Compagni Di Banco

By percabeth_12_18

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Marlee è una ragazza diligente, timida e studiosa, che insieme alle sue amiche sta frequentando il secondo an... More

Perchè
Convivenza
Muori o sopravvivi
Neuroni che riprendono vita
Ricerche di coppia
I cinque cuori del lombrico
Cadute del tutto accidentali
Sanguisughe che provocano panico
OTP, lavori in corso.
Nuove ship e........Aspetta cosa!
Giochi pericolosi e nuovi make-up
Cosa saranno mai 135 metri d'altezza!
La sera delle confessioni
Quella cosa
Si torna a casa
Diamo inizio alle danze
Feste movimentate
Tutta colpa di una bionda cotonata
Armadi confortevoli
Pasti gratis
Le sirene non possono andare ai piscina party
Preparativi
Prom
Sequel

Aria londinese

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By percabeth_12_18

Nonostante fossero solo le sette del mattino, l'aeroporto era già pieno di persone. Mentre Marlee aspettava le amiche, pensava a come quelle ultime tre settimane fossero volate. L'immagine del nuovo look di Bryan era ancora stampata nella sua mente. A quel pensiero si mise a ridere.

-Cavolo adesso ridi anche da sola, da qua alla pazzia la strada è poca- disse Elinor appena arrivata insieme a Izzy e Allison.

-Spiritosa- disse la ragazza abbracciandole entrambe -Dove sono Jade e Jennifer?-

-Stanno salutando i genitori. Hai incontrato qualcuno della classe?- chiese Elinor guardandosi intorno.

-Si, ho visto Brittany, Darla e Cristina al bar e Owen, Leo, George e Francis che andavano in bagno-

-Bryan, Felix, Rob, Nash e Rob???-

-Bryan mi ha mandato un messaggio dicendomi che sta arrivando insieme agli altri. Fanno dieci minuti di ritardo perché a metà strada si è accorto di essersi dimenticato il telefono a casa-

-Vedo anche gli altri della classe, andiamo da loro- dopo un attimo di pausa, la ragazza riprese a parlare -Mi chiedo perché ad accompagnarci debba essere proprio la prof di inglese. Non la sopporto. é antipatica e dopo due anni di scuola non sa ancora il mio nome-

-El, può capitare di sbagliare il tuo nome-

-Oh ma lei non lo sbaglia, mi chiama direttamente Jessica- disse la ragazza sbuffando.

-Buongiorno ragazze- disse Rob arrivando alle spalle delle ragazze

-Rob perché hai una valigia rosa, con Hello Kitty sopra?- chiese Allison trattenendo le risate.

-Ho cominciato a fare la valigia alle cinque stamattina, forse un po' in ritardo. Sta di fatto che non sono riuscito a trovare la mia, e quelle dei miei genitori e di mio fratello maggiore superano tutte la grandezza consentita, quindi me la sono dovuta far prestare da mia sorella più piccola- disse lui, cercando di nascondere il più possibile la valigia agli occhi degli altri.

-Ragazzi ora che ci siamo tutti quanti, venite con me che andiamo ad imbarcare i bagagli. Jessica sbrigati e non rimanere indietro- disse la professoressa

Elinor si girò verso Marlee e con aria scocciata le mimò con le labbra "Visto". Marlee, trovando la scena esilarante, scoppiò a ridere, ma non ricordandosi di avere in bocca ancora l'acqua bevuta cinque secondi prima, sputò tutto quanto sulla schiena di Jade, che si trovava davanti a lei.

-Io l'ho sempre detto che sei pericolosa- disse Izzy mentre prendeva dei fazzoletti per aiutare Jade ad asciugarsi la maglietta.

-Scusami, scusami, scusami- disse Marlee rivolta a Jade, non sapendo se ridere o essere mortificata. la sua era una via di mezzo.

-Non ti preoccupare, è solo acqua- disse la diretta interessata.

-C'è anche un po' di saliva- fece notare Elinor.

-Grazie per avermelo ricordato Elinor-

-No problem- disse lei dandole una pacca sulla spalla.

Un'ora e mezza dopo, erano tutti seduti ai propri posti e due ore dopo erano finalmente arrivati a Londra. Presero la metro e arrivarono alla loro destinazione, Wimbledon Park. Erano la unica classe in quella zona.

-Ragazzi adesso la questione è un po' complicata. Non starete tutti quanti nello stesso edificio. Vi divideremo in gruppi da sei o sette e vi manderemo con diverse famiglie. Comunque le case sono vicine tra loro. Adesso vi dirò le sistemazioni.-

Bryan, Felix e Rob erano finiti nella stessa stanza, mentre nella stessa casa, ma in un'altra stanza, erano stati collocati Jordan, Nash, Owen e Philippe, il ragazzo più antipatico sulla faccia della terra.

Per le ragazze era capitata una cosa simile. Marlee, Elinor, Isabel e Allison erano capitate insieme in una stanza, mentre Jade, Jennifer, Brittany, Darla e Cristina erano nella stanza che si trovava al piano inferiore al loro.

-Ragazzi, avete un'ora di tempo libero per sistemarvi, dopodiché ci incontriamo tutti quanti davanti alla stazione della metro. In quest'ora potete guardare le stanze o fare quello che vi appaga di più. Ogni sera, alle 19:30, ci sarà la cena. Per comodità a pranzo mangeremo fuori. La mattina vi sarà fornito il pranzo a sacco. Il quartiere è piccolo e tranquillo, potete quindi passeggiare, nel tempo libero che vi metteremo a disposizione. L'importante è che non prendiate la metro e non vi allontaniate troppo. Ripongo molta fiducia in voi. Potete andare- la professoressa li dileguò tutti con un gesto delle mani.

-Sono super felice- disse Elinor saltellando verso quella che sarebbe stata, per i futuri cinque giorni, la loro abitazione.

-Lo sappiamo- disse Jennifer, alzando gli occhi al cielo -Non hai detto altro per tutto il viaggio -

-Non smontare il mio entusiasmo donna-

-Goodmorning girls- disse una donna sulla trentina che le aspettava all'ingresso della casa

-Goodmorning miss- dissero in coro le ragazze.

-I couldn't wait no more to meet you. You are all so beautiful. You can call me Bernadette. Ask me everything you want. I'm in the kitchen. You can also ask for informations to my nephew. Your rooms are upstairs- disse la donna sorridendo.

-Thank you very much- disse Marlee a nome di tutte quante.

Le ragazze salirono le scale e andarono tutte nelle stanze indicate. Non erano molto grandi. C'erano quattro letti singoli, un armadio e una piccola televisione sulla scrivania. Il bagno invece era comune. Uno a quel piano e uno al piano superiore.

Le ragazze passarono il tempo libero a loro disposizione a disfare i bagagli, andare a vedere la stanza delle altre ragazza e rilassarsi.

-Mi sento un po' di musica- disse improvvisamente Elinor alle altre ragazze.

Quando anche Marlee si stava per sedere sul letto per riposarsi, qualcuno bussò alla porta. La ragazza aprì e si ritrovò davanti un ragazzo alto dai capelli neri e dagli occhi blu.

-I, i'm Bernadette's nephew, Will, she asks me to check if you are okay. Are you okay?- disse il ragazzo.

-Yes. All right. I'm Marlee- disse la ragazza stringendogli la mano -These are Allison and Isabel- continuò lei presentando le due amiche.

-I ain't gon' do your laundry I ain't you mama, I ain't your mama boy I ain't your mama, when you're going get your act tighter? I ain't your mama- cantò Elinor non essendosi resa conto della nuova presenza nella stanza.

-And that's Elinor- disse Marlee indicando in modo figurato la voce proveniente dalla ragazza che né lei né Will riuscivano a vedere poiché coperta dal muro.

-Is she okay?-

-I'm not so sure-

Il ragazzo sorrise, le salutò e richiuse la porta, con Elinor che ancora canticchiava.

-Chi era- disse la ragazza sentendo il rumore della porta sbattuta.

-Il nipote di Bernadette, Will. Un tipo veramenteeee carino- disse Allison trasognata.

-Oh no, mi ha sentito per caso cantare??- chiese lei spaventata.

-No non ti preoccupare- mentì Marlee accanto a lei.

-Meno male-

-Già, meno male-

Dopo un'ora precisa si trovavano tutti quanti all'entrata della metro, destinazione National gallery. Presero la metro e scesero a Piccadilly Circus. Lì trovarono un posto dove mangiare tutti insieme. Dopo aver pranzato si diressero verso la meta principale. Arrivati alla National Gallery, venne data ai ragazzi una guida che avrebbe illustrato loro le opere.

-Se potete disporvi a semicerchio, tutti quanti vedranno- disse la donna che li guidava -Questo- proseguì lei indicando il quadro alle sue spalle -é il Battesimo di Cristo, di Piero della Francesca datato nel 1448-1450, è una tempera su tavola commissionata dall'abbazia camaldolese di Sansepolcro, come tavola centrale per un polittico (una forma d'arte sacra) che probabilmente decorava l'altare maggiore-

La guida continuò a spiegare loro l'origine di quella raffigurazione. Poi proseguì, e cominciò a illustrare ai ragazzi anche le altre opere che erano appese tra cui la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Venere e Marte di Botticelli, la Madonna dei Garofani di Raffaello, la Deposizione di Cristo nel sepolcro di Michelangelo e tante altre opere che Marlee considerava meravigliose. Bryan e Rob, invece, cercavano sempre di dare commenti poco costruttivi sui dipinti.

Usciti dalla galleria, la professoressa diede ai ragazzi tempo libero da passare nella piazza. Tutti ne approfittarono per fare foto accanto alle statue dei leoni ai quattro angoli.

-Voglio salire là sopra- disse Marlee indicando la schiena del leone, dove erano seduti alcuni bambini.

-Se ci riesci. Ti voglio solo ricordare che quando l'anno scorso siamo andate a fare arrampicata tu hai fatto nemmeno un metro e sei scesa giù perché, tue testuali parole "Era troppo faticoso"- disse Allison.

-Sono sicura che questa riuscirò a scalarla-

-Dai zuccherino- disse Bryan accanto a lei -Ti dò una mano ad arrivare fino là sopra-

-Smettila di chiamarmi zuccherino- gli disse lei guardandolo con aria torva, mentre cominciavano a scalare il muro.

Arrivati accanto alla statua del leone, Marlee chiese aiuto a Bryan per farla salire sulla schiena dell'animale. Il ragazzo le si avvicinò e le diede una spinta per salire ma, quando stava finalmente per mettersi seduta, la ragazza scivolò. Bryan accorse in suo aiuto e, per evitare di farla cadere, mise le mani sull'unica superficie disponibile della ragazza in quel momento, il suo sedere.

-Bryan smettila di tastare parti del mio corpo continuamente- disse la ragazza più esasperata che arrabbiata.

-Si scusami, hai proprio ragione- disse il ragazzo guardandola -Avrei dovuto lasciarti cadere e spiaccicarti al suolo.

-Grazie- disse lei dopo un minuto di silenzio.

-Per non averti lasciato cadere o per averti palpato il sedere?- chiese lui con tono ironico.

-Per non avermi lasciato cadere, idiota-

La classe continuò a visitare le strade di Londra quando si fecero le sette. Ripresa la metro e tornati ognuno nelle rispettive case, era ormai ora di cena. Le ragazze ebbero solo il tempo di rinfrescarsi che vennero chiamate dalla proprietaria di casa per mangiare. Occupati tutti i posti al tavolo, Elinor si rivolse a Jennifer e le chiese dove fosse il nipote di Bernadette. La ragazza le rispose, informata da notizie della stessa proprietaria della casa, che il nipote avrebbe mangiato fuori con gli amici e che sarebbe tornato soltanto a dormire. La cena era deliziosa e finita, le ragazze uscirono, avendo appuntamento con i ragazzi per fare una passeggiata. La signora Bernadette si raccomandò con loro di tornare entro le dieci e mezza.

-Ce ne avete messo di tempo per uscire- disse Felix che le stava aspettando accanto agli altri, appoggiato a un albero.

-é salutare mangiare piano, non lo sapevi- disse Elinor affiancandolo.

-è salutare anche non far aspettare gli amici fuori casa per trenta minuti- rispose il ragazzo.

Fecero una passeggiata mentre il sole calava ormai del tutto. Andarono a prendere un gelato all'angolo della strada e Bryan provocò risate tra gli amici poiché si era completamente sporcato il naso con la panna e cercava di levarselo con la lingua, con scarsi risultati. Alle dieci e mezza le ragazze dovettero salutare il gruppo e rincasare.

-Direi che come primo giorno può andare più che bene- disse Elinor mentre si sdraiava sul letto.

-Domani però ci aspetta un "tour de force" con tutti i luoghi che dovremo visitare. Del resto la preside cosa si aspettava di poterci far vedere in quattro miseri giorni- enunciò Allison nel letto accanto a lei.

-State zitte vi prego- parlò Marlee -Ho solo voglia di dormire adesso. Domani sera sarò più arzilla, ma adesso non ho la forza di fare niente-

Le ragazze si augurarono la buonanotte e si misero a dormire.

Verso le tre di notte, Elinor fù svegliata da un forte bisogno del gabinetto. Infilò le ciabatte in fretta e furia e si diresse verso il bagno. Stava per aprire la porta quando notò che quest'ultima era chiusa a chiave. "Chi è" si chiese la ragazza "che va al bagno a quest'ora indecente di notte". Poi cancellò subito il pensiero perché anche lei stava andando in bagno a quell'ora. Un minuto dopo, uscì dalla porta un ragazzo con i capelli neri e gli occhi blu, senza maglietta.

-E tu chi sei?- domandò la ragazza osservandolo.

-Chi sei tu?- ribatté quest'ultimo.

-Hey non vale l'ho chiesto prima io-

-E va bene sono Will, e tu sei-

-Elinor-

-Ah, il prodigio in campo musicale- disse lui sorridendole.

-Non so a cosa ti riferisci- disse lei perplessa -Tu sei il nipote di Bernadette vero?. Non dovresti parlare inglese??-

-Oh io non sono inglese, sono italiano, ma zia Bernadette, che è veramente inglese, mi costringe a parlarlo quando vengono scuole da altri paesi. Almeno mi tengo in allenamento.-

-é veramente molto interessante, però vedi sto per farmela nel pigiama quindi se gentilmente mi lasci passare, mi fai un grande favore Will-

Il ragazzo si spostò lateralmente ma, quando la ragazza stava per entrare le disse:

-Ti consiglio di allenarti negli acuti, perché per adesso sei una vera campana-

-Mi hai........ sentito cantare. Quindi quel brutto tricheco di Marlee mi ha mentito. Vendetta- disse la ragazza meditando su cento torture diverse da infliggere all'amica

-Consolati, non saprai cantare ma sei parecchio carina-

-Si adesso mi sento decisamente meglio-

-Davvero?-

-No, per niente-

Il ragazzo sorrise.

-Buona notte Elinor-

-Notte Will-

-Ah e sappi che approvo al cento per cento la fantastica maglietta di Winnie the pooh che hai addosso- disse lui prima di averle fatto l'occhiolino ed essere scomparso dietro la porta di quella che doveva essere la sua stanza.

Tadan. Come promesso, eccomi puntuale con il nuovo capitolo. I prossimi capitoli saranno tutti incentrati su questo campo scuola a Londra. Spero perdoniate il mio inglese obbrobioso ma essendo a Londa dovevo far parlare inglese alle persone. Detto ciò mi dileguo e spero che questo capitolo vi sia piaciuto

-percabeth_12_18

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