Non eri nei miei piani

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Matt
Esco di casa e vado verso la macchina, posteggiata nel vialetto, con la mia valigia grigia al seguito. Il sole è già alto mentre l'aria è calda come sempre.
Mi avvicino alle macchine, una è mia e l'altra è di mia madre.
Sento il ticchettio dei sandali di quest'ultima sugli scalini in pietra di casa segno che mi sta seguendo.
Appena arrivo davanti al mio Range Rover nero cerco le chiavi per aprire il bagagliaio, che sono dentro il taschino davanti della valigia.
Non la uso molto spesso, preferisco di solito la mia BMW Serie1 regalata da mia madre in occasione della mia patente, solo quando devo andare in vacanza uso il SUV che di solito tengo parcheggiato in un deposito.
Rovisto dentro alla tasca ma non le trovo e mi sale subito il panico. Mi sembrava di averle messe lì l'ultima volta.
Guardo mia mamma in cerca d'aiuto. 
Alza il braccio e vedo che ha in mano le chiavi con attaccato il peluche a forma di palma che stavo cercando.
«Cercavi queste?» chiede innocentemente
Mi allungo per prenderle ma lei chiude la mano.
Sbuffo e incrocio le braccia.
«Come sapevi che erano lì?» chiedo abbastanza duro.
Lei tira su il mento con fare deciso.
«Me lo ha detto Connie».
Sa più cose Connie che mia madre, non ho parole.
«Me le puoi ridare per favore?» chiedo con tutta la dolcezza che ho, anche se in questo momento è davvero poca.
Lei mi guarda seria con quei suoi occhi blu uguali ai miei, l'unica cosa che ho preso da lei, per il resto sono uguale a mio padre, aggiungerei per fortuna.
«Solo se fai venire con te Mayli» dichiara.
Io faccio un respiro profondo.
«No manco per sogno» dico deciso. «Non siamo più amici» dico infilandomi le mani nelle tasche dei pantaloni.
Non le devo niente.
«Matthew, pensa a tutto quello che Connie ha fatto per te da quando sei nato, tutti i favori e i piaceri che ti ha fatto» dice ma io scuoto la testa.
Lei diventa seria e capendo che non riuscirà ad intenerirmi così, cambia strategia.
«Allora mi sa che dovrai andare a piedi nella vecchia casa di tuo padre» dice girando su sé stessa e dirigendosi verso casa.
Ditemi che sta scherzando!
Sospiro guardandomi intorno in cerca di una soluzione.
Le corro dietro mettendomi davanti a lei prima che varchi la soglia di casa.
«Siamo già in cinque, non posso portare un passeggero in più» dico facendola ragionare. «Pagherò io eventuali multe» afferma come se nulla fosse.
«Mamma non la vedo da anni e l'ultima volta che abbiamo parlato non è stata proprio una conversazione civile per favore non farmi questo» dico.
Lei mi abbraccia ma io rimango rigido non ricambiandolo.
«Fai questo sforzo Matt, per lei significherebbe molto, non la noterai neanche stai tranquillo» dice facendomi l'occhiolino prima di darmi le chiavi e aprire la porta di casa.
Come se fosse facile non notarla.
«Grazie tesoro» urla.
Sbuffando vado verso l'auto per infilare la valigia dentro al porta bagagli.
Apro la portiera e mi siedo aspettando che arrivino i miei amici per partire e che lo voglia o no ci sarà anche Mayli.
I primi ad arrivare sono Trevor e Kimberlee in taxi, mano nella mano, mi vengono incontro con le loro valigie ed un borsone.
Sorrido alzandomi dal sedile, battendo le mani sul tettuccio della macchina.
«La mia coppietta preferita» dico salutandoli. Kimberlee ride e si appoggia al Trevor guardandolo sognante.
Ho conosciuto Kim e Trevor da Naomi, Kim è la sua migliore amica non che vicina di casa.
Sono una coppia che definirei perfetta perchè si compensano l'uno con l'altro, dove Trevor é silenzioso c'è Kimberlee che fa rumore per entrambi.
«In questa vacanza sono positiva, ho comprato una crema speciale e mi abbronzerò senza diventare rossa come gli anni scorsi» dice Kimberlee facendosi una coda alta con i suoi lunghi capelli rossi.
Ha la pelle molto chiara con qualche lentiggine qua e là quindi ne dubito fortemente che si abbronzerà senza diventare prima un pomodoro.
«Lo so che tu ci credi tesoro ma..» dice Trevor mettendo le valigie in macchina, Kim però lo interrompe.
«Ma cosa?» dice lei con gli occhi da cucciolo smarrito.
Trev si ammutolisce e sposta lo sguardo verso il viale per entrare nella mia proprietà dove è passato prima con la sua fidanzata.
«Logan amico» dice liquidando Kim e andando verso di lui per salutarlo.
Io rido. È carino da parte sua non voler infrangere i sogni della sua ragazza, nonostante siano destinati a fallire.
Mi avvicino anch'io a Logan vedendo che non c'è Naomi con lui.
«Naomi?» chiedo.
Lui mi guarda male.
«Non sono la sua guardia del corpo» afferma infastidito.
Non gli dico nulla anche perché è evidente che non ne vuole parlare.
Dopo qualche minuto, vediamo arrivare anche Naomi con un delizioso vestitino e una valigia rosa con i fiori al seguito.
«Ciao a tutti» dice allegra, muovendo una mano.
Kimberlee le va incontro e la abbraccia stretta.
«Siamo pronti a partire allora» dice Logan caricando la sua valigia.
«In realtà vi devo dire una cosa» dico facendo un respiro profondo.

Mayli
Mia madre e mio padre, vorrei precisare contro il mio cazzo di volere, mi hanno buttato su un taxi.
Il tassista è pure un amico di mio padre e non l'ho manco potuto corrompere per portarmi da un'altra parte.
Come ad esempio dai miei nonni!
Mi sarebbe piaciuto di più mangiare pappette per un mese con i miei nonni che stare con quel soggetto e i suoi amici.
Siamo davanti alla villa degli Scott a qualche metro dall'entrata, quindi non ci notano dalla casa fino a quando non si percorre il viale.
Io però non ho intenzione di scendere, anzi mi metto comoda con le braccia e le gambe incrociate.
«Lo sai che non scenderò, Ben» dico svogliatamente guardandomi le unghie tinte di nero, per il nervoso ho tolto un po' di colore con i denti.
«Lo hai voluto tu» dice Ben ad un certo punto dopo aver finito la terza sigaretta, accendendo la radio. In dieci secondi dalle casse della macchina esce fuori della musica country.
«Christopher mi ha pagato cinquanta dollari per portarti qui, posso aspettare» dice sorridendomi dallo specchietto retrovisore centrale con quei denti un po' gialli, per il troppo fumo e probabilmente eccesivo caffè.
Mi rosicchio un'unghia rovinando ulteriormente lo smalto, ma ormai non importa.
Odio la musica country.
Mi vibrano le gambe dalla voglia che ho di scendere da questa fottuta macchina.
Dopo sei minuti, lì fermi, scoppio e scendo dalla macchina sbuffando e sbattendo la portiera. Fanculo Ben!
Prendo la mia valigia viola dal porta bagagli e senza salutarlo vado verso la villa lentamente. Appena arrivo vedo un Range Rover nero metallizzato con intorno due ragazzi e due ragazze che ridono e sorridono.
Come fanno ad essere così allegri alle dieci di mattina?
Io vorrei solo dormire. Se fossi su l'aereo in questo momento lo avrei fatto, con un tè ghiacciato in mano pensandomi presto su un'isola da sogno e invece no, sono all'inferno.
Non vedo Matt e dentro di me spero che si sia ribellato a sufficienza con sua madre in modo che così me ne posso tornare a casa senza problemi.
Sorrido a quel pensiero.
Manco il tempo di gioire che lo vedo spuntare da dietro il porta bagagli.
È cambiato molto.
I suoi capelli sono leggermente più corti e si è fatto crescere la barba anche se di poco.
Non come i barboni, giusto quel poco per farlo sembrare maturo. Ha degli occhiali da sole a specchio quindi non so bene dove stia guardando.
Ma dall'inclinazione della sua testa posso sospettare che la persona che suscita il suo interesse sono proprio io.
Che fortuna!
Mi viene incontro e fermandosi davanti a me si tira su gli occhiali e rilevando i suoi splendenti occhi blu.
Madre Natura non solo gli ha regalato un corpo e dei capelli perfetti, anche gli occhi!
«Non crearmi problemi, Mayli» dice con voce piatta.
Dopo anni che non ci parliamo lui come prima cosa, mi dice di non creargli problemi?
Iniziamo davvero bene.
Irrigidisco tutto il corpo alle sue parole.
Ad un certo punto vedendo che non dico niente si avvicina di più e mi squadra dalla testa ai piedi.
«Sei diventata muta per caso?» mi chiede.
Sto per replicare di andare a farsi fottere, quando lui mi prende malamente per un braccio e mi tira verso il suo gruppetto di amici che sembrano usciti da una copertina di giovani modelli.
«Ragazzi..» dice attirando la loro attenzione verso di noi.
Mi trascina verso l'auto manco fossi un pupazzo senza vita ma dopo neanche cinque passi strattono il braccio per togliermelo di dosso.
«So camminare, Scott» dico contrariata.
Lui sbuffa ma non ribatte.
Mi presenta a uno a uno i nostri compagni di viaggio.
Indica per primo un ragazzo con dei capelli biondi mossi e occhi verde brillante.
Ha un sorriso stampato in faccia, oltre ad un fisico niente male, per quello che riesco a intravedere dalla canottiera smanicata di color verde acqua.
«Lui è Logan» dice Matt.
«Ciao» dice guardandomi dalla testa ai piedi senza perdersi un minimo dettaglio del mio corpo.
Mi lecco le labbra.
Sì, è carino.
Poi indica alla sua destra un ragazzo con dei capelli neri molto spettinati e degli occhi scuri come dei chicchi di caffè.
Lo definirei carino e tenebroso.
«Lui è Trevor» dice ancora svogliatamente Matt. 
E' visibile la sua svogliatezza nel presentarmi i suoi amici.
Il ragazzo, che definirò carino e tenebroso finchè non mi ricorderò il suo nome, è a fianco alla portiera del guidatore e mi fa un cenno di saluto che io ricambio.
Poi passa alla presentazione delle due ragazze, una seduta su una valigia rosa a fiori e l'altra vicino a lei con le braccia incrociate.
«Le ragazze invece sono Naomi..» dice indicando prima la ragazza con i capelli biondi in piedi che mi fa un leggero sorriso.
Ha addosso un vestito leggero rosso che le sta davvero bene.
«..e Kimberlee» dice indicando la seconda ragazza che ha uno splendido top giallo che non lascia niente all'immaginazione abbinato a una gonna stretta di jeans.
Matt mi presenta alla fine con un sospiro.
«Lei è Mayli e verrà in vacanza con noi» dice annoiato. Lo guardo male.
Tranquillo non sei l'unico a cui non piace quest'idea.
Logan prende la mia valigia e sorridendomi la infila dietro insieme alle altre.
«Siamo sempre felici di conoscere nuove persone vero Trev?» dice Logan dando di gomito al suo amico che alza gli occhi al cielo.
«Trevor» lo richiama Kimberlee guardandolo male prima che possa dire qualcosa.
Lui vedendo la sua reazione ridacchia e si morde il labbro.
Okay, ci potrebbe essere qualcosa tra questi due, forse sono fidanzati.
«Io guido» grida Trevor entrando in auto.
Matt sbuffando apre la portiera di dietro e si siede, mentre se non sbaglio Kimberlee si mette vicino al posto del guidatore.
«Solo perché sei quello che ha la patente da più tempo non vuol dire che devi sempre guidare te» controbatte Matt.
Logan dopo aver messo la mia valigia dietro entra vicino a Naomi dietro.
Tutti sono in macchina tranne me, perché non c'è più posto dato che è una macchina da cinque posti. Logan che nota la situazione mi fa cenno di mettermi sopra alle sue ginocchia.
«Non mordo Mayli, promesso» dice sorridendomi, disegnandosi una croce sul cuore con le dita. Alzo gli occhi al cielo.
Mi siedo sulle sue gambe e già dopo neanche un minuto ci sto scomoda.
Pensare che devo stare in questa posizione per ore, mi fa sentire già male.
Matt che si trova nel lato opposto, mi guarda male e scuote la testa. Mi rendo conto che in tutto questo tempo il colore dei suoi occhi è l'unica cosa che non è cambiata in lui e che mi è rimasta in testa.
Gli faccio capire con gli occhi che non c'era altro posto.
Quindi non si deve lamentare o credere che voglio sedurre il suo amico, che neanche conosco. 
Lui si gira verso il finestrino senza degnarmi più di uno sguardo.
Che bambino!

Matt
Dire che Mayli è cambiata molto è un eufemismo.
Quasi non l'avevo riconosciuta. 
Io mi ricordavo la Mayli di quattordici anni con i capelli castano chiaro che d'estate diventavano biondicci, con solari occhi grigi, senza manco un grammo di trucco e con la testa perennemente tra le nuvole. Invece adesso si è tinta i capelli di castano scuro quasi neri e gli occhi grigi non si notano più con tutto quel trucco nero intorno.
Quando l'ho vista sono rimasto molto sorpreso e l'ho squadrata allungo.
L'unica cosa che è rimasta uguale sono le sue lentiggini.
Mi piacevano molto quando eravamo più piccoli, ogni tanto le accarezzavo anche se lei le ha sempre odiate.
Scuoto la testa, ripensando a questi insulsi ricordi.
Sono passati quattro anni, è normale che sia cambiata, come sono cambiato anch'io d'altronde. Ci fermiamo al primo autogrill e scendiamo tutti tranne Mayli che si sdraia sui sedili dietro dicendo che avrebbe guardato lei l'auto durante la nostra assenza.
Io e Logan entriamo dentro andando dritti nel reparto delle schifezze mentre Trevor fa il pieno alla macchina e le ragazze sono in bagno a rinfrescarsi.
Logan mi dà una gomitata nello stomaco facendomi l'occhiolino mentre camminiamo nelle corsie.
«Perché non ci hai detto prima che sarebbe venuta anche questa bella ragazza?» chiede.
Alzo gli occhi al cielo.
Non per dire ma per Logan basta che abbia delle belle tette e dei bei capelli e se le porterebbe tutte a letto.
«Non è stata una mia scelta» dico infilando un pacchetto di patatine nel cestino per la spesa a mano.
«Come l'hai conosciuta?».
Io faccio spallucce senza guardarlo prendendo un pacchetto di pop corn.
«Eravamo amici un tempo» dico dopo un po' senza nessuna voglia di tenere in vita quest'argomento. Cambiamo corsia andando in quella delle bevande, al che Logan mi sbarra la strada mettendosi davanti a me non facendomi andare avanti.
«Sarò sincero con te ci voglio provare, Matt» dice sorridendo e dopo aver preso un paio di bottiglie di birra in mano si avvia verso la cassa.
Rimango un attimo fermo per capire se sono felice o no delle intenzioni di Logan.
Forse semplicemente ne sono indifferente, dopotutto non sono più amico di Mayli, può fare quello che vuole.
Lo seguo verso la cassa e dopo aver pagato, aspettiamo le ragazze fuori dal bagno.
Per poi recuperare Trevor che ha appena finito di fare il pieno ed è appoggiato al cofano.
Troviamo Mayli che dorme profondamente nei sedili dietro con la bocca semi chiusa.
Il mio sguardo passa lungo le sue cosce snelle ed inclino la testa studiando i suoi pantaloncini e onestamente anche il sedere.
Prima ho notato che si è fatta anche un piercing all'ombelico, cosa che non mi sarei aspettato da lei.
Guardo i miei amici.
«Che dobbiamo fare?» chiedo leggermente infastidito. Logan si fa avanti.
«Che ne dite se voi altri andate a fare un giro mentre io rimango un po' con lei?» chiede allegro. Io gli tiro un pugno sul braccio.
«Non fare il deficiente» dico a denti stretti.
Se la conosco un minimo non credo si metterebbe a fare porcherie con Logan, almeno per il semplice fatto che lo conosce da poche ore.
Lui ridacchia senza perdere il sorriso.
Trevor si avvicina alla portiera e la apre.
«Chi vuole svegliarla?» chiede indicandola. Di certo non lo farà lui dato che sennò Kimberlee gli salterebbe alla gola. La gelosia è una brutta bestia.
Logan si fa di nuovo avanti ma io lo spingo indietro e mi avvicino al sedile.
Mi allungo e le scuoto una spalla.
«Mayli svegliati» sussurro vicino al suo orecchio.
Lei fa uno strano verso con la bocca e poi si gira dall'altra parte.
«Mayli..» dico ma mi fermo dato che mi è venuto in mente un piano migliore.
Mi tiro su dal suo corpo il più lentamente possibile in modo da non svegliarla per sbaglio e mi giro verso gli altri facendogli segno di stare zitti.
Trevor sorride portandosi una mano alla bocca, preparandosi a quello che ho in mente.
Apro la portiera del conducente ed entro in macchina, accendendola.
Mi giro verso i miei amici facendo con le dita un countdown che parte da tre.
Quando arrivo al numero uno, avvicino la mano al clacson e lo schiaccio tenendolo premuto per cinque secondi buoni e mi godo la sua reazione dallo specchietto retrovisore centrale.
Mayli salta in aria, tirando una testata al tettuccio che ci fa scoppiare tutti a ridere.
Mi lancia subito un'occhiata di fuoco che mi fa sorridere ancora di più dallo specchietto.
Si porta una mano alla testa e se la massaggia.
«Buongiorno» dico solo per infastidirla ancora di più.
«Sei uno stronzo» dice dandomi uno schiaffo sul braccio per poi scendere dalla macchina.
Mi alzo anch'io e le vado davanti.
«Potevi svegliarmi come le persone normali lo sai?» dice venendomi incontro fino ad arrivarmi a un soffio di distanza, è quasi alta quanto me ma deve comunque tenere la testa in alto per guardarmi negli occhi.
Scrollo le spalle.
«Sai che preferisco essere originale» dico solo per farla arrabbiare. Funziona ovviamente. «Andiamo?» ci domanda Trevor mettendosi di nuovo al posto di guida. Mayli mi fa la linguaccia e si infila nuovamente in macchina.
Mentre i miei occhi non possono fare a meno di squadrarle il sedere.
Alzo gli occhi al cielo.
Diamine!
Perché faccio così, è solo Mayli.
La stessa ragazzina che mi infilava le macchinine nel burro di arachidi se non la facevo giocare con me.
Gli scherzi sono rimasti ma con gli anni abbiamo cambiato strategie. 
Se solo ieri una persona mi avesse detto che saremmo tornati a scherzare gli avrei dato del pazzo.
Logan si mette subito vicino a lei e fermo Naomi prima che possa entrare.
Sospetto che il suo umore, in questo momento, non sia il massimo ma non fa vedere niente. È brava nel nascondere le proprie emozioni un po' come Logan dopotutto.
«Ti siedi sopra di me, va bene?» chiedo, dopottutto non ci sono altre possibilità.
Lei annuisce sorridendomi grata.
Mayli ci guarda male per poi girarsi per guardare fuori dal finestrino.
Ci vogliono ancora circa quattro ore per arrivare a Long Beach.
Sarà un lungo viaggio.

ฤแปc tiแบฟp

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