TENDER TOUCH - JiKook/KookMin...

By BitchesAndCream

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Se credevi che Jungkook potesse smettere di fantasticare su Jimin ti sbagliavi di grosso Tutti i diritti rise... More

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By BitchesAndCream

Punto di vista di Jungkook

Dopo aver finito di mangiare, condussi Jimin in un parco molto bello in cui ero solito giocare da bambino. Aveva varie stradine, anche piuttosto intricate, in cui camminare, ed era un'area verde piuttosto ampia, piena d'alberi e verde, ora dipinto dei colori d'autunno, tutte le le viuzze ed i prati coperti di un consistente strato di foglie secche e colorate, che creavano un soffice tappeto sul quale camminare. L'aria era fredda e vagamente ventosa, le mie guance e la punta del naso pizzicavano ed erano rosse, tale e quali a quelle di Jimin, che se anche possibile, riuscivano a renderlo ancora più bello. Metà del suo viso era nascosto e riparato sotto la pesante sciarpa colorata che indossava. In oltre sfoggiava un cappotto beige e dei pantaloni verde militare, combinati con un paio di stivaletti marroncini, più una curiosa e piuttosto grande sacca a tracolla color borgogna.

Continuammo a camminare in silenzio, ed io non lasciai mai andare la sua mano. Jimin guardava attorno curioso, impressionato dal luogo. Io mi stavo mentalmente dando delle pacche sulla schiena, fiero di me stesso per aver azzeccato così perfettamente i luoghi per l'uscita. Magari avrei potuto optare per un posto al chiuso, o comunque più riparato, ma Jimin non sembrava turbato dal freddo, e se Jimin non lo era allora non infastidiva neanche me. Eppure sapevo, sapevo benissimo che se non si fosse trattato di lui, ma di chiunque altro, piuttosto che ammirare la bellezza del posto si sarebbero lamentati per il meteo, lagnando di andar via.

>>Credo che potrei fare un salto qui ogni tanto<<

Bofonchiò da sotto la sciarpa.

>>Ti piace così tanto?<<

Lui si girò verso di me, annuendo.

>>Mi piace il paesaggio qua, e pesavo di poter venire a disegnare qualche volta<<

Annuii affascinato, Jimin era una riserva inesauribile di sorprese.

>>Hai qualcosa che potrei vedere con te?<<

Lui infilò entrambe le amni nella borsa al suo fianco, estraendone un sketch book, e forse con un po' d'esitazione, me lo porse.

>>Non è nulla di che, sono solo bozze, ma è tutto quello che ho con me adesso..non credo siano granché, però mi piace disegnare<<

Io lo presi fra le mani, sfogliandolo. la prima pagina aveva varie piccole forme floreali, fiori presi da tutte le prospettive e distanze, dettagliate. Era probabilmente stato fatto in fretta, ma era davvero grazioso. Ci sedemmo su una panca, così che io potessi continuare a sfogliare blocco. La seconda pagina raffigurava una ragazzina colorata in acquerello, molto bello, ben fatto il disegno, ed il soggetto in se per se era carino

>>Non è tua sorella?<<

>>Si è Soo! Mi fa piacere che tu l'abbia riconosciuta, almeno le somiglia<<

>>Avevi dubbi?? E' stupendo!<<

Lui sorrise soddisfatto del proprio lavoro. Oltre le pagine trovai molti studi anatomici, come se si fosse allenato per bene.

>>Per fare questi mi faccio da modello sai, davanti allo specchio<<

Mi indicò, poi invece segnalò le tre pagine a seguire.

>>Queste sono tutte sulla mia mano sinistra. Non mi piacciono particolarmente le mie mani, ma mi arrangio<<

>>E Yoongi? Perchè non lo hai chiesto a lui?<<

Continuai a sfogliare il blocco, incontrando vari studi sui suoi propri occhi, collo, labbra, di nuovo le mani, le gambe, tutti in varie posizioni ed espressioni. I suoi disegni non erano molto puliti in linea, ma esprimevano un carattere dolce e un cuore caldo. 

>>Avvolte lascia che io lo ritragga, ma le occasioni sono davvero rare..non ama che io lo fissi a lungo<<

Scrollò le spalle, poi girò alcune pagine in avanti per me, mostrandomi due ritratti.

>>Il primo non è nemmeno finito, perchè mentre lo disegnavo Yoongi se n'è accorto. Quindi non ho potuto continuare. Per il secondo invece mi ha concesso la posa per un'oretta.

>>Sono davvero somiglianti Jimin, sei veramente bravo<<

Lui scosse la testa, nascondendosi di più nella sciarpa.

>>Se dovesse servirti potrei farti io da modello<<

A quelle parole la testa di Jimin scattò, e i suoi occhi brillarono speranzosi.

>>Non scherzi vero??<<

Scossi la testa con un sorrisetto.

>>Sarebbe fantastico! Grazie!<<

>>Sarò la tua musa ispiratrice<<

Gli sorrisi sfrontato.

>>Faremo dei nudi? Mi piacerebbe<<

Come consecutiva reazione, Jimin mi tirò una sberla sul braccio.

>>Ritiro tutto, sei così disgustoso<<

Mi rubò il blocco dalle mani, riponendolo con cura nella borsa, allora io mi sporsi verso di lui, affondando il viso nella sua morbida sciarpa, e poi alzando lo sguardo.

>>Posso avere un bacio?<<

Il viso di Jimin, nonostante fosse già rosso a causa del freddo, riuscì in qualche modo a divenirlo di più, e non disse nulla per u po', facendomi supporre che non volesse, invece ci impiegò solo un po', ma mi diede questo docile bacetto, ritirandosi troppo presto. Mi rimisi al mio posto, e posi una mano dietro al suo collo, i suoi occhi si spalancarono e saltò letteralmente in piedi.

>>E' fredda, levala!<<

A quella reazione non potei fare altro che ridere, stringendomi lo stomaco che mi doleva. Jimin mi guardava corrucciato e con le braccia incrociate, ma anche volendo davvero non sarebbe riuscito ad incutere timore a nessuno, il che rendeva lo stuzzicarlo un'azione ancora più appetibile. Afferrai il suo polso, e lo trascinai a sedere sulle mie gambe, le sue entrambe dallo stesso lato, poi gli baciai il naso, quella specie di adorabile bottoncino. Lui sospirò, e poggiò le mani sulle mie spalle, così che dopo poco portai le labbra sulle sue, baciandole ripetutamente ma brevemente, godendo del soffice calore. 

Stringendo di più la presa sulla sua vita approfondii i baci, e fra l'uno e l'altro infilai la lingua nella sua bocca. Jimin non mi sembrò molto contento dal modo in cui s'era irrigidito, ma dopo un poco si abituò e si rilassò, quindi cercò di fare quello che facevo io. Io ero in controllo dello scambio, e sempre io decidevo quando interrompere e quando volerne ancora. Alla fine lo lasciai respirare ponendomi un freno d'autocontrollo.

''E' così perfetto che non so dire quanto a lungo riuscirò a trattenermi dallo scivolare dentro i suoi pantaloni''

Un pio d'ore passarono fra il parco e i giri in centro città, poi decidemmo di andare a casa quando si fece ora di cena. Salimmo sul primo autobus disponibile, sedendoci l'uno di fianco all'altro ed ascoltammo musica insieme dal cellulare di Jimin. Dopo poco il ragazzo cadde addormentato, ed io non resistetti al desiderio di scattargli una foto, che poi si trasformarono in una decina,  delle cui in un paio c'ero anche io. Decisi che per stuzzicarlo ancora un po' sarebbe stato adeguato postarne una su Instagram, menzionando nella descrizione '' @Chimnamon95 Un micio assonnato con la sciarpa''. Ovviamente sapevo che Yoongi l'avrebbe vista, il che mi rese ancora più contento. Quando mi resi conto che eravamo ormai vicini allo stop decisi di svegliare Jimin, anche se mi sentivo in colpa, comunque toccai la sua guancia sussurrandogli.

>>Mini<<

Lui mormorò qualcosa, accompagnato da brevi lamenti assonnati.

>>Jimin<<

A quel punto, notando che non ne voleva sapere di aprire gli occhi, gli pizzicai una guancia, e lui si svegliò, strofinandosi il punto che probabilmente adesso formicolava fastidiosamente.

>>Siamo quasi arrivati, scusami per averti svegliato<<

Jimin mi sembrò vergognarsi.

>>Dio..mi sono addormentato come un pollo, perdonami<<

>>E' okay.. Sei bello anche quando dormi sai?<<

Si coprì il viso con la sciarpa, e poi ribatté.

>>E tu sei imbarazzante<<

>>Mi piace molestarti<<

Jimin mi lanciò un'occhiatina, riaggiustando la sciarpa attorno al collo.

>>Posso vedere le tue mani<<

Domandò tutto d'un tratto, ed a quella domanda alzai un sopracciglio, ma eventualmente gle ne porsi una. Lui la prese, e la fissò da tanti angoli. Comunque, dopo aver finito lo scrutinio del mio povero arto lui non lasciò andare, piuttosto la tenne stretta con leggerezza. Pensai che molto probabilmente quella fosse stata la sua intenzione fin dall'inizio, con quella domanda, ma troppo timido per domandare si è trovato una scusa. Era più dolce del dolce, troppo adorabile.

>>Le tue mani sono enormi<<

>>Si lo so, e le tue sono piccole, cicciottine e-

>>Carine?<<

Jimin sghignazzò, stringendo ancora un po' la presa

>>L'ho detto troppe volte eh?<<

>>Assolutamente<<

>>Beh però è vero<<

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