...Un paio di labbra morbide,
rosse e succulenti si posano sulle mie...Sanno di cocco, sono dolci ma non c'è sapore migliore per i miei sensi, allietati dall'alcool in questo momento. Sembra sorpreso, un po' timoroso del modo lascivo con cui lascio che questo bacio mi trasporti...
i suoi occhi vispi, languidi e lo sguardo mortalmente seducente gioca col mio...è un continuo rincorrerci finché non mi vedo costretto a prenderlo con la forza e sbatterlo brutalmente contro la parete di una stanza della casa di NamJoon...il suo modo di fare mi sta mandando in pappa il cervello, oltre ad aver acceso in me sensazioni e desideri che neanche pensavo di avere e di cui ora ho un po' paura...Ricerca la mia attenzione mentre, maldestramente,
privo entrambi dei vestiti.
Non so nemmeno dove siamo,
non mi interessa, quello che mi importa ora è vedere quel corpo stupendo e scolpito piegarsi e ridursi in poltiglia sotto i miei colpi, le mie spinte...Quasi vengo, pregustandomi questo momento.
La sua pelle a contatto con la mia è rovente, liscia e soda.
Trema sotto i miei tocchi ed io impazzisco sempre di più,
ascoltando i suoi gemiti sconnessi alternarsi con i miei...Sto male quando entro in lui, stringe i denti fino a farsi sanguinare il labbro inferiore, me ne accorgo quando strattono i suoi capelli, portando la sua testa verso di me e il suo viso abbastanza vicino per violare quei boccioli rossi che ora oltre al cocco ospitano anche il sapore ferroso del sangue...La sua carne è stretta,
calda, ed i suoi gemiti, che da sofferenti diventano nuovamente lascivi, mi mandano in estasi tanto che non resisto molto riversandomi spudoratamente dentro di lui;
anche il suo corpo raggiunge l'apice del piacere mentre le nostre dita s'intrecciano ed i nostri respiri confusi si perdono...
Mi sveglio di soprassalto, gli occhi spalancati, il cuore che minaccia di uscirmi dalle orecchie da tanto che
il battito è accelerato e chiaro,
la gola secca, il respiro irregolare e la pelle sudata; oltre a sentirmi fastidiosamente appiccicaticcio nelle zone basse.
...stupendo è successo di nuovo,
l'ho sognato ancora...
Scosto frustrato il lenzuolo dal mio corpo e resto a fissare i miei boxer macchiati.
...è frustrante si dannazione...
Dal giorno in cui ho avuto l'esperienza più bella ed indimenticabile della mia vita non riesco più a riprendermi...se non fossi sicuro al 100% di quello che è successo penserei che fosse solo frutto della mia immaginazione e di tutto quello che ho bevuto invece è successo, lui era reale ed è stato tutto perfetto...
Ne sarei contento, in questo momento, se la cosa frustrante non fosse che...
Non ho minimamente idea di chi fosse il bel faccino ed il corpo perfetto che mi hanno fatto sbarellare...
Nemmeno gli altri se lo ricordano e dopo tutto questo tempo il ricordo del suo viso sta sbiadendo, anche se le sensazioni che provo ogni notte restano vivide, marcando sempre più a fondo i miei sensi.
Cerco di fare il minor rumore possibile mentre attraverso il corridoio e mi infilo nella doccia.
Sono le 4 del mattino e mamma è tornata giusto due ore fa dal suo turno di lavoro mentre papà dovrà svegliarsi tra poco.
Butto canottiera e boxer nella cesta dei panni sporchi, prima li risciacquo almeno non si accorgerà di niente quando mia madre li prenderà per lavarli. Anche perché se mi chiedesse spiegazioni potrei solo morire di vergogna.
Mi butto sotto il getto d'acqua tiepida, lasciando che tutta la frustrazione che provo, almeno per ora, finisca nello scarico.
...è impossibile che in tutte quelle ore che abbiamo passato insieme l'unico suo ricordo che mi resta sia questo, nemmeno un nome...
Sospiro indossando la divisa di scuola, sono all'ultimo anno delle superiori e diciamo che lo studio non è proprio il mio forte, sono nella media,
mi applico il giusto per avere la sufficienza anche se sappiamo sia io che i professori che "posso fare di più" lo dimostra anche il test d'inizio di ogni anno, arrivo sempre tra i primi della mia classe anche se il posto n°1 di quest'anno è stato di Park Jimmi o qualcosa del genere...praticamente il genio della classe.
Lego alla rinfusa il nodo della cravatta e indosso la giacca.
Recupero dalla sedia la borsa,
senza controllare i libri che mi servono, solitamente tengo tutto a scuola, neanche i compiti porto a casa. Scendo in cucina e faccio colazione nel tenue silenzio famigliare delle mie mura,
cercando di non riaddormentarmi.
Raggiungo il semaforo in fondo alla via dove Namjoon, SeokJin, Yoongi e Hoseok mi aspettano.
Rm- Cavolo che faccia Tae...sembra ti sia passato sopra un tir!
-Una cosa del genere hyung...-
Mugugno, cercando di non indirizzare, come solito, la loro attenzione sulla mia figura.
...Ormai sono il "Caso Disperato del Giorno"...
Ci riesco, visto che scorgo una figura camminare poco lontano da noi...
la divisa chiaramente di seconda mano, lo sguardo assente ed il profilo, almeno quello del naso, invadente.
Sta raggiungendo il luogo d'incontro col suo amichetto, per l'appunto il secchione della mia classe.
-Guardate chi c'è!-
Puntano lo sguardo verso la sua figura iniziando a canzonarlo, almeno li ho distratti per tutto il tragitto.
"fottetevi idioti!"
Questa è la risposta del piccoletto,
con tanto di dito medio.
Lo prendiamo sempre in giro ma non si può dire che gli facciamo paura.
Rm- Guarda è arrivato il tuo tesoro.
S- si può dire che siate una coppia unica, perfettamente in linea con parte dei perdenti che vi circondano...
oh scusate, non vi circonda nessuno...
J- Suga...
S- eh dai hyung non è forse vero?
Non ho mai visto nessuno con loro!
JH- anche perché sarebbe finito sotto le tue accurate attenzioni...
S- Ovviamente Hopie!
Sposto lo sguardo dall'altra parte della strada vedendo l'amico in questione.
...Niente da fare, è dal primo giorno dell'anno che è così e non cambierà mai...
Divisa più grande di lui, a momenti.
...ok che non sei molto più basso di me, ma almeno mettila giusta!...
Capelli perennemente arruffati,
di un nero pece, a volte ho pensato infilasse le dita nella presa della corrente prima di venire a scuola
e occhiali a fondo di bottiglia che rimpiccioliscono parte del viso da tanto che sono invadenti.
La targhetta, posizionata sulla parte alta del taschino della giacca cita il suo nome "Park Jimin"
...Jimin ecco come si chiama...Jimin...è inutile, un nome così anonimo lo dimentico subito come è successo per la maggior parte del anno...
S- Comunque TaeTae vuoi dirci il perché di quella faccia?
Sospiro, stavo quasi per esultare visto che tra poco ci saremmo divisi e invece lo hyung è tornato nuovamente sul discorso.
-Il solito...-
Lo sospiro, con un broncio più finito.
Rm- Ancora?!
Sospiro nuovamente invece di rispondere.
JH-Amico, quel tipo doveva essere per forza una bomba per averti ridotto così, quasi t'invidio...ouck!
Il moro riceve una gomitata negli stinchi dal rosso, dopo quello che ha detto, facendoci sorridere.
Stanno insieme da un po' di anni nonostante siano completamente diversi e si scontrino spesso, non riescono comunque a resistere uno lontano dall'altro.
J-Usciamo, stasera è venerdì, andiamo in disco e ti presento degli amici così ti distrai un po'.
-Non ne ho molta voglia hyung e poi devo preparare la valigia, domani parto per Tokyo con la scuola...-
La mia voce bassa e sconsolata dimostra tutta la voglia che ho di partire...nessuna per l'appunto!
JH-che faccia! Io non vedo l'ora di partire e divertirmi!!!
S- tu sei quello che non dovrebbe neanche partire...Tae per piacere tienilo d'occhio
Il moro si finge offeso, dicendo che il proprio ragazzo ha poca fiducia in lui e forse fa bene...Hopie a volte si fa un po' troppo trasportare dalle persone e si sa che i nostri compagni di classe non siano sicuramente dei santi.
...bé ma noi lo siamo?! Nhhaaaa...
Salutiamo gli altri tre al cancello di scuola ed, assieme a Hoseok, raggiungo la nostra classe, notando che sono già seduti tutti al loro posto.
Come al solito passo le ore di lezione facendo finta di ascoltare. Il libro di economia l'ho persino lasciato a casa quindi seguo con Hope che non fa altro che scrivere Tokyo con la matita su tutto il quaderno.
...vorrei che questo viaggio fosse già finito!...
Appunto perché dobbiamo partire il giorno dopo, il professore dell'ultima ora ci lascia uscire mezz'ora prima con mille raccomandazioni sui documenti e sull'orario. Mi piace l'idea, mi piace un po' meno saperne il motivo.
JH-ti aiuto a fare la valigia!
E' con questa scusa che il moro si è insediato a casa mia, scomparendo nella cabina-armadio.
Sta tirando fuori di tutto, con la scusa che lui vuole uscire di sera e non stare chiuso in albergo, tanto il permesso l'abbiamo. Io sono un po' meno dell'idea di uscire ma credo proprio mi toccherà seguirlo.
JH- Ti ha proprio steso eh?!
Sgrano gli occhi, puntando lo sguardo nel suo e lasciandomi poi cadere a peso morto nel letto.
Vorrei che m'inghiottisse come è successo a JohnnyDepp in Nightmare 6, un po' meno splatter forse.
Porto le mani a coprirmi la faccia, vorrei urlare tutta la mia frustrazione ma anche se lo facessi non servirebbe a niente. Sento il moro trafficare col cellulare per poi sospirare.
JH- sono sicuro che dopo questa gita starai meglio.