non toglie che io abbia il sacrosanto diritto di sapere perché sono stata abbandonata o se sono rimasta orfana, se ho fratelli o sorelle.

Ho appena finito di prepararmi e scendo a fare colazione.
Vado in cucina e mio padre legge il giornale mentre mamma prepara i Pancake.

-"Buongiorno"- saluto.

-"Buongiorno gioia"- dice mio padre abbassando il giornale.

-"Buongiorno tesoro, ecco i tuoi Pancake e il succo d'arancia come piace a te"-  mi dice.

-"Grazie mamma"- rispondo e inizio a mangiare. Appena finisco mi faccio coraggio e decido di parlare.

-"Vorrei chiedervi una cosa"- inizio e loro subito mi danno l'attenzione e un tacito segno che mi invita a continuare.

-"Io voglio sapere di più… voglio sapere cosa è successo alla mia famiglia biologica, come sono finita in quella casa famiglia, dove vivevo prima, insomma ho bisogno di ritrovare un equilibrio perché non so più chi sono. Questo non cambierà il mio amore per voi, siete e sarete sempre la mia mamma e il mio papà ma vi prego ditemi la verità, non nascondetemi niente, non lo sopporterei!"- finito il discorso alzo lo sguardo verso di loro e noto la commozione nei loro occhi.

-"Gioia Mia, sai che per noi tu sei la vita, senza di te avremmo vissuto una esistenza  triste invece tu hai portato il sole e la felicità. La tua adozione è  stata agevolata da alcune conoscenze perché avevano perso i tuoi documenti ed era difficile avviare le pratiche senza di quelli, quindi abbiamo dovuto sviare un po la burocrazia"- dice mio padre.

-"Quindi mi stai dicendo che non c'è modo di avere informazioni?"- chiedo.

-"È molto difficile tesoro"- interviene mia madre.

Abbasso lo sguardo e trattengo il groppo in gola, mi alzo e vado in camera, prendo lo zaino, la giacca e il cellulare e corro via senza salutare.

Nel tragitto per la scuola penso alle parole di mio padre e sento la rabbia invadere il mio cuore, vorrei piangere ma il groppo in gola non si scioglie, come si può essere indifferente a tutto ciò?  Decido di smetterla di pensarci, almeno per ora.

Arrivo a scuola in orario, il che è un miracolo dato che non ho guardato l’orario. Raggiungo il gruppo, radunato sulla solita panchina, ci sono Brenda, Ashley, Josh, Chris, Jesse e le due streghe della scuola kate e Kristine, dette le “KK”, che fanno le civette con Chris e Jesse ma entrambi sembrano infastiditi dalla loro presenza.

Appena mi notano, Chris cambia espressione, gli si illumina il viso  e sorrido. Lui mi raggiunge e mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia. Con lui la situazione è rimasta statica ci frequentiamo ma lui non si è spinto oltre, non mi bacia in pubblico solo quando usciamo e non so cosa pensa di fare ma al momento mi sta bene cosi.

-"Buongiorno ragazzi"- saluto, do un bacio alle mie best. Jesse mi circonda le spalle con il braccio e mi sorride.

-"Allora mia dolce e saggia Ermione, pronta per la nostra maratona?"- Mi chiede.

-"Io sono Harry Potter mio caro"- gli rispondo.

-"Non puoi mi dispiace"- dice lui

-"Perché?"- gli chiedo.

-"Ovvio, Harry Potter sono Io!!"- risponde lui.

-"Te lo scordi!!!"- gli rispondo io.

-"Al massimo puoi fare Voldemort"- ridacchio.

-"Sono troppo bello per fare colui che non si può nominare"- si atteggia Jesse.

-"E anche molto modesto devo dire"- rido.

-"È la verità!! Tutte le ragazze cadono ai miei piedi"- dice lui e scoppiamo a ridere.

Suona la campanella e ci avviamo in classe.

La mattina scorre tranquilla e ho preso appuntamento con Jesse per le 6.30pm a casa mia. Sto tornando a casa e decido di fermarmi a comprare un panino perché tanto a casa non c'è nessuno e non mi va di prepararmi niente. Entro in un bar e prendo un tramezzino al tonno, vado alla cassa per pagare e nel portafoglio scorgo il biglietto che mi ha dato Daniel della palestra, avrei proprio bisogno di sfogarmi. Pago e vado a mangiare al parchetto vicino, appena finisco mi dirigo verso casa. Penso ancora al biglietto e mi decido. Prendo la borsa, il cellulare e la giacca ed esco di casa.

Dopo quindici minuti sono di fronte alla palestra e mi sale il panico, e se si è dimenticato di me? Che figura ci faccio? Sto per andare via quando una voce maschile mi blocca.

-" Pensavo che non avresti mai avuto il coraggio di venire qui"- mi giro e vedo Daniel appoggiato alla porta della palestra che mi guarda con un sorrisetto compiaciuto.

-"Bè pensavi male, come vedi sono qui. Solo che non ero sicura che tu ti ricordassi di me"- gli rispondo. Mi guarda stavolta serio.

-"Vedo che il tuo umore non è dei migliori! Vieni dentro va"- mi fa un cenno con la testa e io lo seguo.

Una volta dentro noto un grande via vai, sulla destra c'è una sala attrezzi, sulla sinistra c'è un corso di karate poi continuando sulla destra c'è un'altra sala dove Daniel entra.

Ci sono dei sacchi appesi, delle panche di legno sui bordi, uno spogliatoio con bagno e uno specchio lungo tutto la parete.

-"Allora cosa ti porta qui?"- mi chiede.

-"L'altra volta mi hai detto che se avessi avuto bisogno di sfogarmi potevo venire qui, bene eccomi! Ho bisogno di sfogarmi, ho bisogno di liberare la mente da questo schifo, non riesco neanche a piangere dalla rabbia che ho"- gli rispondo.

-"Allora lascia le tue cose sulla panca e vieni qui"- mi dice. Faccio come mi dice e lo guardo attraverso lo specchio, ha una canotta che lascia poco all'immaginazione, i muscoli guizzano in bella vista, ha dei tatuaggi, i capelli raccolti e una fascia per tenerli fermi.

-"Julie così mi consumi"- sogghigna lui e io mi vorrei sotterrare. Decido di togliermi il maglione perché altrimenti avrei caldo e rimango con la canotta. Mi sento osservata e alzo lo sguardo verso di lui che mi sta fissando senza ritegno e mi sistemo la canotta che si era leggermente sollevata.

-"Daniel cosi mi consumi"- ridacchio felice di aver avuto lo stesso effetto su di lui, o almeno spero!

Lui ride e sbatte con le mani il sacco.

-"Forza vieni!"- mi dice lui e io mi avvicino.

-"Questo è il mio modo di sfogarmi e mi fa sentire meglio dopo, vieni posizionati davanti al sacco"- mi dice e io eseguo.

-"Metti questi guantoni,  braccia vicino al petto, divarica le gambe mettendo un piede davanti all'altro e piega leggermente le ginocchia"- mi dice e io sento un turbine di emozioni poi sto per collassare quando lui si mette dietro di me e si avvicina al mio orecchio.

-"Adesso prima di colpire concentrati sui tuoi problemi, il sacco è il tuo problema, le bugie, la tua sofferenza, il dolore che senti, chiudi gli occhi"- mi dice e io lo faccio e penso al discorso di stamattina e la rabbia sale, penso agli anni passati nella menzogna e la rabbia sale, non saprò mai niente sul mio passato e la rabbia sale.

-"Apri gli occhi"- mi dice e lo faccio.

-"Colpisci!"- mi ordina e io colpisco con tutte le mie forze.

-"Colpisci ancora Julie!"- dice lui e io inizio a sferrare pugni a piu non posso, non riesco a fermarmi, l'adrenalina mi scorre nelle vene e il sudore scende sulla fronte. Ad un tratto mi sento prendere da dietro e Daniel mi allontana e ci metto un po per calmarmi poi mi accascio e scoppio a piangere con ancora Daniel che mi tiene tra le braccia.

Dopo un po' riesco a calmarmi e devo dire che mi sento davvero meglio.

-"Come ti senti?"- mi chiede lui.

-"Bene.. davvero, molto bene. Grazie"- gli rispondo.

-"Nessun problema, quando vuoi mi trovi qui"- mi sorride. Mi rendo conto solo ora del contatto fisico prolungato e mi imbarazzo da morire e divento rossa. E lui ovviamente ride.

-"È arrivato, non ci speravo più"- mi dice.

-"Cosa?"- gli chiedo.

-"Il tuo rossore, me lo aspettavo molto prima"- ride e… oddio quelle fossette come sono invitanti!! Se è possibile divento ancora più rossa e mi alzo in piedi staccandomi definitivamente e a malincuore da lui.

-"Allora devo dedurre che le cose non siano migliorate"- mi chiede.

-"No anzi, non sanno darmi informazioni utili, non ci sono documenti  né niente"- gli rispondo.

-"Capisco, bè secondo me devi indagare tu, inizia dal ginecologo, poi vai alla casa famiglia, ci deve pur essere qualcuno che si ricorda qualcosa, non devi mollare!"- mi dice lui.

-"Grazie"- gli dico.

-"Davvero, senza di te non so come avrei fatto!"- aggiungo.

-"Basta con le smancerie, se vuoi farti una doccia ti posso prestare qualcosa di mio"- mi dice.

-"Tranquillo, mi do una rinfrescata poi faccio la doccia a casa"- gli rispondo. Vado in bagno e dopo cinque minuti esco fuori e mi rimetto il maglione e la giacca.

-"Allora andiamo ti accompagno a casa"- mi dice e ci dirigiamo verso l'uscita. C'è una grossa moto e mi porge un casco, lo metto e cerco di salire senza sembrare un elefante.

Mette in moto e io non so dove reggermi, lui mi prende le mani e mi tira verso di lui così da cingergli la vita. Il cuore mi batte forte, il tocco delle sue mani con le mie è come il fuoco ardente e io sono diventata sicuramente rossa, dallo specchietto guardo i suoi occhi verdi divertiti e distolgo lo sguardo.

Sfreccia tra le strade di New York, ha preso il tragitto più lungo e io sono felice…. Inspiegabilmente felice!!

Spazio autrice: come va ragazze? Avete delle impressioni sulla storia? Sembra che Daniel stia attirando parecchio l'attenzione ma come darle torto, ha il suo fascino. Voi chi preferite, Chris o Daniel?
Alla prossima!!

Xx kiss kiss xx
All the love

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