1. I FELL IN LOVE: Mi sono in...

Galing kay VLove96

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VOLUME I Come si può detestare così tanto qualcuno da desiderarlo fino a questo punto? Emma ed Alex sono gli... Higit pa

Nuova copertina
Trailer
cast
Prologo ✔
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
CIAOOO
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Epilogo
Un nuovo inizio
Volume 3
Trailer Volume II
Trailer Volume III
Brokenheart - L'amore non conosce tempo

Capitolo 32

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Galing kay VLove96

CHIUDERE CON IL PASSATO



"Bisogna chiudere i cicli.

Non per orgoglio, per incapacità o per superbia:

semplicemente perché quella

determinata cosa esula ormai dalla tua vita.

Chiudi la porta, cambia musica,

pulisci la casa, rimuovi la polvere.

Smetti di essere chi eri e trasformati

in chi sei"

- Paulo Coelho



Emma

È settembre e sono entrata nell'ottava settimana. Stamattina ho il controllo con la ginecologa quindi mi alzo presto e mi faccio una doccia. <<Sei pronta?>> mi domanda mia madre mentre finisco di infilarmi un paio di leggings e una canottiera bianca. <<Si>> recuperiamo le borse e le chiavi della macchina ed usciamo. Non ci mettiamo molto ad arrivare alla studio. È abbastanza accogliente, c'è una sala d'aspetto e una reception. Alle preti della sala d'aspetto ci sono poster di mamme col pancione o con il loro piccolo tra le braccia. Ci accomodiamo accomodiamo su delle poltroncine blu e aspettiamo il nostro turno. Ci sono altre due donne, che sono in una gravidanza più avanzata. Una è una giovane donna accompagnata dal marito, l'altra invece è una ragazza forse con un paio di anni più di me accompagnata dal ragazzo. Mentre guardo il compagno della mia coetanea accarezzarle il pancione e poi darle un bacio mi si contorce lo stomaco e gli occhi mi diventano lucidi. Vorrei avere Alex qui con me...Vorrei che amasse me e il bambino... <<Di quante settimane è?>> domanda la giovane donna a mia madre. <<Oh, no. Non sono io ad aspettare un bambino, è mia figlia>> <<Otto settimane>> aggiungo io mentre vedo la giovane mamma diventare paonazza per la figuraccia. <<Oh, mio Dio! Mi scusi! Non volevo insinuare che sembrasse incinta...>> <<Non si preoccupi>> la interrompe mi madre sorridendole. <<Congratulazione a te allora>> replica dolcemente la signora. <<Grazie>>.

Una volta che è il mio turno entro nella stanzetta della dottoressa. <<Ciao>> mi saluta dolcemente mentre ci accomodiamo. È una donna sulla quarantina, capelli lunghi e scuri. È molto simpatica e ti fa sentire subito a tuo agio. <<Salve>> <<Allora...>> comincia guardando la mia cartella. <<Ti ho fatta tornare così presto per assicurarmi che vada tutto bene...gli analisi sono a posto...>> dice chiudendo in fine la cartella. <<Accomodati facciamo un controllo>> aggiunge sorridendo dolcemente. Mi sdraio sul lettino abbasso i pantaloni e la biancheria, e poi alzo la maglietta per scoprire la pancia. <<Bene, adesso sentirai un po' di freddo...>> mi spreme del gel gelato sul ventre e poi inizia a muovere l'aggeggio delle ecografie. <<Ok...lo vedi? Ha le dimensioni di un arachide>> dice sorridendo. <<Sembra un piccolo astronauta che fluttua nello spazio...>> mormoro sorridendo e stringendo la mano di mia madre che se ne sta in silenzio a fissare il monitor. <<Adesso è circa otto-undici millimetri e pesa meno di un grammo. Nel frattempo però quella sorta di codina che si vedeva nelle prime settimane è sparita. È tutto a posto, pulisciti pure>>. Una volta che mi sono sistemata torno a sedermi. <<Allora il tuo utero adesso ha le dimensioni di un'arancia e come ti ho già detto il tuo piccolino quelle di un arachide...>> dice sorridendomi. <<...è ancora troppo piccolo per poterlo sentire muovere, dovrai aspettare sino alla ventesima settimana. Invece nella quattordicesima settimana potrai sapere il sesso>> ascolto in silenzio le informazioni che mi da la dottoressa. << Hai avuto nuove contrazioni o perdite?>> <<No>> <<Bene. Nausee mattutine?>> <<Ogni tanto>> <<Ok, è normale...Il tuo corpo sta iniziando a cambiare. Il volume del sangue aumenta e quindi potrai notare che il seno al livello dell'aureola diventa più scuro e lo sentirai anche più sensibile al tatto.>> annuisco. <<Potrai avere delle piccole perdite di liquido giallo, ma non è niente di che. Inoltre potresti avere nuovamente piccole contrazioni, ma in questo caso non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi. Potresti sentire più caldo del solito a causa dell'aumento del tuo metabolismo corporeo. Probabilmente anche la minzione è più frequente dato che i tuoi reni stanno filtrano il sangue con più efficienza. Credo di averti detto tutto...Avete domande?>> chiede con un dolce sorriso. <<Nessuna>> rispondo. <<Bene allora ti segno un appuntamento tra quattro settimane. Mi raccomando sforzati ancora per questo mese di rimanere a riposo>> <<Certo>> replico sorridendole.

Mi madre mi riaccompagna a casa, assicurandosi che me ne vada a letto, e poi va a lavoro. Mi sdraio sul letto ed inizio a leggere quando il Bip del cellulare mi interrompe.

Alex

Come ogni mattina mi alzo presto e vado in palestra. Mentre tiro su i pesi sento qualcuno chiamarmi alle spalle. <<Alex!>> esclama Emmanuele alzando una mano. Il mio ex migliore amico. Se non avessi già pagato l'abbonamento cambierei palestra. <<Ciao>> bofonchio lasciando ricadere i pesi. Recupero il mio asciugamano e faccio per allontanarmi. <<Alessandro, aspetta!>> <<Che cazzo vuoi?>> replico irritato. <<Possiamo parlare?>> <<Mi pare che lo stiamo già facendo>> <<Hai capito cosa intendo...>> si passa una mano tra i capelli. <<Non ho niente da dirti>> esclamo prima di avviarmi negli spogliatoi. <<Mi ha lasciato!>> mi grida alle spalle. L'ha lasciato? E a me dovrebbe fregare qualcosa? Forse qualche mese fa questa notizia mi avrebbe fatto fare i salti di gioia, ma adesso? Adesso non me ne può fregar di meno. Continuo per la mia strada sino ad arrivare alle docce. Mi lavo via il sudore e poi mi rivesto. Mi preparo un pranzo veloce, visto che i miei non ci sono, e mi siedo sul divano a guardare la TV. Intorno alle due del pomeriggio sento suonare il campanello. Mi alzo svogliatamente dal divano e vado ad aprire. <<Che cazzo vuoi?>> domando esasperato. Si sono messi tutti d'accordo oggi? <<Mi manchi>> mormora Amanda prima di scoppiare in lacrime. Ma che cazzo! Non sopporto vedere una donna piangere. <<Dai entra...>> La prendo per un braccio e la faccio entrare in casa. Rimane in silenzio a singhiozzare e ci sediamo sul divano. <<Cosa ci fai qui?>> le domando cercando di trattenere il risentimento. <<Mi manchi...>> <<L'hai già detto, ma non è una buona ragione per presentarti qui>> alzo lo sguardo lucido su di me. <<Io non ti manco? Nemmeno un po'?>> <<No>> rispondo sicuro. Sento la mancanza di una sola persona in questo momento... <<Dicevi di amarmi! Come si fa a dimenticare così presto la persona che si ama?!>> inizia a gridare istericamente. <<Forse perché non ti ho mai amata veramente>> <<Non dire cazzate! È tutta una ripicca vero? Me la vuoi far pagare?!>> mi guarda con i suoi profondi occhi scuri. <<Io ti amo ancora Alex! Ho sbagliato tutto! Ti prego perdonami!>> detto ciò si lancia sulle mie labbra. Il contatto con la sua bocca è tanto familiare quanto estraneo. Ricambio il bacio. Ricambio il bacio solo per avere la conferma che non è lei quella che desidero. La scosto delicatamente da me. <<Mi dispiace...non ti amo più>>. Non aggiunge niente, forse anche lei si è resa conto che tra noi due non c'è più nulla, si limita ad alzarsi ed andare via. Prendo il cellulare e digito un messaggio.

Emma

Guardo il mittente del messaggio e ragiono se ignorarlo o leggerlo. Decido di vedere cosa vuole.

David: Ti ho cercata all'università ma non ti ho trovata...come stai?

Non so se rispondergli oppure no. Dopo che mi ha dato il regalo per il mio compleanno non l'ho più visto ne sentito.

Io: Sono stata poco bene, per questo non mi hai vista.

Prima o poi tutti scopriranno il vero motivo per cui non sono ancora andata all'università. Primi di tutti Andrea, al quale al più presto devo dirlo. Inizia a fare domande, alle quali non so dare risposta.

David: Cosa hai?! Ora stai bene?!

Io: Si, non è nulla di grave.

David: Sicura? Se hai bisogno di qualsiasi cosa fammi sapere.

Io: Va bene :) Grazie.

Davidi: Di nulla. Ci sarò sempre per te.

Le sue parole mi fanno ridere. "Ci sarò sempre per te". E dove cazzo era quando avevo bisogno di lui? Lo so io dov'era, era a scoparsi un'altra! Evito di dargli questa risposta.

Io: Ok.

Pensando che la conversazione si sia chiusa li, riprendo in mano il libro. Bip. Lo metto metto nuovamente da parte sbuffando.

David: Lo so di essere stato un coglione. Non ci si accorge di quello che si hai sinché non lo si perde... Mi manche da morire...mi manca stringerti tra le mie braccia, ispirare il tuo profumo. Mi mancano i nostri dolci baci. I nostri messaggi del buon giorno e della buona notte. So che quello che ho fatto è imperdonabile, ma devi sapere che ti ho sempre amata. Io ti amo Emma, non lo dimenticare. Ti aspetterò...sempre...

Non so cosa rispondere. Non so nemmeno se credergli. Mi ha preso per così tanto tempo per il culo. Non credo nemmeno di amarlo più. Anzi ne sono certa. Il mio cuore ora appartiene ad un altro...

Io: Non aspettarmi... Se vuoi il mio perdono te lo concedo, ma non posso più darti il mio amore. Mi dispiace, ma il mio cuore appartiene già ad un altro.

Cerco di essere il più chiara possibile, non voglio illuderlo. Non voglio ferirlo, ma nemmeno che aspetti da me un'amore che non riceverà mai in cambio.

David: Sono felice per te. Dico sul serio! Sono contento che hai trovato una persona che ricambi il tuo amore e che ti rispetti. (O almeno spero sia così, se no gli spacco il culo ;)) Però questa volta non voglio arrendermi, ma farò solo da parte. Io ti amo e ci sarò sempre per te.

Magari Alex ricambiasse il mio amore. Un sorriso mi affiora sulle labbra per la sua affermazione: "... se no gli spacco il culo"

Io: Grazie. Spero che anche tu troverai la persona giusta.

David: L'avevo trovata, ma sono riuscito a rovinare tutto... Ora però avrò una buona amica no? ;)

Io: Certo :)

Alex

Dopo aver inviato un messaggio a Jack, la sera usciamo. <<Come va?>> mi domanda appena salgo in macchina. Alzo le spalle e lui non mi domanda più niente. Andiamo al solito locale, oggi c'è un po' meno gente. Ci sediamo ad un tavole e facciamo le nostre ordinazioni. La solita cameriera questa volta non ci viene a servire e non mi lancia nemmeno occhiatine maliziose. Meglio così. <<Ho conosciuto una ragazza>> mi informa Jack dopo un paio di birre. <<è carina?>> domando sorridendo. <<Molto. Ma non è quello che mi piace di lei...>> annuisco in silenzio aspettando che sia lui a continuare. Come spesso lui ha fatto con me, sappiamo entrambi che parliamo quando ci sentiamo pronti. <<L'ho conosciuta a lavoro>> Jack fa il meccanico, quindi immagino sia andata al garage. <<Gli si era bloccata la macchina ed è venuta a piedi sino al garage.>> aggiunge sorridendo. <<è arrivata tutta sudata e con il fiatone. Non avevo mai visto ragazza più bella. Avrebbe dovuto chiamare il carro-attrezzi ma aveva il cellulare morto, quindi ha seguito i cartelli che l'hanno portata da me. Ho chiuso l'officina e sono andato con lei all'auto. Era un problema stupido, mancava solo dell'olio>> ride a quell'affermazione. <<Mi ha ringraziato come se fossi il Dio dei motori. Non ho voluto niente, solo il suo numero. Lei ha accettato e la sera dopo siamo usciti a cena. Mi piace molto. È una ragazza simpatica e solare. Non ci capisce niente di auto ma ama la velocità. Siamo usciti un altro paio di volte...credo che potrebbe essere quella giusta...>> dice sorridendo dolcemente. <<Sono felice per te amico. Una volta un ragazzo saggio mi ha detto che non bisogna avere paura di amare. Che farà fottutamente male. Ma che allo stesso tempo ti porterà in paradiso. Che è "meglio aver amato e perso, che non aver amato affatto">> gli faccio un occhiolino e lui mi sorride prima di replicare. <<è proprio saggio questo ragazzo. Deve essere proprio un tipo figo e piuttosto intelligente...>> <<E anche un po' coglione>> continuo io. <<Come si chiama? Non me l'hai ancora detto>> <<Aurora>>

Emma

Passo tutto il pomeriggio a leggere. Stasera a cena ci sarà anche Abby. Scendo le scale per andare al piano inferiore. <<Dove vai?>> <<Ad aprire, hanno suonato il campanello>> <<Lo sai che devi stare a letto...>> <<Mamma>> dico con tono perentorio. Non replica e mi segue al piano inferiore. <<Emma! Devi stare a riposo!>> <<Abby non ti ci mettere pure te!>> esclamo sbuffando. La faccio accomodare e per la loro felicità vado a sedermi sul divano. <<Felici?>> sbotto acida <<Ci preoccupiamo per te tesoro...>> <<Lo so...scusate. È che sono stufa. Non sono fatta di vetro...>> <<Lo sappiamo>> continua Abby interrompendomi. Ceniamo tutte e tre sul divano guardando un film sdolcinato alla TV. <<Ho visto Andrea oggi...>> sento mia madre irrigidirsi alle parole della mia amica. <<Come sta?>> domanda subito. Abbiamo raccontato tutto ad Abby, che ora si sente a disagio a continuare il discorso. <<Triste. Mi ha chiesto di te...>> <<Cosa gli hai detto?>> <<Che stavi ancora poco bene, ma che non è niente di grave. E che stai seguendo i corsi online...non so per quanto ancora questa scusa starà a galla...>> <<Lo so...>> replico sconfitta. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento di dirgli della mia gravidanza, ma speravo che non arrivasse così presto. <<Dovrò parlarci...>> <<Lo faremo insieme. Non ti devi preoccupare di nulla. Noi tre contro il modo, ricordi?>> dice mia madre stringendomi la mano. <<Noi quattro!>> esclama la mia amica con finta indignazione. <<Noi quattro>> conferma mia madre stringendoci in un abbraccio a tre.

Il reso della serata lo passo a giocare alla play-station insieme alle donne della mia vita. Quando Abby va via riprendo in mano il libro. Intorno alle dieci di sera decido di spegnere la luce e tentare di dormire. Quando faccio per chiudere gli occhi vengo interrotta dal suono del cellulare. Riaccendo la abat-jour e recupero il telefono dal comodino. Lo sblocco e leggo il messaggio.

Alex: Sei sveglia?

Non ci siamo più scambiati messaggio dopo quelli per il suo compleanno. Sento allo stomaco il familiare sfarfallio e il cuore inizia a pompare più forte nel petto.

Io: Si.

Non mi arriva più nessun messaggio, ma dopo poco sento il cellulare squillare.

<<Pronto...>> <<Che bello sentire la tua voce...>> dice biascicando un po'. <<Sei ubriaco?>> allontano il cellulare dall'orecchio e guardo l'ora; in Italia sarebbero le quattro del mattino. <<Forse solo un pochino...>> sento la rabbia montarmi dentro. Mi chiama solo perché è ubriaco? <<...Mi manchi Angelo>> sento la collera evaporare al suono delle sue parole. Rimango in silenzio. <<Emma? Ci sei?>> <<Si...>> mormoro. Lo sento espirare rumorosamente. Scommetto che in questo momento si sta passando una mano fra i capelli. Quanto vorrei poterlo fare io... <<Mi dispiace così tanto...Mi dispiace avere rovinato tutto...Sono un coglione...>> <<Solo un po'...>> sorrido al telefono. <<Puoi perdonarmi?>> Mi si stringe il cuore a quella domanda. Posso farlo? <<Certo>>. Io posso farlo, ma lui farà altrettanto? Mi domando accarezzandomi il ventre. <<Sul serio?!>> esclama. <<Si>> rispondo divertita dalla sua incredulità. <<Sei a letto?>> mi domanda dopo poco cambiando tono di voce. Da preoccupato e premuroso è passato a malizioso e profondo. <<Si>> <<Cosa indossi?>> mi sento avvampare in viso. <<Alex!>> lo sento ridere dall'altra parte del telefono. <<Scommetto che sei arrossita!>> non replico. È assolutamente vero! <<Allora cosa indossi? Il pigiama di Hello Kitty? Dimmi che è quello...mi viene duro al solo ricordo...>> ora non sono solo sole le guancia ad andarmi a fuoco... devo dire che non mi sono mai eccitata per queste cose, anche se devo ammettere che Alex è capace di accendermi in qualsiasi modo. E in mia difesa, si dice che le donne incinta hanno maggiore libido. <<No...di spongebob!>> scoppia a ridere, ed io con lui. Avrei potuto mentire e dire qualcosa di più sexy, ma con lui voglio che ogni cosa che ci sai sia vera. <<Sexy...vorrei proprio vederlo. Anche se muoio dalla voglia di esplorare con lo sguardo, e non solo, quello che c'è sotto>> ridacchio imbarazzata. <<Cos'hai sotto?>> <<Slip in pizzo viola>> replico dopo aver controllato. Si non mi ricordo che mutande indosso... <<E basta?>> <<Si>> lo sento mugolare di approvazione. <<Vuoi venire per me Angelo?>> non rispondo. Sento un fremito nella mia parte più intima. <<Accarezzati un seno. Chiudi gli occhi ed immagina che sia la mia mano...>> non replico. Lui sa che sto eseguendo i suoi ordini. Mi accarezzo un seno e chiudo gli occhi. Aveva ragione la dottoressa, ho i capezzoli maledettamente sensibili. <<Ti piace vere? Lo sento dal tuo respiro...scendi con la mano. Accarezzati il ventre sino ad arrivare all'elastico delle mutandine>> eseguo le sue istruzioni in silenzio. <<Ora metti una mano dentro e accarezzati. Infila un dito dentro. Sei bagnata vero?>> <<Mmm>> dico soltanto. <<Sei sempre pronta per me piccola. Infila un altro dito. Chiudi gli occhi e accarezzati come farei io. Prima lentamente...poi più veloce...dentro e fuori...>> cerco di trattenere i gemiti che mi scappano dalla bocca. <<Mi mancava sentire i tuoi dolci gemiti...aumenta il ritmo. Sento che ci sei...vieni per me piccola...>> aumento il ritmo, esco ed entro dalla mia femminilità. Sento l'orgasmo montarmi dentro. <<Vieni per me Emma...>> mormora e con quelle parole mi porta al culmine. Mi mordo l'interno della guancia per non cedere ai gemiti. Non sono mai venuta così. È stato...è stato...wow. <<Non vedo l'ora di essere a New York... per poterti far venire con le mie mani, con la mia lingua e con il mio cazzo...>> ascolto le sue parole mentre mi riprendo dall'orgasmo. <<Mi manchi Alex...>> <<Anche tu piccola...>> sbadiglio. <<è meglio se ti lascio dormire. Vorrei poterti stringere tra le mie braccia...Notte Angelo...>> <<Notte>>

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