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By shawnsmind

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A soli 17 anni, Lena Martin era già riuscita a mandare a monte la sua vita. Costretta a tornare nella sua cit... More

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 27
No Sense
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
Shena's music
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
Chapter 50
Here
Chapter 51
Chapter 52
Chapter 53
Chapter 55
Chapter 56
Chapter 57
Chapter 58
Vi ringrazio dal profondo del mio cuoricino
Questions
Answers

Chapter 54

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By shawnsmind

"I'm gonna buy a gun and start a war, if you can tell me something worth fighting for"
A rush of blood to the head,
Coldplay


Il giorno successivo era sabato, un sabato che aveva con sé un vento fin troppo silenzioso e denso per poter portare a qualcosa di buono.

La mattina mi svegliai tardi e, dopo aver messaggiato per una buona mezz'ora con Shawn, decisi finalmente di alzarmi dal letto.

Mio zio, Nash e Gwen erano a casa di questi ultimi a recuperare le ultime cose che non avevano ancora portato nella nostra casa attuale. Ero stranamente felice di poter considerare anche il mio amico e sua madre parte di quel nostra, casa nostra. Non mi dispiaceva vedere mio zio sorridere più del solito e, tantomeno, non mi dispiaceva la compagnia di Nash quando sia sua madre che Zio Ben avevano fitti turni di lavoro. La casa era meno vuota.

Dopo aver fatto una colazione leggera, recuperai le chiavi di scuola e mi diressi verso la sala prove. Ne uscii soltanto dopo l'ora di pranzo, sudata e con la mente più svuotata e rilassata.

Dopo essere tornata a casa e aver fatto una doccia, mangiai un panino e mi lasciai cadere di nuovo sul letto alzando al massimo il volume del secondo album dei Coldplay, il mio preferito.

"Hey piccola, allora ci vediamo dopo da Grayson?" Lessi il messaggio di Shawn.

Mi ero quasi dimenticata di dover andare a casa di Gray per la serata film con tutti i miei vecchi nuovi amici. Questo non mi dissuase comunque dall'arrossire per quel piccola. Scritto o detto, da lui, mi faceva sempre lo stesso effetto.

"Certo, a che ora?" Digitai velocemente sulla tastiera del telefono.

"Alle 20. Non vedo l'ora di vederti."

"Ci siamo visti soltanto ieri sera." Sorrisi fra me e me.

"Fa lo stesso." Disse allegando un imbarazzante smile che mi fece ridacchiare.

Mi alzai dal letto con l'intento di sistemare il disastro che era camera mia per ammazzare un po' il tempo e, nel mentre liberavo la scrivania da inutili cartacce, i miei occhi ricaddero su una cornice. Era messa in orizzontale, sdraiata a pancia in giù, in modo che la fotografia non potesse essere vista da nessuno. La sollevai e con delicatezza la sistemai nel verso corretto. Il sorriso di mio papà, ampio e rassicurante, si affiancava al mio, ingenuo, di una bambina di dieci anni.
Sorrisi di quel ricordo e, nonostante il buco nel petto non smettesse mai di fare male, pensai a quanto papà sarebbe stato fiero di me in quel momento, di come stavo piano piano ricostruendo la mia vita. Di come me la stessi cavando anche senza il suo aiuto.

Spolverai la cornice e la poggiai nuovamente sulla scrivania, sorridendo alla piccola me.


*

"Cosa diamine significa che hai invitato Daisy?" Chiesi a Nash strabuzzando gli occhi.

"Ho bisogno di parlarle. Non ne abbiamo mai avuto l'occasione in queste settimane." Rispose a testa bassa mentre percorrevamo la strada verso casa di Grayson.

"Ma perché proprio stasera?" Mi lamentai sbuffando.

"Non volevo farlo da solo. Ho bisogno dei miei amici." Ammise.

Mi avvicinai a lui cingedogli la vita con un braccio e poggiando la testa sulla sua spalla. Strofinai una mano sulla sua schiena mentre camminavamo nel freddo pungente.

"La amavi?" Gli chiesi avvertendo d'improvviso i sensi di colpa per come io, Taylor e Paige li avevamo fatti lasciare.

"Non lo so. Ci tenevo. Vorrei solo una spiegazione."

"Devo dirti una cosa."

"Spara."

"Sono stata io a scriverti quel messaggio. Per farti andare a casa di Wesley e scoprire che Daisy ti tradiva." Dissi frettolosamente cercando di strappare il cerotto il più velocemente possibile.

Sentii Nash sospirare e stringermi più forte mentre camminavamo in una traiettoria per niente rettilinea.

"Lo sapevo. Ti ho vista dietro il cespuglio." Disse in un piccolo sorriso.

"Cosa? E perché non hai detto niente?"

"Non c'era niente da dire. Non sapevo se arrabbiarmi con te o se, in un certo senso, ringraziarti."

"Mi dispiace, Nash."

"È tutto okay." Mi sorrise. "Almeno so chi avevo davvero affianco."

Annuii ed in un attimo ci ritrovammo davanti al portone di casa Dolan.
Nash suonò il campanello e ad aprire la porta fu Chloe.
La ragazza bionda travolse entrambi in un grosso abbraccio e ci invitò ad entrare.

Salutai tutti con un semplice abbraccio, che prolungai di qualche millesimo di secondo per Shawn, il quale mi rivolse un luminoso sorriso. Non avrei mai resistito tutta la serata senza poterlo sentire vicino.

Nonostante fossi felice di essere di nuovo con i miei amici, mi sentii inizialmente a disagio, forse per paura che niente sarebbe comunque tornato come prima. Mi sedetti accanto a Grayson per non ritrovarmi nella scomoda posizione di non riuscire a proferire parola con qualcun altro di loro.
Ma, come da manuale, dieci minuti dopo stavo ridendo a crepapelle insieme a Matthew, mentre Aaron e Cameron si prendevano in giro a vicenda e Jack e JJ si sfidavano alla migliore interpretazione della bidella dell'ultimo piano, acida e sorda.

Notai Shawn, seduto sul divano opposto al mio, guardarmi con un sorriso dipinto sul volto e, se non fosse stato per il suono del campanello a distrarmi, sarei probabilmente andata da lui coprendo quel dolce ghigno con le mie labbra.

"Vado io!" Esclamò Grayson, il quale scavalcò Carter e Nash, seduti sul pavimento, per arrivare alla porta.
Sembrava stesse aspettando qualcuno con insolito entusiasmo.

"Ah, sei tu." Lo sentii dire in tono piatto e scocciato. Quasi risi.

"Anche io sono felice di vederti, Grayson." La voce di Daisy era udibile fin dall'entrata e mi rabbuiai. "Ho portato con me un ospite, spero non ti dispiaccia."

"Fai con comodo." Replicò in tono ironico. "Piacere, Grayson." Disse il mio migliore amico rivolto a alla persona a noi ancora sconosciuta.

"Piacere, Blake." Credetti di non respirare per qualche secondo e sentii lo sguardo preoccupato di Shawn su di me.

"È appena entrato nella squadra di football, sai?" Trillò Daisy.

"Sono anche io nella squadra, sai?" Le fece il verso Grayson per poi voltare ad entrambi le spalle e dirigersi di nuovo verso di noi con gli occhi alzati al cielo.
Non avevo parlato a Gray di Blake, non perché non volessi, ma perché non volevo si preoccupasse. Avevo già tirato Shawn dentro questa situazione ed ora credeva di potermi aiutare, di poter avere a che fare con Blake, Taylor e qualsiasi cosa ci fosse dietro. Ed era proprio quello che cercavo di evitare.

Daisy e Blake ci raggiunsero e Nash strorse il naso di fronte alla scena. Il braccio di Blake era appoggiato sgraziatamente sulle spalle della ragazza, la quale ci guardava in attesa di qualcosa.

"Beh, ciao a tutti." Disse un tono altezzoso dopo qualche secondo di silenzio.

Alcuni dei ragazzi mugugnarono un ciao in risposta, ma la maggior parte restò il silenzio.
Sentii lo sguardo di Blake su di me ed il suo sorriso si accese in un'espressione divertita.

"Lena, mi accompagni a scegliere un film?" Chiese Shawn istintivamente.

"Arrivo." Dissi alzandomi dal divano per raggiungere Shawn che, con estrema velocità, era già arrivato davanti alle scale per andare in camera di Grayson.

Mi affrettai dietro di lui e, appena entrai in camera, Shawn chiuse la porta dietro di noi.

"Cosa diamine ci fa quello stronzo qui?" Chiese visibilmente irritato.

"Non lo so, non sapevo neanche che lui e Daisy si conoscessero!" Dissi portandomi le mani fra i capelli.

"Che cosa facciamo?" Prese un respiro profondo avvicinandosi a me.

"Non dobbiamo fare niente. E tu non devi fargli capire che sai qualcosa, non devi essere coinvolto." Gli poggiai le mani sulle spalle e guardai i suoi occhi castani rigonfi di preoccupazione, tanto quanto i miei.

"Io sono già coinvolto, Lena."

"Ma lui non deve saperlo. D'accordo?"

"D'accordo."

"Allora, che film scegliamo?" Chiesi cercando di distendere la situazione.

"Notting Hill?" Sorrise dolcemente prendendomi entrambe le mani nelle sue.

Risi divertita ed analizzai i vari film sullo scaffale di Gray.

"Wow, stavo solo scherzando quando dicevo che Gray aveva gusti orrendi, ma a quanto pare avevo ragione." Rise Shawn abbracciandomi da dietro e poggiando la testa sulla mia spalla.

"Zitto, sono fantastici!" Lo rimproverai scorgendo alcuni dei film che io e il mio migliore amico avevamo guardato centinaia di volte insieme.

"Gli Aristogatti?" Chiese in tono divertito lasciandomi un bacio sul collo.

"Mh, tranne quello." Ridacchiai.

Alla fine optammo per la solita scontata commedia americana che non era mai il film preferito di nessuno e che guardavi solamente quando eri in compagnia perché da solo non ti saresti mai azzardato neanche a dare un'occhiata.

Shawn mi lasciò un bacio sulla guancia mentre scendevamo al piano di sotto e, prima che potessimo tornare in salotto, il campanello suonò di nuovo.
Doveva essere Paige.

Come un lampo mi venne in mente che Paige non sapeva nulla del fatto che Daisy si trovasse qui e mi maledii ripetutamente per non averci pensato prima.

Grayson andò ad aprire la porta e sorrise alla mia amica regalandole un abbraccio.
Anche io le andai incontro sperando di informarla prima che vedesse da sola ciò che la aspettava in salotto.

"Cosa?" Esclamò strabuzzando gli occhi una volta che le dissi ciò che doveva sapere.

Fece per correre di nuovo verso la porta, ma la bloccai per un braccio.

"Cosa fai? Sono ancora in tempo per scappare!" Disse tentando di nuovo la fuga.

"Paige, non essere sciocca! Devi farle vedere che non ha alcun effetto su di te e che sei superiore."

"C'è anche quello psicopatico di Blake! Avrei preferito non sapere niente di lui, non l'ho mai visto e ho già i brividi!"

"Non succederà niente finché siamo tutti insieme, va bene?"

"Va bene, va bene." Farfugliò annuendo.

"Pronta ad andare di là?"

"No. Però andiamo."

La afferrai sotto braccio ed insieme entrammo in salotto dove i miei amici erano nelle posizioni più strane ammucchiati sul divano e per terra e, i miei non amici, erano accomodati una in braccio all'altro su una poltrona squadrando tutti dall'alto in basso.

Paige si presentò a tutti, finse di non conoscere la doppia faccia di Blake e salutò Daisy con un ciao accompagnato da un sorriso coraggioso.
Poi si sedette accanto a me e la sentii sospirare di sollievo.

Finalmente le luci si spensero e il film cominciò.
Non riuscii a seguire molto perché l'insistenza dello sguardo di Blake su di me mi rendeva difficile concentrarmi su qualsiasi cosa.

"Psst, Lena! Psst!" Matt mi distolse dai miei pensieri.

"Che c'è?"

"Ho finito i pop corn."

"E questo sarebbe un mio problema?"

"Ti prego, puoi andare a prenderne degli altri?"

"Ti ricordo che, fino a prova contraria, sei un essere umano ed in quanto tale sei dotato di gambe per andare a prenderti i pop corn da solo."

"Ma non voglio perdermi il film."

"Beh, neanche io." Ribattei in modo poco convincente.

"Non hai seguito nulla! Dai, come si chiama il protagonista?"

"Va bene, va bene, vado! Matt sai, quasi quasi me ne torno in Francia solo per non sentirti più." Risi fra me e me mentre lui mi lanciava un bacio volante ricevendo in risposta un dito medio.

Mi diressi verso la cucina cercando nella dispensa il sacchetto dei pop corn da poter mettere nel microonde.
Una volta trovai ed infilati nel macchinario, guardai fiori dalla finestra aspettando qualche minuto che fossero pronti.

La finestra dava sul giardino buio e silenzioso, gli alberi erano ormai tutti spogli e un lampo squarciò il manto nero del cielo facendo riflettere nel vetro una figura alle mie spalle.

Mi girai di scatto con fiato sospeso.

"Ti ho spaventata, bambina?"

"No. Che ci fai qui?" Dissi sicura di me.

"Pensavo avessi capito che qui non sei tu quella che può fare domande."

"Pensavo non pensassi."

Si mosse improvvisamente più vicino a me e mi strinse il polso con violenza.

"Non ti conviene farmi arrabbiare, sai che cosa c'è in gioco." Disse duramente indicando con la testa verso il salotto. L'incolumità delle persone a cui tenevo, dei miei amici.

"Sono stato chiaro?" Mollò la presa lasciando che il sangue potesse fluire ancora alla mia mano.

Annuii lentamente.

"Bene. Sono venuto solo a ricordarti quello che devi fare. Sono stufo di aspettare, voglio che chiami Taylor. Hai tempo fino a domani, ho bisogno di avere ciò che mi serve."

××××

Ave ave ave!
Ecco il capitolo 54, mi scuso per il ritardo, ma ho avuto la febbre e non riuscivo ad elaborare nulla in quello stato.

Spero che il capitolo vi piaccia e vi anticipo che nei prossimi sapremo la storia di Paige e Daisy e Blake e Taylor.
Fatemi sapere cosa ne pensate e ci vediamo al prossimo capitolo,

Un bacio grande,

Ella xx

P.s: spero che il 2017 sia un buon anno per tutti, ve lo auguro di cuore.

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