InazumaEleven: Complicated ch...

By TumblrAwkward

62.5K 3.8K 994

Il sogno di Eileen è sempre stato il Giappone. È dovuta rimanere a Londra visto che sia la madre che il padre... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Speciale 1K visualizzazioni
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Speciale 2,2K
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Speciale 5K
Speciale 5K pt.2 (Finale)
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35: THE END
Avviso
È stato deciso che...

Capitolo 32

1K 61 25
By TumblrAwkward

Amy's pov
Singapore era stata un' esperienza particolare per me. Avevo legato con molte persone e speravo davvero di restare in Giappone per i prossimi anni.
Ormai mi sentivo come una pedina, che non aveva più la possibilità di scegliere il suo futuro, il quale veniva imposto da qualcuno che pretendeva che io accettassi le regole.
E in questo caso mi riferivo ai miei genitori.
La mia famiglia erano mia nonna e mio nonno. Non avevo altre persone.
Ma, in fondo, qualcosa era andato per il verso giusto: tornavo a casa con il ragazzo che occupava la mia mente ogni mia giornata.
A questo pensiero sorrisi involontariamente, accorgendomi, in più, che le nostra dita erano intrecciate.
Abbassai lo sguardo, arrosendo leggermente.
Mi guardai intorno, incontrando all'improvviso gli occhi della rossa, che si spalancarono stupiti.
Io ridacchiai e annuii.
Un ghigno si fece spazio sul suo viso, e quello mi fece scoppiare in una fragorosa risata.
"Ragazzi! Ragazzi! Silenzio per favore!" uno dei professori richiamò l'attenzione di tutti "Allora i bus per tornare all'aeroporto sono già qui, per favore vi chiedo di dividervi nelle determinate classi, in modo tale che possiamo contarvi senza dover perdere la testa. Le classi del primo anno sul primo bus, quelle del secondo anno sul secondo bus e quelle del terzo anno sull'ultimo bus. Spero che non vi siate dimenticati niente perché ora si parte!"
Ringraziammo in coro tutto il personale dell'albergo che era venuto per salutarci, per poi dirigerci verso i rispettivi veicoli.

Anche durante il viaggio aereo non potemmo decidere i nostri posti. In poche parole, una sofferenza continua la mia.
Non riuscivo nemmeno a scorgere i suoi codini rosa e ciò mi faceva mancare l'aria.
Dove sei andato a finire. Dove?

Eileen's pov
Infondo non aspettavo altro che tornare a casa. Certo, rientravo con un nuovo bagaglio di ricordi fantastici e una foto del mio mostricciattolo blu come sfondo; ma non aspettavo altro che respirare di nuovo l'aria di Tokyo e magari di stendermi sull'erba fresca del campo al fiume.
Io e Victor eravamo rientrati alle quattro dalla nostra uscita, avevamo incontrato un ragazzo abbastanza giovane che aveva promesso di tenere la bocca chiusa. Essendo appena le otto del mattino ero a pezzi, quindi tutto ciò che potei fare fu dormire.
Ma questa volta, niente sogni o incubi. L'oscurità era mia compagna.
Poi all'improvviso mi ritrovai davanti il suo sguardo, quegli occhi che non ero in grado di fissare. Vedevo chiaramente l'odio attraverso quegli occhi rossi.
Mi svegliai di soprassalto, con la fronte madida di sudore e con il fiatone, ma nessuno se ne era accorto.
Yume dormiva beatamente con un sorriso in volto, così alzai il cappuccio della felpa e iniziai a piangere in silenzio.
Quella visione non preannunciava niente di buono, perché Gurē no hyo portava solo disgrazie nella mia vita e non ero pronta a vedere la mia felicità andare in frantumi. Non adesso, avevo bisogno di lui.

Dopo le lunghe ore di aereo ed aver camminato sulla via di casa, aprii la porta urlando di essere tornata.
Mia madre mi corse incontro e mi strinse forte: "Mi sei mancata, bambina mia!" e mi baciò ripetutamente entrambe le guance. Strano da parte sua.
Mio padre, subito dopo di lei, mi lasciò un bacio tra i capelli: "Bentornata piccola mia."
Poi fu la volta di mio fratello che rischiò di inciampare mentre scendeva le scale. Notai che era vestito con dei pantaloncini sportivi e una maglia nera qualsiasi.
"Stavi andando già via, Tez?"
Per accogliermi, mi abbracciò forte e mi baciò la fronte. Poi rispose alla mia domanda: "Sì, quelli della Raimon hanno proposto un allenamento. Per di più Bailong se ne va."
Nonostante stesse sorridendo, soffriva molto perché avevo capito benissimo quanto quel ragazzo significasse per lui.
"Posso venire anche io? Sono un po' arrugginita!" risi.
Lui annuì, pregandomi di fare in fretta.

La scuola mi era mancata.
Non intendo stare segregata in classe a studiare, ma quell'ambiente. I ciliegi in fiore del cortile e l'erba verde smeraldo del campo principale d'allenamento.
Alcuni dei componenti della squadra sembravano essere arrivare pochi istanti prima di me e mio fratello. Il suo sguardo si spostava a destra e a sinistra freneticamente, intento a trovare quel codino azzurro da cui era diventato dipendente.
Il suo sguardo su bloccò alle sue spalle, così mi voltai. Vidi l'albino con lo sguardo fisso su di lui sorridente. Pochi secondi dopo fu affiancato dal blu che lo incitò a raggiungerci.
Appena mi vide, corse da me e mi baciò la fronte, per poi portare il braccio attorno al mio collo.
"Allora," esordì Riccardo "dopo esserci goduti la vacanza, chi più chi meno, è ora di ricominciare a darsi da fare. E poi oggi siamo qui anche per salutare Bailong. Ci ha sempre aiutato, dopotutto." tutti gli rivolgemmo un sorriso.

L'allenamento era partito con una decina di giri di campo per riscaldamento, per poi passare ai tiri in porta e ai vari esercizi per potenziare il dribbling.

Avevamo guadagnato una decina di minuti di pausa, così presi l'acqua e salii su un albero che era lì vicino.
"Tezcat, dovrei parlarti." il bianco aveva preso in disparte mio fratello.
"Dimmi tutto." sorrise nervosamente il moro.
"So che è una cosa all'ultimo minuto, ma vorrei chiederti di venire con me. Di tornare sull'isola con me, dove vivo con i miei genitori. Tezcat non c'è la faccio a starti distante. Io...io provo qualcosa per te, e questo qualcosa va oltre l'amicizia."
Tez non riusciva a parlare.
Subito scesi dall'albero e me li ritrovai davanti. "Non puoi portarlo via da me lui è mio fratello." dissi con voce tremante.
"Non ti intromettere, Eileen."
"Tu non-"
"Ti ho detto di stare zitta! Io andrò con lui! Voi non siete la mia vera famiglia! Tu non sei la mia vera sorella! Quindi posso tranquillamente fare quello che mi pare! Quindi ora vattene e smettila di intrommetterti in quello che non ti riguarda!" mi urlò contro furioso.
"È così che stanno le cose eh? Benissimo." gli rubai il pallone di mano e mi diressi verso la porta dove uno dei giocatori era intento ad infilarsi i guanti.
"Ehi, nanetto! Come te la cavi in porta?"
"Non mi chiamare nanetto." rispose stringendo i denti "E sono bravo. Ho l'Avatar, l'armatura e il mixi max con Liu Bei."
Scoppiai a ridere.
Sapevo di non essere stata mai gentile con loro, ma facevano troppo affidamento su quelle trasformazioni e non riuscivano ad arrivarci.
"Che hai da ridere ora?"
"Sei esilarante." continuai a ridere "Anzi non solo tu, ma quasi tutti!"
Una mano si posò sulla mia spalla e mi voltai trovando mio fratello con la mascella serrata.
"Non fare idiozie, Eileen."
Lo spinsi lontano da me: "Posso fare quello che voglio no?"
Poi mi voltai di nuovo verso il piccoletto.
"Siete dei giocatori da quattro soldi. Fate troppo affidamento su tecniche come quelle, quando dovreste puntare sui vostri tiri senza che siano potenziati dalle supertecniche. Voi vedere come giocano i veri calciatori?" sputai acida.
"Eileen! Apri gli occhi!"
Tutti i giocatori si erano messi a difesa della porta.
Strinsi i denti, voltandomi prima che potessero vedere i miei occhi velarsi di lacrime, presi la palla e corsi il più velocemente possibile lontano da tutti loro.
"Tezcat!" urlai.
Lui si voltò con gli occhi rossi.
"Prova solo a tornare da me e ti spezzerò un braccio o una gamba. E sai benissimo che non sto scherzando. Grazie per avermi distrutto la vita." singhiozzai.
Altre lacrime scesero lungo le sue guance e subito ripresi a correre.

Victor's pov
"Cosa le hai detto?" strinsi i pugni avvicinandomi a Tezcat.
"Io...Victor mi dispiace...stavo male...le...le ho detto che non era la mia vera sorella e che potevo tranquillamente fare quello che volevo."
Spalancai gli occhi e mi portai le mani tra i capelli.
"Cazzo! Che ti è passato per la testa!"
"Andrò a parlarle."
"Non ti azzardare a muoverti da qui, hai già fatto abbastanza."
Scattai cercando di ripercorrere gli stessi passi della rossa, ma non trovandola da nessuna parte.

"Vi ripagherò il pallone, ora lasciami sola per favore." se ne stava seduta, con le gambe al petto e la testa appoggiata sopra le ginocchia.
Spostai lo sguardo verso la sfera bianca e nera notando che era finita in diversi pezzi.
Le presi la mano, che subito strinse, e anche se un po' titubante cercai di farla alzare. Non mi diede nemmeno il tempo di guardarla in volto che si fiondò tra le mie braccia, stringendo fra le fragili dita la maglia che indossavo.
La strinsi a me iniziando ad accarezzarle i capelli e cercando con tutto me stesso di tranquillizzarla.
"Eileen...Tezcat non le pensava sul serio quelle cose...shhh..."
"Lo so, ma non aveva alcun diritto a sbattermi in faccia il fatto che siamo stati adottati!" singhiozzava e non sapevo che fare.
Le presi il viso tra le mani e la baciai, lasciandomi scappare una lacrima.
"Adesso basta, piccola. Per favore." la scongiurai con voce instabile.
Lei respirò a fondo un paio di volte poi prese la mia mano.
"Torniamo al campo."

Quando arrivammo se ne erano andati quasi tutti, solo Riccardo, Arion e JP erano rimasti.
Alzai un sopracciglio.
"Tutti gli altri?"
"Se ne sono andati, sono le otto di sera Victor." rispose ovvio Riccardo.
Eileen teneva la testa bassa e non riusciva a trovare il coraggio di guardare nessuno in faccia.
Il ragazzo dalla fascia blu si avvicinò a lei e tranquillamente le chiese se stesse bene.
Lei non rispose.
"Eileen, stai bene?" ripeté il piccoletto.
Lei scosse la testa.
"M-mi dispiace, JP...non volevo parlarti in quel modo. Anche se capirò perfettamente se sarai arrabbiato."
"Nient'affatto!" sorrise lui, al che la rossa alzò di scatto il capo.
"Non eri in buone condizioni, e dopo averti visto attaccare Tezcat, JP ha capito. Non ti preoccupare, Eileen" aggiunse l'ex capitano.
La ragazza fece un inchino per salutare tutti e si diresse verso gli spogliatoi, e io andai con lei.

"Prova a dormire, altrimenti sai che io ci sono, piccola." le lasciai un lungo bacio sulla fronte e aspettai che entrasse in casa prima di dirigermi verso la mia.

Spazio autrice:
Ciao ragazze! :3 Sono riuscita ad aggiornare, anche perché la storia non mi entra in testa e sono subito corsa qui.
Spero che anche questo capitolo soddisfi le vostre aspettative, e nel prossimo capitolo ci sarà il grande colpo di scena di cui vi ho tanto parlato.
Non vedo l'ora :D
Buonanotte, Gaia-chan :3

Continue Reading

You'll Also Like

124K 4.2K 62
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
1.4K 65 13
Ciao a tutti, io sono Rachele e ho 16 anni, sono nata a Roma ma, mio papà è napoletano. La mia vita non è come le normali ragazze, son in mezzo alla...
1K 68 24
Una dea Un'umana Una maledizione Quando il mondo cambia attorno a te e niente è più come prima, non puoi cavartela da sola e la bugia diventa l'unico...
72.3K 3.2K 41
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...