One mississippi #WATTYS2020 [...

By BeatriceCi

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Un dolce nasino all'insù, delle labbra da far invidia e degli occhi da gatta verdi che ti rapiscono, Questa è... More

COPYRIGHT
PREMESSA E TRAILER
Presentazione del Cast.
Why do I stay?
Nuova scuola.
Nuovi amici.
PreParty
Party on!
Gelosia.
Il giorno dopo.
Fake smile.
Vecchie fiamme.
Serata tra donne
You're here
Take you
We meet again
wherever you want to go
Together
Party
Hangover
AVVISO
Al caffè con i ragazzi.
Casa al mare.
I segreti cominciano
"Ti presento ai miei"
Giugno.
Chi è Annie?
AVVISO
L'amore
TRAILER
Il messaggio anonimo.
Lei è...
Una casa per i ragazzi!
Silvia
TUTTI I CAPITOLI VERRANNO RIPUBBLICATI LA SETTIMANA PROSSIMA
CONSEGNA DEI DIPLOMI.
UN OSPITE INASPETTATO
STORIA SEGNALATA
La nuova casa dei ragazzi.
SOLE
I segreti pesano
tutto troppo veloce
Un fidanzato modello
AMICI O NEMICI?
Non ci voleva
Cena a lume di candele.
Quando tutto stava per sistemarsi
Momento di impatto.
Watch each other fall apart
SEQUEL
BUON ANNO

Not anymore

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By BeatriceCi

Un grande filosofo diceva che l'amore non muore mai per scelta di qualcuno.
Muore per orgoglio, muore per errori, per cecità, distrazione, debolezza e falsità.
L'amore muore nei ragazzi di vent'anni quando lo tramutano in un gioco, in qualcosa che può essere girato e rigirato a loro piacimento.
Quel giorno per me, l'amore era morto, e non per orgoglio, per cecità, debolezza o falsità, il mio amore era morto per delusione.
Delusione di essermi fidata di lui, della sua bocca, del suo carattere e delle sue mani che mi offrivano un aiuto per alzarmi, ogni volta che cadevo.
Mentre piangevo, seduta su quel freddo marciapiede, lo sapevo, sapevo che niente sarebbe stato uguale a prima.
Che sarei andata avanti accettando il fatto che Travis mi avesse rubato per sempre, non solo il mio primo amore, la mia prima volta, il mio primo "ti amo", Ma la mia felicità, la mia capacità di innamorarmi e di sorridere alla gente che mi stava vicino.
Ogni lacrima, ogni singhiozzo...mi ricordava quanto io lo odiassi in quel momento.

Mi alzai cauta dal marciapiede, per paura di cadere data la debolezza che avvertivo in quel momento. Uscii dalla via buia e imboccai il marciapiede della strada, che mi avrebbe riportata a casa.
Non avevo intenzione di tornare dentro dai ragazzi e affrontarli tutti insieme.
Non volevo neanche incontrare Travis o Amber. Non volevo vedere nessuno.

Quando tornai a casa, fui costretta a scavalcare dal balcone che dava sulla stanza di Silvia, dato che avevo lasciato la mia borsa con tutte le mie cose, a Jenna. Una volta dentro corsi nella mia stanza e mi tolsi velocemente i vestiti di dosso, Indossano poi una maglia larga che mi aveva regalato Jo quando ero piccola. Non riuscivo a smettere di piangere e i miei singhiozzi erano tramutati in versi di rabbia. Dopo aver buttato i miei vestiti a terra cominciai a guardarmi intorno.
La faccia di Travis era dove non avrei voluto mai più rivederlo: dappertutto nella mia stanza.

Mi fiondai sulla parete e con le mani cominciai a strappare tutte le foto che avevo di lui e con lui. I miei movimenti erano dettati dalla rabbia, non riuscivo più a controllarmi. Doveva sparire dalla mia vita.
Dopo le foto, passai agli oggetti, buttai tutto a terra, tutto.
Brown miagolò spaventato dalla mia reazione e quando il suo miagolio arrivò alle mie orecchie, mi fermai di colpo. Mi sedetti sul pavimento e dopo averlo guardato per qualche secondo, lo invitai ad accoccolarsi tra le mie braccia, mentre piangevo.

"Scusami..non volevo spaventarti" Parlai a bassa voce, e giuro, non ero impazzita. Sapevo che il gatto non mi avrebbe potuto rispondere, ma mi sentii lo stesso in colpa per averlo spaventato in quel modo.
La stanza era completamente sotto sopra.

Sentii un forte rumore di sotto, seguito dalla porta di casa che sbatteva sul muro e dopo sentii le voci di più persone.

"Come cazzo pensi di poter entrare a casa nostra dopo quello che le hai fatto?!" Sentii Silvia che urlava contro qualcuno.
Non era difficile capire a chi fossero indirizzate le sue parole.

"Porca puttana ti ho detto di uscire da qui dentro!" Anche mio fratello si era aggiunto, sembrava infuriato. Avevano sicuramente capito la situazione.

"Io voglio solo vederla!" Sbottò Travis. Si sentiva dalla voce che era ubriaco.
Ma questo non giustificò il male che mi stava facendo.

"Ah si? e perché non ci pensavi prima di scoparti quella puttana?" Continuò Andrew che sicuramente urtò qualcosa per poi farla cadere a terra, dato che sentii un forte rumore.

"Ok, Travis è meglio che tu te ne vada." Jenna si aggiunse alla discussione, mentre io poggiavo l'orecchio alla porta, per sentire meglio. "Dobbiamo ancora trovarla, non possiamo perdere tempo.. è sola e non ha neanche il telefono con se!" continuò lei.

Pensavano davvero che io fossi scomparsa? scappata? Certo, in quel momento l'avrei voluto fare, per qualche secondo pensai addirittura di scavalcare di nuovo dal balcone e andarmene, per non affrontare tutto quel casino, ma la nuova me, La Kim che aveva scelto di trasferirsi a chilometri da casa, era una Kim coraggiosa, che non si tirava indietro davanti a nulla.

Aprii la porta e camminai lentamente mentre ascoltavo la voce di Travis, riempire la stanza, di nuovo.
Quando scesi lentamente le scale, Travis mi dava le spalle, tutti gli altri invece, mi guardarono ammutolendosi improvvisamente.

"Io l'aspetto qui. Voglio solo veder-" fece per finire la frase ma io lo interruppi.

"Esci da questa casa" Il mio tono era ghiaccio allo stato puro.

Fu come sorpreso dalla mia voce e si girò all'istante verso di me, alzò le mani per gesticolare."Kim, non volevo che finisse in quel modo, io ti am-"

Quando fui abbastanza vicina a lui, la rabbia di cui parlavo prima, pervase il mio corpo e guidò la mia mano contro la sua guancia. Gli avevo appena tirato uno schiaffo che non avrebbe dimenticato mai nella sua vita. Girò la testa di lato imprecando, dopo la botta e dopo qualche secondo si ricompose guardandomi in silenzio.

"Esci. Fuori. Da. Qui." Marcai ogni parola, come se dalle mie labbra uscisse fuoco.

"Kim.." Sussurrò scuotendo la testa e avvicinandosi verso di me.

"Ti ha chiesto di uscire, adesso basta" Andrew si face avanti e mi affiancò.

Travis guardò prima Andrew e poi me, per cercare uno spiraglio di debolezza per poter appigliarsi e per poter rimanere lì. Vicino a me.
Dio solo sa quanto l'avrei voluto anche io, ma avrei voluto il mio Travis.
Il mio Travis senza rabbia, il mio Travis senza Amber, il mio travis con il sorriso, il suo bellissimo sorriso.

Fece un passo indietro, non staccava i suoi occhi dai miei che si erano nuovamente riempiti di lacrime. Ricordo che mordevo il mio interno guancia più forte che potevo, per resistere e non lasciare che i miei singhiozzi si manifestassero anche davanti a lui. Cercavo di rimanere forte, ma in quel momento ero una piuma. Ero trasparente.
Una donna ferita, delusa o tradita, la riconoscerai sempre da questo.

"Ero arrabbiato con te..Kim, ero anche ubriaco e lei.."

Chiusi gli occhi per evitare che altre lacrime uscissero da quest'ultimi."Ti prego basta, vai via.." Sembrò quasi una supplica.

Lui sospirò e annuì" Ok...ok"
Esitò per qualche secondo ma poi si girò e uscì dalla porta di casa.
Non appena la porta si chiuse, ricominciai a piangere.

"Noi non ne avevamo idea Kim.." Mormorò Luke.

"Amber aveva pianificato tutto, è stata Naya a confessarcelo. Si erano messe d'accordo per farti entrare in quella stanza" Aggiunse Savannah. "Se lo avessi saputo prim-"

La interruppi scuotendo la testa."Amber sarà anche una troia, ma le cose si fanno in due. In quel letto c'era lui con lei e di certo Amber non l'ha minacciato di morte per stare lì. Lui voleva stare lì." Sottolineai il "voleva" e mi asciugai le lacrime da sotto gli occhi con il palmo della mano.

Jenna sospirò guardandomi e si sedette sul bracciolo del divano, rimanendo lì ad ascoltarmi.

"Forse è meglio che tu vada a coricarti.." Propose Andrew.

Ma non avevo tempo da perdere, dormire non era la mia priorità. Sapevo cosa volevo in quel momento, e niente di tutto ciò era vicino a me.
Volevo tornare a casa mia, a Londra, da mia mamma, alla mia vecchia e non incasinata vita. Avevo deciso.

"Tornerò a Londra" Sbottai guardando tuti i ragazzi. Mancavano solo Cole e Anastasia, gli altri erano tutti lì e avevano sgranato gli occhi dopo le mie parole.

"Cosa? Non dire cazzate Kim, per colpa sua?" Chiese Silvia avvicinandosi a me e indicando la porta dalla quale era uscito Travis, pochi minuti prima.

"No, per me. Ho bisogno di allontanarmi da qui..voglio andare a casa mia, stare vicino a mia madre e sopratutto non pensare a tutti i problemi che lascerò qui. Voglio uscire per strada e non avere l'ansia di doverlo ricontare, voglio poter vedervi e non dover parlare di lui, voglio sentirmi un'unica persona, come prima di venire qui. Voglio che Travis sparisca dalla mia vita, e qui, in mezzo a tutti i ricordi, non potrà mai sparire.
Quindi ho deciso ragazzi. Tornerò a Londra." Sottolineai l'ultima frase guardando i miei migliori amici che sembravano distrutti, non quanto me, ma quasi.

Andrew sospirò e si passò una mano sul viso."Se...se questa è la sola alternativa per stare meglio,ok Kim. Noi saremo sempre qui per te. Lo sai no?" Gli altri in coro dissero la stessa cosa.
E non potevo fare a meno di guardarli e sorridere per la prima volta, quella sera.

Non avevo trovato solo l'amore a New York, ma delle persone stupende.
Avrei lasciato tante cose in quel posto, e l'amore era una di queste, ma c'era una cosa che avrei portato sempre con me: l'amicizia di quei ragazzi un po' strani e festaioli che mi avevano migliorato le giornate.


Il giorno dopo chiamai mia mamma, non le raccontai tutto per telefono, ma abbastanza per farle capire che il mio ritorno a Londra non era dettato dalla sua malattia. A casa, l'argomento "Travis" veniva evitato come la peste e io lo apprezzavo moltissimo, dato che comunque i ragazzi e le ragazze erano suoi migliori amici. Nei giorni a seguire presi uno dei biglietti Last Minute e dopo aver salutato Marie, Oliver e tutti gli altri, decisi di respirare di nuovo un'aria pulita. Un'aria dove non eravamo esistiti io e lui insieme.
Un posto dove Travis ancora non era niente. Sapevo che non sarebbe stato così facile, sapevo anche che lo avrei portato dentro al cuore per tutta la vita, ma dovevo farlo per me, solo per me. Ma come fai a guardare la persona che ami, e convincerti che è il momento di lasciarla andare?


Quello, era un altro momento di impatto. Questa è la cosa importante in momenti come questi.. non potete, per quanto proviate, controllare il modo in cui vi condizioneranno. Dovete solo lasciare che le particelle che si sono allontanate arrivino dove vogliono e aspettare fino alla prossima collisione.





||Spazio Autrice


Ed eccoci qui...

La nostra prima tappa si è conclusa, questo è l'ultimo capitolo della loro storia.

Avevo già in piano da molto tempo di fare finire così la storia, in realtà ho in testa moltissime idee per scrivere un secondo  "episodio" su di loro e sulla loro vita, ma non so quando avrà "voce", anche se vi posso assicurare che sarà prima di quando pensiate.

Vi ringrazio tutte dal profondo del cuore, per aver reso questa mia prima esperienza, sensazionale.


Un bacio a tutte le mie lettrici.


Finiamo in bellezza e riempite di stelline e commenti questo nostro, e ultimo, capitolo. <3





STRINGETE I DENTI PERCHE' TRA POCO I VOSTRI KRAVIS, ANCHE SE SEPARATI, TORNERANNO DA VOI.

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