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By shawnsmind

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A soli 17 anni, Lena Martin era già riuscita a mandare a monte la sua vita. Costretta a tornare nella sua cit... More

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 27
No Sense
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
Shena's music
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
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Chapter 51
Chapter 52
Chapter 53
Chapter 54
Chapter 55
Chapter 56
Chapter 57
Chapter 58
Vi ringrazio dal profondo del mio cuoricino
Questions
Answers

Chapter 50

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By shawnsmind

"I needed sunshine in the darkness burning out,
Well now I know that I'm the fuel and she's the spark"
Wildfire, Seafret

"Preferivo quando non ti facevi vedere, Taylor." Dissi in tono freddo mentre lui non riusciva a sostenere il mio sguardo.

"Non sarei qui se non fosse importante." Infiló le mani in tasca e sbuffò spirali di vapore dalla bocca.

"Non mi interessa."

Feci per infilare le chiavi nella toppa, ma venni spinta per le spalle lontano da essa.

"Non toccarmi!" Ringhiai contro di lui.

"Non sono qui per farti del male, devi starmi a sentire!" Sembrava furioso e i suoi pugni serrati lungo i fianchi ne erano una prova.

"E se non volessi? Mi punterai contro una pistola?"

"Potrei anche farlo." La sua voce suonò bassa ed uscì lentamente dalle sue labbra screpolate dal freddo.

"Cosa aspetti allora?"

"Se la smettessi di parlare per cinque secondi e mi ascoltassi non ce ne sarebbe bisogno." Tuonò avvicinandosi a me, spalmata ed infreddolita contro la parete destra del portico.

"Mi hai già messo in abbastanza guai, non ho intenzione di ascoltarti Taylor!"

"È per evitarti altri guai che sono qui! Ti dirò quello che devo dirti è me ne andrò, sarai libera di ascoltarmi o meno."

Incrociai le braccia al petto ed aspettai che dicesse ciò che doveva.
Non potevo credere di starlo davvero ascoltando dopo che aveva giocato così facilmente con il mio cuore stremato.

"Blake non è chi sembra, non è una bella persona..." Iniziò lui.

"Ma non mi dire." Alzai gli occhi al cielo e ricevetti un'occhiata torva in risposta.

"Ad ogni modo... Lui vuole qualcosa da me, qualcosa che non posso dargli. Sa che io tengo a te e temo che possa usarti come esca. E questo non posso permetterlo."

"E perché no?"

"Perché per proteggere te dovrei esporre me."

"Non ti ho chiesto di farlo, Taylor."

"Non devi chiedermelo infatti, lo farò sempre. Ti proteggerò sempre."

"Non credo che il puntare una pistola contro qualcuno coincida con il proteggerlo."

"Nel mio modo malato, ti proteggerò." Sorrise di sbieco.

"Cos'è che Blake vuole così tanto?" Chiesi io evitando la sua strana e insensata dichiarazione.

"Non posso dirtelo, sai già abbastanza."

"Non so un accidenti! Ma sai cosa? Non voglio saperlo, non ci tengo ad essere coinvolta tra te e Blake."

"Ci sei dentro ormai. Per questo sono qui. Sono sparito per qualche giorno e a breve partirò di nuovo. Voglio che tu venga con me." Sussurrò.

"Stai scherzando?" Risi amaramente.

"Mai stato più serio."

"Non verrò con te."

"Tutto questo mi ricorda quella sera." Fece un sorriso tirato abbassando lo sguardo verso terra. "Ti ricordi? Quando cercavo di convincerti a non andare a Parigi. Invece ora cerco di farti partire. In entrambi i casi non sei mai voluta restare con me e me ne rendo conto solo ora." Si avvicinò per lasciare un freddo bacio sulla mia guancia per poi aggiungere: "Stai attenta, Lena Martin."

*

Invece di chiamare Paige, come le avevo promesso, le scrissi di raggiungermi a casa e la ragazza non tardò ad arrivare.

Mi sentivo confusa dalle parole di Taylor e ancora di più dal suo comportamento. Non avevo mai messo in dubbio che Taylor tenesse a me, fino alla sera in cui mi condusse da Blake. Eppure non avrei mai potuto seguirlo. Ma ero davvero in pericolo?

Avevo bisogno di parlare con qualcuno e, per una volta, sentivo che un parere di una ragazza avrebbe potuto giovarmi più di quello del mio migliore amico o di Shawn.

"Che casino!" Esclamò Paige buttandosi di peso sul divano dopo aver ascoltato ogni particolare della mia storia.

"Non ho idea di cosa fare."

"Dovresti parlarne con qualcuno."

"È quello che sto facendo." Dissi alludendo proprio a lei.

"Così hai deciso che io sarei la persona adatta ad aiutarti a risolvere questo problema? Sei impazzita!"

Mi abbandonai sul divano accanto a lei e mi coprii il volto con le mani.

"D'accordo, manteniamo la calma." Inziò Paige. "Quel ragazzo è sempre stato strano, magari non sa se quel Blake se la prenderà davvero con te."

"E se lo facesse?"

"Assicurati di non stare mai da sola. Non potrà succederti niente."

"Non ho paura, Paige." Dissi con fermezza.

"E allora cos'è che ti preoccupa?"

"Non lo so, ho una strana sensazione. Vorrei sapere cos'ha Taylor che Blake vuole così disperatamente." Dichiarai i miei pensieri picchiettando con le dita sulle ginocchia.

"Già, anch'io. Potrebbe semplicemente dargliela, qualunque cosa sia, così saremmo tutti tranquilli." Sbuffò lei.

"Non credo sia così semplice, Taylor non la lascerà andare facilmente. Deve essere qualcosa di importante."

"Le cose grandi vengono sempre a galla Lena, presto lo saprai. Spero solo che tu non ne sia coinvolta."

Già, anche io lo speravo.

Paige restò da me fino a sera a guardare vecchi episodi di Will & Grace e, una volta tornato Nash, preferì tornare a casa.

"Hey coinquilina." Esclamò entrando in camera mia senza aver bussato.

"Fai con comodo."

"Ovviamente." Sorrise lui sedendosi accanto a me sul letto.

Sfilai un auricolare interrompendo la musica e rivolsi la mia attenzione a Nash.

"Allora, com'è andata?" Chiesi al ragazzo dagli occhi blu.

"Se fossi venuta anche tu, lo sapresti." Mi fece l'occhiolino.

Lo spinsi leggermente e rimpiansi sul serio di non essere andata a casa di Shawn. Sarebbe stato meglio affrontare l'imbarazzo dei vecchi amici, piuttosto che la situazione che si era venuta a creare quel pomeriggio e che non riuscivo a togliermi dalla testa.

"D'accordo, non c'è bisogno di essere manesca!" Rise Nash. "Ci siamo divertiti, come sempre. Niente di speciale."

"Non mi sono persa niente quindi." Cercai di scherzare. In realtà di cose me ne ero perse molte da quando ero partita.

"E invece ti sei persa Matt che credeva di essere una mantide, la nuova cover di Shawn e Beca che ci provava con lui. Davvero imbarazzante."

"Cosa?" Esclamai forse troppo esageratamente.

"Stai parlando della mantide o...?"

"Di Beca, Nash."

"Oh! Si, era abbastanza palese."

"Pensavo si fossero lasciati." Dissi cercando di usare un tono indifferente e probabilmente fallendo.

così. Ma penso che tra quei due ci sarà sempre qualcosa."

"Cosa intendi?"

"Beca non sembra riuscire a togliersi Shawn dalla testa, si vede. Per quanto riguarda Shawn, pensavo fosse lo stesso per lui, ma non ne sono più così sicuro. Non le ha dato molta corda oggi." Ammise alzando le spalle.

"Oh, d'accordo." Risposi semplicemente cercando di trattenere un piccolo sorriso.

"Perché ti importa tanto?" Chiese Nash con tono indagatore.

"Non mi importa. Sai come siamo noi ragazze."

"Non lo so in realtà, come siete?"

"Curiose?"

"Come vuoi. Vado a preparare la cena, mia mamma e tuo zio dovrebbero tornare a momenti e scommetto che staranno morendo di fame. Mi aiuti?" Disse dirigendosi verso la porta e guardandomi in attesa di una risposta.

"Arrivo." Dissi alzandomi dal letto, felice di fare qualcosa di normale come cucinare con il mio amico con cui stavo ricostruendo un rapporto.

Shawn's POV

La mattina di giovedì passò piuttosto velocemente e mi diressi verso il corso pomeridiano di arte sperando che anche quello finisse in fretta per poter andare nella classe di musica e poi, finalmente, a casa.

Fui felice di non essere arrivato in ritardo e fra gli studenti già sistemati dietro i grandi tavoli o nascosti dietro una tela su un cavalletto cercai di scorgere i capelli rossi di Lena.

"Heilà Martin." Dissi sedendomi accanto a lei, intenta a parlare con Grayson al quale rivolsi un sorriso.

"Hey." Mi sorrise lei ed avrei quasi voluto baciarla davanti a tutti, ma mi ricordai che non era possibile.

Questa faccenda della relazione segreta era più complicata del previsto ed erano passati solo due giorni.
L'unico a sapere di noi era Grayson e fui felice di poterne parlare con qualcuno e di non tenere tutto completamente per me.

Il Professor Hall fece il suo ingresso in laboratorio sistemandosi gli occhiali tondi sul naso ed iniziando a fare l'appello.

"Settimana prossima inizierò a ritirare i ritratti a carboncino, non voglio ritardi nelle consegne." Disse Hall mentre un verso di lamento generale si sollevò da tutta la classe.
Il mio ritratto era già finito, l'unico problema è che non sembrava un ritratto umano.

"Non lamentatevi. Per quanto riguarda il vostro progetto finale avrete tempo fino a prima delle vacanze di Natale. Ci ho pensato a lungo e ho deciso che ognuno di voi dovrà rappresentare su tela, con qualsiasi tecnica preferisca, cos'è per loro l'amore. Avete un mese e mezzo. Al lavoro!" Batté le mani un paio di volte e si sedette dietro la cattedra.

"Ugh! Odio i temi astratti, non so mai cosa fare." Si lamentò Lena.

"Potresti disegnare me." Le dissi a bassa voce.

"Non esserne troppo convinto." Rispose divertita.

La mia mano si poggiò sulla sua coscia sotto il banco e la vidi strabuzzare gli occhi mentre le mie dita la accarezzavano da sopra il tessuto dei jeans.

"Gray, mi passeresti il carboncino?" Chiese lei cercando di ignorarmi.

Il mio tocco si spostó verso l'interno coscia e la vidi arrossire violentemente per poi schiaffeggiare la mia mano facendomi ridere.

"Ecco." Disse Grayson passandole la matita. "Comunque trovatevi una stanza." Disse continuando a colorare con gli occhi fissi sul foglio.

Lena si imbarazzò ancora di più e non potei fare a meno di sorridere delle sue guance tinte di rosa.

A fine lezione passai a prendere la chitarra nell'armadietto e mi affrettai verso l'aula di musica, dove Lena mi aspettava davanti all'entrata.

"Perché non entri?" Le chiesi sistemandomi meglio la chitarra dietro la schiena.

"Dovevo pareggiare i conti per prima." Disse con voce suadente appoggiando una mano sul mio petto e facendola scorrere fino al mio addome.
Ero perso sotto il suo tocco elettrico e chiusi gli occhi per un istante.

Le sue dita, che viaggiavano verso il basso, si fermarono e, chiudendosi a pugno, mi colpirono sul petto.

"Ahia!" Dissi toccandomi il punto dolente.

"Non ci sperare." Sorrise furbamente per poi voltarsi verso la porta.

"Aspetta!" La fermai impedendole di aprire la porta.

Mi guardai attorno e, dopo aver constatato che il corridoio era vuoto, poggiai le mie labbra sulle sue.

"Non resistevo più." Le sorrisi e lei lasciò un bacio all'angolo della mia bocca per poi entrare in classe.

××××

Ave ♡
Ecco il capitolo 50, fatemi sapere cosa ne pensate, soprattutto sono curiosa di sapere le vostre opinioni su Taylor.

Volevo inoltre dirvi che ho deciso il finale della storia (ma non vi svelo niente) e che questa cosa mi elettrizza. Non siamo comunque vicini alla fine e ci saranno alcune sorprese.

Un bacio grande,

Ella xx

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