Titolo: Wolfed Down
Autore: Pheiyu
Beta: annicka02, AJBEth, gocciamarina22
Genere: Lupi Mannari
Stato: Racconto ̶ In corso
Classificazione dei contenuti: NC-17
Tematiche forti/ Contenuti per adulti: violenza (con in alcuni casi descrizioni dettagliate), erotica (stesso avvertimento della violenza, ci sono descrizioni ma mai volgari), slash (coppia boyxboy più avanti nella storia)
Consenso Social: Sì
Trama:
Jennifer Cander non ha mai incontrato la persona giusta per lei, e per quanti ragazzi continuasse ad conoscere nessuno riusciva ad attirare la sua attenzione. Studentessa alla facoltà di medicina, viene chiamata come consulente esterna in un'indagine sotto il comando del detective William Glock... ed è lì che tutta la sua vita inizia a cambiare. Morsa da un lupo, e rapita dal parcheggio del BulletProof -bar e pub di periferia- da un ragazzo sconosciuto ben presto si ritroverà a combattere per la sua vita, per la sua sicurezza e per il suo Mate di Sangue... che non è affatto il mate che tutti si aspettavano. Non avevano previsto che lei diventasse una Alpha, una combattente di prim'ordine, e ancora meno che il suo compagno fosse un Omega.
Ma chi è questa nuova lei? Perché non riesce a controllarsi ogni volta che si trova vicino a lui? E lui perchè sembra odiarla dal profondo del cuore?
Cos'è per te il femminismo?
Femminismo per me è uguaglianza, rispetto, e pari opportunità per tutti, maschi o femmine che siano. Femminismo è " donne allo stesso livello di un qualunque uomo, e non sopra o addirittura sotto". Femminismo è: la donna è uguale all'uomo. Non nel senso di cancellare le specifiche differenze tra i sessi, ma nel senso di valorizzarle ed ampliarle, dando ad ogni individuo la possibilità/capacità di sviluppare i propri interessi e passioni senza pregiudizi alcuni.
Femminismo è l'uguale capacità giuridica, politica e sociale di entrambi i sessi. E suvvia, a chi non piace l'uguaglianza? :D
Gli stereotipi di genere ingabbiano TUTTI, senza esclusione. Il genere di appartenenza non può -e non deve- precludere possibilità e scelte di vita, solo in base a preconcetti ormai superati da anni. La donna non è soltanto debole e delicata; e l'uomo non è solo un animale violento privo di autocontrollo. Non sono questi caratteri imposti a definire chi siamo, ma noi stessi... e la società di cui facciamo parte dovrebbe poter garantire questa libertà di espressione.
Perché la tua storia incarna i valori di WritHer?
Nella SEZIONE lupi mannari si leggono sin troppo spesso di donne/ragazze relegate al ruolo di mere schiave sessuali del ragazzo lupo di turno...pur se in una sezione di secondaria importanza (in riferimento ad altre più di rilievo come "romantico" o "romanzi rosa") con la mia protagonista mi propongo di creare un personaggio forte che va contro tutti i preconcetti della sezione, diventando una leader nel suo gruppo, capace di farsi valere nonostante le difficoltà e di diventare un punto di riferimento per tutti.
La mia protagonista è una studentessa di medicina che si ritrova ad indagare in una serie di omicidi in un ambiente prettamente maschilista e con i preconcetti che spesso le donne affrontano quando devono dimostrare di valere o di conoscere appieno la materia di cui stanno parlando.
Inoltre, con il coprotagonista affronto un altro tabù che è quello del maschio calmo, riflessivo ed introverso (non il solito ipersessuato, violento, repressivo e, perdonatemi il termine ma davvero lo leggo ovunque, "puttaniere"); insomma, non il "maschio alpha guerriero" che sembra quasi essere un imposizione per chiunque nasca col genere maschile.
Estratto da Allinea1: BITE | Capitolo 1 - Corpse
«Uomo. Circa trent'anni.» replicai, con voce atona. «Probabile frattura bimalleolare e lesione della sindesmosi alla caviglia sinistra. La traumatologia si compone di vaste aree lacero-contuse, con ferite multiple dai bordi irregolari e frastagliati; frattura scomposta della nona, decima e undicesima costola da trauma violento, con conseguente foratura del fegato. Interessante è la rottura del corpo e processo xifoideo che si... »
«So che ti piace darti delle arie, Cander.» mi interruppe la stessa voce, con tono vagamente irritato. «Ma gradirei che tu mi spiegassi il tutto in una lingua che io possa comprendere.»
Richiusi la bocca, e concentrai la mia attenzione sul detective William Glock.
«Ha la caviglia rotta, il petto squarciato e lo sterno fracassato. Ed è interessante proprio quest'ultimo perché alla sua superficie interna si attaccano i legamenti sternopercardici, che fissano il pericardio al...»
«Cander! »
Ingoiai un'imprecazione e masticai la risposta tra i denti: «Ehm...dunque...potremmo dire che gli sia arrivato addosso l'equivalente di un camion.»
«Questo me l'ha già detto il medico forense.» Lo vidi guardare la vittima e annuire, come se almeno un tassello del puzzle fosse andato al suo posto. «Dei morsi, che mi dici?»
Inspirai a fondo ed immediatamente mi pentii di quella mossa. Non avevo problemi con il sangue, ma l'odore di effluvi umani non era propriamente piacevole da inalare. Modulai la respirazione al minimo indispensabile, e risposi: «Sembrano morsi di canis lupus linnaeus, ma potrei essere più precisa dopo alcune analisi di routine.»
«Canis linneus...?»
«Lupo grigio.» Abbassai la cerniera della tuta anticontaminazioni e una afosa brezza serale s'insinuò nei miei vestiti. Il nastro giallo della polizia che delimitava la scena del crimine, rapidamente arrotolato intorno ai tronchi di cinque alberi, ondeggiò lievemente.
«Ma non ci sono più lupi grigi in questa zona da quasi cent'anni, Cander.»
Estratto da Allinea5: BOND | Capitolo 9 - Awake
Se Haley fosse rimasto in quello stato, avrebbe dimenticato sé stesso. Sarebbe scomparso per sempre. Noah aveva ragione...meglio morire sul serio che vivere così.
Chiusi gli occhi e la mia lupa ululò, incitandomi a fare di Haley ciò che più desideravo.
Inspirai a fondo. Ora che i nostri corpi si toccavano le fiamme si erano acquietate, lasciandomi finalmente la capacità di pensare più lucidamente. Sapevo che non sarebbe stato sempre così facile, e sapevo anche che la mia lupa non sarebbe stata sempre così bendisposta nei miei confronti. Avevo conosciuto la sua furia quando era nel pieno delle forze, e la lupacchiotta a cui Marcus l'aveva ridotta non era altro che l'ombra di sé stessa.
Inspirai nuovamente e la guardai dritta negli occhi. Nera, il pelo lucido come carbone, e altrettanto fuliginosa ringhiò nella mia direzione, rifiutandosi di fare quello che le stavo chiedendo.
Non così.
Glielo ripetei fino allo stremo e lei si gonfiò, diventando una nube temporalesca, le pupille altrettanto nere che spiccavano nel bianco abbagliante degli occhi.
A lei non gliene importava assolutamente nulla del "come", ma a me si.
Ringhiò e un fulmine la illuminò da parte a parte, piombando poco distante da me. Rimasi immobile, e i suoi occhi mi trapassarono come lampi neri di disprezzo. Il rombo del tuono si spense in lontananza in un ringhiare sommesso, mentre considerava la mia richiesta.
Mosse la testa. Una sola volta. Un solo accenno positivo.
Ed io mi chinai su Haley lasciando che lei prendesse in parte il sopravvento. Non cambiai d'aspetto e non capii nemmeno cosa stesse facendo, ma il suo semplice odore bastò ad acquietare Haley. Emise un suono roco di gola, profondo e lento, e sbatté le palpebre, improvvisamente indispettito e sonnolento.
Si rannicchiò contro di me, tentando di contrastare quell'improvviso intorpidimento, ma la lupa, rudemente, gli diede dei colpetti col muso, stendendosi al suo fianco, ed imponendogli di calmarsi.
Gli occhi di Haley, poco prima di addormentarsi del tutto, tornarono chiari e lucenti. Il velo opaco che li ricopriva scomparve del tutto. Mi parve di leggervi un ringraziamento, ma probabilmente me l'immaginai soltanto.
Estratto da Allinea3: ESCAPE | Capitolo 12 - Perfection
«Ti ho detto di startene buona, dolcezza.»
Qualcuno oscurò l'ingresso della porta alle mie spalle, ma poco importava chi fosse arrivato. Il mugolio schifato ed implorante di Haley mi colpì alle tempie, chiudendomi definitivamente in un angolino remoto della mia coscienza.
Scattai nuovamente verso di lui, ma questa volta lo schiocco secco, seguito dal rumore umido della trasformazione, precedette di poco l'impatto. Immanuel gridò ed io gli strappai l' orecchio con un colpo di mascelle. Il sapore di sangue e cartilagine mi inondò il palato, e mi piacque terribilmente. Immanuel gridò ancora, allontanandosi e tenendosi il moncherino sanguinante.
La lupa scoprì i denti, in segno di avvertimento, corrugando la pelle sopra il muso e affilando lo sguardo.
Immanuel le ringhiò di rimando, iniziando la trasformazione. La sua pelle si spaccò in tante placche con schiocchi umidi, e pelo spesso e voluminoso ricoprì rapidamente ogni centimetro del suo corpo. Nonostante la rapidità della trasformazione, la mia lupa si slanciò contro Immanuel prima che potesse attaccare per primo.
Alpha, urlava la sua mente, percependo il potere di Immanuel come una cruenta pressione dell'aria. Un normale lupo avrebbe puntato alla giugulare, ma la mia lupa azzannò la prima cosa che le capitò a tiro, chiudendo le mascelle sul muso appuntito di Immanuel. Strinse fino a sentire l'osso cedere sotto la sua morsa, nonostante i contorcimenti del lupo sotto di lei, e strinse ancora quando lo sentii uggiolare dal dolore.
Graffiò il petto sotto di sé e ignorò le unghiate disperate che le colpirono la pelliccia. Con incredulità mi resi conto che se in forma umana ero ad universi di distanza da Immanuel in quanto a forza, in forma di lupo ero...
...ero io la più forte.