Recensioni Brillanti

By GemmeDaScoprire

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'Folie à Deux' di IvanaGBellamy

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By GemmeDaScoprire

Titolo: Folie à Deux

Autore: IvanaGBellamy

Genere: Mistero/Thriller

Sottogenere: Paranormale, Dark, Introspettivo, Erotico

Trama: Folie à Deux è una storia un po' complessa e particolare. Un misto tra mistero e paranormale, un thriller capace di mettere i brividi, entusiasmare, bloccare il respiro e cospargere ogni attimo di suspense magnetica. Folie apre il suo sipario con una coppia di protagonisti che hanno i loro bei problemi alle spalle; da una parte troviamo Alistair, il presunto omicida, il cattivo della situazione che vuole vendicarsi di Eleanor per essere stato ucciso. Esatto, non avete letto male, Alistair è proprio stato ucciso, ma non è un fantasma, né un non morto, semplicemente è in grado di morire e di risorgere per chissà quale strana motivazione. Dall'altra parte abbiamo Eleanor, una ragazza con un passato tortuoso, sofferente e doloroso che l'ha portata a dover lottare anche contro se stessa per la paura d'impazzire; sotto le cure specifiche della sua psicologa e con l'assunzione di farmaci antidepressivi si è ritrovata a combattere contro la fatale possibilità di perdere il controllo e sfociare nella follia. Per uno sbaglio assurdo, forse voluto dal destino, si trova improvvisamente a tu per tu con il suo peggior nemico e la voglia di fargli del male è così irrefrenabile da abbattere ed eliminare il buon senso e la percezione del bene e di cosa è giusto o sbagliato. Nulla importa più; se lui è vicino, la vendetta ha il primato. Entrambi condannati a questa sfortunata esistenza, forse per qualche malato scherzo del destino, dovranno trovare un modo per superare le loro divergenze e scoprire cosa accomuna le loro morti senza tentare di uccidersi a vicenda, ancora e ancora.

1. Correttezza grammaticale:

- Punteggiatura. La punteggiatura, se non fosse per quelle piccole pecche incontrate nei primi capitoli, sfiorerebbe la quasi perfezione; per il resto non ci sono problemi rilevanti.

Capitolo I

Lui un uomo mediocre. —> In questo caso il periodo scritto in questo modo è errato, ti consigliamo di inserire una virgola dopo 'Lui' per via del complemento di vocazione o di aggiungere il verbo essere.

La sua sconosciuta

Vittima, fantasma —> in questo caso hai dimenticato il punto fermo prima di andare a capo.

Capitolo II

Poi improvvisamente Eleanor apre gli occhi. —> Non è esattamente scorretta, ma crediamo che rendere 'improvvisamente' un inciso in questo caso possa rendere più piacevole la lettura.

Capitolo XVI

è forse lei la Lenore di cui parla la poesia?, invece —> ... di cui parla la poesia? Invece...

Nei primi capitoli e anche in altri a seguire abbiamo inoltre notato dei pensieri senza virgole né punti e perciò difficili o quantomeno pesanti da leggere. La conclusione a cui siamo arrivate è che potrebbe essere sempre una scelta stilista nell'elaborare i flussi di coscienza e ci potrebbe anche stare, solo che all'inizio tendi a scriverli in un modo e poi proseguendo in un altro, perciò leggendo ci si abitua a uno, mentre andando avanti l'altro tende a destabilizzare un po'. Anche se i flussi senza virgole creano un'ansia pazzesca.

Siccome è una tecnica abbastanza complessa ti consigliamo di prestare molta attenzione.

●Primo metodo:

-Smettila, smettila, smettila.

-Mi ha uccisa, mi ha uccisa, mi ha uccisa.

●Secondo metodo:

- Morta morta morta

- Mi ucciderà mi ucciderà mi ucciderà di nuovo

- Bastardo bastardo bastardo bastardo

- Sì sì sì dannatamente sì

- In un primo istante si dice che non può essere è impossibile sono impazzita saranno le controindicazioni delle medicine non può essere. → In un primo istante si dice che non può essere. È impossibile, sono impazzita, saranno le controindicazioni delle medicine. Non può essere! -> Questo è come cambierebbe la frase nel caso unificassi tutto e scegliessi il primo metodo.

- Verbi.

Non abbiamo riscontrato quasi nulla di anormale nella stesura della storia per quanto riguarda l'uso del tempo verbale, a parte qualche incongruenza che abbiamo per l'appunto citato giù. È stato piacevolmente interessante e altrettanto rilassante leggere in terza persona e al tempo presente, questo è merito anche dello stile usato dalla scrittrice, che, a parer nostro, ha un qualcosa di classico e teatralmente macabro: una sinfonia aggraziata e solenne ma allo stesso tempo prepotente e lugubre che trattiene il lettore come se fosse incatenato ad ogni rigo da qualcosa di ipnotico.

Di seguito ti riportiamo le piccole anomalie che abbiamo riscontrato:

Capitolo I

C'era una volta io che ti voglio ammazzare —> Questa frase non suona bene per via della discordanza dei verbi. "C'era una volta io che ti volevo ammazzare" in questo modo suonerebbe più corretta.

Capitolo III

In questo capitolo abbiamo un piccola digressione da parte di Alistair, in cui ripercorre gli eventi vissuti con la ragazza. Gli eventi sono narrati utilizzando sia il presente che il passato. Ti consigliamo di utilizzare solo il passato in questo caso (visto che la storia è narrata al presente) in modo da rendere meno confusionario e più chiaro questo passaggio.

Capitolo XV

Si sente qualcosa esplodere sotto la pelle. La rabbia che sopraffa qualsiasi pensiero o sentimento. —> sopraffà

Ma quella volta no. → Ma questa volta no. Si sta parlando al presente.

- Altro.

A volte la d eufonica non è usata nel modo corretto.

Es: ad entrambi —> a entrambi

- La d eufonica va usata (per evitare suoni fastidiosi) solo quando ci sono due vocali uguali o quando notiamo che leggendo il suono potrebbe risultare pesante o di difficile articolazione e ciò potrebbe rendere la lettura meno scorrevole.

- Reggigalze → reggicalze. Questo è sicuramente un errore di battitura poiché lo troviamo per ben due volte e almeno in uno dei due casi è scritto in modo esatto. Quindi sarà stata una svista.

Capitolo II

Diverse volte definisci gli occhi dell'assassino così chiari da sembrare nero. È una contraddizione affascinante ma, soprattutto la prima volta che viene usata, molto poco chiara. Non ti stiamo dicendo che sarebbe meglio cambiarla, semplicemente di fare attenzione, o magari di 'aumentare' la poeticità di questo passaggio in modo da far capire che questo particolare collegamento è voluto. Poiché è proprio quella stessa poeticità ad arricchire e a rendere differente la tua storia; una scelta stilistica che ha contraddistinto ogni rigo rendendolo unico e accattivante.

Capitolo III

Qualcuno bussa al campanello, un suono stridulo e... —> crediamo che bussare al campanello sia abbastanza impossibile.

Ma questa volta

Sono morta

questa volta no. —> Fai attenzione alle maiuscole, siccome la prima volta che vai a capo usi la maiuscola e la seconda no. Capiamo che potrebbe essere perché si tratta di un pensiero della protagonista, un po' distaccato dalla narrazione, ma l'andare a capo senza inserire un punto non ha un bell'effetto.

Abbiamo notato per di più che questo modo di esprimere i pensieri viene completamente abbandonato proseguendo con la lettura. Stessa cosa qui:

Adesso,

Non si rende nemmeno conto di salire le scale quasi correndo [...]

sei pronto, Alistair?

Aggiungi il pensiero ma poi lo distacchi dalla narrazione descrivendo le azioni e subito dopo lo continui, riallacciandolo. Potrebbe anche essere una tua scelta stilistica, e sarebbe anche carina se non fosse che interrompe un po' la lettura. Nel senso che ci si deve soffermare, leggere il tutto e poi ricollegare il filo del pensiero.

Abbiamo, inoltre notato alcune ripetizioni delle stesse parole nella stessa frase o a poca distanza tra di loro. Esempio:

- Le dita di Beethoven si muovono immaginarie sui tasti immaginari del pianoforte. La ricorda a memoria, l'aveva imparata da bambino sul pianoforte di sua madre.

- È un nuovo sguardo da aggiungere alla collezione di sguardi indecifrabili.

- La dottoressa si affretta ad andare nell'anticamera per aprire la porta d'ingresso dell'appartamento -un comunissimo appartamento al primo piano di un comunissimo e piccolo condominio-, chiudendo quella dello studio dietro di sé.  (tra i trattini e la frase al loro interno va lo spazio).

Anche se intuiamo che queste ripetizioni possano essere volute per rimarcare un concetto, forse non aiuta la lettura ad essere scorrevole.

Capitolo VI

Eleanor ha avuto vari piccoli problemi in quattro anni di grandi problemi. Problemi razionali... → Questo passaggio sarebbe meglio scriverlo diversamente, in modo da rimuovere le ripetizioni che potrebbero risultare pesanti.

A volte tendi a mettere lo spazio tra i caporali e il testo; questo non è necessario. Non è sbagliato, diciamo che si vede di rado, nel nostro caso l'abbiamo visto soltanto una volta e abbiamo preferito di gran lunga lo stile senza spazio.

"Raggiunsero la recinzione della giostra, dove il bambino era aggrappato fermamente con le mani e fissava con la bocca aperta e gli occhi spalancato le carrozze verdi e tondeggianti del bruco sfrecciare sui binari sospesi." → Questo periodo non è esattamente scorretto, ma essendo così lungo e senza alcuna virgola non è comodo da leggere. Ti consigliamo di rielaborare questo passaggio per rendere la lettura meno affaticata.

2. Narrazione:

A partire dal primo capitolo abbiamo un qualcosa di davvero molto interessante e ben scritto, abbiamo apprezzato moltissimo il punto di vista che hai scelto di utilizzare. In questo modo siamo incredibilmente vicini all'assassino e riusciamo a cogliere ogni sua emozione.

Percepiamo chiaramente l'ansia che ci scorre addosso, anche se abbiamo notato che queste introspezioni sono spesso interrotte da alcune descrizioni di elementi esterni (il modo in cui è apparecchiata la tavola, alcuni altri piccoli dettagli) e la cosa ci è sia piaciuta, perché alternare la neutralità di queste descrizioni all'introspezione quasi frenetica è molto interessante, sia un po' meno, perché a volte sembravano un'interruzione non necessaria.

Il resto della lettura prosegue con una scioltezza invidiabile, lo stile della scrittrice si adatta perfettamente a questo tipo di narrazione.

Ci siamo tuffate in questa storia a capofitto e dobbiamo dire che non ci ha per niente deluse. Abbiamo adorato lo stile della scrittrice, così scorrevole (a parte i punti già citati), di facile comprensione, carico di emozioni e per nulla banale. È stata in grado di narrare in modo eccellente e di far percepire al lettore ogni azione e ogni avvenimento; anche i più piccoli dettagli di abbellimento che circondavano lo scenario della sua storia sono serviti per far comprendere in maniera totale i vari punti, come se potessimo vedere la scena che si sviluppava davanti ai nostri occhi, nel momento esatto in cui stavamo leggendo.

- Terminologia. La terminologia utilizzata è semplice, ma non in modo eccessivo. In questo modo durante la lettura si riesce a rimanere concentrati sugli eventi narrati senza essere distratti eccessivamente da eventuali termini troppo aulici o elaborati. Allo stesso modo, l'autrice è stata capace di inserire una quantità smisurata di termini diversi e particolare senza mai ridondare le stesse frasi o magari ripetendo sempre le medesime parole; no, qui abbiamo trovato un lessico eccezionale. Ci ha stupite poter leggere qualcosa di così particolare come le tante citazioni o i riferimenti a opere famose che l'autrice ha, per l'appunto, saputo unire al testo in maniera egregia.

- Descrizioni. Le descrizioni degli ambienti sono essenziali e l'autrice dà più spazio alle introspezioni, riuscendo a farci immedesimare perfettamente nella psiche dei personaggi, adattandosi perfettamente al genere della storia. Nonostante ciò, ha saputo dare giusto "spazio" anche all'ambiente circostante, facendoci entrare in ogni nuovo luogo con una fantastica vista a trecentosessanta gradi, nel senso che è riuscita a non farci perdere nulla di ciò che voleva esprimere o descrivere con le sue magiche parole.

- Dialoghi. I dialoghi sono gestiti benissimo, non sono eccessivi e non sono mai superflui. Per di più si rivelano assolutamente verosimili, si mescolano perfettamente al resto della narrazione, senza interromperne la fluidità e riuscendo anche a definire alcune caratteristiche dei protagonisti attraverso di essi. Sembra quasi che siano stati creati con una facilità pazzesca poiché sono costruiti a pennello, si leggono velocemente, si capiscono all'attimo e tutto si comprende alla prima lettura; si incastrano perfettamente nel testo e non danno mai l'impressione di essere sconvenienti, scontati, stupidi o buttati lì a caso.

- Ritmo della narrazione. Troviamo lo stile davvero fantastico, interessante, colmo di riferimenti eppure scorrevole. Il modo in cui ogni scena, seppur differente l'una dall'altra, viene narrata, è assolutamente impeccabile. La narrazione scorre davvero bene, per niente pesante nonostante le tematiche molto particolari di questa storia. Nei primi capitoli il tempo è costante, poi abbiamo un salto temporale e vediamo che il corso degli eventi è stato spostato otto mesi dopo. Questa piccola pausa che hai lasciato tra la narrazione degli eventi ha dato un bell'effetto di suspence, tanto che ci siamo poste la domanda di cosa sia successo in quei mesi. Dunque hai saputo catturare la nostra attenzione anche con quel piccolo passaggio. Brava!

3. Analisi completa delle tematiche: 

Ecco, questo è un punto un po' delicato, non è facile definirle né parlarne, ma non è un'annotazione negativa. Ciò che tratta questa storia sono argomenti molto delicati e cruenti al tempo stesso. Abbiamo la follia della ragazza, che inizialmente appare come la vittima, ma che avanzando pare perfettamente in grado di muovere le situazioni a proprio vantaggio senza un briciolo di rimorso o un secondo pensiero.

La vendetta è sicuramente ciò che spicca di più in questi capitoli; il desiderio di ottenere la propria giustizia personale, creando un circolo vizioso di rabbia e violenza, ma anche desiderio. Il desiderio, malsano e distorto, è ciò che ci accompagna nella seconda metà della storia, distorcendo ancora di più la situazione, senza mai rendere però la cosa eccessiva o inverosimile, per quanto l'aspetto sovrannaturale sia ben presente e perfettamente integrato nella storia.

È splendido il fatto che non si riesca a cogliere il vero antagonista in questa storia, c'è inizialmente questa spasmodica ricerca di vendetta da parte di entrambi, autodistruttiva, inarrestabile e tuttavia vana, vista la loro situazione. L'oscurità dei due protagonisti riesce a equivalersi in maniera quasi perfetta e assolutamente sublime, anche se poi proseguendo con la lettura appare evidente che uno dei due personaggi è molto più oscuro e perverso dell'altro. Proprio per questo sei stata capace di stupirci ancora una volta, hai trasformato una cosa che credevamo ovvia in polvere e hai donato alla nostra vittima il potere di prendere in mano le redini della situazione.

Le tematiche sono tante, molto complesse e delicate. La follia, la violenza, il delirio, il desiderio di vendetta, l'instabilità mentale, la perdita dei familiari sono tutte cose che siamo riuscite a cogliere perfettamente tramite le tue parole e a viverle attraverso di esse come se, in quei precisi momenti, fossero parte integrante di noi. Nonostante siano tematiche particolari, non sono mai lasciate al caso, né sono descritte senza avere idea di cosa si stia parlando. È evidente che non sono argomenti su cui poterci scherzare su, ma devono essere affrontati con una certa delicatezza e con tanta comprensione. Il fatto che questi elementi siano uniti al paranormale ha reso il tutto speciale e particolare.

4. Originalità:

- Impatto iniziale. L'impatto iniziale è ottimo, più per i primi capitoli che per la presentazione grafica. Già il primo capitolo, infatti, è riuscito a catturare così tanto la nostra attenzione che non siamo più riuscite a staccarci dalla lettura fino all'ultimo capitolo (della storia ancora in corso). La sinossi è assolutamente accattivante e la situazione che illustra (che poi viene sviluppata nei primi capitoli) è insolita e molto interessante, originale, e cattura il lettore nel modo giusto. Sicuramente ci troviamo di fronte ad una trama che non si vede tutti i giorni; è interessante, invoglia a leggere per scoprire di più, ci si chiede quale sia il vero motivo, oltre al desiderio di vendetta, che spinge i due protagonisti a volersi uccidere a vicenda per poi risorgere di nuovo, bramando sempre di più la morte l'uno dell'altro. Per un attimo sei anche riuscita a farci pensare alle Erinni, creature mitologiche greche o Furie nella mitologia Romana, personificazioni della vendetta che avevano il compito di vendicare i delitti, soprattutto quelli contro la propria famiglia, torturando l'assassino fino a farlo impazzire. Abbiamo pensato questo quando hai specificato che i due protagonisti, quando si ritrovano l'uno vicino all'altra non riescono a controllare la rabbia e l'odio e scatenano la loro furia assassina, ma credo che lo scopriremo soltanto leggendo i prossimi capitoli; e non vediamo l'ora! Siamo rimaste davvero affascinate, adoriamo questa storia!

- Originalità della storia nel complesso. La cosa più affascinante di questa storia è che nulla è come sembra, non è possibile dare per scontato che un certo personaggio sia l'elemento negativo, perché questa credenza viene ribaltata più e più volte, tenendoci costantemente sulle spine. Le situazioni si evolvono sempre di più e in modo sempre più originale e inaspettato. I colpi di scena non mancano mai. Siamo state sballottate da un evento a un altro senza mai venire deluse, proprio come un equipaggio di una nave che si trova in mezzo alla tempesta in balia della sorte. Qui è lo stesso, abbiamo un costante punto interrogativo che ci fa desiderare di sapere molto di più, una frenesia costante alla disperata ricerca di maggiori informazioni. Se questo è stato ciò che ci hai trasmesso, allora possiamo dire che sì, la tua storia è davvero originale.

- Originalità del titolo. Ok, ammettiamo che qui siamo dovute andare a vedere cosa significava il titolo (pensiamo che magari inserire da qualche parte, magari all'inizio o nella sinossi il significato di queste parole sarebbe una buona idea). Una volta superato questo ostacolo troviamo il titolo assolutamente adatto a questa storia, sembra quasi che sia stato proprio quello il punto di partenza e ciò che ti ha dato l'idea per creare il rapporto tra i due protagonisti. Qualcosa che li porta a odiarsi ma allo stesso tempo li spinge a legarsi; creano una condivisione e si specchiano ogni singolo istante che stanno vicino, l'uno nella follia dell'altra.

5. Analisi delle falle: 

- Contraddizioni. -

- Pezzi mancanti. -

- Altro. Il fatto che l'ultima seduta con la sua psicologa avvenga in presenza di questo individuo ancora piuttosto sconosciuto ci ha lasciate un po' interdette, poiché la privacy è una cosa fondamentale in questo caso, e far assistere Alistair a questa seduta terapeutica con una ragazza così instabile ci è sembrato un po' improbabile. Capiamo il proposito che c'era dietro a questa idea, ma non sembra comunque verosimile, possiamo consigliarti di provare a spiegare meglio il perché una cosa del genere in questo caso eccezionale venga accettata, visto che questa scena sembra piuttosto importante nella narrazione.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

I personaggi principali in questo caso sono due. O, come preferiamo immaginare, due e mezzo. Passiamo subito a quel mezzo, di cosa stiamo parlando? Della rabbia, della sete di vendetta. Questo aspetto diventa importante e fondamentale proseguendo la lettura, avvolgendo strettamente i personaggi e l'intera trama, tanto da diventare il punto focale dell'intera vicenda. La rabbia diventa quasi umana.

I personaggi sono studiati e gestiti alla perfezione. Per quanto in questo Thriller i due protagonisti siano legati da desideri simili, troviamo grandi differenze.

Abbiamo Eleanor, un personaggio che non ha nulla di convenzionale, divorato dalla superbia e dalla follia, sfociando nella perversione. Nonostante queste particolari caratteristiche ha un'intelligenza spiccata, per quanto appaia comunque fragile viste le sue particolari condizioni, non è difficile (né sembra troppo errato) pensare a lei come all'antagonista, alla portatrice di caos ed elemento negativo per eccellenza. All'inizio appare come l'omicida, poi diventa la vittima sacrificale della vendetta, l'anello debole da togliere di torno. Poi, invece, le carte si ribaltano e da vittima diventa improvvisamente carnefice. Entriamo dentro la sua mente ed è lì che siamo in grado di percepire le sue più cupe emozioni. Diventa spietata, non ammette ragioni che la possano distogliere dal suo compito di uccidere Alistair. È furba, percepisce l'inganno, riesce a cogliere anche le più piccole cose e raggrupparle per creare l'impensabile; e quando sembra che si sia arresa, è proprio in quel momento che agisce, stupendoci e facendoci ricredere delle sue intenzioni.

Alistair è un altro paio di maniche, ci troviamo davanti a un personaggio combattuto, tanto ben studiato da apparire il vero antagonista nei primi capitoli, colui che perseguita e cerca di uccidere la 'povera e innocente' Eleanor.

Ma in questa storia, come abbiamo imparato a scoprire, il confine tra 'male' e 'bene' è quasi inesistente, portando il male a sconfinare e macchiare il bene. Alistair è una figura complessa ma al tempo stesso semplice, vuole vendicare così tanto se stesso e la sua famiglia che non ci pensa un attimo a premere il grilletto contro una ragazzina che a prima vista potrebbe sembrare innocente e senza nessuna colpa. Col passare del tempo riesce, o meglio si sforza di padroneggiare la sua sete di vendetta e tra i due sembra essere quello con più resistenza, stabilità e con più voglia di scoprire perché dopo ogni morte poi si risvegliano.

7. Coinvolgimento emotivo:

Molto alto. I pensieri, introspezioni e ragionamenti sono chiari e diretti. All'inizio della storia è un po' troppo vista la 'pesantezza' del genere: con questo stile vediamo che la narrazione mantiene un certo ritmo, ma con le grandi capacità di scrittura che abbiamo notato ammettiamo che nella parte iniziale non ci sarebbe dispiaciuto vedere qualche passaggio di introspezione profonda. Tuttavia proseguendo nella lettura questa piccola lacuna viene totalmente superata, permettendo al lettore di entrare nella mente dei due protagonisti e capire le loro motivazioni e i loro ragionamenti, dandoci una visione doppia della realtà attraverso gli occhi di entrambi. Abbiamo letto ogni rigo col cuore in gola, abbiamo percepito tutte le emozioni che ha provato Eleanor; la rabbia, la sete di sangue, la voglia di cercare vendetta, il tradimento, il dolore nel rievocare la violenza che ha subito; così come per Alistair, abbiamo sentito sulla nostra pelle il dolore per aver perso la sua famiglia, l'incredibile e straziante perdita del suo bambino, strappato dalle sue braccia in tenera età dalla spirale della morte. I capitoli sono volati uno dopo l'altro e l'ansia cresceva incredibilmente. L'angoscia si è impadronita più volte di noi, rendendoci ansiose e allo stesso tempo trepidanti. Questa storia è come una scossa di elettricità statica, riesce a trasmettere e a donare tante di quelle emozioni che alla fine ci siamo trovate con il cuore e l'anima in subbuglio, perché ne volevano ancora e anche perché c'era sempre qualcosa di cui preoccuparsi: una nuova modalità di morte, un omicidio improvviso, un'alleanza imprevista e tanti momenti di incredibile pressione mentale a cui, sia i nostri protagonisti che noi, eravamo sottoposte.

Ci siamo chieste tante volte se Eleanor fosse vittima della follia causata dal trauma e di come abbia fatto a uccidere delle persone innocenti senza preoccuparsene, anche dopo aver scoperto chi erano in realtà. A questo punto ci viene da chiederci ancora: Eleanor è vittima della follia o è la follia stessa a essere parte integrante di Eleanor?

8. Breve recensione della copertina:

La copertina non è facile da decifrare quando la si accosta alla storia, semplicemente perché appare incredibilmente pura; questa macchia di capelli rossi che si perde in un'acqua lattea rappresenta perfettamente l'illusione dell'innocenza, ma allo stesso tempo ci tiene lontani dal vero orrore (in senso buono) e dalla vera perversione che si cela nei capitoli.

È adatta? Sì.

È perfetta per la storia? Forse no.

- Quanto attira a prima vista. Attira, forse un'ombra esterna alle scritte in bianco avrebbe aiutato a mettere poco più in risalto il titolo, che non è molto visibile con la palette di colori utilizzata dall'immagine principale, ma comunque si vede che è stata creata con attenzione.

- Sintonia degli elementi. Con un soggetto singolo così semplice la prima cosa che si nota è che l'immagine non è perfettamente centrata con il testo e il nome dell'autore (poco spostata a sinistra), per di più pensiamo che sia troppo attaccata al titolo, magari posizionarla poco più in basso in modo da formare tre parti separate (titolo - immagine - nome autore) le avrebbe dato più "respiro" trasmettendo un maggiore senso di ordine e pulizia.

#GmS

Non abbiamo grandi consigli da darti se non quello di rivedere i punti che ti abbiamo elencato su. La tua storia già risplende, è una gemma di valore. Continua così! Benvenuta nelle Gemme Brillanti!


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