Stiamo in silenzio per tutto il tragitto.
Un silenzio pesante, carico di ansia.
Tengo le mani nelle tasche della giacca, Jungkook continua a tirare le sue di maniche, in cerca di protezione, calore...sguardo fisso al marciapiede e si morde le labbra, sospirando di tanto in tanto.
Apro la porta di casa, lasciando che il più piccolo mi sorpassi, tolgo la giacca e la lascio sulla cassapanca all'entrata assieme alle scarpe che sistemo accanto a quelle del moro.
Sinceramente non so perché siamo qua, solamente non mi andava di lasciarlo solo, su quella panchina e più importante...non voglio avere nessuno intorno.
"Ti va un caffè?"
Annuisce, seguendomi nella piccola cucina...il paradiso per mamma. Faccio segno al più piccolo di sedersi al tavolo e metto l'acqua a scaldare.
Sento il suo sguardo fermo sulla mia figura, lo percepisco per colpa di quello strano e fastidioso formicolio alla nuca e la bruttissima sensazione di essere studiato. Butto il caffè solubile nelle tazze e vi aggiungo l'acqua calda, aspettando che sia pronto.
"Hyung..."
Alzo la testa puntando lo sguardo nel suo quando la flebile voce di Jungkook richiama la mia attenzione.
"Perchè siamo qui?"
"Non mi andava di stare in giro."
La mia risposta è tranquilla, la semplice realtà.
"No...perché anche io..."
"Mi facevi pena?!"
Sembra stupito di quella risposta.
"Avanti, dopo quello che è successo non potevo far finta di niente."
Poso la tazza fumante davanti a lui, sospira accogliendola tra le mani.
"Io...ho bisogno di parlarne."
"Sono qua apposta."
Nega con la testa, facendo una piccola smorfia per il sapore pungente, effettivamente sembra acqua sporca ma è quello che mamma compra.
"Lo sai cosa intendo..."
Sospiro ma annuisco. È pesante il senso di colpa.
"Così verrà a saperlo anche Hoseok..."
"Non da Jimin hyung...lui, mi farebbe prendere le mie responsabilità."
Anche io sento il bisogno di parlare ma pensavo di farlo con lui, senza coinvolgere altre persone.
Hoseok non si merita di soffrire per colpa mia.